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Pannelli Solari


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Piccola storiella:

2 anni fa ho esaminato accuratamente la possibilità di mettere i pannelli solari in Conto ENergia per la mia prossima casa, quindi sono partito a calcolare i miei consumi elettrici per dimensionare un ipotetico impianto:

5,8 Kwh/giorno per 365 gg = 2117 Kwh/anno corrispondenti ad un impianto di 1,7 KWP (KW di picco) per le mie latitudini, 12750 Eur calcolando il costo medio di 7500 Eur per ogni Kwp.

Dati i costi alti del solare la prima cosa che si deve fare è esaminare attentamente i propri consumi e vedere cosa assorbe inopinatamente per evitare gli sprechi. Allora ho comprato un misuratore di consumi schifoso della LIDL ed ho iniziato a misurare tutti gli apparecchi di casa. Il risultato è stato a dir poco inquietante.

Presi gli opportuni provvedimenti ho visto calare i consumi di 2/3!! Ovvero:

2 Kwh/giorno per 365 gg = 730 Kwh/anno corrispondenti ad un impianto di 0,60 KWP (KW di picco) per le mie latitudini

Costo impianto non calcolabile perchè non si può fare un impianto in Conto Energia di meno di 1 Kwp. Bolletta attuale enel di circa 12 Euro/mese

Ergo ho dovuto lasciar perdere il solare per eccesso di ottimizzazione :D Penso di riprendere in mano il progetto quando avrò uno scooter eletrrico o una ibrida plug-in, almeno la differenza fino ad 1 kwp (rimangono altri 510 Kwh/anno) la posso immettere nell'auto.

Comunque da quell'esperienza ho capito che sarebbe meglio dedicare sforzi e tecnologia al risparmio che alla produzione (monsieur de lapalisse, ma in pratica ben pochi ci pensano....)

Modificato da Maxwell61
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I più attivi nella discussione

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a) la corrente che produci e non usi non va persa, va in rete e la usano altri

b)la tariffa incentivante (vero motore di una cosa che altrimenti economicamente sarebbe sempre in perdita) è su TUTTA la tua produzione

c)abbatteresti di un tot le emissioni di Co2 dell'Italia

d) Lo scooter/l'auto la dovresti attaccare solo nelle ore centrali di una buona giornata, la vedo dura.

e)buona l'idea di risparmiare

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Mi sembra di capire che hai un impianto solare Matteo, quindi dovresti sapere che il Conto Energia (almeno quello vecchio, ora è cambiato ed anche in peggio, sembra) per essere economicamente competitivo devi dimensionare l'impianto esattamente al tuo consumo annuo (+ o -). Nel mio caso avrei un avanzo di quasi la metà della produzione, non se ne parla proprio.

Riguardo la ricarica nelle ore centrali di una buona giornata ti devi essere sbagliato, non c'entra nulla, io parlo di impianti in rete non ad isola.

Quello che piuttosto dovrei controllare è di avere un contatore che ricorda quanti Kwh immetti nell'auto/scooter per farti fermare (se non vuoi acquistare energia in surplus) quando raggiungi i 500 kwh/anno, cioè l'extra da consumare per raggiungere il pareggio produzione-consumo, essenziale per massimizzare l'investimento. Tempo fa avevo fatto qualche conto su quanti km ci facevo con uno scooter con quei 500 kwh/anno e non era niente male, ma non ricordo i dati esatti.

Piuttosto vorrei ricordare una cosa che non viene mai ricordata: una plug-in è l'unica auto che potrebbe legalmente essere propulsa da un "carburante" prodotto anarchicamente in proprio e non soggetto ad oscillazioni di prezzo nè carenza di fornitura ed ecologico al massimo grado (solo inquinamento da produzione pannello)......mica poco, mica poco...... il valore ideologico, politico e sociale è immenso.......la cosa mi seduce.

