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Autopareri - Finanza e Economia


TonyH

Messaggi Raccomandati:

Dubbio.

Wikipedia dice a proposito del Fiscal Compact:

obbligo per i Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del PIL, di rientrare entro tale soglia nel giro di 20 anni, ad un ritmo pari ad un ventesimo dell'eccedenza in ciascuna annualità;

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Il problema è che non si legano stretti amolti altri titoli di studio... Un architetto, un avvocato, un geometra, non trova un posto fisso nemmeno se fosse il top-plus-ultra... Gli under 25 son quasi tutti o P.Iva o false P.Iva... (cut)

C'è mestiere e mestiere.

Geometra, avvocato, ecc... sono libere professioni.

Nessuno è lavoratore dipendente.

La regola è che dopo la laurea si facciano uno-due anni di tirocinio (per il quale di solito più sei pagato e meno impari, questa se volete la spiego con calma), e poi l'esame di stato.

Dopo alcuni si mettono a fare gli avvocati (o altra libera professione) in proprio, e sono pagati dai clienti, altri hanno forme di collaborazione con avvocati più anziani, che non escludano di avere clienti propri, e percepiscono qualcosa dall'avvocato anziano (a volte nella forma di disponibilità della struttura) e qualcosa dai propri clienti.

Altri accettano di lavorare "in esclusiva" per un grosso studio, e vivono solo del compenso mensile che percepiscono dallo studio grosso.

Sono sempre liberi professionisti però.

Quest'ultima è la forma più pubblicizzata adesso, ma numericamente si tratta di una piccola percentuale degli avvocati, è un fenomeno che riguarda solo le grandi città e solo alcuni settori (massimamente il diritto commerciale); ed è una strada che non consiglierei a nessuno, si finisce per fare sempre la stessa cosa e si diventa totalmente incapaci di fare tutto il resto, di gestire il rapporto col cliente, di avere clienti propri, ecc...

In linea di principio comunque i liberi professionisti non sono dipendenti, è normale.

Ed è normale che tra la laurea e l'indipendenza economica passino più anni.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Dubbio.

Quindi (forse sbaglio, nel caso correggetemi)

- prima taglio - RISPETTO ALLA SPESA ATTUALE - un 5%, ovvero giusto 50miliardi (una finanziaria)

- poi taglio - RISPETTO ALLA SPESA DEL 2013 - un 10%, quindi levo altri 50 miliardi ai 50 gia' tolti prima

- al terzo anno taglio altri 50 miliardi

- etc etc

Ora il dubbio :dubbio: gia' ora in pratica e' impossibile trovare 4 miliardi, immagino 50.

E dopo due anni tagliarne 100 (sempre rispetto ad ora)

Ora le domande:

- ho capito giusto?

- o ho sbagliato? e lo spero molto..

- se ho capito giusto quando comincia lo stillicidio?

Se ho capito giusto mi spiace moltissimo per i miei, che faranno una pensione d'inferno.. io se trovo il coraggio posso sempre fare le valige... :(((

Beh, non sono un economista, ci vorrebbe Tony, ma non credo sia così.

Questo perchè nel momento in cui l'Italia riesce a realizzare un avanzo primario paga una parte degli (ipotetici) 50 miliardi l'anno con l'avanzo primario.

Provo a spiegarmi con un esempio.

Il grosso del debito pubblico (BOT CCT ecc...), anzi credo praticamente tutto attualmente, viene emesso per pagare i titoli pubblici a scadenza.

In altre parole per esempio al 30 settembre l'Italia deve pagare 10 miliardi (cifra a caso) di BOT a un anno in scadenza.

Ovviamente non ha la liquidità per farlo, e non può stampare moneta (l'istituto di emissione non risponde al governo, e comunque genererebbe inflazione), e quindi emette titoli di stato a un anno per 10 miliardi+interessi e con i 10 miliardi che incassa dai titoli di stato emessi paga i 10 miliardi dei titoli di stato in scadenza.

Se però l'Italia ha un avanzo primario (cioè un saldo contabile al netto della spesa per interessi) di un miliardo può pagare 9 miliardi con i titoli di stato e uno con l'avanzo primario.

