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Supercar: tutto quello che accadde prima, durante e dopo.


PaoloGTC

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Già.... sigla che fra l'altro, cercando di analizzarla da un punto di vista più esterno, meno infatuato ("evviva evviva evviva c'è Supercar", il punto di vista di quello che la sa a memoria intendo, che è una figata perchè è una figata e basta.... ecco cercando di uscire da questo personaggio :) ), imho resta comunque una bella realizzazione.

Dal lato musicale, perchè credo che Stu Phillips anche nell'ambito della musica elettronica ottantesca ebbe una bella idea con il motivetto di sottofondo (quello con cui attacca, non il "tu-tun tu-tun tu-tun" che per me è buono pure quello però mi sembra già una cosa più facile da inventarsi) perchè dava e da ancora un'aria molto particolare, molto tecnologica, stava bene addosso alle lamiere nere, lucide e lisce del Pontiac che in quel momento era indubbiamente futuristico (almeno da vedere :D).

Dal lato visivo pure, perchè l'idea dell'auto al tramonto nel deserto (un po' di mistero, arriva da lontano, 'sta luce rossa che era una chicca) si abbinava benissimo al motivetto di cui sopra. Poi lo scorrere delle immagini mischiava un po' tutto, qualche scena più normale, le presentazioni dei personaggi, i caratteri delle scritte che sì, erano particolari, forse un po' misteriosi anche loro, però non mi sembravano moderni al punto giusto, forse portavano ad una sigla più terrena. Il motivetto era veramente forte...

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Guest EC2277

La sigla di Supercar è tutto tranne che banale: ha un sottofondo monotono e ripetitivo, ma capace di sostenere tutta la sigla senza venire a noia e catturare l'attenzione dello spettatore. Sulla base di tale sottofondo hanno poi aggiunto tutta una serie di effetti elettronici sapientemente dosati, che tutt'oggi donano alla sigla un che di avveneristico; come lo era tutta la serie.

Già per questo meriterebbe d'essere annoverata come una delle migliori sigle. Ma alla base musicale si aggiungono delle immagini mirabilmente scelte: l'auto nera e misteriosa arriva del deserto con il tramonto alle spalle e poi l'inquadratura si concentra in un primo piano di Hasselhoff; quasi fosse un moderno giustiziere. In seguito, come hai giustamente fatto notare, si alternano scene d'azione, le presentazioni dei personaggi (e che presentazioni: in 3 secondi di fanno capire tutto di loro!) e scene in cui KITT, agendo in totale autonomia, dimostra d'essere un vero e proprio coprotagonista della serie.

Semplicemente perfetta nella sua semplicità e linearità.

L'unica nota stonata sembrerebbero i caratteri, poiché si richiamano a stili antichi. Però così facendo rafforzano l'idea di un Michael Knight nel ruolo di cavaliere moderno che, con il suo destriero nero, vaga per raddrizzare torti e sopprusi.

Per contro la sigla del rifacimento, confusionaria sia nel montaggio che nell'arrangiamento (aggiungono al motivetto originario dei giri di chitarra che non c'entrano nulla), non riesce a creare la stessa tensione emotiva e ad introdurre la serie nel modo corretto. I personaggi sono buttati lì in maniera troppo frettolosa per memorizzare chi sono. Le trasformazioni di KITT sono uno sfoggio di computer grafica che danno alla serie un'aura d'inverosimilitudine; aggravata dall'aver scelto una Mustang come vettura.

Sembra quasi che gli autori abbiano voluto stupire con gli effetti speciali per celare delle carenze narrative decisamente gravi.

Resto della mia opinione: se volevano rifarla avrebbero dovuto impostarla come una serie di fantascienza pura, ambientata in un futuro estremamente prossimo da rendere plausibile uno stile di vita quasi identico al nostro e veder girare le auto attuali.; per dirla con le parole dei Ade Capone (l'autore della serie a fumetti Lazarus Ledd): «Ambientata in un dopodomani molto simile all'oggi.»

Per dare un'idea di cosa intendo mi vengono in mente vari film: Ghost in the shell, Minority report, Io robot, ma sono tutti già troppo proiettati nel futuro; forse solo Blade Runner è un esempio adatto.

Modificato da EC2277
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La sigla di Supercar è tutto tranne che banale: ha un sottofondo monotono e ripetitivo, ma capace di sostenere tutta la sigla senza venire a noia e catturare l'attenzione dello spettatore. Sulla base di tale sottofondo hanno poi aggiunto tutta una serie di effetti elettronici sapientemente dosati, che tutt'oggi donano alla sigla un che di avveneristico; come lo era tutta la serie.