Modificato da Maxwell61
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L'auto elettrica pura è un auto che davvero può essere propulsa al 100% da fonti autoprodotte.

Un plug-in, intesa come ibrida plug-in, non così tanto. L'autonomia solo elettrica è sempre ridotta a pochi km per carica e poi devi di nuovo affidarti alla benzina.

Ho anche qualche perplessità sull'essere indenni dalle carenze di fornitura. Il sole non c'è sempre. Anzi da noi non c'è spesso.

E anche quando c'è, non si possono fare miracoli.

Prendendo ad esempio la Pininfarina Bluecar, 100% elettrica e con una buona autonomia, ha una capienza delle batterie di 30 kWh, che dovrebbero, sulla carta, garantire 250 km di autonomia.

Per farti un impianto solare casalingo che garantisca almeno 10 kWh al giorno, ne devi piazzare di pannelli fotovoltaici. ;)

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Ho anche qualche perplessità sull'essere indenni dalle carenze di fornitura. Il sole non c'è sempre. Anzi da noi non c'è spesso.

Ma quando vi decidete a bannarlo? :D Che c'entra la carenza di fornitura?? Ogni luogo della terra ha la sua produzione annua prevedibile a seconda dell'irraggiamento locale! Ma non te l'hanno detto che i maggiori produttori di energia da solare sono i tedeschi ed in Italia il Trentino Alto-adige?

Un impianto IN RETE serve proprio a poter scambiare energia in difetto o in eccesso a seconda delle stagioni, in modo da poter contare su una prevedibile produzione annua. Ciò significa che se abiti al Nord estremo d'Italia puoi contare su circa 1000 Kwh/anno per 1Kwp d'impianto. Ci sono sul web i programmini free per il calcolo di produttività a seconda delle coordinate geografiche: va a fare qualche calcolo per casa tua così vedi.

Nel mio centro-nord, Pesaro, la produttività è per esempio circa 1240 Kwh/anno per 1 Kwp (p=picco) installato.

Chiarito questo è evidente che se fai il rappresentante di commercio a 35,000 Km/anno è una cosa, se lavori e vivi in città è un'altra. Il mio riferimento all'autonomia non era evidentemente valido per farti fare (o sprecare) tutti i km all'anno che vuoi o in tutte le condizioni.

Una condizione del mercato dove diventa importante sganciarsi dalla dipendenza della fornitura del carburante sono naturalmente non quelle attuali ma quelle critiche che prima o poi arriveranno.

Tuttavia un'altissima convenienza di prodursi elettricità da pannelli solari propri per propulsione auto (o scooter) è già presente ed è tutt'altro che trascurabile come tu lasci intendere. A causa tua mi tocca dare quindi dei numeri :) , maledetto impiccione!

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Panda elettrica (modello attuale) con batterie Lion di Mes-Dea Lugano, omologata ed in vendita (a 30-32k euro :():

Autonomia 135 km urbano, vel max = 110 km/h

Consumo urbano 0,18 Kwh/km

Percorrenza annua, esempio 10,000 km in città

Kwh/anno assorbiti = 10000*0,18 Kwh/km = 1800 Kwh/anno

Un impianto che produce a Pesaro (es) 1800 Kwh/anno deve essere 1,45 Kwpicco, come vedi piuttosto piccolo.

Nel mio caso ad es. , con un impianto di 2 Kwp totali ci farei quindi andare la casa + la Panda per 10,000 km/anno. Non direi proprio che un impianto di 2 Kwp sia una roba enorme visto che la maggior parte delle famiglie, solo per i consumi (gli sprechi) di casa installa 2,5-3 Kwp.

Prius Plus con batterie da 9Kw , plug-in, kit in vendita:

da dati forniti da The Tramp, il compagno di Linda, il kit da 9 kw fornisce 50 km di autonomia in elettrico puro alla velocità max di 50 km/h (limitati dalla Prius) il che dà gli stessi 0,18 Kwh/km di consumo della Panda Elettra.

