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Le situazione finanziaria Alfa anni '70, dubbi e domande


Maggio80

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Vero che il MT all'epoca era innovativo e pericolosissimo ( in pratica solo Fiat e Peugeot e BMC lo avevano, ma le ultime due senza cambio in blocco )

C'e' da dire pero' di avere una gamma cosi' separata, quasi di due Case diverse, sul lungo non poteva pagare.

E se negli anni '70 mantenere varie famiglie di motori in contemporanea era possibile ( e lo sara' fino all'avvento della catalizzazione ) dopo non lo e' piu'.

Io infatti lo considero uno dei problemi principali che hanno portato allo sconquasso .

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Vero che il MT all'epoca era innovativo e pericolosissimo ( in pratica solo Fiat e Peugeot e BMC lo avevano, ma le ultime due senza cambio in blocco )

C'e' da dire pero' di avere una gamma cosi' separata, quasi di due Case diverse, sul lungo non poteva pagare.

E se negli anni '70 mantenere varie famiglie di motori in contemporanea era possibile ( e lo sara' fino all'avvento della catalizzazione ) dopo non lo e' piu'.

Io infatti lo considero uno dei problemi principali che hanno portato allo sconquasso .

Quoto, in effeti gestire 2 gamme di modelli differenti con come unica sinergia volanti, pomelli cambio e mozzi ruote non era proprio da lungimiranza economica....

Però se non sbaglio (e proprio per questo) nei primi anni '80 qualcuno pensò di mandare in pensione il bialbero per montare il boxer sul transaxle e la TP, giusto?!?!

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'90 Fiat Tempra 1.4 ('99 - '00) - '96 Fiat Coupé 1.8 16v ('00 - '01)

'92 BMW 316i ('01 - '05) - '03 BMW 318Ci 2.0 16v ('05 - '15)

'09 BMW 320d xDrive ('15 - now)

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bike: special su base Ducati Monster 800S i.e.

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Peccato che il boxer nel cofano di 75 non ci stava....o meglio ci stava, ma poi non sterzavi piu'. ;)

Scherzi a parte, mi ricordo di prove 75 con il 1700 a meta' anni '80.

Se non erro, ma qui chiedo aiuto ai meglio infomati, ci furono test anche sulla Giulietta/alfetta con il boxer......ma allora arrivava fino al 1.5 (che comuque aveva 10 cv in più del 1.3 bialbero di giulietta.

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E nessuno pensa che forse il ritorno in grande stile nelle corse (cosa comunque che assolutamente non critico) possa essere stata nociva alle casse dell'Alfa? Nel Mondiale Marche vinse il titolo nel '75 e nulla da dire, ma ad esempio la seconda avventura in F1 è stata un disastro: in quanto a motori non c'erano problemi, anzi, forse i V12 Alfa erano i migliori del lotto, più del boxer Ferrari, ma poi nel '79 la crisi della Brabham portò ad accelerare i tempi per lo sviluppo di una monoposto intera, la cosiddetta "Alfa Alfa"... fino al 1985 i risultati ottenuti sono stati pochissimi, a fronte di un sacco di soldi spesi e di una persona che c'ha lasciato le penne (il povero Depailler). Se non ricordo male gli operai di Arese erano contrari alla F1 proprio per il dispendio che rappresentava.

Non a caso il ritiro dalla F1 avvenne proprio nel periodo di trattative per la cessione del capitale azionario... anche se poi nel 1988 ci fu la parentesi della mitica 164, già sotto egida Fiat (e con una nuova collaborazione con la Brabham). Ma a quel punto l'obiettivo era già non dar fastidio alla Ferrari, che tuttavia sfruttò come base proprio il V10 studiato all'Alfa per impiegarlo sulla vettura del 1996.

