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Okkio ai paragoni ragazzi. Le ferrovie, per quanto ben gestite ed efficienti, non potranno MAI essere redditizie. Parlo di servizio pubblico in quanto tale, a prescindere da proprietà statale o privata. Non servizio AL pubblico, ma sevizio pubblico.

Il servizio pubblico per definizione deve essere un servizio per tutti, affordable per tutti e che raggiunga +/- tutti i potenziali utenti.

Oppure ripensiamo l'oggetto della mission del servizio pubblico e finisce il "servizio" per tutti e comincia il "prodotto" per chi può permetterselo.

Ed infatti arrivano i montezuma della situazione.

...ma ti vedi montezuma e compagnia far concorrenza a TI sulla Cosenza-Crotone o sulla Luino-Arona??

Per gli aerei a mio avviso è MOLTO differente. Non lo considero servizio pubblico, ergo a me sinceramente volare da A a B con un vettore piuttosto che un altro non fa differenza, se non nel rapporto prezzo/qualuità del servizio offerto.

Ergo, a me di Alitalia frega quanto di aircuba... visto che la pago con le tasse che fallisca e finisca nelle memorie dei più.

Se i piloti sono così certi che altrove possano prendere d+ che battaglia stanno facendo?

Di QUESTA alifuffa non c'è certo bisogno (e vi dirò che dopo gli ultimi 3 voli AirOne, non vedo manco la differenza, stesso atteggiamento del personale, stessa cultura aziendale).

Modificato da ACS

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Okkio ai paragoni ragazzi. Le ferrovie, per quanto ben gestite ed efficienti, non potranno MAI essere redditizie. Parlo di servizio pubblico in quanto tale, a prescindere da proprietà statale o privata. Non servizio AL pubblico, ma sevizio pubblico.

Il servizio pubblico per definizione deve essere un servizio per tutti, affordable per tutti e che raggiunga +/- tutti i potenziali utenti.

Questo è sacrosanto ;) e difatti treni e relative tracce sono pagate sonoramente dalle regioni, poi al tavolo ci si mette sempre d'accordo su chi gestisce cosa in modo da darci un cadenzamento lungo una certa tratta durante tutta la giornata...la cosa che non quadra è perchè le regioni continuino a pagare materiale rotabile e tracce per gli orari pendolari eppure TI continua ad alzare prezzi e abbonamenti ;) lasciando tra l'altro i treni nuovi spesso in uno stato di abbandono nelel stazioni...e in questo spiace dirlo ma la Lombardia è il fanalino di coda d'Italia insieme alla Liguria.

Sono realtà diverse e sopratutto nelle ferrovie non esiste concorrenza perchè laddove esistono ferrovie private (Ferrovia Emilia-Romagna,Val Venosta,LagoMaggiore Express....)non esiste l'offerta TI, l'unica concorrenza sarà la AV sulla Milano-Roma e il mio sogno sarebbe una AV che colleghi finalmente Torino con Venezia(e Trieste) taglaindo fuori Milano, perchè l'Italia non è solo da nord a sud e se girate per i forum ne vedete di pendolari "fantasma" ovest-est

 

花は桜木人は武士

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Ma LOL scusa...

Cimoli era un fesso non lo metto in dubbio,come tutti gli altri con stipendi da alcuni milioni di €€€ e premi di buona uscita terrificanti

un fesso? ma non era lui che si è preso delle buone uscite che avrebbe meritato solo se alitalia avesse raggiunto certi risultati (che chiaramente non ha raggiunto)?

ma difendere i lavoratori vi tingete di ridicolo scusate...cioè mi sta bene dire "ci sono anche mele sane in Alitalia" ed è vero perchè anche io conosco un ex pilota militare ora in Alitalia ed è un ottimo lavoratore ma certa altra gente...

E poi basta pontificare e dire "poverini poverini", dove siete quando fallisce una piccola azienda di meno di 5 dipendenti?Loro perdono in lavoro e devono rimettersi in gioco...perchè il dipendente di una piccola azienda e il libero professionista viene snobbato e tutta questa gente è amata e pontificata?Siamo tutti lavoratorisullos tesso piano,ma sembra che lavorare per Fiat e Alitalia ti porti ad essere su un altro piano

no scusa, qui nessuno difende i dipendenti alitalia rispetto ad altri, anzi...

come facciamo a parlare delle situazioni delle piccole e mini imprese? tanto di cappello ai lavoratori che vengono licenziati senza fare sceneggiate e senza andare in tv.

le mele sane e le mele marce sono ovunque...sta ai dirigenti far selezione e stimolare (con le buone o le cattive) i dipendenti a lavorare come si deve (ma qui, c'è anche lo zampino dei sindacati)

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I sindacati in italia sono il male assoluto (insieme alla politica marcia). Non ricordo UNA situazione UNA in cui il sindacato abbia fatto realmente l'interesse di propri assistiti. UNA!

