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Confronto fra l'Italia e gli altri paesi Europei


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Nel 2002 l’Italia era al quinto posto in Europa per produzione di auto, ma era al primo posto per numero di auto per abitante.

Veniamo dopo Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna.

Sempre nel 2002 abbiamo immatricolato un numero di auto doppio rispetto al numero di auto che abbiamo prodotto.

Mentre Germania, Francia e Spagna producono molto di più di quanto immatricolano, noi consumiamo il doppio di quel che produciamo.

Come mai?

Il costo del lavoro non è una spiegazione valida perchè In tutti i paesi menzionati (eccetto Spagna) è più alto che in Italia.

Parliamone.

Questi sono i dati (migliaia) elaborati da Iterauto News, Associazioni dei consumatori:

(Il Sole 24 Ore, Dossier auto, 9-9-2003)

PRODUZIONE

Germania .......... 5.123

Gran Bretagna ... 1.628

Francia .............. 3.825

Italia ................. 1.126

Spagna ............. 2.267

Paesi Bassi ........ 182

Svezia............... 400

DENSITA’ (numero auto ogni mille abitanti)

Germania .......... 539

Gran Bretagna ... 465

Francia ............. 485

Italia ................ 580

Spagna ............ 451

Paesi Bassi ....... 418

Svezia ............. 502

IMMATRICOLAZIONI

Germania .........3.521

Gran Bretagna . 2.888

Francia ............ 2.605

Italia ............... 2.287

Spagna ........... 1.332

Paesi Bassi ...... 606

Svezia ............ 288

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Penso che l'alta densita' di auto in Italia sia dovuta alla scarso sviluppo del trasporto pubblico, che e' dovuto sia alla tormentata orografia del paese, sia soprattutto ad una politica che ha favorito il trasporto privato a scapito di quello pubblico: non e' possibile secondo me avere una rete ferroviaria che nei tratti principali e' ancora ottocentesca e nelle citta' capitali, Roma e Milano, solo due o tre linee di metropolitana!! Se a questo si aggiunge la vena individualista italiana... 8)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Nel 2002 l’Italia era al quinto posto in Europa per produzione di auto, ma era al primo posto per numero di auto per abitante.

Veniamo dopo Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna.

Sempre nel 2002 abbiamo immatricolato un numero di auto doppio rispetto al numero di auto che abbiamo prodotto.

Mentre Germania, Francia e Spagna producono molto di più di quanto immatricolano, noi consumiamo il doppio di quel che produciamo.

Come mai?

Il costo del lavoro non è una spiegazione valida perchè In tutti i paesi menzionati (eccetto Spagna) è più alto che in Italia.

Parliamone.

Questi sono i dati (migliaia) elaborati da Iterauto News, Associazioni dei consumatori:

(Il Sole 24 Ore, Dossier auto, 9-9-2003)

PRODUZIONE

Germania .......... 5.123

Gran Bretagna ... 1.628

Francia .............. 3.825

Italia ................. 1.126

Spagna ............. 2.267

Paesi Bassi ........ 182

Svezia............... 400

DENSITA’ (numero auto ogni mille abitanti)

Germania .......... 539

Gran Bretagna ... 465

Francia ............. 485

Italia ................ 580

Spagna ............ 451

Paesi Bassi ....... 418

Svezia ............. 502

IMMATRICOLAZIONI

Germania .........3.521

Gran Bretagna . 2.888

Francia ............ 2.605

Italia ............... 2.287

Spagna ........... 1.332

Paesi Bassi ...... 606

Svezia ............ 288

Purtroppo l’italia è in fase calante da un po’ di anni, la risposta x chi cerca di lavorare in proprio o comunque di portare avanti un’attività privata è semplice, a partire dal sistema bancario o creditizio in generale e x finire con gli uffici pubblici sembra una corsa ad ostacoli, invece di incentivare si creano barriere sempre + alte e i risultati credo che parlano da soli, io sinceramente non riesco neanche ad immaginare una fabbrica di un costruttore straniero in Italia (ad esclusione di aiuti statali come x fiat), flessibilità e burocrazia italiana non sono molto invitanti almeno x il momento poi . . . . .