Ma qua si sconfina troppo... :)

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veramente erano proprio i motori il punto critico dell'anello, tant'è che a fronte di una potenza elevata, mancava affidabilità..tutto ciò era dovuto soprattutto a chiti l'accentratore, deus ex machina negli anni d'oro (e semi pionieristici) delle corse, ma un grosso (anche per la stazza :D) fardello nell'"era moderna"

il ritiro era ovvio, avevano già ferrari, cosa se ne facevano di un'altra scuderia, perdipiù senza risultati?

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Mi avete fatto venire fino a quassù e mi avete detto...mi avete detto che mi compravate una bomba...arriverò tardi per il pranzo e mia mamma...ahhh...ahhh..e non mi farà mangiare per punizione..aaaaaah che vigliacchi.........nessuno ha una cioccolata??? un croccante???

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Il ritiro avvenne prima dell'acquisizione Fiat. Alla fine del 1985 l'Alfa non era più in F1, ufficialmente. Le vetture e i ricambi furono ceduti all'Euroracing, a cui venne inoltre fornita assistenza da parte dell'Autodelta. Nel 1987 l'ultimo atto, con i motori forniti all'Osella, ma si trattava più che altro di sbarazzarsene.

Quando l'Alfa mosse i primi passi di nuovo in F1 da costruttore, fidati, il motore non era il primo dei problemi. Il V12 era adeguato, la potenza c'era. Forse era un po' troppo pesante e molto assetato. Ma ad esempio la Brabham nel '78 non fece per nulla male, e a Monza, pista di motore, Lauda vinse pure, anche se in una gara ovviamente viziata dall'incidente di Peterson... Ricordiamoci che in quell'anno la Lotus era imbattibile per le minigonne e la Ferrari aveva comunque una macchina eccellente. Erano il telaio e l'aerodinamica soprattutto a dare grane: la 179 aveva un muso da camion. Poi nelle sue evoluzioni la monoposto è migliorata, nel 1980 aveva cominciato bene ma la morte di Depailler privò il team anche di un collaudatore sopraffino e infatti la stagione continuò tra mille difficoltà.

Poi nel 1983 debuttò il V8 turbo, e forse fu la stagione migliore della seconda era dell'Alfa in F1.

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Quoto Stev e Ax, ed aggiungo una considerazione politico-economica accanto alle esaustive spiegazioni tecniche.

Fino al 1972 le cose vanno: vengono lanciate Alfetta e Alfasud, con tutte le incongruenze esaminate nei post che mi precedono, ma siamo ancora sull'onda lunga degli anni '60, assolutamente fantastici per Alfa e l'azienda è sana e ancora abbastanza in soldi. C'è conflittualità sindacale molto dura, ma è così in tutte le aziende del paese, specialmente metalmeccaniche.

Nel 1973 la guerra arabo-israeliana del Kippur scatena la tensione interazionale da cui deriva il rialzo del prezzo del petrolio deciso dall'OPEC e la conseguente crisi energetica.

La necessità di consumare meno ma, soprattutto, la fine del sogno infinito "sempre più macchine, sempre più veloci, per tutti" rannuvola il futuro (e le decisioni di investimento) delle aziende che producevano auto sportive, come Alfa Romeo. Era un momento delicatissimo, nel quale si giocava la partita del proprio futuro: è stato lì che si doveva seminare in vista degli anni ottanta.

Ecco, proprio in quel momento, Alfa Romeo fu decapitata.

Non solo fu sostituito il comandante in capo (Luraghi, 1974): praticamente fu azzerato tutto il vertice Alfanord (vedi il recente libro dell'ing. Chirico). Ora, i soldi, i progetti, il mercato, contano, certo, tantissimo, ma poi alla fine anche un'azienda è timonata da uomini. E se quelli buoni li metti da parte, prima o poi la paghi.

Perché? Mah, difficile dirlo, o quantomeno provarlo. Certamente c'erano interessi politici per spingere su Alfasud (come su altri progetti industriali ambiziosi al Sud, vedi Italsider di Bagnoli, vicino Pomigliano), ma questo non è ancora una spiegazione per l'affossamento di Arese.

