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Agli Elkann la Fiat e agli eredi di Umberto Agnelli l'IFIL ??!!


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Paolo Madron per “Panorama”, in edicola domani

L'avevamo definita (Panorama del 5 gennaio) una guerra di velluto quella che vede contrapposti gli eredi dell'impero Fiat, tutta giocata dentro regole e doveri cui si deve attenere una dinastia industriale di rango. Felpata, attenta a non debordare con fragore sui giornali. Ora però quel velluto s'è fatto improvvisamente più ruvido, e in alcune parti ispessito. Complice il possibile ritorno sulla scena lavorativa (in quella mediatica è già rientrato a pieno titolo) di Lapo Elkann dopo le note disavventure (che ha come unico sponsor il fratello Jaki, ma è fermamente osteggiata da Luca di Montezemolo, Sergio Marchionne e Gianluigi Gabetti, ovvero tutta la nomenclatura del Lingotto), si torna a parlare dei futuri assetti del gruppo. E sul tappeto si profila un'ipotesi dagli esiti clamorosi.

Siccome su strategie e governance societaria non c'è accordo tra le componenti della famiglia, meglio spartirsi l'impero e ognuno per la sua strada. Così al ramo Elkann, quello che con il 30 per cento è maggioritario nella Giovanni Agnelli & C, la cassaforte in cui l'Avvocato aveva racchiuso il controllo dell'impero, toccherebbe la Fiat. Agli altri, anzututto agli Agnelli rappresentati nell'accomandita da Andrea e Anna, i figli di Umberto Agnelli, con quasi il 10 per cento delle azioni, tutto il resto. Ovvero le attività che fanno capo alla Ifil, quelle che un tempo andavano sotto l'ampio ombrello della diversificazione.

Come si vede, è la riproposizione del vecchio dualismo che allignava in famiglia fin dai tempi della gestione Fiat di Cesare Romiti, e che in più di una circostanza ha dato origini ad aspri scontri interni. Umberto, alla stregua di quanto sostiene oggi suo figlio Andrea, era stato l'interprete di una visione finanziaria: per lui l'automobile era un investimento come tanti, non la passione della vita quale fu per suo fratello, un mestiere da difendere a prescindere. Se l'investimento non rende, bisogna avere il coraggio di rinnegare le ragioni del cuore e abbandonarlo.

Conversando con Il Foglio alla vigilia della contestata operazione di quest'estate che ha rinsaldato il controllo delle famiglia sulla casa automobilistica, Andrea aveva manifestato indirettamente tutta la sua contrarietà. «Una Fiat meno famigliare e più bancaria non è un dramma» aveva detto. Per poi rincarare: «C'è un'idea romantica della Fiat che appartiene al passato». Una posizione che, se sconfitta sul campo, ha comunque fatto proseliti, tanto che oggi il fronte anti Elkann può contare sui Rattazzi, in primis Lupo e Cristiano, e su alcuni esponenti di spicco dei gruppi Camerana e Nasi.

Insomma, nonostante l'ottimo lavoro di Marchionne, che ha consentito al Lingotto di uscire dalla drammatica situazione in cui versava fino a solo un anno fa, le divergenze strategiche rimangono tutte. Solo gli Elkann, in particolare Jaki, che Giovanni Agnelli ancora in vita aveva designato suo erede, pensano che l'automobile debba restare il core business, l'attività su cui concentrare energie e investimenti. Gli altri eredi invece vorrebbero avere mano libera, forti del fatto che la diversificazione all'interno del gruppo non è mai stata avara di soddisfazioni.

Per ora sottotraccia, i contrasti potrebbero esplodere in occasione della nomina del presidente della Juventus, poltrona su cui John non disdegnerebbe sedersi. A meno che non si riesca a trovare un compromesso che salvaguardi l'unità della famiglia. Improbabile, ma non impossibile se a tentare la ricucitura sarà Gabetti, atteso al rientro dopo una malattia. .

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forse sbaglio ad essere così drastico nel commento, ma mi sembra l' ennesima palata di fango buttata su una Fiat che sta tentando di riemergere.

Poi e' anche abbastanza illogica: agli Elkann che hanno il 30% una Fiat dal business incerto ed agli altri col 10% la florida e differenziata IFIl ??? Mi fa un po' ridere ...

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forse sbaglio ad essere così drastico nel commento, ma mi sembra l' ennesima palata di fango buttata su una Fiat che sta tentando di riemergere.

Poi e' anche abbastanza illogica: agli Elkann che hanno il 30% una Fiat dal business incerto ed agli altri col 10% la florida e differenziata IFIl ??? Mi fa un po' ridere ...

senti ...ma perchè devi essere così negativo ,finalmente chi vuole fare automobili avrà le automobili ...chi vuole fare altre cose avrà altre cose ...

così chi vorrà fare automobili ....dovra farle molte bene se vuole vivere

e gli altri ,quelli che a noi non piacciono ,si gratteranno la pancia !!!!

ti ricordo la famiglia Pegout ....che oggi controlla il 35% ..e vuole salire al 40%

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La guerra in famiglia è assolutamente reale, molto + di quello che scrivono. Volendo, Lapo ne è anche vittima illustre.

La parte di Andrea Agnelli vorrebbe gestire come fanno i Quand in bmw, mentre gli Elkann e soci vorrebbero fare a loro immagine e omiglianza, + umorale, + all'italiana.

Inutile dire quale sarebbe meglio per loro vista la situazione e sopratutto visti i risultati di certo gestire.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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senti ...ma perchè devi essere così negativo ,finalmente chi vuole fare automobili avrà le automobili ...chi vuole fare altre cose avrà altre cose ...

così chi vorrà fare automobili ....dovra farle molte bene se vuole vivere

e gli altri ,quelli che a noi non piacciono ,si gratteranno la pancia !!!!

ti ricordo la famiglia Pegout ....che oggi controlla il 35% ..e vuole salire al 40%

E' ARRIVATO L'ENTUSIASTE DESTROIDE...A SENTENZIARE!

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primo...l'intervento di gug non è destroide e non è una sentenza...è un'opinione

secondo...sei pregato di evitare il maiuscolo

si che è destroide, visto che è già la terza volta che scrive un commento politico nel forum contro i "sinitroidi pessimisti".

a me non interessano le idee politiche dei partecipanti del forum mi interessa cosa scrivono.

sul maiuscolo hai ragione, ma era un modo per attirare l'attenzione dei gestori del forum.

saluti

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si che è destroide, visto che è già la terza volta che scrive un commento politico nel forum contro i "sinitroidi pessimisti".

a me non interessano le idee politiche dei partecipanti del forum mi interessa cosa scrivono.

sul maiuscolo hai ragione, ma era un modo per attirare l'attenzione dei gestori del forum.

saluti

PS: mi interessano cosa scrivono i partecipanti del Forum inerente al mondo dell'Auto.

e

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