Ciao

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Purtroppo l’italia è in fase calante da un po’ di anni, la risposta x chi cerca di lavorare in proprio o comunque di portare avanti un’attività privata è semplice, a partire dal sistema bancario o creditizio in generale e x finire con gli uffici pubblici sembra una corsa ad ostacoli, invece di incentivare si creano barriere sempre + alte e i risultati credo che parlano da soli, io sinceramente non riesco neanche ad immaginare una fabbrica di un costruttore straniero in Italia (ad esclusione di aiuti statali come x fiat), flessibilità e burocrazia italiana non sono molto invitanti almeno x il momento poi . . . . .

Ciao

Sì, la burocrazia non incoraggia certo l'impianto di attività imprenditoriali in Italia.

Fiat però, con tutti gli aiuti pubblici che ha avuto, produce poco in Italia.

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i problemi dell'italia sono noti e vecchi.... peraltro non è vero che siano aumentati ma pian piano l'italia stà mettendosi al passo di economie + mature quali noi non siamo per una serie di motivi.

in primis il problema dell'italia è un problema di infrastrutture...... il sud è drammatico ma anche al nord il sistema infrastrutturale non segue il passo dell'evolversi di alcune realtà.

l'esempio fiat è sempre in questo senso....

quando fiat cresceva a dismisura torino non cresceva altrettanto e si congestionava ......... se fosse avvenuto il contrario torino sarebbe diventata la detroit d'europa a tutti gli effetti...... in parte lo è anche oggi perchè tra fiat e le tante aziende dell'automotive del perimetro, compresi i carrozieri, è una delle realtà + grandi in europa.... ma si perse il passo.

lo stato incentivò la fiat a spostarsi al sud ma anche in quei luoghi l'adeguamento infrastrutturale non è stato portato avanti come avrebbe dovuto.

ma vado oltre e mi addentro anche in materia di mia competenza.

uno dei grandi problemi dell'italia è stata la mancanza di una vera e propria politica industriale, nel senso che se sotto un certo punto di vista lo sviluppo industriale di certe aree è ritenuto strategico, da un altro punto di vista è esattamente il contrario.

si è tentato di industrializzare il sud con ingenti investimenti pubblici e privati.... in sostanza si è falliti e solo la fiat è rimasta, ora is cerca di riconvertire al turismo quelle aree.

parlo ovviamente delle centrali, delle raffinerie impiantate nel napoletano ed in sicilia.... tutte chiuse o quasi.

il motivo è semplice e lo verifico tutti i giorni sulla mia pelle.

l'italia è troppo bella....... l'italia è uno di quei posti dove il paesaggio conta davvero........ l'italia per alcuni non è un posto per produrre ma un posto per riposarsi.

si parla di burocrazia.... e c'è in effetti in abbondanza.... ma non è che derivi dalla perversione degli italiani di farsi del male... deriva invece proprio perchè la contraddizione esiste..... esiste la contraddizione di equilibri che in italia esistono + che in altri posti.

lo sviluppo industriale di certe aree comporta la perdita o la riduzione del turismo che è una industria a se stante che in italia è fondamentale.

io conosco l'umbria, parte del lazio e parte della toscana..... territori nei quali lavoro.

in questi posti è impensabile l'insediamento di uno stabilimento medio grande, perchè semplicemente sarebbe contrario agli strum,enti urbanisticci che non li prevedono e non li prevederanno mai.

ci sono delle zone industriali .... in ogni città.... ma sono piccole zone..... mon esiste, non è stata individuata e neanche forse è undividuabile una un cuore industriale del paese semplicemente perchè il paesaggio non lo conbsente.... in nessuna zona.

un artigiano medio grande può insediarsi in qualsiasi zona..... solo che se cresce non è possibilitato ad ampliarsi perchè questo non è consentito.... ergo si sposta...... e quando l'italia finisce si sposta all'estero....... conosco molto bene casi simili.

e non è neanche possibile dire se sia giusto o sbagliato.... perchè una ragione di obbiettiva difficoltà esiste......

io capisco.