Quindi anche con la Prius Plus Plug-in ci fai 10,000 km/anno in città con l'impianto da 1,45 Kwp.

In alternativa (per questo preferisco le ibride per ora) con i 9 kw ci puoi fare 200 Km con un consumo di benzina da 45 a 70 Km/lt.

Se questi sono numeri da buttare ninzò.....

PS: Rega, hai visto il mio messaggio per te nel thread Officine per auto d'epoca?

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Sei tu a parlare di

un "carburante" prodotto anarchicamente in proprio e non soggetto ad oscillazioni di prezzo nè carenza di fornitura ed ecologico al massimo grado

Se veramente vuoi considerarlo "anarchico" e indipendente dalle bizze del mercato, devi considerare la tua corrente prodotta e non quella della rete. ;)

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Sei tu a parlare di

Se veramente vuoi considerarlo "anarchico" e indipendente dalle bizze del mercato, devi considerare la tua corrente prodotta e non quella della rete. ;)

Ok , capito l'equivoco, tu pensavi all'impianto "ad isola" ma io ho specificato che parlavo di Conto Energia (sovvenzione statale) e impianti "in rete".

L'impianto ad isola sarebbe il max dell'indipendenza ma allo stato attuale è impossibile predisporre un'accumulo stagionale (dall'estate all'inverno) a costi accettabili. Su base annua ho calcolato che, dimensionando un impianto alla massima produzione estiva (per non sprecare l'energia prodotta), viene a mancare circa un 30-35% di produzione annua, ovviamente più rilevante in inverno. In zone ventose si potrebbe integrare in inverno con il micro-eolico ma in ogni caso non si riesce a coprire tutto il fabbisogno. Un generatore a metano ottimizzato potrebbe integrare le mancanze a richiesta, ma resta tuttavia la dipendenza, anche se minima.

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Letto su Wired

L'articolo fa da corollario all'argomento casa 100k che Cucinella (allievo di Piano) sta pubblicizzandi su riviste del settore da un anno o due.

Interessante anche se poco approfondito per capire a che punto di fruibilità sono arrivati

Emiliano Cecchini: Vivere off-grid

Di Alberto Grandi |16 aprile 2009

Zero emissioni, zero bollette e nessun allacciamento alle reti pubbliche: l'idea è di un fisico di Arezzo. Grazie alla sua tecnologia, la casa di Cucinella diventa un modello di autonomia sostenibile.

COSA SUCCEDEREBBE se non dovessimo più pagare le bollette per il consumo di acqua, luce e gas? La domanda apre scenari troppo belli per essere veri nella mente del consumatore, e troppo foschi per non essere solo un brutto sogno, in quella dei fornitori che, sull'energia erogata, ci guadagnano. Ma bisognerà porsela e seriamente, visto che un mondo senza bollette è possibile.

Off-grid è il nome del sistema che compie il miracolo. A San Zeno, in provincia di Arezzo, è già in uso presso la cooperativa della Fabbrica del Sole che tempo fa vi ha costruito il primo idrogenodotto. L'HydroLAb, la sede che ospita i suoi uffici, non versa un centesimo per l'acqua calda, la corrente elettrica e il gas che consuma, visto che se li produce autonomamente, in modo pulito. Emiliano Cecchini, fisico della cooperativa, sta studiando insieme a Mario Cucinella un modo per integrare l'off-grid in un ambiente domestico. Ne parlerà a Milano, dal 7 al 10 maggio, alla fiera campionaria. L'impressione è quella di essere a un punto di svolta: la casa, libera dagli allacciamenti esterni, trova nella natura un fornitore unico che non chiede saldi a fine mese. È veramente così? E come sarà viverci?