Sicuramente Alfa Romeo dava fastidio a Fiat e in quegli anni Fiat pesava moltissimo, dal momento che impiegava un numero enorme di operai, incazzati e "pronti alla rivoluzione". Ora, fantarivoluzione a parte, in quegli anni Fiat aveva sempre l'arma del ricatto verso il Governo: se non fai come voglio, licenzio ventimila operai. Negli anni settanta, tra Brigate Rosse e stragi di stato, tra Autonomia Operaia e tentazioni paragolpiste, la cosa poteva essere difficile da gestire. Questo per dire che Fiat era molto ascoltatata, molto più di adesso.

Può darsi, diciamo, che a Fiat non dispiacesse che Alfa Romeo annaspasse nella seconda metà degli anni settanta. Ad ogni modo, così è successo. Si è continuato con i vecchi progetti per risparmiare (quello era il momento di chiedere un grande finanziamento per rilanciare l'azienda, coinvolgere le c.d. "BIN", le banche dell'IRI, voglio dire, erano sulla stessa barca) e alla fine gli anni ottanta sono stati fatti con Alfette ricarrozzate (75) e Alfasud ricarrozzate (33). Ottime macchine, ma alla fine del loro ciclo di vita. Dopo di loro, il diluvio.

E infatto, nel 1987 l'Alfa è stata ceduta, per non dire regalata alla Fiat.

Che sostanzialmente la ha annegata, dandomi personalmente l'impressione di voler soltanto mangiare ed eliminare il più temibile concorrente nazionale.

Al tempo della cessione, il presidente dell'IRI era Romano Prodi, Presidente del Consiglio mi pare Bettino Craxi e al timone della Fiat, ovviamente Agnelli. Che poi piazzò Romiti a timonare la barca. Con la prospettiva, ventilata da Agnelli fin dagli anni settanta, di vendere il comparto auto perché ritenuto ormai un business maturo. Era quella l'azienda a cui vendere Alfa? Io dico proprio di no, ma certo in quel modo sono stati contenti tutti i potenti d'Italia (anche i sindacati, a quanto mi consta: temevano gli americani).

Insomma, siccome penso che in Italia siamo veramente bipartisan soprattutto quando c'è da spartire un bottino, credo che anche per Alfa non si sia fatta eccezione: la cosa ha fatto contenti molti.

Tranne gli alfisti.

Ovviamente, il tutto IMHO.

Giulia Nuova Super 1300

75 1.8 carburatori

33 IE Imola

145 1.6 TS 16V

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non c'era bisogno di artifizi contabili ....;) per fare cio' che voleva.

Piuttosto non dimentichiamo che l'offerta Ford era migliore di quella Fiat.

diciamo che tutta la classe dirigenziale italiota ha trattato l'affaire ford (come chiunque oltre il piave) nello stesso modo in cui hanno trattato il referendum sul nucleare.

Con la stessa prosopopea, demagogia e coacervo di falsità belle e buone per prendere per il culo l'italiano medio che come la solito di beve anche la cicuta se servita dal cameriere del giorno!!

Che poi alcuni (as)servitori dello stato abbiano giovato anche a livello personale del favore concesso ai regnanti ovini è cosa nota, ma non sarà mai provato solo perchè dei 2 attori principali uno è passato con infamia a cavalcare nelle grandi praterie di Manito, l'altro, quello che avrebbe dovuto metterci le competenze ci cavalca i testicoli quotidianamente in calzamaglia verde come fosse l'ultimo degli eroi dell'onestà.

Il resto della masnada, da fra' tac giulio a little john (uno qualsiasi, tanto son tutti uguali) sono anch'essi saldi sul carro a raccontarci le stesse minchiate che ci raccontarono allora.

Pur davanti allo sconquasso del 2003/04...

ps: e con parimenti coerenza intellettuale che in questo caso è mero sintomo di idrocefalia acuta, ci propinano le medesime cazzate demagogiche sul nucleare.

1986/87, comprai la mia prima moto, ma cancellerei quel biennio molto volentieri...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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