ma c'è anche di +

l'italia non è un buon mercato.....

per un motivo..... è vero quello che dice copco che il costo del lavoro non è elevatissimo rispetto ad altri paesi europei..... però il livello dei salari è tra i + bassi.

mi spiego...... il costi del lavoro è medio alto..... il livello dei salari è basso.

il lavoratore costa all'impresa + o meno coma in francia.... ma al lavoratore arriva un salario spagnolo.

questo è un grande problema di tipo macro economico perchè ciò rende il costo della vita superiore a quello fisiologico dellato dal reddito pro capite....... quindi i consumi sono bassi, i risparmi sono bassi e ciò rende debole il mercato e il sistema bancario-capitalistico.

da cosa deriva questa situazione:

dall'essere l'italia diventata un gigante dai piedi di argilla..... dall'aver creato un sistema di stato sociale di ciò che l'economia reale avesse consentito........ dal non avere mai accettato la logica capitalistica a favore di un sistema keynesiano spinto.......

faccio un esempio che periodicamente torna di attualità..... il problema della previdenza

tutti sanno + o meno cosa sia il problema previdenziale ma non tutti ne conoscono l'origine.

il problema è connesso al fatto che il sistema è fatto in modo che chi lavora e versa i contributi previdenziali lo fà non per il proprio futuro, bensì versa per pagare la pensione a chi la percepisce in quello stesso momento......... solo che oggi chi prende è in numero maggiore di chi paga e chi paga deve pagare sempre di +.

ma anbche questo sistema non deriva dalla scelleratezza di qualcuno bensì ha un proprio fondamento nella storia.

quando l'italia decise il proprio siestema previdenziuale lo fece in maniera netta....... ossia il giorno dopo l'adozione dei provvedimenti non partirono solamenti i versamenti da parte dei lavoratori dei contributi per la propria pensione, ma parti congiuntamente anche l'erogazione delle pensioni per chi era già in età di pensione....... quindi chi versava iniziò di fatto a pagare le pensioni a chi era in pensione.

ovvio che questa è una semplificazione...... esemplicativa .... perchè di fasi ce ne sono state molto..... sostanzialmente però il sistema è partito male.

perchè questo?

perchè le proiezioni della crescita demografica in quegli anni erano falzate da un periodo particolare e forse non + ripetibile.... eravamo in boom....

secondo quelle proiezioni...... il deficit iniziale del sistema si sarebbe riassorbito successivamente.... questo non avvenne perchè la struttura demografica della nazione sarebbe iniziata a mutare alla fine degli anni 60 per arrivare alla situazione di oggi.

ma c'è da porsi anche un altro interrogativo.... :

perchè la crescita demografica si è fermata?

se non si parlasse di questo non si sarebbe esaustivi.

diciamo che in linea di massima la crescita si è fermata perchè il benessere si è trasformato in malessere.....

innanzitutto il consumismo richiede + di quello che si ha..... il consumismo è frustrante

in secondo luogo lo stesso stato che aveva elargito confidando sul sistema del debito pubblico ha man mano corretto il tiro cominciando a richiedere ciò che aveva speso con gli interessi .

se prima era stato dato + di quello che si poteva creando il gigante dai piedi di argilla, successivamente si chiese + di quello che il sistema era fisiologicamente ingrado di dare...... inizia a piegarsi il gigante che come ben noto l'argilla non regge per troppo tempo.

in pratica inizia l'escalation dei livelli di tasse e imposte.

questo comporta la non competitività delle imprese che ora devono pagare realmente troppo......

ma lo stato è coscente.... aiuta le imprese e scopre un meccanismo semplice ma anche pericoloso:

la svaliutazione competitiva....... una vera e propria arma a doppio taglio........ in pratica una strada senza uscita.... perchè quella strada una volta presa si sarebbe dovuta percorrere all'infinito..... se ci si fosse fermati si sarebbero ritrovari i problemi di prima amplificati all'infinito.

le imprese potevano guadagnare, potevano pagare le imposte e i lavoratori che a loro volta potevano pagare le imposte sul proprio salario e i contributi per continuare a finanziare il sistema previdenziale come sopra descritto.