Partiamo dalla definizione, off-grid. «Letteralmente, senza rete. E per rete s'intendono i fornitori privati o pubblici che erogano energia a pagamento. Prenda un contadino che vive della sua terra: il sistema off-grid funziona con la stessa logica. Il condomino vive dell'energia che coltiva lui stesso, senza inquinare».

In cosa il vostro sistema è differente dai molti altri che sfruttano le energie rinnovabili e sono a zero emissioni? «Quando si parla di rinnovabili, il problema è sempre la durata. Eolico e solare funzionano a intermittenza, se batte il sole e soffia il vento. Un sistema off-grid li ottimizza convertendoli in idrogeno, un gas leggero, che si conserva anche mille anni».

Come si ottiene l'idrogeno? «Partiamo dall'elemento portante di un sistema off-grid, l'elettrolizzatore, un contenitore non più grande di un baule che può stare ovunque, in giardino come accanto alla lavatrice. L'elettrolizzatore scinde la molecola dell'acqua ottenendo l'idrogeno. L'acqua è quella piovana raccolta in una cisterna sotterranea. Nella scissione è coinvolta l'energia solare, assorbita dai pannelli fotovoltaici sul tetto. Ottenuto l'idrogeno lo si conserva in bombole a bassa pressione oppure lo si trasforma in energia per l'uso domestico. Di solito le bombole di stoccaggio vengono ubicate nel sottotetto di una casa dato che l'idrogeno è leggero e, in caso di fuga, si disperde subito verso l'alto senza contaminare l'ambiente».

L'idrogeno cosa attiva in una casa? «Essendo un gas, attiva la caldaia, il forno e i fornelli, ma può essere usato anche come elettricità, se non c'è sole né vento e i pannelli solari e la turbina eolica non posso produrla. In questo caso, l'idrogeno alimenta la fuell cell, un generatore che funziona attraverso un processo elettrochimico».

Il bello del sistema off-grid è quello di non avere vincoli esterni. Ma come la mettiamo con la rete fognaria? «Utilizziamo anche i liquami e senza scaricarli nella fognatura. Finiscono in una vasca chiamata himoff per essere decantati, dopodiché passano in un'altra vasca fitodepurativa, coperta di ghiaia e diventano concime per nutrire le piante che vi crescono. L'acqua che resta, inodore e incolore, è travasata in una cisterna sotterranea e riscaldata per essere utilizzata come riscaldamento incanalandola nelle serpentine installate dietro i muri radianti. Oppure la si utilizza per lavare l'auto».

E se il mio riscaldamento funzionasse a termosifone e non a muri radianti? «In un sistema off-grid non ha senso avere termosifoni. Tra l'altro, dal punto di vista ecologico, sono uno spreco di energia».

E la rete per telefono e internet, non produrrete in proprio anche quella.... «No, in questo caso bisogna stipulare un contratto o sperare in un segnale wi-fi gratuito. Io consiglio di collegarsi comunque in wireless e non attraverso il doppino telefonico, per non dipendere fisicamente dall'operatore».

L'acqua ricavata dai reflui non è la stessa che uso per farmi il bagno o lavarmi i denti... «No, ovviamente. Per i sanitari si utilizza l'acqua delle pioggie raccolta sul tetto e incanalata in una grande cisterna sotterranea. Apro il rubinetto per lavarmi i denti? L'acqua piovana, prima di sgorgare e bagnare lo spazzolino, viene purificata dai batteri attraverso un filtro agli ultravioletti e ripulita dalla polvere attraverso uno ai polimeri».

Come può il sistema assicurare l'acqua anche in periodi di siccità? «Prima di costruire un sistema off-grid bisogna studiare bene la zona. Per quanto riguarda l'acqua, si richiedono alla Protezione Civile tutti i dati di piovosità. Meno frequenti sono le pioggie, più grande sarà la cisterna per raccogliere l'acqua».