Una casta intoccabile come e più dei parlamentari, almeno quelli in un qualche modo possiamo votarli (bleah!) il sindacato è tutto aummaumma e quando qualcuno ne ha bisogno per davvero diventano impotenti...

In questo paese ci vorrebbe un periodo "chiuso" temporalmente di leggi speciali: no sindacato, no stipendio ai parlamentari (solo eventuale rimpborso spese), carcere duro tipo mafiosi ai corrotti ed ai corruttori, confisca immediata di tutti i beni patrimoniali ai condannati per mafia, terrorismo e concussione.

Stipendio ai manager pubblici al 70% legato al raggiungimento degli obiettivi e niente buonauscita.

Riduzione (questo x sempre) dei parlamentari a massimo 2 per provincia.

10 anni così e FORSE il paese si rimette in sesto.

Alitalia giustamente fallita, rimessa in sesto e data in gestione ad un partner straniero (nel qual caso SOLO BA o LH, nessun altro) con un terzo dei dipendenti retribuiti a livello di mercato com i loro colleghi dipendenti del partner.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

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un fesso? ma non era lui che si è preso delle buone uscite che avrebbe meritato solo se alitalia avesse raggiunto certi risultati (che chiaramente non ha raggiunto)?

FEsso nel senso di incapace...perchè quanto a furbizia batte anche i peggiori truffatori parenopei visto che si è fottuto Alitalia e Trenitalia in pochi anni, pessima figura per la categoria degli ingegneri imprenditori dicui lui purtroppo fa parte

no scusa, qui nessuno difende i dipendenti alitalia rispetto ad altri, anzi...

le mele sane e le mele marce sono ovunque...sta ai dirigenti far selezione e stimolare (con le buone o le cattive) i dipendenti a lavorare come si deve (ma qui, c'è anche lo zampino dei sindacati)

Ladirigenza semplicemente non può stimolare il lavoratore in Italia.non lo può fare perchè se no il sindacato inizia a dire puttanata che tutti sono uguali,tutti sono buoni,tutti devono lavorare e guadagnare uguale e in questo i sindacati confederati non si sono mai smentiti.

Abbiamo una visione del lavoro veramente granitica,arretrata e pure stalinista per certi versi...nel resto del mondo,ripeto,lo stipendio da contratto non è altissimo ma altissimo è il premio di produzione

Quando mio papà era dirigente di industria ci credi che non poteva dare i premi di produzione per gli straordinari (Siemens in quanto azienda tedesca incentiva molto tutti i dipendenti ad ogni livello) agli operai meritevoli perchè i sindacati si opponevano?

Io vivo a contatto con racconti del genere da quando ho 14 anni, ora a 22 anni mi sono fatto una certa idea del mondo lavorativo italiano e sinceramente o mi chiuderò in un ufficio tecnico privato oppure cerco riparo tra le Alpi ;)

 

花は桜木人は武士

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Okkio ai paragoni ragazzi. Le ferrovie, per quanto ben gestite ed efficienti, non potranno MAI essere redditizie. Parlo di servizio pubblico in quanto tale, a prescindere da proprietà statale o privata. Non servizio AL pubblico, ma sevizio pubblico.

Il servizio pubblico per definizione deve essere un servizio per tutti, affordable per tutti e che raggiunga +/- tutti i potenziali utenti.

Oppure ripensiamo l'oggetto della mission del servizio pubblico e finisce il "servizio" per tutti e comincia il "prodotto" per chi può permetterselo.

Ed infatti arrivano i montezuma della situazione.

...ma ti vedi montezuma e compagnia far concorrenza a TI sulla Cosenza-Crotone o sulla Luino-Arona??

Per gli aerei a mio avviso è MOLTO differente. Non lo considero servizio pubblico, ergo a me sinceramente volare da A a B con un vettore piuttosto che un altro non fa differenza, se non nel rapporto prezzo/qualuità del servizio offerto.