Già per questo meriterebbe d'essere annoverata come una delle migliori sigle. Ma alla base musicale si aggiungono delle immagini mirabilmente scelte: l'auto nera e misteriosa arriva del deserto con il tramonto alle spalle e poi l'inquadratura si concentra in un primo piano di Hasselhoff; quasi fosse un moderno giustiziere.

(....)

L'unica nota stonata sembrerebbero i caratteri, poiché si richiamano a stili antichi. Però così facendo rafforzano l'idea di un Michael Knight nel ruolo di cavaliere moderno che, con il suo destriero nero, vaga per raddrizzare torti e sopprusi (...)

.

Nulla è casuale nella sigla. Nemmeno i riferimenti al giustiziere solitario. Ed i caratteri antichi, gotici direi, richiamano proprio alla mente l'immagine di un cavaliere medievale.

Ma dove si trova la spiegazione di tutto è nell'introduzione parlata, all'inizio della sigla, purtroppo non mantenuta nell'edizione Italiana:

Knight Rider. A shadowy flight into the dangerous world of a man who does not exist. Michael Knight: a young loner on a crusade to champion the cause of the innocent, the helpless, the powerless, in a world of criminals who operate above the law.

Io forse volo troppo con la fantasia ma ancora oggi, quando guardo nella sigla la Pontiac nera col sole al tramonto nello sfondo, non posso non pensare ad un cavaliere, un guerriero solitario che si allontana. Probabilmente dopo aver compiuto l'ennesimo atto di giustizia nei confronti dei suddetti innocenti e deboli :D

PS. Ho notato pero' che, a differenza della prima trasmissione avvenuta negli anni ottanta, alcuni episodi trasmessi recentemente da Iris hanno mantenuto nei titoli di testa la dicitura "Knight Rider" originale; anche la scritta "Super Car" adottata per la maggior parte degli episodi è comunque rieditata, rispetto alla prima trasmissione ;)

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.......

Una triste immagine dei parcheggi Universal ove vennero depositati i vari Kitt superstiti alla fine della produzione. In primo piano la cabrio "fissa" che qualche tempo fa abbiamo visto nelle foto della sua preparazione al garage di Barris.

2irrzq0.jpg

.......

A proposito della cabrio, mi sono sempre domandato una cosa. Chi ha avuto l'idea per primo?

Voglio dire, durante il periodo di produzione della serie tv non esisteva una Pontiac Firebird "ufficiale", ho letto da qualche parte che sono state realizzate conversioni artigianali da parte di carrozzieri, ma GM non produceva la "sua" cabrio che pero' è arrivata se ricordo bene col MY '89. Quando ormai Knight Rider aveva chiuso i battenti.

La butto lì: idea nata sull'onda del successo della serie tv? Anche se, a ben vedere, l'ultima stagione non aveva riscosso tutto sto successo ed infatti gli espendienti del super pursuit mode e della cabrio erano stati pensati proprio per cercare di rivitalizzare la serie, credo.

In ogni caso, la cabrio dello show era di fatto una coupè col tetto segato, anche se nell'immaginazione doveva far pensare ad una sorta di coupè-cabriolet ante litteram.

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Inviato (modificato)
La sigla di Supercar è tutto tranne che banale: ha un sottofondo monotono e ripetitivo, ma capace di sostenere tutta la sigla senza venire a noia e catturare l'attenzione dello spettatore. Sulla base di tale sottofondo hanno poi aggiunto tutta una serie di effetti elettronici sapientemente dosati, che tutt'oggi donano alla sigla un che di avveneristico; come lo era tutta la serie.

Già per questo meriterebbe d'essere annoverata come una delle migliori sigle. Ma alla base musicale si aggiungono delle immagini mirabilmente scelte: l'auto nera e misteriosa arriva del deserto con il tramonto alle spalle e poi l'inquadratura si concentra in un primo piano di Hasselhoff; quasi fosse un moderno giustiziere. In seguito, come hai giustamente fatto notare, si alternano scene d'azione, le presentazioni dei personaggi (e che presentazioni: in 3 secondi di fanno capire tutto di loro!) e scene in cui KITT, agendo in totale autonomia, dimostra d'essere un vero e proprio coprotagonista della serie.

Semplicemente perfetta nella sua semplicità e linearità.

L'unica nota stonata sembrerebbero i caratteri, poiché si richiamano a stili antichi. Però così facendo rafforzano l'idea di un Michael Knight nel ruolo di cavaliere moderno che, con il suo destriero nero, vaga per raddrizzare torti e sopprusi.