a dire il vero questo stato di cose non è solo dell'italia ma un pò generalizzato a molti paesi solo che in italia c'è stata una differenza .... ossia c'è stato un maggior scontro sociale che ha richiesto il famoso livello di stato sociale non coerente con l'economia reale del paese.

ma qui si ritorna al punto di partenza.

il maggiore scontro sociale ha una causa. e questa per paradosso risiede proprio nella mancanza di una strategia industriale , nella mancata realizzazione delle infrastrutture laddove occorrevano, nell'aver creato dei bacini di malessere proprio come torino, genova, milano, roma, bologna........ non si sono percepiti i malumori le tensioni che derivavano da queste pericolosissime bombe

la realizzazione delle adeguate infrastrutture sarebbero servite a evitare l'insorgere di questi bacini di malessere....... ad evitare lo scontro tra i papaveri e le papere.... ad evitare insomma licenziamenti o mancata attuazione delle aspettative.

come già detto questo deriva dalla mancanza di una decisa strategia industriale ..... e per assurdo si può dire che quello che l'italia ha sofferto in + rispetto agli altri lo deve alla propria bellezza ...... e alla indecisione che questa ha causato

l'esempio della germania è illuminante.

oggi la germania ha uno stato sociale superiore al nostro........ ma appena la guarra la germania seppe darsi un proprio indirizzo industriale che presupponeva fasi iniziali di sacrifici .... sacrifici che poi ci sono stati.

il mito della grande germania esisteva..... lì si poteva andare trovare lavoro e guadagnare + che in italia.

ma si guadagnava di + perchè si lavorava come bestie per 14 ore al giorno e si viveva in una condizione disumana......

all'inizio il problema dello stato sociale lì non esisteva.

mentre in italia si pensò troppo allo stato sociale prima ancora che una reale economia fosse stata ricostruita...... ecco il gigante con i piedi di argilla

ma anche qui non si può semplificare troppo...... perchè anche questo è dovuto ad una serie di cause che brevemente si possono ricondurre al fatto che l'italia da paese fascista si fosse trasformato rapidamente in un paese comunista...... e questo ebbe una grandiussima influenza .

ora questa situazione è stata riportata alla normalità..... sono state rifatte le fondamenta al gigante .,.... ma il principio di cedimento di quegli anni ha causato dei dissesti strutturali che stanno man mano riparandosi.

senza voler sembrare retorico..... l'ultimo scoglio da superare è uno:

- la riforma del sistema pensionistico..... risolto quello io vedo nel futuro dell'italia un paese molto + grande di quello che l'italia è recentemente stato

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Oggi ho già fatto la mia buona azione quotidiana: ho letto questa filippica. Togliendo le ovvietà, le ripetizioni e le cose scontate è sintetizzabile in poche righe.

Poche righe che rimarrebbero infarcite di poche verità e molte baggianate.

Il tutto senza rispondere al quesito del topic.

La baggianata più grossa l'hai sparata quando ti sei addentrato nel sttore di tua competenza ed hai affermato che l'Italia non può essere un paese industriale perchè essendo troppo bella deve essere un paese turistico dove la gente deve venire a riposarsi.

Parlando poi di orografia ti faccio notare che quella Italiana non è poi tanto dissimile da quella di altri paesi europei e sicuramente è meno tormentata di quella giapponese.

Caro Fabvio, non è per essere scortesi a tutti i costi o per il gusto di fare polemica: ti dico quel che penso per semplice onestà intellettuale.

Se nessuno ti dirà mai quel che pensa veramente nessuno ti aiuterà mai a correggere i tuoi difetti, quindi non credere che io ti voglia fare del male; semmai è il contrario.

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Oggi ho già fatto la mia buona azione quotidiana: ho letto questa filippica. Togliendo le ovvietà, le ripetizioni e le cose scontate è sintetizzabile in poche righe.

Poche righe che rimarrebbero infarcite di poche verità e molte baggianate.

Il tutto senza rispondere al quesito del topic.

