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Come le compagnie faranno fronte al caro-petrolio


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Infatti, assurde queste sovrattasse: 15 $ sul primo bagaglio e 25 $ sul secondo: davvero una speculazione. :?

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Inviato (modificato)

Per far fronte al caro petrolio, le compagnie stanno radiando dalle loro flotte gli aerei più vecchi e ne stanno acquistando di nuovi.

Qualche giorno fa mi è stato chiesto nel topic sul mega acquisto di widebodies da parte di Air One, se l'Airbus A330 fosse abbastanza efficiente. Io avevo risposto di si. Ecco una figura riassuntiva dell'efficienza di vari aerei:

lh_fuel_burn_compare.jpg

Come si vede, l'A330-300 è stato fino al debutto dell'A380 l'aereo più efficiente al mondo.

Modificato da Dodicicilindri

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  • 5 settimane fa...
Meno acqua e carburante, aerei a terra con pochi passeggeri: i trucchi per risparmiare

Tutti riducono la velocità, chi lava di più la fusoliera e chi fa pagare doppio agli obesi

Le grandi manovre contro il crac dei cieli

di LUCA IEZZI

ROMA - Per evitare la bancarotta da caro petrolio le compagnie aeree scelgono l'austerità. Il prezzo per noi passeggeri è l'azzeramento dei diritti più ovvi, come la certezza dell'ora di partenza o la possibilità di portarsi i bagagli. Con rischi anche per la sicurezza: le americane Continental e Us Airways, infatti, riempiono al minimo i serbatoi dei propri aerei e l'effetto è stato l'aumento degli atterraggi d'emergenza.

Anche se in Europa e in Italia le norme più stringenti sulle quantità minime impediscono che l'esempio possa essere replicato, anche da noi il conto in termini di disagi e di maggiori spese è molto salato. La risposta più ovvia al caro greggio, l'aumento dei prezzi, per quanto molto praticata, si è rivelata insufficiente: gli orari estivi hanno visto una serie di rialzi del "fuel surcharge", la parte della tariffa che dovrebbe coprire gli sbalzi del prezzo del petrolio. Ritocchi tra i 2 e 20 euro da parte di tutti i big, Air France, Lufthansa, Austrian. Ma la concorrenza impedisce di scaricare l'intero aumento direttamente sul prezzo dei biglietti, bisogna tirare la cinghia.

E allora spazio alla creatività: Singapore Airlines ha ridotto l'acqua minerale a bordo per tagliare il peso, American Airlines tassa 15 dollari ogni bagaglio, compreso il primo. Una scelta che poi è stata replicata da tutti i concorrenti statunitensi. Sempre negli Usa Southwest ha messo nel mirino gli obesi, costretti a pagare un secondo biglietto se il loro girovita impedisce di abbassare i braccioli.

Lufthansa ha raddoppiato la frequenza dei lavaggi della fusoliera degli aerei. Ma la salute dei clienti non c'entra. Il jet pulito, assicurano gli esperti, consuma meno. La belga Sabena è stata la prima a ridurre le velocità di crociera, poi imitata da tutti. Alitalia ha chiesto di volare a quote più alte per subire minor resistenza nel volo.

Poi si cercano nuove fonti d'entrata: negli Usa la Delta ha introdotto la pubblicità sulle carte d'imbarco, mentre le low cost hanno "spezzettato" ogni parte del processo imbarco-volo-servizi-arrivo per aggiungere nuove voci di costo. E così Ryanair fa pagare ai meno tecnologici anche il check in, solo chi si trova il posto su Internet può evitare il balzello.

Ma si tratta di palliativi. Così American, United, Delta, Continental e Northwest hanno deciso: se volare costa troppo, l'unica soluzione è volare lo stretto necessario. E hanno chiesto al Dipartimento dei trasporti la possibilità di tagliare i voli internazionali quando la domanda è fiacca, a scapito della certezza su partenze e arrivi. Il tutto dando per scontato una riduzione dei collegamenti: bloccate le nuove tratte con la Cina di Us Airways e Northwest, United non aprirà più la suggestiva Washington-Mosca.

Sul mercato interno è già così: i posti reali offerti dal prossimo autunno scenderanno dell'8%-10%, ma sugli orari ufficiali i voli soppressi sono molti meno. L'obiettivo è quello azzerare i viaggi con aerei semivuoti senza ridurre l'appeal dell'offerta, sempre più virtuale però, visto che gli orari vengono modificati in tempo reale. I passeggeri quasi non se ne accorgono perché già ora il 30% non arriva o parte nell'ora prevista sul biglietto. Se si passa per i grandi hub, come New York, Atlanta, Dallas o Chicago, la percentuale sale al 50%.

