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EVO: le 24 auto da guidare....


paolo147gta

Domanda

Nel numero di marzo, Evo, fa un ''censimento'' delle auto che almeno una volta nella vita bisogna guidare, ne sceglie 24:

lotus elise s1 111s

porsche carrera gt

peugeot 205 1.9 gti

jaguar e-type 4.2 spider

lancia delta hf evoluzione

mitsubishi lancer evo IX

alfa romeo giulia gta

maserati mc 12

renault clio williams

ferrari 365 gtb/4 daytona

ferrari f430

ferrari f 40

ford sierra cosworth

cobra ac 289

tvr tuscan 4.0

renault 5 maxi turbo

lamborghini miura

audi quattro

BMW M3 EVO II

porsche 911 966 gt2

ferrari dino 246gt

pagani zonda f roadster

porsche carrera rs 2.7

autobianchi a112 abarth

visto che non ho molto tempo, ogni giorno metterò grossomodo la recensione di una di queste vetture.

147vg5.jpg

Alfa 147 1.6 twinspark 120cv, 5p nera

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"This is the car that buried the Audi Quattro, both in the World Rally Championship and on the road. Of all the hormonally-engineered mainstream metal lumped under the ‘affordable supercar’ heading, the Lancia was the most super of its generation.

Usual Modenese suspects apart, there aren’t many Italian cars that command more respect than the holy ’Grale. But the lumpy little Lancia was a hero to thousands, a genuine slayer of giants. Imagine it, a car that cost the same as a junior executive saloon that would run down a Porsche 911 on a demanding road.

Even by modern standards, it doesn’t seem to matter how extreme you get with a ’Grale Evo, how ludicrous the liberties you take on the edge of adhesion, it always seems to have a few tricks in reserve that will pull you through. Driving one is an education. Accelerate hard on the turn and it finds acceleration where lesser cars find wheelspin or a close encounter with the hedge on the other side of the road. There may be faster cars in a straight line, ones that can pull more lateral g on smooth, dry tarmac. But very few dispatch real roads and uncertain conditions with such confidence. The harder you drive the Lancia, the better it gets."

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ecco il Deltone in arrivo......

Quando mi chiedono perché sono malato di 'deltite' la

Qprima cosa spontanea che mi viene da rispondere è:

"La Delta è un mito". Dal 1987 con la 4WD fino al 1992

con la Evo è stata una vera regina nel mondo dei rally.

Ma la Delta è anche pura passione: appena si sale a bordo è impossibile non rimanere affascinati dalla sicurezza che trasmette l'auto. La trazione integrate dà il senso di essere su dei binari e i 210 CV sono veri e non filtrati da centratine elettroniche. Perché qui è tutta pura

meccanica, amici miei! Da un punto di vista estetico ciò

che colpisce al primo sguardo sono le linee decisamente marcate e squadrate che, con i passaruota molto allargati, danno alla Delta un'agressività tutta particolare.

Poi bisogna dire che nel 1992 la Lancia si sbizzarrì creando circa 22 modelli diversi, dal colore agli allestimenti,

con serie da collezione e non, dando così vita a una vasta possibilità di scelta. Per chi vede nella Delta una sportiva ci sono la Lancia Martini, la rosso Monza, la giallo

Ferrari o ginestra ecc. Ma 'il Dettone' ha saputo indos-

sare anche abiti eleganti, come con la Verde York, la Blu

Lord, la Dealer's Collection ecc. La Delta, quindi, è stata

ed è una vettura per tutti e per tutte le età. Ora come ora,

in più, è anche un investimento, addirittura di interesse

storico tanto che è riconosciuta dal Registro Storico Lan-

cia (RLS) con agevolazioni assicurative e di bollo. Ma co-

me si guida questa mitica sportiva? Beh... come lascia

presagire il suo look corsaiolo, anche al volante sa es-

sere veramente emozionante. Sul misto quest'auto non

ha rivali: una volta appurato che in ingresso esiste un

leggero sottosterzo, questa caratteristica può diventare

un notevole vantaggio. Si entra decisi in frenata, chiu-

dendo molto con lo sterzo, poi si può *aprire col gas' sen-

za preoccupazioni, perché una volta in appoggio l'auto

diviene neutra e in grado di percorrere a palla le curve. I

trasferimenti di carico sono veloci, ma non provocano

perdite d'aderenza. Forzando i ritmi, al limite, si alleg-

gerisce un po' il posteriore, ma resta sempre perfetta-

mente controllabile. Emozionante, veloce, scattante e si-

cura: insomma, davvero una grandissima auto! Difetti?

