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Autopareri - Finanza e Economia


TonyH

Messaggi Raccomandati:

E' piu' terra terra la cosa.

Il ticinese medio usa imprese artigiane italiane: muratori, idraulici, imbianchini, persone che fanno i serramenti etc.. senza contare che i vestiti li comprano in Italia, e la spesa la fanno in Italia.

Grossomodo la roba in Italia costa il 35 / 40 % in meno che da loro..

Ascolta Gimmo... a me di continuare a giustificare i vari Bignasca non va bene.

Quando si deve prendere i soldi va bene, quando devi dare... fai il razzistello? Non funziona mica così, sai...

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

ma un'associazione di imprese potrà fare pubblicità per sé stessa no? è un messaggio volutamente provocatorio e punta a fare leva sulla coscienza di privati e imprenditori ticinesi, che invece di cercare sempre prezzi al ribasso puntino anche a favorire l'economia locale, poi è un libero mercato e uno fa quello che vuole. Concorrenza sleale comunque c'è perché i padroncini non pagano l'iva sotto una certa soglia, alcune aziende assumono lavoratori distaccati con partita iva indipendente e altri fenomeni difficilmente controllabili che causano solo altro dumping salariale e lavoro nero. C'è anche un problema di reciprocità, un'impresa italiana che vuole lavorare in svizzera deve semplicemente fare una notifica online, mentre da parte italiana vengono messi tutta una serie di paletti burocratici protezionistici, blacklist e quant'altro. Comunque nell'artigianato lavorano anche molti frontalieri, con uno stipendio svizzero al contrario di quelli che vengono su a chiamata, per cui ci guadagnano anche loro.

Non facciamo i frignoni, per favore. Lo spot è di un razzismo sfacciato, altro che provocatorio.

Se la Svizzera non fosse la fogna del nero e delle mafie del mondo chiusa a chiave dal segreto bancario la blacklist non esisterebbe. Han voluto fare gli stronzi? Adesso ne pagano le conseguenze.

In Svizzera sta succedendo quello che sta succedendo anche in Italia con l'immigrazione di massa. Solo che noi italiani siamo choosy, mentre questi "difendono" la loro patria dai barbari. rofl.

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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Non so se ne avevo già parlato, ma vista l'importanza, faccio un richiamo :)

dal 1° luglio, cambia la tassazione sulle rendite finanziarie, in modo differente in base allo strumento:

- Titoli di stato italiani e assimilati (ovvero tutti quei titoli di stati che hanno uno scambio di informazioni ai fini fiscali con l'Italia): 12.5%

- fondi pensione: 11.5%

- risparmio gestito: sarà pro quota. Le plusvalenze maturate fino al 30/6 tassate al 20%. Oltre, al 26%. Fatta salva la parte investita in titoli di stato e assimilati, che ha la stessa tassazione agevolata

- risparmio amministrato: per i titoli corporate e le azioni, tassazione al 26% INDIPENDENTE da quando è stata maturata la plusvalenza. Farà fede la data del godimento.

Questo ultimo punto merita attenzione.

Viene riproposta la pratica dell'affrancamento. Ovvero, viene permesso di pagare cash le tasse che si pagherebbero in caso di vendita. Perchè viene aggiornato il prezzo di carico con una compravendita fittizia.

C'è un però.

Molti titoli obbligazionari sono sopra alla pari, e quindi verrà chiesto, per chi vuole, di pagare la tassazione sul capital gain.

Ma se io porto il titolo a scadenza, mi verrà poi rimborsato il valore nominale. E quindi io avrò pagato le tasse su una plusvalenza che non ho goduto.

Sarebbe cosa saggia, fare un check del proprio dossier titoli alla svelta. E se c'è qualche titolo molto sopra alla pari, valutare seriamente di venderlo prima del 30, in modo da pagare 6 punti di tassazione in meno.

E utilizzare i soldi per cambiare strategia, visto che il mercato obbligazioni cosiddetto "risk-free" dà sempre meno margini.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Scusa Tony, credo di non aver afferrato il caso di pagamento "anticipato" della tassazione sul capital gain: perchè dovrei voler pagare se non ho ancora venduto?

E' obbligatorio o facoltativo? Nel secondo caso, quale sarebbe il motivo?

La cosa mi interessa perchè ho diversi BTP in portafoglio tra 130 e 152 di valore nominale e stavo già pensando di venderli da un po': magari è tempo di farlo.

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Scusa Tony, credo di non aver afferrato il caso di pagamento "anticipato" della tassazione sul capital gain: perchè dovrei voler pagare se non ho ancora venduto?

E' obbligatorio o facoltativo? Nel secondo caso, quale sarebbe il motivo?

La cosa mi interessa perchè ho diversi BTP in portafoglio tra 130 e 152 di valore nominale e stavo già pensando di venderli da un po': magari è tempo di farlo.

L'affrancamento si fa per pagare il 20% sulle plusvalenze maturate fino al 30/06.

Perchè se vendi il 2 luglio, ad esempio, paghi il 26%. Anche se ovviamente quella plusvalenza sarà maturata prima......

E' una pratica facoltativa, per lasciare la facoltà al singolo se ne vale la pena. Ad esempio, se ritengo che i miei titoli abbiano ancora margini di crescita, perchè sottovalutati, mi conviene farlo.