Ergo, a me di Alitalia frega quanto di aircuba... visto che la pago con le tasse che fallisca e finisca nelle memorie dei più.

Se i piloti sono così certi che altrove possano prendere d+ che battaglia stanno facendo?

Di QUESTA alifuffa non c'è certo bisogno (e vi dirò che dopo gli ultimi 3 voli AirOne, non vedo manco la differenza, stesso atteggiamento del personale, stessa cultura aziendale).

Una domanda da porre a Richard Branson ; chi fa piu' soldi Virgin Rail o Virgin Air;)

ARTISTA-ALFISTA

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15:28 Cassa integrazione per gli equipaggi di 34 aerei

La cassa integrazione sarà applicata da lunedì al personale di volo dei 34 aerei che sono già a terra

15:27 Commissariamento per tutte le società

Il commissario straordinario avrebbe inoltre aggiunto che lunedì chiederà l'estensione del commissariamento per tutte le società

15:25 Da lunedì cassa integrazione

Da lunedì cassa integrazione per i dipendenti di Alitalia

15:19 Fantozzi: "Da lunedì voli non più garantiti"

Fantozzi, commissario straordinario di Alitalia, ha detto: "Da lunedì voli non più garantiti. Non ci riforniscono di carburante"

Alitalia, allarme Fantozzi 'Da lunedi' voli a rischio' Scatta la cassa integrazione - Diretta - Repubblica.it

L'inizio della fine?

15:51 Fantozzi: "Oggi c'era il rischio di fermare 12 aerei"

Fantozzi ha spiegato ai sindacati che "per le difficoltà finanziarie di Alitalia oggi c'era il rischio che 12 aerei restassero fermi"

15:49 Fantozzi: "Pronto a tutelare creditori e dipendenti"

Il commissario Fantozzi ai sindacati ha detto: "Io sono con la compagnia finchè c'è, un minuto dopo che non c'è più devo tutelare i creditori e i dipendenti"

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Sindacati a Palazzo Chigi. Fantozzi: voli non garantiti

Alitalia, accordo vicino

Resta il nodo dei piloti

Nuove proposte dell'esecutivo. L'incontro con gli amministratori delegati di Intesa e Cai, Passera e Sabelli

ROMA L'ingresso in campo di Silvio Berlusconi ieri nel caso Alitalia ha rivitalizzato la trattativa, giunta a un punto morto. Ieri, dopo una giornata di consultazioni informali, il negoziato è ripreso a palazzo Chigi, alle 21, con un primo incontro tra il sottosegretario Gianni Letta, (presenti i ministri del Lavoro, Maurizio Sacconi e dei Trasporti, Altero Matteoli, e il commissario Augusto Fantozzi) e i sindacati confederali e Ugl. Subito dopo, dalle 23 fino all'una di notte, è stata la volta dell'amministratore di Cai, Rocco Sabelli, e dell'amministratore di Intesa- Sanpaolo, Corrado Passera. E poi ancora i sindacati. I due primi incontri, sostanzialmente ritenuti positivi dalle parti, dovrebbero avere ora l'effetto di preparare l'intesa finale. Al tavolo non sono state invitate però le associazioni professionali che saranno convocate oggi: piloti e assistenti di volo, i più restii all'accordo, saranno messi davanti alla responsabilità di farlo saltare. Nello studio di Letta il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, e della Uil, Luigi Angeletti, il segretario di Ugl, Renata Polverini, e quello confederale della Cgil, Fabrizio Solari avrebbero ricevuto dal governo garanzie che i salari dei lavoratori della nuova Alitalia di fascia medio- bassa non saranno ridimensionati drammaticamente mentre si agirà sulla produttività, come richiesto da tutte le sigle. Ma ci sarebbero state anche garanzie per la riassunzione dei lavoratori di cargo e manutenzione in aziende partecipate da Cai e da società pubbliche, come Fintecna e Finmeccanica. Anche per i piloti Berlusconi avrebbe in serbo offerte: oltre a un contratto separato a livello dirigenziale, la ricollocazione degli esuberi: 870 (senza i piloti cargo), cui andrebbero sottratti altri 300 piloti in uscita verso la pensione. Dunque, 500. Ma la posizione dei piloti resta irriducibile sul tema delle dimensioni future della compagnia considerate troppo esigue. «Non ci spaventa una rottura. Anche da soli» ha detto il vicepresidente dell'Anpac, Stefano De Carlo. Nei due vertici a palazzo Chigi non si sarebbe parlato di alleanze, anche se il leader della Lega, Umberto Bossi, ieri ha detto che «Alitalia ha bisogno di un alleato che non chiuda Malpensa e quindi da lì è venuto un alleato che la mantiene a livello di hub: è arrivata Lufthansa».

