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Benzina,il risparmio passa dai supermercati


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Benzina, il risparmio passa dal supermercato

Nuovi accordi tra le grosse catene di distribuzione e le compagnie petrolifere, tutto a vantaggio dei consumatori?

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Il prezzo della benzina mi fa girar la testa, è proprio il caso di dirlo. A cosa sia dovuto il caro benzina è difficile stabilirlo ma quel che è certo è che continuano a salire le tensioni internazionali sui prezzi del barile che, tra alti e bassi, si mantiene sui 70 dollari.

Se sui listini 'consigliati' dalle compagnie ai propri gestori il prezzo al litro si è assestato intorno a quota 1,37 euro, su autostrade e tangenziali, dove è previsto un differenziale fino a 0,008 euro in più rispetto al prezzo di vendita consigliato dalle compagnie, il prezzo viaggia già sugli 1,4 euro al litro.

E mentre i prezzi si avvicinano così al record storico di tutti i tempi (1,409 euro su alcuni listini consigliati l'estate del 2006), i rincari per gli automobilisti italiani si traducono, solo dall'inizio dell'anno, in un maggior aggravio di oltre 7 euro per ogni pieno di un'auto di medio-alta cilindrata. All'inizio del 2007 per un litro di verde erano necessari infatti 1,233 euro contro la punta di 1,369 euro raggiunta oggi in alcuni distributori. Liberalizzazioni a parte dunque i prezzi del carburante italiano sembrano voler rimanere i più alti d'Europa.

E mentre continua l'inchiesta avviata dalla Commissione Europea sulla legislazione che regola il mercato della distribuzione dei carburanti a livello nazionale e regionale, accusata di non favorire la concorrenza, questa settimana, con il Brent che ha sfondato la barriera dei 76 dollari al barile, arriva, con un po' di sollievo, la notizia di nuovi accordi tra le grosse catene di distribuzione e le compagnie petrolifere.

Numerosi gli accordi incubati Oltralpe su iniziativa di aziende francesi che stanno colonizzando il mercato degli idrocarburi all'Italiana ancora fortemente ingessato. A Milano è stato presentato l'accordo siglato tra Agip (gruppo Eni) e Auchan in base al quale l'impresa petrolifera aprirà delle pompe di benzina all'interno dei centri commerciali della catena francese. Con durata quadriennale l'accordo idrocarburi prevede la creazione di 5 centri di distribuzione carburante con doppia insegna Eni-Auchan, di cui due sono già presenti a Torino e Concesio (Brescia), due sono solo da costruire e uno ancora da definire. Gli sconti previsti potranno arrivare a un massimo di 10 centesimi di euro al litro, effettivi 5-6 centesimi al litro più ulteriori 3-4 centesimi per i possessori di carta Auchan.

Altri sette distributori seguiranno in caso di risultati positivi. Con i primi 5 distributori dell'accordo odierno, la catena francese della grande distribuzione gestirà 12 impianti in Italia di cui uno con insegna propria, dieci con accordi di co-branding come quello con Eni e uno con l'insegna di una società petrolifera. In Francia i supermercati Auchan realizzano il 10% del fatturato sui carburanti. L'obiettivo del gruppo è quello di avere un distributore in ciascuno dei 43 suoi ipermercati presenti in Italia. Anche Agip starebbe inoltre pianificando l'apertura di mini-supermercati nelle stazioni di servizio. Non è certo la prima iniziativa di questo tipo a sbarcare su suolo italiano se consideriamo i precursori Carrefour e Conad.

Certo il mercato non sembra volersi aprire di molto viste le lungaggini burocratiche da un lato e i cavilli procedurali imposti in fase di approvazione regionale. Rimane il fatto che fu proprio di Conad il primo discount di carburante con risparmi fino a 5 euro a pieno. Il primo impianto Conad-Leclerc è stato aperto vicino Lucca, a Gallicano nel 2005 ed è uno dei pochi self-service situato in un centro commerciale. Ma la Conad ha fatto di più, promuovendo punti di distribuzione carburante completamente svincolati dalle compagnie petrolifere italiane. Per il suo carburante si rivolge oltralpe, dalla compagnia Leclerc, appunto. E nonostante i costi del trasporto e delle tasse francesi, riescono a contenere comunque i prezzi della preziosa benzina: con i suoi 1,129 euro per la verde si ritorna indietro nel 2004. L'obiettivo Carrefour è quello di realizzare 50 stazioni di servizio entro il 2008 proponendo sconti sempre nell'ordine di 10 centesimi al litro per gli associati.