La baggianata più grossa l'hai sparata quando ti sei addentrato nel sttore di tua competenza ed hai affermato che l'Italia non può essere un paese industriale perchè essendo troppo bella deve essere un paese turistico dove la gente deve venire a riposarsi.

Parlando poi di orografia ti faccio notare che quella Italiana non è poi tanto dissimile da quella di altri paesi europei e sicuramente è meno tormentata di quella giapponese.

Caro Fabvio, non è per essere scortesi a tutti i costi o per il gusto di fare polemica: ti dico quel che penso per semplice onestà intellettuale.

Se nessuno ti dirà mai quel che pensa veramente nessuno ti aiuterà mai a correggere i tuoi difetti, quindi non credere che io ti voglia fare del male; semmai è il contrario.

vedi qual'è il tuo problema..... tu viani a criticare la parte che conosco meglio dellk'articolato ed esautivivo discorso che ho fatto..... classico di chi non capisce mai quando sarebbe il caso di tacere.

il giappone?

non hai idea di cosa parli...... sappi solo che secondo una indagine è risultato che in italia c'è il 60% del patrimonio storico monumentale esistente al mondo...... e che il 60% del patrimonio artistico monumentale italiano stà a roma...... fatti due conti....... nella sola roma c'è il 36% del patrimonio artistico monumentale "MONDIALE"

il giappone????

mi fai ridere....... ma perchè non pensi ogni tanto a quello che dici.

per il giappone è stato ben + semplice adottare una politica industriale decisa...... questo è stato fatto.....

non dico ne che l'italia habbia sbagliato ne che abbia visto giusto..... semplicemente non vi è stata mai avuto una politica industriale chiara..... precisa e definitiva.

se vieni dalle mie parti e vuoi impiantare uno stabilimento con investimenti colossali..... qui lo prendono come un dispetto........ è la realtà..... e la ragione stà nel fatto che si sà cosa si perde: il turismo ..... ma non cosa si guadagna.......

i piani regolatori e i regolamenti edilizi sono animati da questa ratio

da noi non è neanche + possibile quasi costruire le case...... si possono fare ma solo nelle lottizzazioni......

ma se uno viene e vuole costruirsi una una villa facendo lavorare imprese fornitori e tecnici.... non può farlo.....

ti sembrerà strano ma è così.......

la mentalità è questa .... in umbria è così dal 1997(legge regionale 31/97)...... in toscana era così da 10 anni prima......... il lazio man mano stà arrivandci ... ma già adesso stà avanti.

e ti dico una cosa .... non si stà sbagliando....... è solo un modo di vedere la faccenda.... uno dei tanti...... quello comunque che è prevalso e conosco bene gli atti del consiglio regionale e ti dico che ci sono disamine precise ed in generale difficilmente obbiettabili.

tutto è volto al recupero...... se vuoi fare qualcosa devi prenderti qualcosa di esistente e ristrutturare.

.... certo alla mia categoria farebbe molto + comodo se le cose stessero diversamente..... ma così non è

per la mia categoria sarebbe un toccasano se il governo varasse un condono edilizio (lo adotterà al 100% e sarà + importante di quello che in questi giorni si vorrebbe far credere)..... ma oggettivamente non si può dire che sia un provvedimento giusto.....

se non hai capito........ e mi pare ovvio.... chiedimi spiegazioni ...... che è meglio

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Oggi ho già fatto la mia buona azione quotidiana: ho letto questa filippica. Togliendo le ovvietà, le ripetizioni e le cose scontate è sintetizzabile in poche righe.

Poche righe che rimarrebbero infarcite di poche verità e molte baggianate.

Il tutto senza rispondere al quesito del topic.

La baggianata più grossa l'hai sparata quando ti sei addentrato nel sttore di tua competenza ed hai affermato che l'Italia non può essere un paese industriale perchè essendo troppo bella deve essere un paese turistico dove la gente deve venire a riposarsi.

Parlando poi di orografia ti faccio notare che quella Italiana non è poi tanto dissimile da quella di altri paesi europei e sicuramente è meno tormentata di quella giapponese.

Caro Fabvio, non è per essere scortesi a tutti i costi o per il gusto di fare polemica: ti dico quel che penso per semplice onestà intellettuale.

