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Il futuro della Formula 1


Albizzie

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I più attivi nella discussione

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quello si,intendevo dire che ,come navarre 75, mi ci ritrovo spesso nelle sue analisi..

Ah.. se è per questo..... "IL TERRUZZI" è il mio idolo.

Sono anni che vago sostenendo che.. come noi abbiamo studiato "il leopardi"... i nostri figli studieranno "IL TERRUZZI".

Semplicemente un genio.

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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Ah.. se è per questo..... "IL TERRUZZI" è il mio idolo.

Sono anni che vago sostenendo che.. come noi abbiamo studiato "il leopardi"... i nostri figli studieranno "IL TERRUZZI".

Semplicemente un genio.

approvo ;) mandiamo una mail alla gelmini per inserirlo nel programma di studio di tutte le scuole :D

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anche io mi trovo in pieno accordo con Terruzzi, analisi (imho) perfetta della situazione

Pure io. Magari si può non essere d'accordo, talvolta, con le sue analisi (certamente non è il mio caso) ma Terruzzi è IMHO uno dei pochi giornalisti competenti in materia, oggi...

Ripeto nuovamente: qualcosa accadrà, ormai sono arrivati al limite e il giocattolo è a rischio rottura (forse si è gia rotto) ben più che ai tempi di Balestre negli anni ottanta...

Solo una cosa mi dispiace: all'epoca c'era un Enzo Ferrari capace di fare la voce grossa, autorevolmente, al punto di far costruire una monoposto x andare a correre ad Indy, come forma di "ricatto" ("se non andate nella direzione che suggerisco io, vi mollo e vado a correre ad Indy). Oggi non mi pare che ci sia qualcuno altrettanto autorevole. Non tiratemi in ballo LCDM per favore...xchè secondo me lui non è paragonabile al Drake.

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Io sono del parere che le grandi case automobilistiche se lo volessero potrebbero organizzare sin dall'anno prossimo un campionato alternativo e correre in Europa su quei circuiti tipo Imola che Ecclestone ha dismesso o vorrebbe dismettere.

A quel punto che Bernie si faccia il suo campionato con Brawn, Williams, Toyota e Force India e poi ridiamo.

Il problema è che non c'è nessuno che abbia attributi sufficienti a prendere in mano la situzione: l'unico potrebbe essere Briatore.

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La Mercedes mette in discussione il progetto F1

Mentre la McLaren lavora sugli ultimi dettagli per la gara in Bahrain' date=' in Germania continuano le speculazioni sul futuro della societa' della squadra con la Mercedes. Helmut Lense, supervisore della Daimler – partner della Mercedes -, ha ammesso apertamente al quotidiano di Stoccarda Stuttgarter Zeitung che il loro compromesso con la F1 e' in discussione. La Mercedes sta soffrendo le conseguenze della crisi mondiale e Lense crede che i soldi versati alla McLaren potrebbero essere spesi meglio. La chiave delle speculazioni sarebbe il desiderio della Mercedes di restare in F1 soltanto come fornitrice di motori. “La Daimler ha l’obiettivo di sviluppare ‘tecnologie verdi’. La F1 si trova in questo contesto? Non sarebbe il caso di lasciare la F1 ora e concentrarci sulla produzione di tecnologie anti-inquinanti per i motori?,” ha chiesto Lense. La Mercedes possiede il 40% delle azioni della McLaren.

23/04/2009 15.09.23

da F1 - F1grandprix.it

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Adrian Newey parla della stagione' date=' dei diffusori e della prima vittoria.[/size']

Pochi giorni dopo la doppietta conquistata in Cina, abbiamo chiesto al nostro numero uno tecnico, Adrian Newey, i significati di questa eccezionale vittoria.

Adrian, come ci si sente un paio di giorni dopo?

Adrian: “Svegliarsi lunedi' mattina, con la consapevolezza che alla vigilia si e' conquistata una doppietta ti stampa in faccia un sorriso naturale. Il risultato e' un bell’incremento di fiducia per tutti in fabbrica, visto che sappiamo –ora- che siamo in grado di schierare macchine che possono classificarsi prima e seconda, e partendo davanti non grazie a vicissitudini occasionali della gara. E’ proprio un bel premio per il duro lavoro che abbiamo svolto non solo noi, ma anche tutti quelli della Renault e tutti i nostri partner tecnici”.

Dove hai guardato la gara?

Adrian: “In cucina a casa mia, in parte assieme a mia moglie, Marigold. Ma lei ha ritenuto che fosse troppo stressante guardarla con me ed e' andata a guardarla in un’altra stanza. Piu' tardi, mia figlia mi ha tenuto compagnia. A pochi minuti dalla fine, hanno cominciato ad arrivare i vicini e nonostante l’ora (era prestino) abbiamo poi brindato per celebrare. Sarebbe stato bello essere presente in Cina, ma quel che conta e' il risultato e sono molto contento per tutti perché abbiamo colto qualcosa che meritavamo”.