In questo modo un anno dopo, ferme le altre politiche di spesa, e ipotizzando 200 milioni di interessi, avrà solo 9,2 miliardi di titoli di stato in scadenza e 1,8 miliardi di avanzo primario con cui pagare parte del debito, e dovrà emettere nuovi titoli non per 9,2 miliardi, ma per (9,2-1,8) 7,4 miliardi.

Come vedi una volta innestato è un circolo virtuoso che contribuisce da solo a pagare il debito pubblico.

Questo senza contare che se il pil aumenta fermo restando il debito la percentuale sale, se (in ipotesi) in 20 anni raddoppiassimo il pil fermo il debito rientreremmo circa nei parametri senza fare sacrifici.

Il difficile è crescere e contemporaneamente usare i risparmi per ridurre il debito.

Diciamo che un pessimo governo fa crescere ulteriormente il debito (in percentuale) e se ne fotte.

Un cattivo governo fa come hai immaginato tu.

Un discreto governo usa i risparmi per avviare il circolo virtuoso che ti ho descritto.

Un eccellente governo riesce in contemporanea ad avviare il circolo virtuoso ed aumentare il pil (durissima con l'andazzo mondiale dell'economia).

R: "Papà cosa è successo alla macchina?"

J: "Ho investito un uomo che attraversava la strada senza guardare"

R: "Ma è molto molto rovinata papà"

J: "Continuava a rialzarsi"

Rat-boy e Janus Valker, da Rat-Man

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Dubbio.

Wikipedia dice a proposito del Fiscal Compact:

Sempre Wiki dice che l'Italia a fine 2012 era messa cosi'

E quindi siamo fuori dai parametri :si:

Secondo il Fiscal Compact sforiamo del 40% + 27% = 67% che con i dati attuali sono 1'048'978'000'000 (Mille milliardi di neuri)

Ora, se non ho interpretato male, bisogna azzerare questo 67% a botte di 5% per 20 anni.

Quindi (forse sbaglio, nel caso correggetemi)

- prima taglio - RISPETTO ALLA SPESA ATTUALE - un 5%, ovvero giusto 50miliardi (una finanziaria)

- poi taglio - RISPETTO ALLA SPESA DEL 2013 - un 10%, quindi levo altri 50 miliardi ai 50 gia' tolti prima

- al terzo anno taglio altri 50 miliardi

- etc etc

Ora il dubbio :dubbio: gia' ora in pratica e' impossibile trovare 4 miliardi, immagino 50.

E dopo due anni tagliarne 100 (sempre rispetto ad ora)

Ora le domande:

- ho capito giusto?

- o ho sbagliato? e lo spero molto..

- se ho capito giusto quando comincia lo stillicidio?

Se ho capito giusto mi spiace moltissimo per i miei, che faranno una pensione d'inferno.. io se trovo il coraggio posso sempre fare le valige... :(((

Dipende dal tasso di crescita o di decrescita, vmq supponendo che il PIL non cambia il ragionamento non è sbagliato.

http://ilmalpaese.files.wordpress.com/2011/01/fiat-marchionne-linghiotto-operai.jpg

Firma editata dallo staff: dimensioni non consentite, verificare i formati utilizzabili elencati nel regolamento

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Occhio che è un rapporto :)

Non fare come i burocrati UE che se lo sono dimenticato :disp2: creando casini con gli sforamenti e compagnia cantante.

Il rapporto debito-PIL può diminuire in due modi

- diminuire il debito (tramite alienazioni, ristrutturazioni....)

- aumentare il PIL

Quello che proponi te è presupponendo che il PIL non aumenti MAI. E allora si, è tosta.

Ma presupponi di riuscire a dividere il rientro tra diminuzione debito e aumento PIL. La cosa diventa molto più sostenibile.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Guest EC2277

Non è sufficiente tagliare poiché bisogna anche liberare: occorre tagliare (sensatamente) le spese inutili, ma serve anche rendere più efficiente ed efficace il sistema produttivo italiano in modo da rendere remunerativo investire in Italia. È un po' come avere a che fare con un obeso: si possono ridurre le porzioni del cibo quanto si vuole, ma se l'obeso continuerà a mangiare male ed a non far movimento non dimagrirà mai.