Andando forte, i consumi sono elevati o, perlomeno, ade-

guati alle prestazioni inebrianti. Inoltre, a medie soste-

nute, la rumorosità interna è piuttosto rilevante, per il

rotolamento dei pneumatici. Ma questi, ovviamente, sono solo dei dettagli irrilevanti, se paragonati al coinvolgimento _che offre alla guida.

147vg5.jpg

Alfa 147 1.6 twinspark 120cv, 5p nera

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Guest frasar
ecco il Deltone in arrivo......

Quando mi chiedono perché sono malato di 'deltite' la

Qprima cosa spontanea che mi viene da rispondere è:

"La Delta è un mito". Dal 1987 con la 4WD fino al 1992

con la Evo è stata una vera regina nel mondo dei rally.

Ma la Delta è anche pura passione: appena si sale a bordo è impossibile non rimanere affascinati dalla sicurezza che trasmette l'auto. La trazione integrate dà il senso di essere su dei binari e i 210 CV sono veri e non filtrati da centratine elettroniche. Perché qui è tutta pura

meccanica, amici miei! Da un punto di vista estetico ciò

che colpisce al primo sguardo sono le linee decisamente marcate e squadrate che, con i passaruota molto allargati, danno alla Delta un'agressività tutta particolare.

Poi bisogna dire che nel 1992 la Lancia si sbizzarrì creando circa 22 modelli diversi, dal colore agli allestimenti,

con serie da collezione e non, dando così vita a una vasta possibilità di scelta. Per chi vede nella Delta una sportiva ci sono la Lancia Martini, la rosso Monza, la giallo

Ferrari o ginestra ecc. Ma 'il Dettone' ha saputo indos-

sare anche abiti eleganti, come con la Verde York, la Blu

Lord, la Dealer's Collection ecc. La Delta, quindi, è stata

ed è una vettura per tutti e per tutte le età. Ora come ora,

in più, è anche un investimento, addirittura di interesse

storico tanto che è riconosciuta dal Registro Storico Lan-

cia (RLS) con agevolazioni assicurative e di bollo. Ma co-

me si guida questa mitica sportiva? Beh... come lascia

presagire il suo look corsaiolo, anche al volante sa es-

sere veramente emozionante. Sul misto quest'auto non

ha rivali: una volta appurato che in ingresso esiste un

leggero sottosterzo, questa caratteristica può diventare

un notevole vantaggio. Si entra decisi in frenata, chiu-

dendo molto con lo sterzo, poi si può *aprire col gas' sen-

za preoccupazioni, perché una volta in appoggio l'auto

diviene neutra e in grado di percorrere a palla le curve. I

trasferimenti di carico sono veloci, ma non provocano

perdite d'aderenza. Forzando i ritmi, al limite, si alleg-

gerisce un po' il posteriore, ma resta sempre perfetta-

mente controllabile. Emozionante, veloce, scattante e si-

cura: insomma, davvero una grandissima auto! Difetti?

Andando forte, i consumi sono elevati o, perlomeno, ade-

guati alle prestazioni inebrianti. Inoltre, a medie soste-

nute, la rumorosità interna è piuttosto rilevante, per il

rotolamento dei pneumatici. Ma questi, ovviamente, sono solo dei dettagli irrilevanti, se paragonati al coinvolgimento _che offre alla guida.

É il mio sogno da 15 anni. Prima o poi troveró il coraggio di prenderne una senza preoccuparmi troppo per queelo che c'é da spendere dopo per risistemarla...

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