Visti i problemi tecnici incontrati precedentemente nel fine settimana cinese, quant’era grande il timore che le macchine non arrivassero fino alla bandiera a scacchi?

Adrian: “Eravamo ragionevolmente fiduciosi d’aver risolto un problema che pare legato ad un lotto di pezzi del semi-asse. Ma non si puo' mai essere certi di nulla in termini d’affidabilita', per cui l’ultima mezz’ora di gara e' sembrata eterna!”.

Com’e' evoluta la RB5 rispetto all’inizio di stagione?

Adrian: “In occasione dell’ultima sessione di prove prima di Melbourne, abbiamo introdotto uno sviluppo aerodinamico che consisteva in un nuovo diffusore ed un’ala anteriore modificata, che ci hanno fatto guadagnare qualcosa in termini di prestazioni. Poi, abbiamo introdotto alcune novita' in Cina che ci hanno garantito un ulteriore piccolo miglioramento. In qualifica sull’asciutto eravamo dietro le Brawn a Melbourne ed in Malesia, ma molto piu' vicini in Cina, una volta corretti i tempi in funzione del carico di carburante. Il nostro assetto in Cina era abbastanza simile a quello utilizzato in malesia, per cui il resto del miglioramento della prestazione dipende dalle specificita' del circuito. Del resto stiamo parlando di distacchi dell’ordine di pochi decimi, com’e' successo, ad esempio tra McLaren e Ferrari negli scorsi anni”.

La doppietta della Cina e' stata conquistata senza disporre di un ‘doppio’ diffusore, questo significa que tale accessorio e' meno importante di quanto pensi la gente?

Adrian: “Non ci sono dubbi che un ‘doppio’ diffusore dia concreti vantaggi in prestazione. Quanto la prestazione dipenda, poi, da come s’interpretano le regole, e quanto da come si adatta la macchina ad esse e' variabile ed e' per questo che alcune squadre riescono a trarre di piu' di altre da soluzioni simili. E’ questo il pane quotidiano di tutti sullo schieramento: la nostra sfida e' quella di adattare al meglio la nostra macchina”.

Quando la RB5 introdurra' il nuovo ‘doppio’ diffusore?

Adrian: “Com’e' gia' stato suggerito da certe speculazioni, considerando il disegno della RB5 non sara' un compito facile integrare tale soluzione nella nostra macchina. Tanto piu' che non c’e' solo quello... mentre lavoreremo a questa parte della vettura, dovremo anche dedicarci allo sviluppo generale della macchina per esser certi di non perdere terreno in altri settori. La caratteristica che rende la nostra macchina unica nel lotto e' la sospensione posteriore a tirante, che e' una buona soluzione quando non si ha un ‘doppio’ diffusore. Ma farla funzionare con quel tipo di diffusore sara' piu' complesso. Non avremo un ‘doppio’ diffusore prima di Monaco quindi”.

Guardando le prime tre gare, cosa vi ha colpito maggiormente?

Adrian: “Il cambiamento piu' evidente e' quanto differente sia l’ordine dello schieramente rispetto alle precedenti stagioni. Grandi squadre come Ferrari, BMW e McLaren sono, ora come ora, un passo indietro, ma ovviamente non vi resteranno. Credo che tutto cio' dia una ventata di salutare aria fresca al sistema Formula 1. vedere squadre e piloti diversi ai primi posti crea un incremento d’interesse”.

Se il fine settimana in Bahrain sara' completamente asciutto, possiamo aspettarci che gli attuali leaders della serie tornino davanti?

Adrian: “Difficile dire, visto che il circuito mettera' in risalto certe sue specificita'. Dal nostro punto di vista, non sappiamo realmente quali sono i diversi punti di forza e di debolezza della nostra macchina rispetto a quelli dei nostri rivali, rispetto ad ogni singola pista”.

Ha sottolineato come le grandi squadre lottano piu' indietro. Considerate le loro grandi risorse, vi aspettate che vi sorpassino prima o poi?

Adrian: “Spero di no! Grandi cambiamenti delle regole come quelli di quest’anno costituiscono un’opportunita' concreta per le squadre che hanno risorse ridotte, ma che hanno un approccio intelligente nel modo di affrontare le implicazioni delle nuove norme e di integrarle in un progetto intelligente per dar vita ad una macchina competitiva. Quando le regole sono stabili a lungo, le squadre con piu' risorse e con la capacita' di collaudare e studiare piu' opzioni hanno un vantaggio. Non dico pero' che una squadra piu' piccola non possa mantenere questo vantaggio se in futuro le regole limiteranno la corsa all’armamento che aveva caratterizzato la F1 negli ultimi anni, imponendo maggiori restrizioni in termini di sviluppo”.