Se sono un "cassettista", che porta le obbligazioni a scadenza, non conviene farlo.

La fregatura, è che NON puoi scegliere i titoli del dossier su cui farlo, ma devi farlo su tutto il dossier.

Sui BTP, la tassazione rimane al 12,5%, quindi non sei toccato da questo problema.

Se però hai comprati a buon prezzo, valuterei di venderli perchè sono a rischio prezzo. E' vero che i tassi ufficiali rimarranno bassi ancora a lungo, ma da quei prezzi, è più facile scendere che salire :)

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Sui BTP, la tassazione rimane al 12,5%, quindi non sei toccato da questo problema.

Se però hai comprati a buon prezzo, valuterei di venderli perchè sono a rischio prezzo. E' vero che i tassi ufficiali rimarranno bassi ancora a lungo, ma da quei prezzi, è più facile scendere che salire :)

Ok, ora è chiaro, grazie.

E' quello che ho pensato anche io negli ultimi 3 anni, ma sono stato smentito dai fatti: vero è che non potranno salire all'infinito, ma io un'uscita attorno a 160 la tenterei (considera che quello che quota 150 scade nel 2023, quindi tempo per crescere, corna facendo, ne ha ancora).

Secondo te verificherò mai l'eventualità che uscire dal BTP prima della scadenza mi permetta un guadagno superiore alla somma di tutti i rendimenti annui fino alla sua naturale scadenza (quindi si parla di cedola costante)? Perchè, secondo me, non dovrebbe essere possibile, però non ne sono sicuro...

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La crescita, o perlomeno il mantenimento dei prezzi attuali, dipende da due fattori:

- i tassi. Se salgono i tassi, i prezzi scendono

- la fiducia nell'emittente. Oggi l'Italia gode di maggiore fiducia rispetto al passato. Forse di TROPPA fiducia, che i problemi mica li abbiamo risolti....

Io sono sempre fedele al motto "vendi e poi pentiti" :mrgreen: Se il guadagno c'è, ed è magari consistente, me lo porto a casa...

Sulla possibilità che il capital gain faccia guadagnare più della somma delle cedole. Potrebbe anche essere...dipende dalla cedola, dalla scadenza e dal prezzo di acquisto.

Visto il prezzo, presumo che la cedola sia elevata, attorno al 5%.

Da qua al 2023 ci sono 9 anni, quindi un 45% di cedole.

Se io quel titolo l'ho preso magari nel 2011, in autunno, e metti che l'ho pagato 100....se lo vendo ora a 152, ho 52% di capital gain....

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La crescita, o perlomeno il mantenimento dei prezzi attuali, dipende da due fattori:

- i tassi. Se salgono i tassi, i prezzi scendono

- la fiducia nell'emittente. Oggi l'Italia gode di maggiore fiducia rispetto al passato. Forse di TROPPA fiducia, che i problemi mica li abbiamo risolti....

Io sono sempre fedele al motto "vendi e poi pentiti" :mrgreen: Se il guadagno c'è, ed è magari consistente, me lo porto a casa...

Sulla possibilità che il capital gain faccia guadagnare più della somma delle cedole. Potrebbe anche essere...dipende dalla cedola, dalla scadenza e dal prezzo di acquisto.

Visto il prezzo, presumo che la cedola sia elevata, attorno al 5%.

Da qua al 2023 ci sono 9 anni, quindi un 45% di cedole.

Se io quel titolo l'ho preso magari nel 2011, in autunno, e metti che l'ho pagato 100....se lo vendo ora a 152, ho 52% di capital gain....

Globalmente si, ma quello che mi chiedo è se è possibile che il nominale arrivi al punto che venderlo in QUEL momento renda più delle cedole residue, non dall'inizio.

Se la risposta fosse si, in quel momento avrei la certezza "matematica" che tenere il BTP non conviene più, e secondo me non dovrebbe essere possibile.

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Il nominale, è sempre 100.

A quanto li hai comprati?

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Il nominale, è sempre 100.

A quanto li hai comprati?

Scusa, intendevo il prezzo attuale.

Questo è il caso:

BTP cedola 9%, acquistati a 111, quotano ora 150.

Vendendoli adesso, "perderei" circa 400 euro (tassazione esclusa) che se li tenessi fino alla scadenza (differenza "ridicola", ma su un investimento molto piccolo, circa 2000 non sono pochi). Sono pochi anni che li ho, percui sto cercando di capire il momento adatto per venderli: l'ipotesi che ti ho illustrato mi farebbe vendere avendo la ragionevole certezza di non poter sperare in un rendimento migliore.

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La cedola è molto alta (si vede che è un vecchio trentennale), quindi dovrebbe patire poco i primi rialzi dei tassi.

Più condizionato sarebbe da eventuali problemi italiani.

A questo punto, io mi porrei due limiti.

Di prezzo, raggiunto il quale, venderli.

E di tempo, che se entro la data non raggiunge il prezzo, venderli. Ad esempio, 6 mesi.

Tieni presente che più si avvicina la data di scadenza, più il prezzo tenderà a convergere verso il valore nominale.

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