Dal punto di vista della compagne l'alternativa a un cattivo trasporto aereo è nessun trasporto aereo, almeno fin quando il petrolio resterà intorno ai 130 dollari. Il carburante rappresenta la voce di spesa principale, più del personale, e vale tra il 20 e il 30% dell'intero fatturato. Una voce che in un anno è quasi raddoppiata (+80%).

Trimestre dopo trimestre i bilanci del settore peggiorano sempre più e così, oltre ai passeggeri pagano anche i lavoratori: tutte le americane, British Airways e l'australiana Qantas hanno portato il conteggio dei licenziamenti già oltre 45.000. Questa cura da cavallo sembra funzionare: il prezzo del cherosene in una settimana è sceso del 10%. Chissà se saperlo basterà a consolare i turisti nelle lunghe attese negli aeroporti.

(19 luglio 2008)

repubblica.it

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IMHO il grosso problema di tutti, come per AZ è che hanno creato piani industriali quando il petrolio costava 10$ al barile e il $ non era carta-straccia come invece è oggi.

Cmq non tutto il male viene per nuocere ;) aerei più lenti vuole anche dire minori emissioni e da una parte amen,fa sempre bene...almeno su un versante andiamo avanti e non indietro.

Infine credo che i grossi uccelli per diabetici riguardino le compagnie americane che partono in europa...che devono fare il "pieno" pagando in €€€ e perdendoci col cambio,le compagnie europee forse sono un po più al riparo ;)

 

花は桜木人は武士

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Quoto, ma mi dispiace che si vada verso un'ulteriore riduzione della velocità degli aerei: abbiamo gìà abbandonato il supersonico, non vorrei che il prossimo passo fosse una riduzione delle velocità a livelli da turboprop.

E' stato davvero un peccato che a causa dell'ascesa del prezzo del barile sia stato cassato anche il progetto del Sonic Cruiser: certo a ben vedere non è che sarebbe stato chissà quanto più veloce degli aerei normali (circa 150 km/h in più soltanto), ma era comunque un passo avanti rispetto alle velocità di crociera ormai bloccate intorno a M=0,8 dagli anni '70.

Inoltre era davvero un gran bell'aereo, diverso dai soliti noiosissimi liner bireattore attuali.

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Però se le velocità sono sempre le stesse non si può dire lo stesso dei consumi e del comfort a bordo, notevolmente migliorarti...insomma accontentiamoci che qualcosa di buono c'è ;) pensa alle auto :lol: consumano ancora un fottio, ormai sono dei motori elettrici e sono pure brutte

 

花は桜木人は武士

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Verissimo, e i prossimi B787 ed A350 oltre ad essere molto belli esteticamente, faranno segnare grandissimi progressi in tutti i settori: confort, consumi, emissioni, rumorosità, senza contare l'innovazione costituita dall'abbandono dell'alluminio per il carbonio.

Non per nulla le liste d'attesa sono chilometriche per entrambi: 900 B787 già venduti, e 450 A350 (a 5 anni dal primo volo!)

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Consumi di carburante: dati Lufthansa

Lufthansa: “Consumiamo meno carburante rispetto al 1991″

“Nel 2007 il consumo medio di carburante a passeggero è stato esattamente di 4,32 litri per 100 chilometri”. Lufthansa interviene così sul tema più spinoso del trasporto aereo e analizza i propri risultati nel capitolo risparmi all’interno della pubblicazione Balance, dedicata allo sviluppo sostenibile del gruppo. “Lufthansa oggi consuma, in media, il 30% in meno di carburante rispetto al 1991″. Il risultato, sostiene la società, è stato ottenuto grazie al rinnovo della flotta, ma sono necessari interventi globali a livello politico: “L’ottimizzazione del controllo del traffico aereo in Europa rappresenterebbe per l’aviazione europea il più grande progetto di salvaguardia del clima” spiega una nota di Lh, che poi attacca: “Il progetto dell’Unione europea di introdurre il ‘Single European Sky’ entro il 2020, già implementando però nel 2012 l’Emissions Trading Scheme, non è ragionevole”

(ttgitalia.com)

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Le compagnie americane non è che perdono molto

sul discorso euro dollaro infatti tutti quelli che ad esempio

sono europei per lo stesso volo pagano decisamente di più

di quelli europei se tu provi a fare un biglietto con AA.com

e quindi fai il biglietto in $ e dopo lo fai con impostazione come Italia

vedi la differenza, Ovviamente al momento di pagare con la CC

non puoi farlo perchè non hai la carta americana

Lufthansa critica i tempi o il modo della nuova regolamentazione dei cieli?

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Sì, però considera tutti gli americani che prenotano voli a/r dagli USA per l'europa: a loro fanno pagare il prezzo americano, quindi è indubbio che ci vadano a perdere, dovendo poi pagare il carburante in euro.

Per Lufthansa, credo che critichi i tempi.

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