Abbiamo parlato di elettricità, riscaldamento e scarico. E l'aria condizionata? «Qui entra in campo il solar cooling, un sistema di condizionamento che funziona in un modo apparentemente paradossale: più fa caldo fuori, più è efficace la produzione del fresco. I pannelli solari, a tubo e sottovuoto, riscaldano l'acqua che, a una temperatura di oltre 80° C, attiva una cella frigorifera. Questa raffresca i muri, correndo lungo le serpentine».

Il sistema off-grid è una novità. Per farselo installare bisognerà chiedere varie autorizzazioni alle autorità civili. «Sì, guardi, qui ad Arezzo per costruire il nostro, il primo al mondo, ci hanno visitato i vigili del fuoco per verificare la sicurezza dello stoccaggio di idrogeno. Il comune ci ha chiesto gli schemi delle vasche fitodepurative e ha controllato che l'acqua fosse di tipo a2, ovvero non potabile ma nemmeno inquinante. La sanità pubblica ha verificato l'igiene degli ambienti. Ma dopo averlo costruito, la soddisfazione è stata vedere altra gente farci visita, l'ambasciatore americano e aziende francesi e giapponesi interessate alla nostra tecnologia».

Una casa autonoma potrebbe essere competitiva con i grandi fornitori? «In linea di principio è così. Se ho un orto e una stalla che mi forniscono da mangiare, perché comprare a un supermercato? Ma l'off-grid è un sistema pensato soprattutto per le case con giardino e ancora da costruire, come quella di Cucinella, o per nuovi complessi industriali. In un palazzo di città è difficile da installare, non siamo vissuti come una minaccia dall'Enel. Almeno, non ancora».

Che costi hanno gli oneri di urbanizzazione, quando una casa è off-grid? «Sensibilmente più bassi della media. In quanto autonoma, una casa off-grid costa al comune meno di una "normale" per allacciamenti a servizi pubblici come acquedotto e illuminazione stradale».

Quanto costano installazione e manutenzione di un sistema off-grid? «Il nostro obiettivo è offrire un sistema che costi il 10 per cento del prezzo dell'immobile. La manutenzione non inciderà più dell'1 per cento sul prezzo. Con un prezzo base di 50 mila euro, mantenerlo ne costerà 500 all'anno. Sul lungo termine, il risparmio è garantito»

Alberto Grandi (alberto@wired. it), redattore di Wired, appassionato di videogiochi di ruolo e letteratura.

il link della fabbrica del sole: vendono robba cinese..

http://www.lafabbricadelsole.it/sommaire-accueil.php3

Modificato da Cosimo

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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torniamo al discorso (:mrgreen:) sullo stoccaggio del non ancora disponibile -a costi "commerciali"- surplus d ieneregia che i pannelli solari FV potranno prevedibilmente avere tra un paio di decenni o meno.

a batteria non credo si possa fare (questi qua non ci hanno nemmeno provato, pur essendo un esperimento e con molti limiti)

rimane H2 (giustamente definito stoccabile fino a mille anni).

i problemi sono:

a)aumentare il rendimento del pannelli (ma qui ci sono sviluppi ogni anno)

b)abbassare il costo di stoccaggio di larghe qta di h2 (questo è il vero ostacolo per ora).

segnalo cmq il fatto che un sistema sopradescritto (magari funzionale e a costi +o- competitivi) alle Grandi Multinazionali dell'Energia starebbe pesantemente sulle pelotas...ergo..;) capisciammè.....:lol:

il resto delle tecnologie (vedi acqua e liquami+ tecnologie abitative) è roba più che fattibile e alla portata.

Modificato da Matteo B.
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verissimo, ma questi sono svegli e abbastanza paraculi, lo dimostra il fatto che oltre che su Wired sono citati da un buon numero di riviste specializzate, normalmente pesanetemente finaniziate dalle multinazionali dell'edilizia..

Si potrebbero avere sviluppi, magari limitati a chi fa di queste cose uno stile di vita, ma comunque da non sottovalutare.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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