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Ubuntu 8.04


Guest DESMO16

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ah, ricordo anche qualcosa per avere emerge portage o quel che è su Mac OS X ma non mi ci sono mai addentrato e non vorrei dire castronerie!

Modificato da jeby

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Ho letto con interesse gli ultimi 3 messaggi, perchè come al solito rappresentano quella visione più o meno "da utente finale" che vorrebbe usare il computer per le cose che gli piace fare, e che ha il costruttivo proposito di voler farlo con linux.

Ho letto cose giuste, altre francamente un po' fantasiose, e opinioni più o meno condivisibili.

Francamente per spiegare un po' come in realtà i fatti stanno, o come sarebbe bello che stessero perlomeno, ergendomi a voce di una comunità più o meno tecnica che però vede Linux come uno strumento da evolvere e non semplicemente da usare, mi permetto di fare un po' di dietrologia.

Linux, al netto delle filosofie è, innanzitutto, un software.

Un software è uno strumento che ha determinate caratteristiche e serve ad esaudire una determinata esigenza.

Linux è stato creato con con fini di calcolo intensivo di grande affidabilità, di grande flessibilità e scalabilità (ricordo che già quando il kernel non era nemmeno 1.0 e l'interfaccia grafica era un terminale colorato Linux era disponibile su una trentina di piattaforme hardware).

Linux, va da sè, non MAI stato creato perchè i suoi utilizzatori fossero persone diverse da coloro che lo sviluppavano o che vi contribuivano, e, soprattutto, non è mai stato creato per essere venduto.

A differenza di Windows e MacOS, dove il sistema veniva creato per venire usato da terze persone sconosciute, Linux veniva creato per essere usato dallo stesso che scriveva il codice (o parte di esso) o da altre persone, che, in possesso delle medesime competenze, potessero soddisfarvi le medesime esigenze.

In questi ultimi anni, e per mezzo di realtà singole od industriali che nulla hanno a che vedere con Ubuntu, si è cercato, con ogni sforzo possibile, di "vendere" Linux. Non intendo nel senso "pagare per avere", ma nel senso di rendere Linux un sistema pensato non più per coloro che lo sviluppavano, ma per terze persone sconosciute.

Un concetto simile richiede una tale e radicale trasformazione sia a livello della testa e delle abitudini degli sviluppatori, sia a livello del software stesso, dato che una simile condizione poggia su pilastri logici e tecnici totalmente diversi, e per molti versi opposti.

La comunità che viene spesso accusata di ghettizzarsi e di chiudersi in un "linux per l'elite", è in realtà la stessa che lavora alacremente sul software e su sè stessa per creare un sistema usabile da tutti. Purtroppo è fatta di persone di carattere difficile, che si scontrano loro stesse con il "dovere" morale di creare qualcosa per gli altri, andando contro le proprie abitudini e convenzioni.

Chi parla bene, fa il disponibile, si prodiga in sviolinate su Linux per il mercato desktop, per il multimedia, per i giochi, per chissà per altro, 90 volte su 100 non ha mai scritto una riga di codice che fosse realmente servita al software che egli stesso vende.

L'esempio lampante di una questione simile è proprio Ubuntu. Ubuntu è completamente INUTILE per la comunità e per linux stesso. Anzi, oserei dire che è negativa.

Perchè?

Perchè ubuntu parla tanto di Linux per tutti, ma tutto il suo contributo è stato scrivere un paio di utility ed un paio di script che automatizzano alcune cose su ubuntu stessa, adatte ed usabili alla sola ubuntu, e, molto spesso, fatte decisamente male o tramite dei volgari "hack" e non tramite un approccio strutturale e coerente.

Mi viene in mente l'"agent" per l'aggiornamento da una versione all'altra, che praticamente lancia script con all'interno i nomi precisi dei pacchetti da sostiture forzatamente per permettere l'aggiornamento senza errori, o l'utility per modificare xorg.conf in un epoca in cui grazie alla piattaforma xrandr, questio viene generato automaticamente, o bazar, un sistema di versioning per siti che usano solo su ubuntu.com, perchè è inadatto a qualsiasi altra realtà.