Nel pomeriggio intanto Fantozzi aveva convocato i sindacati, su loro richiesta, ammettendo le difficoltà di rifornimenti del carburante «che potrebbero mettere a rischio alcuni voli» da domani. Mentre 12 voli ieri hanno già rischiato di non partire. Secondo i sindacati, Fantozzi avrebbe detto che la richiesta di pagamento in contante sarebbe arrivata però solo dall'Eni. Chiamato in causa, l'amministratore delegato dell'azienda pubblica ha risposto: «Io penso agli affari miei». Sul carburante è intervenuto Lorenzo Stanghellini con altri giuristi sostenendo che sarebbe una «grave responsabilità » di Fantozzi se mancasse il carburante, essendo suo dovere assicurare il funzionamento dell'azienda, anche attivando per tempo dei mutui. Il commissario ha confermato ai sindacati che i contratti decadranno il 30 novembre. Sul punto il commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani, ha ribadito che, secondo l'Ue, nessun contratto potrà essere trasferito alla nuova azienda. Intanto, ha annunciato Fantozzi, è prossimo l'avvio alla cassa integrazione straordinaria del personale interessato alla messa a terra di 34 aeromobili che in realtà non volano già dal primo aprile. I lavoratori potrebbero essere, secondo Sdl, tra 600 e 700. «Ulteriori provvedimenti collettivi» sono prevedibili «in conseguenza della gravissima crisi». Affermazioni che gettano una luce sul mistero del numero degli esuberi e sulla mancanza, nei conteggi di Cai, di più di un migliaio di lavoratori che evidentemente usciranno dall'azienda nell'immediato

Antonella Baccaro

14 settembre 2008

IL RETROSCENA ALITALIA

Letta, i fornitori e l'allarme da Londra

Il Cavaliere cerca di «recuperare» 500 piloti in esubero, dirottandoli in parte verso la compagnia Air Italy

Più della trattativa che nella notte si è sbloccata, a preoccupare ieri Berlusconi era la prospettiva di quanto potrebbe accadere dopo l'intesa su Alitalia con i sindacati: il timore di scioperi selvaggi, blocchi stradali, disordini di piazza. E le preoccupazioni per le tensioni sociali s'intrecciavano con la volontà del premier di evitare a tutti i costi il fallimento della compagnia aerea, accompagnata da una forte irritazione per come fosse stato gestito fin lì il negoziato. Per stringere il patto Berlusconi ha premuto sui sindacati, propensi a trovare un'intesa ma a loro volta preoccupati, «perché senza l'ok dei piloti non potremo governare la protesta». «L'accordo consentirebbe intanto di far partire l'operazione», era la tesi del Cavaliere, che teneva in serbo una soluzione innovativa per il contratto delle «aquile» e si era già impegnato a dirottarne altri 500 in esubero, in gran parte verso una piccola società: la Air Italy. Nel frattempo aveva ricevuto ulteriori garanzie di sostegno da Air France e Finmeccanica. Le cattive notizie nel pomeriggio erano giunte da Cai, se è vero che Colaninno l'aveva informato di «problemi con gli azionisti». Perciò Berlusconi aveva chiesto ai ministri di fare «qualche altra concessione», in modo da «convincere» poi gli acquirenti di Az. E mentre chiedeva, continuava a imprecare, dicendo che «bisognava lasciarsi dei margini, invece di presentare tutto subito». Avrà forse il tempo di ragionarci sopra. Certamente ieri non aveva il tempo né la voglia di ricostruire gli ultimi giorni della trattativa, di andare appresso a chi riteneva che il negoziato andasse gestito fin dall'inizio da Palazzo Chigi, di chi criticava la guerra di visibilità tra ministri, di chi puntava l'indice sulla scelta di Colaninno e Fantozzi come attori della vicenda, di chi addirittura osservava il distacco di Tremonti, che giorni fa — alla Festa di Azione giovani — dinnanzi alle preoccupazioni di un dirigente di An aveva risposto: «Nooo... Va tutto bene».