Per contro la sigla del rifacimento, confusionaria sia nel montaggio che nell'arrangiamento (aggiungono al motivetto originario dei giri di chitarra che non c'entrano nulla), non riesce a creare la stessa tensione emotiva e ad introdurre la serie nel modo corretto. I personaggi sono buttati lì in maniera troppo frettolosa per memorizzare chi sono. Le trasformazioni di KITT sono uno sfoggio di computer grafica che danno alla serie un'aura d'inverosimilitudine; aggravata dall'aver scelto una Mustang come vettura.

Sembra quasi che gli autori abbiano voluto stupire con gli effetti speciali per celare delle carenze narrative decisamente gravi.

Resto della mia opinione: se volevano rifarla avrebbero dovuto impostarla come una serie di fantascienza pura, ambientata in un futuro estremamente prossimo da rendere plausibile uno stile di vita quasi identico al nostro e veder girare le auto attuali.; per dirla con le parole dei Ade Capone (l'autore della serie a fumetti Lazarus Ledd): «Ambientata in un dopodomani molto simile all'oggi.»

Per dare un'idea di cosa intendo mi vengono in mente vari film: Ghost in the shell, Minority report, Io robot, ma sono tutti già troppo proiettati nel futuro; forse solo Blade Runner è un esempio adatto.

Eccì tu in queste cose sai sempre spiegarti molto meglio di me. Chapeau :)

Nulla è casuale nella sigla. Nemmeno i riferimenti al giustiziere solitario. Ed i caratteri antichi, gotici direi, richiamano proprio alla mente l'immagine di un cavaliere medievale.

Ma dove si trova la spiegazione di tutto è nell'introduzione parlata, all'inizio della sigla, purtroppo non mantenuta nell'edizione Italiana:

Io forse volo troppo con la fantasia ma ancora oggi, quando guardo nella sigla la Pontiac nera col sole al tramonto nello sfondo, non posso non pensare ad un cavaliere, un guerriero solitario che si allontana. Probabilmente dopo aver compiuto l'ennesimo atto di giustizia nei confronti dei suddetti innocenti e deboli :D

PS. Ho notato pero' che, a differenza della prima trasmissione avvenuta negli anni ottanta, alcuni episodi trasmessi recentemente da Iris hanno mantenuto nei titoli di testa la dicitura "Knight Rider" originale; anche la scritta "Super Car" adottata per la maggior parte degli episodi è comunque rieditata, rispetto alla prima trasmissione ;)

Riguardo i caratteri, sono sacrosante le considerazioni di entrambi riguardo l'aria cavalleresca del personaggio. I titoli di testa erano la parte, nell'insieme, che collegava a quell'aspetto dell'atmosfera generale, che era un mix riuscitissimo di avventure tecnologiche ma con lo sfondo appunto del personaggio che Abarth ha citato tramite la voce fuori campo che purtroppo, come dice lui, la si può ascoltare solo guardando i DVD.

Aggiungo anche, parlando di musica, che nel Pilot della serie vi fu un legame molto forte con quest'atmosfera. Viola, violino, violoncello, specialmente nella fase in cui si sta compiendo la guarigione di Michael (certe inquadrature della villa, la notte....) ma un po' in tutto l'episodio, in generale. Cosa che poi è stata un po' smorzata quando i motivetti-stacchetti e le musiche di sottofondo si son concentrate di più sui temi estrapolati da quello musicale principale (i vari stacchetti rock tutti al ritmo di "tantaratan tantaratan, tantarantanaaann").

Furono molto bravi con l'accompagnamento musicale, in generale.

Ricordo il secondo episodio, "Blu Esplosivo", ambientato in una base militare in cui Michael indagava sulla morte misteriosa del padre di una donzella tenente. Il tantaratan c'era, ma declinato a ritmo di marcetta (un pizzico di sapore di A-Team).

Un episodio, invece, che ha un tema musicale molto forte, esterno rispetto alla colonna sonora della serie, è il primo "Goliath" (anche il secondo, ma le atmosfere son migliori nel primo che è girato come un film, per location e cura nelle inquadrature). Talmente forte come tema da divenire immediatamente "la canzone di Garthe" o "la canzone di Goliath" per gli appassionati.

Per un fan della serie le immagini notturne di LasVegas che spesso introducono al successivo spezzone, accompagnate da questa canzone, sono semplicemente senza prezzo.

