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Cronistoria Citroen LN - LNA


Quattroanelli

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Ecco a voi la cronistoria, al solito dettagliatissima, di questa simpatica e ormai dimenticata city-car francese!

La Citroen LN fa il suo ingresso nel mercato automobilistico italiano nella primavera del 1977.

L'esame della meccanica rivela subito l'attitudine della nuova nata alla vita cittadina: in posizione anteriore è montato un motore bicilindrico raffreddato ad aria di 602 cc, che sviluppa la potenza di 32 cv; le prestazioni sono brillanti se paragonate a quelle della concorrenza: la velocità massima dichiarata è di 120 km/h, mentre per passare da 0 a 100 km/h sono necessari 29,3 secondi; i consumi, sempre contenuti, sono pari a 5,9 litri di benzina per 100 km a 90 km/h; il cambio è a quattro rapporti tutti sincronizzati; i freni anteriori sono a disco.

La carrozzeria, fondamentalmente identica a quella della Peugeot 104 Z, rappresenta la sintesi del concetto di utilitaria moderna: dimensioni contenute (solo 3,30 m di lunghezza) per un'eccezionale agilità nel traffico urbano e una preziosa maneggevolezza in fase di parcheggio, due ampie porte laterali per un più agevole accesso a bordo, portellone posteriore per un migliore sfruttamento del vano bagagli.

L'allestimento esterno è improntato ad un criterio di massima razionalità: niente cromature, cerchi privi di coppe coprimozzi, robusti paraurti in acciaio verniciati in colore grigio chiaro con profilo in gomma nera e listelli sulle fiancate nello stesso materiale.

La personalizzazione firmata Citroen ha il suo punto di forza nel frontale con i gruppi ottici rotondi affiancati dai fanalini degli indicatori di direzione e luci di posizione collocati in verticale e la calandra a listelli orizzontali neri con il logo del "double chevron" al centro; la coda si caratterizza per l'originale fascia adesiva in colore argento applicata sul portellone, che riporta, stampate, le scritte LN a sinistra e Citroen a destra.

Complessivamente la LN ha un aspetto simpatico, che svecchia la gamma bassa Citroen (2Cv, Dyane e Ami 8), che comincia seriamente ad invecchiare...

L'abitacolo accoglie comodamente solo due passeggeri, dal momento che la limitata disponibilità di spazio in senso longitudinale determina un'abitabilità posteriore piuttosto sacrificata, sufficiente per ospitare due bambini, o, al più, utile per ampliare la capacità del bagagliaio, che con quattro persone a bordo ha un volume di soli 118 litri.

A tal proposito è importante sottolineare che la LN dispone, di serie, della panchetta posteriore sdoppiabile simmetricamente, che consente di viaggiare in tre con numerosi bagagli al seguito.

La plancia è simile a quella della Peugeot 104: un blocco di plastica rigida al cui interno sono inseriti il quadro strumenti e i comandi secondari; le bocchette della climatizzazione sono tre, due ai lati della plancia e una, di forma circolare, sulla console centrale; nel sottoplancia, a destra e a sinistra della console, corre una mensola utile per riporre piccoli oggetti, mentre un pozzetto porta spiccioli è ricavato di fronte alla leva del cambio; il volante, con disegno monorazza, è tipicamente Citroen.

Le rifiniture coniugano economia e praticità: il pavimento è ricoperto da un tappeto in gomma nera, il padiglione ha la volta in plastica leggermente imbottita, i pannelli delle portiere e i fianchetti posteriori sono rivestiti in fintapelle nera; gradevole la selleria in tessuto fantasia in colore bianco - grigio, con retroschienali e fianchetti laterali in fintapelle nera; poco piacevole, invece, il vano bagagli in lamiera nuda, oltretutto sprovvisto di mensola copribagagliaio.

La dotazione di serie comprende, oltre a quanto già citato: cerchi in acciaio da 13 pollici con pneumatici 135 - 13, specchietto retrovisore esterno snodato in colore grigio chiaro, parabrezza stratificato, tergicristalli a una velocità continua, antifurto bloccasterzo, elettroventilatore a due velocità, cinture di sicurezza anteriori con arrotolatori, sedili anteriori ribaltabili, sedili anteriori con schienali reclinabili, alette parasole orientabili.

A richiesta si possono ottenere solo il lunotto termico e la vernice metallizzata.

La gamma colori comprende cinque tinte, tre pastello (beige gazzella, rosso geranio e blu Myosotis) e due metallizzate (verde papiro e blu regata).

Nel gennaio del 1979 inizia la commercializzazione italiana della LNA, che sostituisce la LN.

Dal punto di vista meccanico si segnale l'adozione di un nuovo motore bicilindrico raffreddato ad aria, evoluzione del precedente: la cilindrata passa a 652 cc, mentre la potenza erogata aumenta di quattro cavalli (36 contro 32); le prestazioni migliorano leggermente: ora la LNA supera i 126 km/h, mentre nell'accelerazione da 0 a 100 km/h guadagna circa sei secondi (23,8 s contro 29,3); diminuisce la rumorosità in marcia, mentre i consumi rimangono pressochè invariati.