Berlusconi doveva e deve salvare Alitalia. E non solo per salvar la faccia. Ieri quell'affondo contro la sinistra è stato un modo per mandare un avvertimento, inserito in un passaggio della sua dichiarazione: dietro il rischio di «suicidio» per il fallimento di Az, il premier scorgeva «motivazioni politiche che non hanno nulla a che vedere con le richieste dei lavoratori ». Si riferiva alle voci su un'ipotesi alternativa al «piano Fenice», che Veltroni nel pomeriggio avrebbe di fatto accreditato, invitando il governo a «chiudere subito» o a «riaprire la procedura». La risposta del Cavaliere non si è fatta attendere. E alla sortita pubblica ha fatto seguire una serie di messaggi riservati. Da una parte ha fatto sapere che — in caso di fallimento di Alitalia — avrebbe modificato nuovamente la legge Marzano, rivedendo così le condizioni di favore per l'acquisto della compagnia. Dall'altra ha fatto capire ai sindacati che la rottura su Az avrebbe provocato anche la rottura delle relazioni e soprattutto la rottura della trattativa sugli incentivi. Un gioco pesante, non c'è dubbio, come pesante era il clima a Palazzo Chigi. L'altra notte Gianni Letta aveva urlato al telefono tutta la sua rabbia: «È una situazione pazzesca. Sono qui a implorare i fornitori per convincerli a garantire il carburante agli aerei, e invece di procedere si blocca tutto? ». E ai sindacati che chiedevano conto delle nuove voci su altri possibili acquirenti, il sottosegretario replicava: «Voi dovete dare un segnale». Macché, le organizzazioni cambiavano

Il grande mediatore

Sulla vicenda Alitalia anche il sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta, ha perso il suo aplomb: «È una situazione pazzesca. Sono qui a implorare i fornitori per convincerli a garantire il carburante agli aerei»

interlocutore nel governo, rivolgendo però la stessa domanda. «Ma non è vero», rispondeva esausto il ministro del Welfare Sacconi: «Chi e come metterebbe questi soldi?». L'atmosfera era surreale come le notizie che si spargevano nel Palazzo: all'aeroporto di Londra pare avessero chiesto soldi contanti per far partire un vettore di Alitalia.

Non era pensabile che Berlusconi restasse defilato. Tanto più che le parti si erano rovesciate: «Veltroni — commentava ieri il forzista Grillo — non cavalchi l'irragionevole protesta ». Più o meno quanto dicevano in campagna elettorale i dirigenti del Pd. Irritato dal fatto che Epifani avesse sempre disertato il tavolo della trattativa, oltre a prendersela contro «questi comunisti», il capo del governo doveva trovare una soluzione. «Si chiude, si chiude», sorrideva in serata il ministro Rotondi: «Cos'è una trattativa senza suspense?». Non appariva perciò strano se Casini, che conosce Berlusconi, ieri aveva evitato di attaccarlo: «La soluzione è pessima, ma sono al fianco del premier e mi auguro che la sua mediazione abbia successo». Un modo per non restare sotto le macerie ora che il premier sembra sul punto di farcela anche stavolta.

Francesco Verderami

14 settembre 2008

corriere.it

Modificato da Dodicicilindri

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In questo paese ci vorrebbe un periodo "chiuso" temporalmente di leggi speciali: no sindacato, no stipendio ai parlamentari (solo eventuale rimpborso spese), carcere duro tipo mafiosi ai corrotti ed ai corruttori, confisca immediata di tutti i beni patrimoniali ai condannati per mafia, terrorismo e concussione.

Stipendio ai manager pubblici al 70% legato al raggiungimento degli obiettivi e niente buonauscita.

ti quoterei in toto ...pero' una domanda dovrei fartela

quale dei governi che abbiamo avuto o abbiamo sarebbe daccordo con te???

poi una mia considerazione personale

A quanto pare il presidente del consiglio dopo aver parlato 10 minuti con colannino lo ha convinto a mettere in campo altri soldi per andare incontro (un minimo ) alle richieste dei cattivi sindacati uhmmmmmm

1)perche' non l'ha fatto subito?

2) se le risorse c'erano perche' prima c'erano solo minacce e diktat di colannino e soci?

NON C'E PEGGIOR VIGLIACCO DI CHI SPUTA SENTENZE SENZA AVERE IL CORAGGIO DI AFFRONTARTI

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