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Fiat-Chrysler: firmato accordo per una alleanza


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I più attivi nella discussione

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Guest EC2277
L'AD: «PER ORA NON È IN DISCUSSIONE L'ASSET PRODUTTIVO DELLE FABBRICHE. OBIETTIVI CONFERMATI.»

«Fiat sarà protagonista, basta con il pessimismo.»

Montezemolo: «Abbiamo saputo sfruttare gli incentivi.

Marchionne: «Un miliardo dalla gestione 2009.»

«Nel 2011 la prima auto con Chrysler. I nostri ecoincentivi meglio di altri, ma siamo gli unici senza aiuti finanziari.»

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI.

TORINO — Nonostante un primo trimestre «molto difficile » (perché l'impatto degli incentivi si è manifestato soltanto da marzo), la Fiat conferma gli obiettivi per il 2009. E, unica azienda automobilistica al mondo, li quantifica con una cifra precisa. A fine anno, afferma l'amministratore delegato Sergio Marchionne, «il target è superiore a un miliardo di euro di utile operativo». Non solo: per ora non è in discussione «l'assetto produttivo delle fabbriche», anche se in Italia il quadro è variegato. E' «inconcepibile», per esempio, chiudere Mirafiori, così vicino al centro direzionale del gruppo, mentre a Pomigliano occorrerà rivedere tutta la griglia dei prodotti perché quelli attuali non rispondono alle esigenze del mercato. In ogni caso, il problema della sovraccapacità produttiva non è solo di Fiat ma di tutti i produttori (Marchionne parla di un 30% di eccedenza nel mondo).

Una situazione, però, che potrebbe cambiare perché, dopo aver toccato il punto più basso, si intravvedono «i primi indizi di un processo di risanamento in tutte le principali economie». Negli Usa a partire dalla seconda metà dell'anno «e, a seguire, nelle economie asiatiche per arrivare in Europa verso la fine del 2009». Il numero uno operativo del Lingotto ripete questi concetti davanti agli azionisti nel corso della solita interminabile assemblea, oltre sei ore, che ha rinnovato tra l'altro il mandato all'intero consiglio e rinnovato l'autorizzazione al buy back. Da parte sua il presidente Luca Montezemolo, aprendo il successivo incontro con la stampa, riassume la giornata in pochi punti essenziali: il bilancio 2008 chiude con un risultato «storico»: 3,4 miliardi di euro di utile nonostante la zavorra del quarto trimestre; le vendite di auto stanno riprendendo grazie agli incentivi (per i quali ha ringraziato il governo); il 2009 sarà difficile, ma, la Fiat mette da parte il «troppo pessimismo ». E il dividendo, che quest'anno sarà distribuito solo alle azioni di risparmio, tornerà quando ci sarà «la normalità nei mercati finanziari».

Al futuro dell'industria mondiale dell'auto guarda invece Marchionne, che ribadisce una teoria già espressa, secondo la quale «nei prossimi 24 mesi assisteremo a un consolidamento del settore: quando si sarà completato è probabile che avremo non più di sei costruttori globali ». Dice Montezemolo: «La Fiat è un'azienda che si sta preparando a giocare un ruolo da protagonista nel lungo periodo, in ogni settore in cui è presente». Una tappa potrebbe essere l'accordo con Chrysler, che attende per martedì prossimo il via libera del governo Usa. Se ci sarà, la prima vettura in comune arriverà nel 2011. «Ogni costruttore — osserva l'amministratore delegato della holding torinese dovrà avere un approccio alla Wal-Mart, cioè alla produzione di massa, poiché ogni nuova piattaforma ha senso soltanto se riguarda almeno un milione di vetture». Nel frattempo, Fiat non abbandona le alleanze «mirate», ma guarda avanti. A un azionista che propone lo scorporo dell'auto, Marchionne risponde che per ora non ce n'è bisogno («lo faremo — dice — soltanto se servirà al processo di consolidamento »). E a chi chiede se il rifinanziamento da 1 miliardo di euro ottenuto in febbraio sarà sufficiente, replica che il Lingotto non ha «il peso dei prestiti captive che hanno i concorrenti » e che, in ogni caso, sta migliorando in generale «l'accessibilità ai mercati finanziari». Ciò che invece è tassativamente escluso è il ricorso all'aumento di capitale. Piazza Affari apprezza: anche ieri il titolo è cresciuto del 3,33%, a quota 5,27 euro.

Giacomo Ferrari

28 marzo 2009

Fonte: «Fiat sarà protagonista, basta con il pessimismo» - Corriere della Sera.

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quello dipende dal contratto che firmi: vedi alitalia e chi s'è accollato i debiti per esempio. E comunque avere n azioni di una società quotata mica significa diventarne proprietario, sennò io sono stato proprietario della fiat l'anno scorso :lol:

"Chi ti dà una serpe quando chiedi un pesce, può darsi abbia solo serpi da dare. La sua, dunque, è generosità."

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Guest EC2277
se diventi il proprietario di una azienda ti accolii i debiti ,i crediti e tutto il resto.

e' l'abc ....

Modificato da EC2277
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Ne abbiamo parlato una pagina fa.

Comunque sì, oddiamine, tu eri proprietario di FIAT.

Taurus, che sia quotata o meno poco importa dal momento che comunque è a responsabilità limitata, e quindi la proprietà è "scomponibile" in quote (azioni non credo).

Sotto i 6000rpm è un mezzo agricolo.

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Comunque sì, oddiamine, tu eri proprietario di FIAT.

Boia ad averlo saputo avrei imposto la TP a tutta la gamma Alfa:b26:b26:b26:b26:b26

"Chi ti dà una serpe quando chiedi un pesce, può darsi abbia solo serpi da dare. La sua, dunque, è generosità."

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