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Guerra in Siria


Sandro

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A mio modo di vedere, Putin sapeva benissimo di farli incazzare (entrare a casa si uno e dirgli come deve riordinarla non è mai molto cortese) ma non gli frega niente. Il messaggio non è verso gli USA ma verso il resto del mondo. "Io ho le palle perché dico che cosa fare (al limite dell'umiliazione) alla prima potenza mondiale" Putin in questo modo si pone come leader dei BRIC e come punto di riferimento per quella parte d'Europa scontenta dello strapotere e dell'influenza economica e politica USA. Che poi (ripeto) adesso il paradosso che sta pescando molto di più a DX che a SX.

Se 15 anni fa qualcuno mi avesse detto che la Russia, da bordello che era, sarebbe tornata a prendere a schiaffoni gli USA in meno di tre lustri, lo avrei preso per pazzo. E invece...

Putin in 15 anni è riuscito a fare quasi un miracolo. Va ben che gli idrocarburi aiutano, ma, forse, qualche riflessione è meglio farla.

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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Se 15 anni fa qualcuno mi avesse detto che la Russia, da bordello che era, sarebbe tornata a prendere a schiaffoni gli USA in meno di tre lustri, lo avrei preso per pazzo. E invece...

Putin in 15 anni è riuscito a fare quasi un miracolo. Va ben che gli idrocarburi aiutano, ma, forse, qualche riflessione è meglio farla.

diciamo che non è un Guru (con le potenzialità della Russia puoi fare anche di più) ma resta comunque un grande statista, se non altro per la direzione di crescita e sviluppo che ha impresso ad un paese letteralmente rovinato... difatti, tra i BRICS la Russia è il paese che cresce meno, nonostante la sovrabbondanza di materie prime e l'energia a basso costo.

Ma tuttavia cresce, e tanto anche se confrontiamo con gli standard europei (dal 2001 ad oggi tra il 7 e il 4% all'anno se non erro) ma resta comunque una crescita con il freno a mano tirato. Produce anche tecnologia, in pochi settori (informatica e militare) ma è lo stesso tornata a produrla...

Ma il vero risultato di Putin è quello di aver riportato la Russia a parlare faccia a faccia con gli USA, da superpotenza alla pari. Certo, gli USA sono dei giganti tecnologici, economici e hanno il dispositivo militare convenzionale più potente al mondo, la Russia invece è una potenza missilistica, hanno l'unico vero scudo antimissile al mondo (e funziona sul serio, al contrario delle ciarlatanate USA) e dispongono di un deterrente nucleare su lanciatori mobili, sparpagliati chissà dove nell'immensità del territorio russo ed in constante movimento, al contrario dei silos di lancio fissi americani.. e questo vuol dire tantissimo, perchè in caso di (sgrat sgrat sgrat sgrat sgrat) guerra nucleare mondiale, i russi possono lanciare per primi e colpire direttamente le postazioni nucleari americane, al contrario degli ami che non possono sapere dove si trovano le centinaia di lanciatori mobili russi... e questo consapevolezza può portare a più miti consigli anche il redneck più intransigente ;)

e secondo me questo è molto ma molto positivo... perchè quando al mondo c'è un solo bullo che fa ciò che vuole e pretende di comandare da solo, il mondo non può prendere una bella piega IMHO ;)

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Putin è l'alfiere della nuova classe politica russa, cresciuta sotto gli ultimi anni del Partito Comunista Sovietico, permeata dall'idea che la Russia debba essere una grande potenza mondiale, ma scevra dall'ideologia comunista. Ciò rende tale classe politica molto compatta, pragmatica e per questo molto efficace nella gestione del potere.

Ha avuto bisogno di tempo per organizzarsi e potersi presentare alle elezioni nel modo giusto, ma ora che ha preso il potere non ha nessuna intenzione di lasciarlo finché la Russia non tornerà ad essere la grande potenza mondiale che era ai tempi dell'Unione Sovietica.

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la cosa che non mi convince del tuo discorso riguarda i missili mobili, perché gli USA non adottano una strategia simile?

impostazioni differenti IMHO

gli USA hanno investito moltissimo in portaerei, sottomarini e bombardieri a lungo raggio, i russi invece hanno preferito veicolare le "poche" (se paragonate a quelle americane) risorse disponibili in un qualcosa che garantisse la massima efficacia a livello di deterrenza nucleare, privandosi però della versatilità.

un bombardiere o un sottomarino lo puoi usare anche in una guerra convenzionale, un lanciatore di ICBM no ;)

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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la cosa che non mi convince del tuo discorso riguarda i missili mobili, perché gli USA non adottano una strategia simile?

Prendi un mappamondo: la risposta ti arriverà da sola. ;)

Putin è l'alfiere della nuova classe politica russa, cresciuta sotto gli ultimi anni del Partito Comunista Sovietico, permeata dall'idea che la Russia debba essere una grande potenza mondiale, ma scevra dall'ideologia comunista. Ciò rende tale classe politica molto compatta, pragmatica e per questo molto efficace nella gestione del potere.

Ha avuto bisogno di tempo per organizzarsi e potersi presentare alle elezioni nel modo giusto, ma ora che ha preso il potere non ha nessuna intenzione di lasciarlo finché la Russia non tornerà ad essere la grande potenza mondiale che era ai tempi dell'Unione Sovietica.