Come classifica questo successo tra le tante altre vittorie gia' ottenute in carriera?

Adrian: “La prima cosa da sottolineare e' che non si tratta della nostra prima vittoria, dato che la Red Bull Technology aveva, lo scorso anno, progettato una macchina rivelatasi vincente, e gestita ottimamente dalla Scuderia Toro Rosso che aveva vinto a Monza. Sul piano emozionale, questa vittoria e' estremamente piacevole per tutti noi qui a Milton Keynes. Ero gia' molto eccitato lo scorso anno dopo Monza, e questo successo cinese e' stato ancor piu' soddisfacente perché ci ha regalato addirittura una doppietta, dopo aver fatto quasi l’en-plein anche in qualifica.

L’altro elemento che rende questa vittoria speciale, e' che fa seguito ad un grande cambiamento delle regole, e che abbiamo mostrato che la nostra squadra ha capito bene queste nuove regole dando vita ad una macchina fin dall’inizio ragionevolmente ben adeguata ad esse. E’ qualcosa di estremamente soddisfacente perché, con queste nuove regole, abbiamo lavorato insieme, in gruppo, per circa nove mesi, senza veramente sapere cosa stessero facendo le altre squadre e, quindi, quale sarebbe stato il valore del nostro prodotto in confronto a quello degli altri, visto che tutti i punti di riferimento e tutte le linee guida erano cambiate”.

Ora, pero', dovete ripensare il progetto della RB5 per tener conto della decisione di Parigi in merito ai diffusori. E’ un peccato dover effettuare ora interventi cosi' radicali nel concetto originale della macchina?

Adrian: “Di sicuro tutto cio' occasionera' molto lavoro! La sfida, ora, sara' quella d’integrare il nuovo diffusore nel resto della macchina. Non lo considero, pero', un peccato, ma piuttosto un’altra sfida. Il rovescio della medaglia e' che, purtroppo, determinera' altre notti in bianco. Questa e' la Formula 1: non ci si puo' lasciar abbattere e sentirsi dispiaciuti con se stessi, bisogna invece solo e semplicemente reagire”.

23/04/2009 14.40.33

da F1 - F1grandprix.it

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Mosley: ecco l'arma segreta

Fia: motore unico per F1 e non solo

Giorgio Terruzzi

Max Mosley ha pronta l'ultima provocazione. Clamorosa. Un motore unico da utilizzare non soltanto in Formula 1 ma in una quantità spaventosa di categorie motoristiche. Il presidente della Fia ha intenzione di proporre questo azzardo al prossimo consiglio mondiale del 29 aprile e per farlo esporrà un progetto commissionato mesi fa al Ricardo Shoreham Technical Centre' date=' un polo tecnologico molto noto nel motorismo, con base a Shoreham by Sea, nel West Sussex, in prima linea sul fronte dello sport dopo aver sviluppato le [b']Audi dominatrici nelle ultime edizioni della 24 ore di Le Mans.

Si tratta di una mossa che produrrà certamente uno sconquasso perchè significa mettere a disposizione dei team disposti a correre con un budget limitatissimo (30 milioni di euro a stagione, come indicato proprio dalla Fia) un motore fatto apposta, dal costo limitatissimo. Il che manderà in bestia chi sta correndo (e corre da sempre) con motori propri.

In sostanza, non semplicemente una dichiarazione di guerra articolata e ben più aggressiva rispetto ad una intenzione bellicosa, ma un progetto vero e proprio che prefigura una spaccatura quasi inevitabile. Da una parte i team, piccoli, piccolissimi, non importa, che si dichiarano disposti a correre alle condizioni dettate dalla Federazione, dall'altra i grandi costruttori. I quali non hanno alcuna intenzione (giustamente) di disputare un campionato spaccato in due, non possono certo andare in pista con motori costruiti da altri (La Ferrari- Ricardo, francamente fa ridere) e non possono licenziare migliaia di persone in un attimo, per seguire gli scarti del presidente Mosley.

25 aprile 2009

da Sport Calcio Mercato Gossip F1 MotoGp News Live Foto Video - SPORTMEDIASET

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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sembra quasi che si stia cercando un alternativa ai costruttori,come se si desse per certo la loro uscita dal circo...che sia davvero arrivato il momento di un campionato parallelo???

p.s. quando ci saranno le elezioni per il nuovo presidente FIA?

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