Adiconsum ha preso in esame ad inizio anno i prezzi alla pompa nei supermercati, analizzando una ricerca sui carburanti nella rivista francese "Autoplus" che conferma come i prezzi dei carburanti nei supermercati sono più bassi. La differenza di prezzo registrata si aggira sui 4-6 centesimi rispetto alle compagnie petrolifere, che può arrivare anche a 10 centesimi se l'acquisto viene effettuato con la fidelity card del supermercato. In altre parole: il risparmio per ogni auto, considerato un consumo di circa 1500 litri annui pari a 15-20.000 km percorsi, è di 50-100 euro che può anche raddoppiare con le fidelity card. (CD)

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E la Coop?

No, dico! E quei rimbambiti della Coop cosa fanno? Dormono?

Ma porca la miseria! Bersani lavorò come un matto per favorire le coop rosse e ora queste si fanno fottere da Auchan, Carrefour e Conad?

Qua gatta ci cova! Secondo me, sotto sotto, c'è un complotto ordito in qualche catacomba da sua nanità in combutta con qualche lacchè incappucciato!

Cribbio! Com'è possibile che Bersani abbia fatto tredici ma abbia perso la schedina prima di riscuotere? Sta facendo una figura peggiore di quella che fece Mirko Tremaglia col voto degli italiani all'estero!

E' chiaro che qua c'è qualcuno che rema contro!

Allarme! Le Coop rosse sono in pericolo! Io ora la mia spesa non potrò più andarla a fare alla Coop! E' chiaro che restituirò la tessera alla Coop ed andrò a fare la mia spesa settimanale alla Conad!

Sticazzi! Il mio cinquino beve quanto una Ferrari! Coop o non Coop, nano o non nano, gatta o non gatta, complotto o non complotto, sai quanto me ne può fregare a me dei comunisti se mi toccano il portafogli? Meno di zero! Altro che cazzi!

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non c'è proprio niente da ridere, questo è il fatto.

stanno facendo del gran casino per scoprire, alla fine, l'acqua calda. al di là dei colori politici, è una cosa che da molto tempo fanno in molte parti d'europa, con molti vantaggi per l'utente, o quantomeno con una certa forma di mitigazione del cartello messo in piedi dai petrolieri e del prelievo fiscale scandaloso che c'è sui carburanti.

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Guest Riccardo
non c'è proprio niente da ridere, questo è il fatto.

stanno facendo del gran casino per scoprire, alla fine, l'acqua calda. al di là dei colori politici, è una cosa che da molto tempo fanno in molte parti d'europa, con molti vantaggi per l'utente, o quantomeno con una certa forma di mitigazione del cartello messo in piedi dai petrolieri e del prelievo fiscale scandaloso che c'è sui carburanti.

Questo discorso lo condivido

In effetti i vantaggi non sono grandissimi ma almeno vanno della direzione dell'utente una volta tanto!!!

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Questo discorso lo condivido

In effetti i vantaggi non sono grandissimi ma almeno vanno della direzione dell'utente una volta tanto!!!

E' impossibile non condividerlo, ma al di la del voler ovviamente tirare in mezzo il Berlusca anche qui (certo popolo della sinistra mi sa che se lo sogna anche di notte) in Italia a differenza di altri paesi c'è stato anche un certo Enrico Mattei.................dice niente??

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
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E' impossibile non condividerlo, ma al di la del voler ovviamente tirare in mezzo il Berlusca anche qui (certo popolo della sinistra mi sa che se lo sogna anche di notte) in Italia a differenza di altri paesi c'è stato anche un certo Enrico Mattei.................dice niente??

dice dice..cmq il mio discorso non ha colori politici, è solo una questione di economia politica I. ai beni indispensabili per la vita delle persone, si può aumentare il prezzo a dismisura, ma visto che non se ne può fare a meno la gente li compra lo stesso. gli interessi in gioco sono immensi, e qualsiasi cosa possa tangere l'olimpo dei petrolieri è come una bestemmia in chiesa.

anche se minima, sia mai che il popolo pecorone si renda conto che è possibile anche risparmiare, qualche volta.

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dice dice..cmq il mio discorso non ha colori politici, è solo una questione di economia politica I. ai beni indispensabili per la vita delle persone, si può aumentare il prezzo a dismisura, ma visto che non se ne può fare a meno la gente li compra lo stesso. gli interessi in gioco sono immensi, e qualsiasi cosa possa tangere l'olimpo dei petrolieri è come una bestemmia in chiesa.

anche se minima, sia mai che il popolo pecorone si renda conto che è possibile anche risparmiare, qualche volta.

ma non ci piove.

Se uno vuole vendere il pane, apre un panificio e lo vende.

Lo stesso dovrebbe essere per la benza, che si chiami Esso, Agip, o Peppe nulla cambia.

...però non è cosi, perchè quando tocchi gli interessi delle 7 baldracche (ed in Italia abbiamo anche le 2 puttanelle) salti.

Ma nel vero senso della parola.

N.B. Ovviamente scrivo questo perchè in ferie non ci vado in Aereo ;);)

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
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