O ancora quello script che quando digiti $comando non esistente lui digita "apt-get install $comando". O l'uso di sudo, che forse è il più grave.

Il resto del lavoro di packaging, di scripting, di mantenimento e debugging delle versioni lo fanno quelli di debian, che già di loro non si distinguono per lo sviluppo.

Poi c'è chi il codice LO SCRIVE, lo testa, lo approva, lo inserisce in progetti.

Gente che lavora in (soprattutto) in RedHat, in Novell, in Nokia, programmatori freelance che lo fanno per la gloria, progetti universitari, gente finanziata da Google, o da Intel, o da Sun.

O addirittura Foundation che si finanziano con convegni a pagamento e magliette, come Mozilla, FSF o FreeDesktop.org.

La cosa veramente dolorosa è che chi ogni giorno lavora e sputa sangue, talvolta nemmeno pagato, per migliorare passo dopo passo il software che tutti noi usiamo ed apprezziamo vive e lavora nell'ombra mosso solo dalla voglia di fare un buon software, e poi chi si riempie la bocca di slogan e di promesse non solo non scrive il codice, non solo non contribuisce, ma spreca i soldi che sarebbero serviti per pagare lo sviluppo di tanto bel software innovativo per stampare cd e spedirli gratis in giro per il mondo.

Addossandosi il merito di aver creato "il Linux per tutti", e poi dicendo che i primi "si ghettizzano".

Personalmente se devo scegliere se stare con chi scrive software o con chi lo vende accreditandosi meriti che non ha io scelgo SEMPRE i primi.

Chiamatemi "guru", datemi del borioso, dell'altezzoso e dite che mi ghettizzo perchè voglio che linux "resti solo per pochi". Non mi interessa.

Perchè tanto sono i ghettizzati e i boriosi che creano il software che utilizzate.

Ed è anche per questo che uso Fedora. RedHat, tramite la fondazioni fedora (che in parte si autofinanzia) paga i propri sviluppatori, che scrivono buona parte dei più grossi mattoni che compongono un sistema Linux, paga il proprio sistema di marketing (su cui sta investendo molto), e stanzia fondi anche per le iniziative locali in favore di fedora.

Per fare un esempio, il mio Lug, in cui ci sono un paio di "Fedora Ambassador", vuole organizzare un "fedora release party" per quando esce la 9. Ebbene, per questo evento la fondazione di fedora ci ha stanziato 100$. Non è molto, ma è uno sforzo, se non altro simbolico, veramente importante: da una parte la creazione del software (importanti collaborazioni e finanziamenti nel Kernel, Gnome, Xorg, Pulseaudio, driver liberi per ati/nvidia/intel wifi, Xen, e potrei continuare), dall'altra la sua diffusione. Entrambe sono supportate, finanziate e si cerca sempre la partecipazione di tutta la comunità.

Cosa fa Ubuntu per la sua comunità?

...

...

...

...

Ha aperto un forum.

Ai posteri l'ardua sentenza.

PS: scusate la lunghezza, ma il discorso esigeva completezza :)

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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wow, ti ringrazio per questo tuo intervento e per averci dato un punto di vista da addetto ai lavori.

Modificato da jeby

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4.3 [Citazione della fonte] E' consentito porre link a siti esterni (anche a tema automobilistico) nei post, solamente quando essi facciano riferimento specifico all'argomento di discussione e costituiscano un contributo concreto al contenuto della stessa, pertanto devono essere accompagnati da una descrizione dell'oggetto e/o foto.

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Domanda da ignorante :

il (kernel) linux ha una sorta di Hardware Abstraction Layer (HAL) ?

Si ce l'ha, tuttavia è esterno al kernel e può essere caricato/cambiato mentre il pc funziona.

Il più usato al momento è HAL (che nome fantasioso :)), ma ce ne sono anche altri, come Adeos per esempio, usato soprattutto nel clustering.

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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