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Ue mette al bando i biocarburanti non certificati


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Pronta la direttiva: «Alcune coltivazioni minacciano l'ecosistema»

L'Ue mette al bando i biocarburanti cattivi

Senza la certificazione di sostenibilità ambientale non sarà possibile la vendita di biofuel o etanolo nell’Ue

La coltivazione di canna da zucchero per produrre etanolo (Reuters)

BRUXELLES - Contrordine: molti biocarburanti fanno più male che bene nella lotta ai cambiamenti climatici. Tanto vale continuare a usare gli idrocarburi tradizionali, almeno se non si è sicuri che etanolo e biodiesel non vengano prodotti senza turbare l’equilibrio naturale.

ECOSISTEMA MINACCIATO - Il repentino cambiamento di rotta viene dall’Unione europea, convinta che per fare spazio alle coltivazioni agricole intensive che servono a produrre biocarburanti vengano letteralmente mandati in fumo ettari ed ettari di foreste pluviali, paludi e praterie. Insomma, lo sconvolgimento dell’ecosistema e la minaccia alla biodiversità sarebbero tali che difficilmente le ridotte emissioni legate all’utilizzo dei biocarburanti potrebbero far pensare a una operazione di salvaguardia dell’ambiente.

L’ALLARME – L’ultimo allarme in questo senso era arrivato pochi giorni fa dallo Smithsonian Institution: secondo il celebre istituto di ricerca americano i carburanti estratti dai cereali negli Stati Uniti, dalla canna da zucchero in Brasile e dall’olio di palma in Malaysia e Indonesia rischiano di provocare più danni che benefici all’ambiente, con la prospettiva di distruggere l’equilibrio naturale e sociale di vaste e popolose aree. Con effetti addirittura peggiori rispetto al consumo di carburanti fossili. Una posizione che l’Ue sembra voler fare propria, scegliendo una legislazione molto rigorosa sul tema.

BANDO - L’Ue è quindi pronta a decretare un vero e proprio bando per i biocarburanti prodotti da coltivazioni sorte su terreni vergini e rispetto ai quali non si può stabilire un chiaro beneficio in termini di riduzione dei gas serra. La direttiva che la Commissione sta preparando sulle energie rinnovabili - che sarà varata dall’esecutivo comunitario il prossimo 23 gennaio - prevede dei sistemi di certificazione di sostenibilità ambientale obbligatori, senza i quali i biocarburanti non potranno essere commercializzati nell’Ue. Ad esempio, non si potranno utilizzare carburanti prodotti da piantagioni localizzate in terreni disboscati di recente, o in cui c’erano precedentemente delle paludi o zone umide o aree di valore per la biodiversità. Norme che cercano di proteggere dal disboscamento foreste pluviali di inestimabile valore naturalistico.

OBIETTIVO 10% – Non a caso, il commissario Ue all’Ambiente, Stavros Dimas, ha affermato in un’intervista alla Bbc, che «i problemi ambientali e anche sociali causati dai biocarburanti sono più importanti di quanto pensavamo». Il portavoce del commissario all’Energia, Andris Piebalgs, titolare della direttiva, ha ricordato che l’obiettivo stabilito dai capi di Stato e di governo dell’Ue, al vertice dello scorso marzo a Bruxelles, di portare al 10% entro il 2020 il tasso di utilizzo dei biocarburanti nel settore dei trasporti (oggi appena superiore all’1%) «verrà mantenuto». Ma evidentemente diventeranno più rigorosi i criteri di sostenibilità ambientali.

CAMBIAMENTI CLIMATICI - La produzione di biocarburanti è esplosa negli ultimi anni. L’obiettivo dei governi è quello di ridurre la dipendenza dal petrolio e dal gas importati soprattutto dai Paesi mediorientali e Russia, i maggiori produttori mondiali. Lo stesso presidente americano, George W. Bush, poco più di un anno fa, pose lo sviluppo dei biocarburanti come pietra miliare dell’autosufficienza energetica che gli Stati Uniti dovranno raggiungere nei prossimi anni. In teoria, l’uso di biocarburanti dovrebbe ridurre anche l’emissione di gas serra, considerati responsabili dei cambiamenti climatici. Questo effetto è però più incerto: innanzi tutto perché il CO2 - tra i principali gas serra - assorbito dalle coltivazioni durante la crescita viene riemesso al momento della combustione dei biocarburanti. Poi perché per la coltivazione sono impiegati grandi quantitativi di fertilizzanti a base di azoto, che per essere prodotti divorano gas naturale. Per non parlare del consumo di acqua per irrigare le coltivazioni e agli effetti sull’ambiente e sull’ecosistema. Ma non tutti i biocarburanti sono da accantonare, come sottolinea lo stesso Smithsonian (ci sono, per esempio, quelli prodotti dagli scarti agricoli, che non necessitano di nuove aree da coltivare): l’importante, è il messaggio della Commissione, è scegliere il biofuel più rispettoso dell’ambiente.

SOSTENIBILITA' SOCIALE - Nella direttiva, tuttavia, denunciano diverse Ong, non ci sono criteri di «sostenibilità sociale». Il timore, per esempio, è che le multinazionali si impiantino nelle aree tropicali (dove si possono produrre i biocarburanti più efficienti) acquistando per pochi soldi le piccole proprietà dei contadini locali, costretti poi a lavorare come braccianti in quelle che erano le loro terre. La Commissione non ha previsto indicazioni, nella direttiva sui biocarburanti, per prevenire possibili disastri sociali. «Se l’Ue deciderà di occuparsi di questo problema, lo farà nell’ambito delle sue politiche sullo sviluppo, e non nella direttiva biocarburanti», ha ribadito il portavoce di Piebalgs.

L'Ue mette al bando i biocarburanti cattivi Corriere della Sera

Mah mi pare quanto meno bizzarra questa situazione.

Concordo con l'ue sul tetto del 10% di biocarburante, ma mi pare tanto.

Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

875kg - 260+ cv i numeri del mio piacere

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sarebbe interessante raccogliere altre notizie sul metodo sviluppato da COSKATA

Coskata has developed a three-step production process that harvests ethanol from a variety of feedstocks – including biomass such as straw, hay and switchgrass; municipal and agricultural wastes; and even industrial and petroleum-based discards, such as old tires and plastics.

coskatawa9.png

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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