Secondo me, una volta tornati grandi come (e più, magari) di prima, non avranno nessuna intenzione di mollare il giocattolo ad altri.

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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  • 4 settimane fa...

:rog:

ANALISTI PRO GUERRA ALLA SIRIA SUL LIBRO PAGA DELL’INDUSTRIA DELLE ARMI

di Redazione, 11 ottobre 2013, pubblicato in Commenti

Adnkronos/Washington Post – Molti analisti di questioni militari, apparsi frequentemente sui media nei giorni in cui si discuteva della possibilità di un attacco degli Stati Uniti contro la Siria, sono legati a contractor della difesa Usa o ad altre aziende i cui interessi erano connessi all’esito di quel dibattito. Si tratta di un possibile conflitto di interessi che viene denunciato in un rapporto di Public Accountability Initiative, un osservatorio nonprofit di Buffalo, nello stato di New York. Il documento da’ conto delle apparizioni di 22 commentatori, che attualmente hanno rapporti con l’industria militare, intervenuti nelle scorse settimane sui principali organi di informazione, In alcuni casi, secondo il rapporto, il potenziale conflitto di interessi era evidente. Si tratta di commentatori che compaiono nei consigli di amministrazione o possiedono azioni di aziende che producono armamenti che probabilmente sarebbero stati usati nell’eventuale azione militare Usa contro la Siria. In altri casi, non é stato invece possibile stabilire un nesso diretto.

E’ il caso di quegli analisti e commentatori che hanno incarichi per investitori privati o aziende di consulenza, delle quali non é stato possibile rendere noti i clienti. Il rapporto rileva anche il ruolo importante svolto nel corso del dibattito sulla Siria da parte di sette think-tank che hanno stretti legami con aziende del settore della difesa. “Abbiamo trovato molti legami con le industrie”, spiega Kevin Connor, direttore dell’osservatorio e co-autore del rapporto. “Alcuni -prosegue- più evidenti di altri e in alcuni casi c’è un chiaro conflitto di interessi”. Tra gli esempi citati, c’è quello di Stephen Hadley (nella foto), ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente George W. Bush, intervenuto ripetutamente sui media, schierandosi a favore dell’attacco contro Bashar Al Assad. Se il suo ruolo nell’amministrazione Bush era indicato chiaramente, non si faceva invece alcun cenno ai suoi legami con la Raytheon, azienda costruttrice dei missili da crociera Tomahawk, gli stessi che sarebbero stati lanciati dalle navi della Marina Usa in caso di attacco. Hadley è nel cda di Raytheon dal 2009 e, secondo i documenti depositati presso la Sec, possiede azioni dell’azienda per un valore di 875mila dollari, oltre ad avere percepito lo scorso anno un compenso dalla Raytheon per 128.500 dollari.

Analisti pro guerra alla Siria sul libro paga dell'industria delle armi - Analisi Difesa

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Per chi non vuole dimenticare.

[h=2]ANCHE I JIHADISTI KAZAKI IN SIRIA[/h]di Redazione

19 ottobre 2013, pubblicato in

News

syria-rebels-jihad-idf_si-300x168.jpgUn nuovo fenomeno migratorio interessa la Siria colpita dalla guerra. Mentre migliaia di siriani fuggono dal Paese per sfuggire alle violenze del conflitto, centinaia di famiglie kazache vanno oltrepassano il confine in senso opposto, non per una vacanza, ma per combattere il jihad islamico. Definita dagli esperti come “family jihad”, tale tendenza coinvolge anche bambini molti piccoli e donne.In questi mesi su internet sono nate vere e proprie “agenzie di viaggi” gestite dall’Islamic State of Iraq and the Levant (Isil), che offrono l’opportunità a chi lo desidera di andare in Siria ed essere ospitati da gruppi di affiliati. Lo scorso 14 ottobre l’Isil ha pubblicato sul web un video di propaganda dal titolo: “Lettere da un’epica battaglia, l’ospitalità di una famiglia jihadista”. Questa è la prima testimonianza del nuovo fenomeno che sovverte le strategie classiche dei gruppi jihadisti, che di solito viaggiano da soli o in coppia, per evitare di destare sospetti durante il viaggio. Il filmato esalta i 150 membri di una famiglia kazaka definita nel video Mujair non araba, giunta in Siria dal Kazakistan con al seguito donne e bambini, alcuni di pochi mesi.

Un giovane adolescente che ha scelto il nome di guerra di Abdel-Rahman spiega che la sua famiglia è giunta in Siria per “compiere il suo dovere come previsto dai precetti dell’islam”. Il ragazzo, di meno di 16 anni, recita davanti alla videocamera un versetto del Corano sulla gloria dei martiri, sottolineando di poter morire presto come un martire. Nel filmato di propaganda un terzo kazako, di nome Seif al-Dim, parla invece del “dovere che ha ogni musulmano di aderire alla causa del jihad, per difendere i Paesi islamici quando sono in pericolo”. Un altro membro dei Mujair, forse il capo famiglia, ringrazia Dio per aver “consentito a lui e ai suoi parenti di emigrare insieme in Siria”.

Fonte: Asianews

Anche i jihadisti kazaki in Siria - Analisi Difesa

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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