Se nessuno ti dirà mai quel che pensa veramente nessuno ti aiuterà mai a correggere i tuoi difetti, quindi non credere che io ti voglia fare del male; semmai è il contrario.

vedi qual'è il tuo problema..... tu viani a criticare la parte che conosco meglio dellk'articolato ed esautivivo discorso che ho fatto..... classico di chi non capisce mai quando sarebbe il caso di tacere.

.....................................................

il giappone????

mi fai ridere....... ma perchè non pensi ogni tanto a quello che dici.

se non hai capito........ e mi pare ovvio.... chiedimi spiegazioni ...... che è meglio

Hai peggiorato la tua situazione.

Evito di risponderti punto per punto perchè se c'è una cosa che non so fare è quella di rispondere al nulla.

Rispondo quindi solo alle due cose che hai detto.

E' evidente, figliolo, che vivi isolato nel tuo piccolo mondo antico e che hai studiato poco e male.

Dal punto di vista orografico il Giappone è accidentato forse quanto l'Italia, quindi non è che il territorio giapponese è una landa dove puoi impiantare industrie come ti pare. Ciò non impedisce al Giappone di essere fra i paesi più industrializzati.

Il patrimonio artistico, quello storico, quello archeologico, il turismo ed il territorio possono creare restrizioni in alcune aree del paese ma non in tutto il paese, quindi non escludono l'industrializzazione.

In Italia non c'è solo Roma, l'Umbria e la Toscana.

La grande arte e la grande storia, ossia la grande cultura, sono la nostra forza ed il nostro biglietto da visita; non si oppongono allo sviluppo industriale, e semmai lo complementano e lo stimolano.

A me pare che finora quello che ha dimostrato di non sapere di cosa parla sia tu.

Non è mia consuetudine chiedere spiegazioni a chi produce solo noiose ed inconsistenti sciacquature di piatti.

Un consiglio: esci, viaggia, incontra altra gente ed altre culture, svagati, trovati una donna, sfogati. Ti servirà per maturare.

Mi pare evidente che hai tanta lodevole voglia di mostrare il tuo sapere, ma ti mancano ancora le basi, tipo l'educazione e l'umiltà.

Ti svelo un segreto: la presunzione è sinonimo di ignoranza.

La lezione del giorno è finita, credo che per oggi ti possa bastare.

Per domani studia Le Corbusier e Frank Lloyd Wright.

Ti interrogherò su uno dei due: vita, morte e miracoli.

Mi raccomando, (architetto?), non farti trovare impreparato come tuo solito, altrimenti ti appiccico nuovamente un pitbull affamato ai genitali e dovrai ancora una volta chiedere soccorso piangendo ad Albizzie.

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incredibile........

ma tu vivi nel mondo reale o sei un personaggio dei fumetti????

svegliati copco.....

Con questa domanda hai rinforzato la tua immagine di koglioncino.

Non l'hai ancora capito?

Ma allora sei tu che dormi!

Svegliati tu piuttosto!

Vivo nel mondo reale e sono da sempre il tuo peggiore incubo.

Eppure è una scelta che hai fatto tu! Mi meraviglia che tu ora mi ponga questa domanda! Ah, gia! Sei un koglione.

Hai avuto una quindicina di ore per preperarti su Le Corbusier e su Frank Lloyd Wright: ti sei preparato? Sìi?

Hai fatto male!

Perchè per tua sfortuna ho cambiato idea ed ora ti interrogo su Mies van der Rohe!

Dato che ti voglio bene sarò buono: non voglio sapere vita morte e miracoli. Basta che mi delizi solo sulla sua opera più importante.

Siccome con te sono da sempre più che buono ti lascio anche una chance: se di Mies van der Rohe non conosci un cakkio parlami almeno del progetto dell'aeroporto di Osaka di Paolo Portoghesi.

Visto che ti picchi d'essere un architetto (mi manca il respiro) vediamo se riesci a farci divertire un pò.

Evita di essere scortese o maleducato: ricordati che c'è sempre un pitbull famelico che minaccia le tue minuscole palle!

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