Degna di nota l'adozione, di serie, dell'accensione elettronica integrale: la LNA è, insieme alla Visa, la prima utilitaria al mondo ad essene equipaggiata.

Esternamente, la LNA risulta appena più ingentilita dalle coppette coprimozzi cromate e dai paraurti con profili in gomma maggiorati; ovviamente specifica la sigla di identificazione riportata sul portellone.

Per quanto riguarda l'abitacolo, si segnala soltanto il tappeto in feltro grigio scuro che ricopre il pavimento.

Tra gli optional debuttano il tergilavalunotto e la predisposizione per l'impianto radio con antenna sul tetto.

Alla gamma colori della LN si aggiungono il giallo mimosa e il verde mela renetta, due tinte vivaci che confermano il carattere allegro della LNA; più serosi, ma eleganti, il bruno Vesuvio e il grigio nacrè metallizzato.

Nel 1980 il quadro strumenti si arricchisce del contachilometri totale a sei cifre e del contachilometri giornaliero.

Alla gamma colori si aggiunge il bianco Mejie.

Nel 1981 la LNA riceve un nuovo specchietto retrovisore esterno areodinamico in plastica nera; sparisce la fascia adesiva argento sul portellone, sostituita da due targhette in rilievo (LNA a sinistra, Citroen a destra).

La dotazione di serie viene migliorata con l'aggiunta del lunotto termico, dei lampeggiatori di emergenza e dello specchietto retrovisore interno con scatto antiabbagliamento.

Nel 1982 viene montato un volante monorazza di nuovo disegno, identico a quello che equipaggia la Visa 2; il comando dello starter è ora illuminato.

La gamma colori subisce una ristrutturazione: nel periodo compreso tra il 1981 e il 1982 sono nove le tinte disponibili, sei pastello (bianco Mejie, beige Colorado, rosa cenere, rosso dragone, blu notte e nero) e tre metallizzate (grigio nacrè, azzurro polare e verde Amazzonia).

Nel gennaio del 1983 debutta in Italia la LNA 11RE, che si affianca alla 650 completando la gamma verso l'alto: monta infatti il motore a quattro cilindri di 1124 cc e 50 cv della Visa Super E, rispetto alla quale, a parità di velocità massima (140 km/h), vanta un migliore tempo di accelerazione (da 0 a 100 km/h in 15,6 secondi) e consumi mediamente inferiori del 12 % (4,7 litri di benzina per 100 km a 90 km/h); l'impianto frenante è dotato di servofreno.

L'esordio della 11RE costituisce il pretesto per approntare un lieve restyling alla gamma della LNA, che inizia a subire i duri attacchi della concorrenza più recente.

Esternamente la LNA '83 si distingue dalla precedente per i seguenti particolari: gruppi ottici posteriori maggiorati, con doppi proiettori di retromarcia e un proiettore retronebbia integrati, paraurti in resina elastica in colore grigio antracite, profili paracolpi in resina elastica in colore grigio antracite con inserto cromato collocati sulle fiancate all'altezza della linea di cintura, profilo paracolpi in resina elastica in colore grigio antracite collocato sul bordo di chiusura del portellone, profili in plastica in colore grigio antracite con disegno a L rovesciata applicati sui montanti posteriori del tetto, tappo del serbatoio in colore grigio antracite, cerchi in acciaio con disegno a tre razze e coppette coprimozzi in colore nero, maniglie apriporta in colore nero.

L'abitacolo introduce le seguenti novità: cruscotto portastrumenti di nuovo disegno, con pulsanti - spia dei comandi secondari integrati, console centrale identica a quella della Talbot Samba, comandi dell'impianto di climatizzazione a manopola e rotella, vano portaradio.

La LNA 650 adotta nuovi rivestimenti dei sedili in tessuto pied de poul in colore grigio cenere, con retroschienali e fianchetti laterali in fintapelle nera; il lunotto termico è di serie, mentre la panchetta posteriore è ora in un pezzo unico.

La LNA 11RE si mette in risalto per l'allestimento più ricercato; in più rispetto alla 650 offre: tappetini in moquette in colore grigio cenere, sedili rivestiti in tessuto di tweed in colore grigio cenere con retroschienali e fianchetti laterali in fintapelle nera, panchetta posteriore sdoppiabile simmetricamente, tasche portacarte sui pannelli delle portiere, mensola copribagagliaio, accendisigari, orologio analogico al quarzo, spia del freno a mano inserito, spia dell'usura pastiglie freni, posacenere anteriore illuminato, specchietti di cortesia sulle alette parasole, tergicristalli con intermittenza.

La gamma degli optional, essenziale sulla 650 (tergilavalunotto e vernice metallizzata) è più completa sulla 11RE, che offre: appoggiatesta anteriori regolabili, tergilavalunotto, cristalli atermici azzurrati, predisposizione per l'impianto radio con antenna sul tetto, cerchi in lega leggera (gli stessi della Visa Super X) e vernice metallizzata.