P.S. Sono stato battuto sul tempo da Tony.

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l'italia, almeno fino al 2012 era in avanzo primario,

e gli interessi sul debito sono meno del 10 %

e i soldi risparmiati (ovviamente sempre meglio che spesi) fra spread alto e spread attuale sono alla fine solo alcuni miliardi di euro.

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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articolo molto corposo ed interessante e decisamente in controtendenza

Crisi, ecco vincitori e vinti sul mercato del lavoro | Linkiesta.it

[h=4]Generazioni in conflitto? [/h] Che tutto ciò sia avvenuto a discapito dei giovani (tramite un meccanismo ad imbuto per cui il minor tasso di separazione dei lavoratori anziani ha funzionato da tappo alle assunzioni dei giovani) è una constatazione molto dibattuta di recente. Al fine di gettare un po’ di luce su questo aspetto l’Ocse ha tentato di stimare una relazione strutturale fra tassi di impiego dei giovani e degli anziani controllando per le co-determinanti comuni. Sebbene meriti un’analisi più approfondita, i risultati non sembrano appoggiare la teoria di una sostituibilità – almeno nel lungo periodo – fra i due gruppi di lavoratori che, è bene ricordare, hanno competenze diverse, a volte complementari o segmentate, nei processi produttivi.

Il lavoro analitico dell’organizzazione parigina sembra non portare alcuna evidenza di una correlazione negativa significativa fra tassi di impiego dei due gruppi demografici, nemmeno durante la recessione in questione. Come accennato l’aumento del tasso di disoccupazione totale ha effetti non conclusivi sul tasso di attività dei giovani: una recessione induce investimenti in capitale umano, e se l’effetto imbuto c’è stato non è chiaro se le conseguenze di lungo periodo saranno così negative. Un maggior livello di competenze e conoscenze può aumentare il potenziale di crescita seppur al costo di un tasso di occupazione giovanile più basso nel breve periodo. Questo vale per i paesi Ocse, ma ancora una volta, l’Italia fa caso a parte, poiché come ricordato prima i nostri giovani hanno investito poco in istruzione aggiuntiva; è qui che sta la vera emergenza non del domani, ma del dopo.

in effetti, al netto di tutte le altre questioni, io rimango del parere che

il fatto che "10" anni fà i giovani non accettassero come primo lavoro

qualche cosa sotto le loro aspettative (non necessariamente fondate),

ha nel tempo diminuito il potere di acquisto nella economia italiana,

forse alzato l'inflazione (perchè per fare lo stesso lavoro il datore di lavoro spende di più)

e quindi contribuito a ridurre i consumi e quindi opportunità di lavoro.

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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articolo molto corposo ed interessante e decisamente in controtendenza

Crisi, ecco vincitori e vinti sul mercato del lavoro | Linkiesta.it

in effetti, al netto di tutte le altre questioni, io rimango del parere che

il fatto che "10" anni fà i giovani non accettassero come primo lavoro

qualche cosa sotto le loro aspettative (non necessariamente fondate),

ha nel tempo diminuito il potere di acquisto nella economia italiana,

forse alzato l'inflazione (perchè per fare lo stesso lavoro il datore di lavoro spende di più)

e quindi contribuito a ridurre i consumi e quindi opportunità di lavoro.

"post fata resurgam." (cit.)

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c'è anche da dire che spesso i genitori scellerati hanno avvallato iscrizioni a università con pochi sbocchi "perché figlio/a mio/a devi studiare quel che ti piace" omettendo il "anche se non è detto che troverai un impiego per le tue competenze e dovrai adattarti".

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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ache pretendevano che dal nulla nascessero per loro posti di lavoro indeterminati strapagati solo perché era giusto che venisse coronato il loro sogno di fare quel-tal-lavoro, anche se magari scollegato da qualsiasi logica di domanda nel loro territorio o altro.
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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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