Dichiarazione D. Coulthard: Ferrari è il modello da imitare

'Il dominio Ferrari non uccide la F1, anzi: quello del Cavallino è il modello da imitare'

Il dominio Ferrari non uccide la Formula uno, anzi: quello del Cavallino è il modello da imitare, il punto di riferimento. A dirlo non è Luca di Montezemolo, ma David Coulthard lo scozzese che ha fatto tutta la carriera con le macchine dei grandi avversari di Maranello, Williams (1994 e 1995) e McLaren (dal 1996). Dopo nove stagioni con la monoposto di Ron Dennis, David è vicino all'addio (nel 2005 il suo posto sarà preso da Juan Pablo Montoya) e si toglie la soddisfazione di dire quello che pensa e lanciare una candidatura: non sia mai che in Ferrari venisse voglia di sostituire Barrichello... "Nell'ambito delle regole attuali - ha detto Coulthard in una dichiarazione raccolta dalla newsletter del circuito di Indianapolis - c'è una squadra che fa il suo lavoro meglio di tutti gli altri noi. Tutte le componenti del loro pacchetto consentono loro di essere così costanti e così forti. Dal mio punto di vista devo dire che ammiro la loro capacità di vincere e aspirerei a far parte di una organizzazione capace di raggiungere un tale livello".

Lo scozzese è anche convinto che il dominio della Ferrari non sia un danno per la Formula uno. "Da quel che mi hanno detto - ha affermato Coulthard - le cifre degli ascolti tv continuano a essere alte. D'altronde non credo che la gente si metta a guardare le corse di F.1 in tv aspettandosi di vedere uno spettacolo assoluto di corse. Ci sono altre categorie nell'automobilismo che possono offrirlo, ma penso che nel caso della Formula uno succeda un pò quello che capita con i lanci spaziali: anche se ce ne sono stanti tanti, un occhio lo si butta sempre". "Il fatto è che la Formula uno ha un tocco speciale: la tecnologia, le macchine più veloci, i circuiti in posti fantastici, il glamour... - ha puntualizzato Coulthard - Sono un pò tutti questi aspetti ad attirare gli spettatori, a prescindere dal fatto che una squadra domini o meno. D'altra parte non vedo come possa essere un male che ci sia un dominatore in uno sport. Nel calcio o nel pugilato c'è sempre un tizio o una squadra che ha un periodo di dominio. Questo è il sesto anno della Ferrari: non è neppure un decennio di dominio...".