Per quanto riguarda la gamma colori da segnalare la sostituzione del grigio nacrè metallizzato con il grigio perla metallizzato e l'introduzione di due nuove tinte metallizzate, il sabbia dorata e il blu Colvert.

Nel corso del 1983 viene commercializzato in Italia un quantitativo di LNA Pepita, una serie speciale realizzata sulla base della 11RE.

La Pepita si rivolge ad un pubblico dai gusti raffinati, strizzando l'occhio in particolar modo alle donne.

Esternamente si distingue dalla 11 RE per i seguenti particolari: carrozzeria verniciata in colore sabbia dorata metallizzato, fasce adesive in colore beige e marrone sulle fiancate sopra ai profili paracolpi, scritta adesiva Pepita in colore marrone sul portellone, cristalli atermici bronzati, cerchi in lega leggera con finitura lucida, pneumatici 145 - SR13, tergilavalunotto, antenna radio sul tetto.

L'abitacolo ha un aspetto particolarmente curato grazie ai rivestimenti dei sedili in tessuto di jersey con motivo tartan in colore beige e marrone, con retroschienali e fianchetti laterali in fintapelle beige; il pavimento è rivestito in moquette beige, mentre la plancia e la pannelleria sono in colore marrone, per armonizzarsi alla perfezione con la cromia dominante all'interno.

Di serie, oltre a quanto già citato, anche gli appoggiatesta anteriori regolabili, le cinture di sicurezza posteriori e l'indicatore di consumo istantaneo a spie luminose.

A richiesta sono disponibili gli alzacristalli elettrici.

Nel novembre del 1984 la LNA 11RE viene sostituita dalla 10RE.

Creata con un occhio di riguardo per il mercato italiano, questa nuova versione della piccola utilitaria francese adotta il quattro cilndri di 954 cc e 45 cv della Visa 10E; le prestazioni sono di poco inferiori a quelle della 11 (velocità massima 135 km/h), mentre i consumi sono più bassi, specialmente nella guida cittadina.

Nella primavera del 1986 debutta la Citroen AX, che sostituisce, in un colpo solo, LNA, Visa e Axel.

La LNA resta in listino fino al mese di agosto, poi scompare nel silenzio più totale.

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Non credo sia stata proprio dimenticata,questa simpatica vetturetta di cui Roma ai tempi era piena. Comunque a me sembrava un pò povera considerando che discendeva dalla ben più raffinata 104Z di cui m'innamorai appena uscì. Era una nuova protagonista di quel segmento che a me interessava più d'ogni altro;1000cc e poco più di 3metri di carrozzria già ben rappresentato qui da noi dalla reginetta A112 e dalla "mia" Mini90! :razz:

Se un pianto ci fa' nascere, un senso a tutto il male forse c'è !

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Era una vetturetta sicuramente interessante la LN che aveva appunto il compito di svecchiare la gamma Citroen in basso, anche se non bissò, soprattutto nel pubblico giovanile, l'interesse che avevano suscitato Dyane e soprattutto 2 CV.

Personalmente la LN non mi entusiasmava granchè, mentre iniziai ad apprezzarla e cominciò a piacermi quando diventò LNA, per via delle notevoli migliorie sia estetiche che meccaniche. Ricordo che una collega di mia madre aveva una RE, non ricordo se 10 o 11, nella quale ci sono stato da passeggero e ricordo che come finiture e dotazione non era niente male, sicuramente molto superiore alle coeve Panda 30 e 45. Però, si sa, il segmento delle utilitarie in Italia è stato sempre appannaggio dei marchi italiani, un tempo ancor più di oggi vista la presenza di marchi specifici del settore, oltre al colosso FIAT, come Autobianchi ed Innocenti. Forse anche per questo vetture valide come LN/LNA, pur non trattandosi di un flop, si trovavano un po' in ombra rispetto alle nostre utilitarie a vocazione cittadina di allora: 126, Panda, A 112, Mini.

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A me piacciono eccome ( e non credo di essere l'unico ),sono piene di dettagli che aiutano a capire le diverse serie o restyling nella storia di un modello. Anzi,se magari poi vorrai fare anche la cronistoria della Mini90,che hai pure tu per me sarebbe il massimo;ad esempio ho sempre cercato di sapere in quanti esemplari fù prodotta,ma mi pare che nessuno ne abbia mai dato notizia.:pen:

Se un pianto ci fa' nascere, un senso a tutto il male forse c'è !

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E'un lavoraccio, ma se me lo chiedi tu ti prometto di realizzare una bella cronistoria delle Mini 90-120 con tutti i dettagli...;)

GRAZIEEEE!!!!:clap@VANNY:Una cronistoria della Uno?...lì si che c'è da perdersi dentro!

Se un pianto ci fa' nascere, un senso a tutto il male forse c'è !

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ma la lna non era poi anche la talbot samba versione 1.0 tutta lusso con termometro acqua e altri piccoli accorgimenti come pulsanti vari illuminati e climatizzazione illuminata in verde da sopra di cui ne uscì anche una versione cabrio sul finire degli anni '80?

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