Riguardo i titoli "Knight Rider" e "Supercar", hai ragione Abarth03, c'è un po' di confusione. Al primo passaggio televisivo in Italia, che io ricordi gli episodi sono sempre andati in onda intitolati "Supercar", poi è venuto fuori un po' di tutto. Quando hanno rifatto le grafiche (non tantissimi anni fa, uno dei tremila passaggi successivi) hanno addirittura spezzato la parola "Supercar" in "Super Car". Poi.... debbo dire che noi tutti l'abbiamo conosciuto come Supercar, e sta bene così, anche se trovo che avrebbero potuto benissimo lasciare l'originale, tanto, inglese per inglese... probabilmente pensarono che Supercar avrebbe spiegato subito meglio di cosa trattava la serie. Però, la parola Supercar è andata via bene proprio perchè eravamo in quegli anni là... oggi sarebbe un titolo da due lire, credo... :)

La cabrio: bella domanda, non ho ben presente quando hanno cominciato a tagliare le Pontiac a livello artigianale. Di fisso possiamo dire che la produzione le realizza a metà del 1985, quindi potrebbe essere utile per capire chi è stato il primo a segare una Firebird :)

Credo comunque che, almeno a livello di aziende di elaborazione esterne alla Pontiac, ci sia stato chi ha deciso di buttarsi sul modello in questione spinto dal fatto che Kitt era diventato anche cabrio. Non so se possa valere anche per la Casa madre, che comunque è sempre stata abbastanza insofferente nei confronti del serial e direi anche poco rispettosa della fortuna che ha regalato alla terza generazione della Firebird. Ad essere onesti, 'sta macchina è ricordata più che altro per questo telefilm, basti guardare la scarsa attenzione che gode in confronto la generazione successiva. In una certa misura possiamo paragonarla al regalo che ha avuto la DeLorean DMC-12 dall'idea di Spielberg.

GM invece se ne fregava abbastanza.... come scrissi tempo fa, chiesero pure di levare qualunque riferimento alla marca e al modello dai dialoghi (nei primi episodi un "Pontiac" e qualche "TransAm" scappano fuori....) perchè la gente voleva la Firebird, ma la voleva come la vedeva in TV, e loro non la facevano (avrebbero potuto essere più furbi e mettere in produzione ALMENO un musetto after-market, o una versione Knight Rider, solo nera, stessi cerchi e stesse coppe - che del resto erano quelli di serie - musetto e interni in tinta.... e mica gli si chiedeva la cloche al posto del volante, sarebbe bastata l'estetica identica ad incrementare le vendite).

Modificato da PaoloGTC

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Guest EC2277

Io forse volo troppo con la fantasia ma ancora oggi, quando guardo nella sigla la Pontiac nera col sole al tramonto nello sfondo, non posso non pensare ad un cavaliere, un guerriero solitario che si allontana. Probabilmente dopo aver compiuto l'ennesimo atto di giustizia nei confronti dei suddetti innocenti e deboli :D

A me fa l'effetto contrario: un cavaliere solitario e risoluto che arriva dal nulla, proprio quando oramai tutte le speranze di avere giustizia stanno tramontando.

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Beh volendo possiamo provare entrambe le sensazioni guardando la sigla. Del resto, all'inizio arriva da lontano, da un luogo sconosciuto; alla fine, mentre esce il titolo dell'episodio, si allontana nuovamente verso l'ignoto ;)

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Ciao paolo,

Intanto complimenti e grazie per aver condiviso tutte queste informazioni!

Nei post precedenti accennavi al film (credo si intitolasse in italia "supercar 2000"). Ci faresti sapere qualcosa in più nonché aneddoti e curiosità su questo film?

Grazie,s

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Mattia Binotto, TP Scuderia Ferrari, 2019-2022

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Ciao Lagarith e anzitutto grazie per i complimenti :)

Hai ragione, ai tempi avevo accennato al film intitolato "Knight Rider 2000", ma poi non ebbi occasione di approfondire la questione. Ti prometto che entro breve tempo ne parleremo.

Per il momento accenno al fatto che questo film avrebbe dovuto rappresentare il "pilot" per una nuova serie. In America infatti l'interesse per il telefilm Knight Rider era ancora molto elevato. La serie era finita da quattro anni ma le repliche continuavano e la schiera dei fan non era certo quella di oggi, rappresentata dallo "zoccolo duro" di quelli che hanno resistito per 20 e passa anni portando avanti i ricordi e la passione. Gli anni passati erano solo quattro ed era molto più vasta la parte di telespettatori che si aspettava un ritorno della serie. Primo fra tutti David Hasselhoff che fu veramente entusiasta di questo progetto, perchè a lui, in fin della fiera, la fine della serie non era mai andata giù più di tanto.

