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Fiat-Chrysler: firmato accordo per una alleanza


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"Sulle alleanze Fiat niente è escluso"

Montezemolo non chiude la porta a Opel in caso di stop alle trattative con Chrysler

FABIO POZZO

TORINO

I tempi stringono per l’accordo sull’alleanza Fiat-Chrysler, in vista della scadenza del 30 aprile. L’ad Sergio Marchionne vorrebbe portare l’intesa già alla riunione del cda sulla trimestrale del Lingotto in programma domani (dopo la quale incontrerà i sindacati dei metalmeccanici). Ma il presidente Luca Montezemolo, sulla possibilità di «nuove» per giovedì, non si sbilancia: «Vediamo», risponde. «Giovedì faremo il punto con Marchionne», aggiunge, dribblando le altre domande. Se le cose con la casa automobilistica Usa dovessero però andare male, per Fiat ci sarebbe sempre l’opzione Opel. Montezemolo, che nei giorni scorsi aveva categoricamente escluso tale ipotesi, ieri ha detto: «Noi guardiamo con attenzione a tutto, non escludiamo nulla. Tutto quello che vale lo guardiamo». Secondo il Financial Times, proprio l’opzione Opel potrebbe rivelarsi per Torino addirittura «migliore» dell’alleanza con Chrysler.

La controllata tedesca di General Motors potrebbe essere «l’alternativa successiva», vale a dire il «piano B» del quale aveva parlato - senza entrare in dettaglio - lo stesso presidente di Fiat giovedì scorso. «Marchionne sembra seriamente intenzionato a concludere un accordo con Chrysler», scrive l’editorialista di Ft, domandandosi tuttavia se «non sarebbe meglio acquisire Opel e gli altri asset europei di General Motors» per il Lingotto. Le due case, in fondo, sono già in buoni rapporti grazie alla precedente partnership tra Fiat e Gm. Marchionne, però, osserva ancora Ft, «si è fissato con Chrysler» perché gli garantisce l’accesso al mercato Usa, scenario «che l’acquisizione di Opel non offrirebbe». In Germania, intanto, Spiegel Online parla di trattative avanzate per la vendita di Opel: il nuovo azionista di maggioranza dovrebbe essere trovato al massimo nel giro di sei settimane. Il Rheinische Post, citando ambienti del governo federale, indica un interessamento del fondo d’investimenti Cerberus, che già controlla Chrysler, il quale potrebbe rilevare una partecipazione fino al 25%.

Quanto a Fiat, secondo il quotidiano tedesco sarebbe interessata a un ingresso in Opel nel caso in cui le trattative per slegare il marchio tedesco dalla casa-madre Gm dovessero sfociare nella nascita di una società europea. Sull’intesa Fiat-Chrysler si è pronunciato anche il premier Silvio Berlusconi: «Non so quante chance può avere l’operazione perché non la conosco nei dettagli, ma ho fatto i miei auguri più convinti affinché possa andare in porto e dia alla Fiat una grande spinta e la possibilità di contare anche nel mondo internazionale e sul mercato americano». Un accordo che «sarà utile per tutto il sistema industriale italiano», dice il ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola. C’è, insomma, l’ok del governo. La stretta di mano tra Torino e Detroit sarebbe «una cosa bellissima per Fiat e per il Paese», commenta il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, per il quale «ci possono essere piattaforme su cui lavorare insieme».

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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A me la vicenda Opel sembra più un modo per mettere sotto pressione chi ancora non vuole cedere nell'affare Chrysler che altro..

"Chi ti dà una serpe quando chiedi un pesce, può darsi abbia solo serpi da dare. La sua, dunque, è generosità."

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poi non capisco cosa rimarrebbe di gm usa senza le vetture provenienti da opel proprio ora che si cerca il downsizing anche negli states.

Me lo chiedo anch'io. :? In effetti mi suona strano che GM se ne voglia liberare.

Che Opel se la stia cavando nel D meglio di quanto stia facendo FIAT è vero, però non credo che quest'ultima avrebbe difficoltà a recuperare. Al mio parere le differenze tra i due marchi sono parecchio sottili, sarebbe un'inutile sovrapposizione.

Più plausibile l'ipotesi di Oddiamine: una bella manovra per mettere pressione, qualora ancora serva...

Modificato da Ario_

Sotto i 6000rpm è un mezzo agricolo.

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Ma ste banche vogliono far fallire Chrysler perché pensano di potersi rifare vendendo cosa ?

E sopratutto à chi ?

Se compratori ci fossero si sarebbero gia fatti avanti, no ?

Mica son le fabbriche o le concessionarie che mancano in América. Anzi...

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Spesso la vendita degl iasset a pezzi rende di piu' della fabbirca stessa.

La fai fallire, scarichi i debiti non saldati sui creditori di ultima istanza e ti rivendi terreni/attrezzature.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Me lo chiedo anch'io. :? In effetti mi suona strano che GM se ne voglia liberare.

GM Usa ha già dichiarato che se si dividerà da Opel come società, rimarrà comunque legata stettamente come prodotti.

Le Buick future, come nel recenta passato le Saturn, saranno, per i segmenti medi e piccoli. delle Opel rimarchiate e Federalizzate.

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Spesso la vendita degl iasset a pezzi rende di piu' della fabbirca stessa.

La fai fallire, scarichi i debiti non saldati sui creditori di ultima istanza e ti rivendi terreni/attrezzature.

Vabbé ma questo vale se sei il proprietario o il controllore d'amministrazione, ma se il creditore di ultima istanza sei tu stesso... poi ci resti male

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MILAN (Dow Jones)--Italian automaker Fiat SpA (F.MI) had no comment Wednesday on a proposal from a group of Chrysler LLC's creditors to eliminate about 35% of their combined debt in exchange for a minority stake in the restructured Chrysler.

Chrysler faces an April 30 U.S. Treasury deadline to seal an alliance with Fiat that requires concessions from lenders as well as from the United Auto Workers union.

Chrysler owes the lenders, which includes Citigroup Inc © and J.P. Morgan Chase & Co. (JPM) about $6.9 billion. The lenders are also demanding that Fiat put some cash into Chrysler in exchange for whatever equity stake it would gain.

The creditors' counteroffer could be a source of conflict with Fiat, which has said it won't put cash in the deal and instead give only technology.

U.S. President Barack Obama and his auto team have suggested that the banks cut their debt to $1 billion, while gaining no equity stake.

-By Jennifer Clark, Dow Jones Newswires; 39 02 58 21 9904; jennifer.clark@dowjones.com

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