Purtroppo questo film non fu affatto un "pilot", perchè dopo di esso non venne nulla. Ebbe un ottimo successo di audience appunto perchè l'attesa era molto elevata e così le aspettative. Però molti ne furono delusi, come sempre la voglia di cambiare, di tentare nuove strade non pagò.

A partire dall'auto... ROSSA. Ma chi l'ha deciso?? Passi che abbiano pensato ad un nuovo modello per rendere l'auto più futuristica (la TransAm terza generazione era ancora in vendita, lo fu fino al 1992 ed il film è datato 1991... ma indubbiamente appariva ormai vecchiotta), ma cambiarle anche il colore....

Inoltre, Michael Knight non sarebbe stato comunque il protagonista di questa nuova, ipotetica serie. Lui avrebbe dovuto comparire nel film per un passaggio del testimone, a quella biondina co-protagonista dal carisma piuttosto scarso. Insomma Kitt sarebbe stato affiancato da una donna, ed è per questo che alla fine di questo film, tanto piacere per aver ritrovato gli amici ed aver vissuto ancora un'avventura insieme, ma Michael decideva di andarsene di nuovo per tornare al suo cottage, alla sua pesca ad alla sua Chevy Bel Air da restaurare.

La storia finiva quindi con Michael che se ne andava e la formazione di questa nuova squadra, composta dalla biondina, dal nuovo Kitt (la Diana 4000 sulla quale Michael durante il film aveva trapiantato la CPU del Kitt originale, ritrovata fra i rottami del vecchio Kitt nel garage della Fondazione.... cioè ai fans fecero vedere che Kitt era stato rottamato, come puoi partire bene nei confronti dell'audience con un presupposto del genere?? dopo un'ora di film ti odiavano tutti, produttore caro..) e da Russel Maddock che era poi il nuovo capo della Fondazione.

Il personaggio di Devon infatti moriva durante il film (altro elemento tragico), ucciso dai cattivi con un'iniezione letale. La cosa più triste è stata il sapere che questa decisione fu presa a tavolino dalla produzione insieme all'attore stesso, Edward Mulhare. Egli infatti sapeva di essere malato (di cancro mi pare), anche se poi visse fino al 1997, e decise, sia per motivi di salute che gli impedivano una costante presenza sul set, sia perchè non aveva idea del suo futuro e quindi poteva anche accadere che egli morisse durante la realizzazione della nuova serie, creando dei problemi di continuità, e quindi rifiutò la parte, anzi venne appunto deciso che Devon sarebbe morto nel film-pilot Knight Rider 2000.

Per tutti i fans della serie e soprattutto per quelli di Devon-Edward Mulhare, questo film include quindi un momento veramente triste. La morte di Devon, perchè si sa della sua malattia, si è a conoscenza quindi di cosa c'è dietro la decisione di realizzare quella sequenza (molto toccante, con Devon che si addormenta sotto l'effetto dell'iniezione letale, mentre la macchina collegata al suo cervello dai cattivi, che permetteva di spiare nelle sue conoscenze per carpire i segreti della Fondazione, mostra le ultime immagini sognate da Devon, e cioè Kitt sulla strada, nel deserto, insieme a Michael, e poi lui e Michael nel pilot di Supercar che brindano al sogno di un uomo.....) e la cosa è da occhi lucidi.

Edward Mulhare morì poi nel 1997, non prima di essere riuscito a girare ancora qualche scena con David Hasselhoff (i due vissero sempre un rapporto padre-figlio, e David racconta nella sua autobiografia di quanto sia stato duro per lui superare la morte di Edward) di un episodio di Baywatch Nights. Volle andarci apposta, aveva saputo che il suo tempo ormai era agli sgoccioli e volle tornare sul set insieme a David ancora una volta. Io non ho mai avuto il piacere di vedere quell'episodio, tuttavia ho visto qualche frame catturato dalla televisione, in qualche sito internet. Devon ormai sbiancato di capelli, ma sempre lui, con il Michael irrobustito che abbiamo visto in Baywatch. Una cosa davvero toccante, perchè porta a pensare a 15 anni prima (rispetto a quel 1997), a quando i due si conobbero, uno attore inglese sulla scena e di fatto, l'altro ragazzotto americano tutto entusiasmo, e si ritrovarono nella (finta) cabina di un jet a brindare "al sogno di un uomo" che per anni divenne il sogno di tanti adolescenti. Storie che la TV non racconta, ma che scopri quando vai a mettere il naso e ti fanno capire, ricordare che dietro la finzione di una pellicola c'erano gioie e dolori come quelle che vivi ogni giorno.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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