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Rally moderni: l'opinione del Drago, Sandro Munari


sarge

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Leggete con attenzione,from racingworld.it:

La primavera, finalmente, è arrivata. Dopo una settimana nella quale la neve è stata la padrona delle strade dell'entroterra ligure, con le verifiche tecniche del 9° Rally Riviera Ligure, che aprirà il Challenge di terza zona, arriva il sole a scaldare equipaggi, addetti ai lavori e pubblico.

Intanto l'arrivo di Sandro Munari, che farà da apripista con la sua Lancia Fulvia, attira appassionati di tutti i tempi, in cerca di una foto, di un autografo o più semplicemente di scambiare qualche parola con il “Drago”, sempre disponibilissimo.

Noi, verso la serata, lo abbiamo incontrato e ne abbiamo approfittato per fargli qualche domanda...

Cosa ne pensa dei rally moderni?

"Diciamo che c'è una sostanziale differenza tra la mia epoca ed il giorno d'oggi, come è logico. Mi sembra, invece, che ci sia poca attenzione a quello che potrebbe essere un aspetto importante per rendere i rally interessanti come li erano una volta; adesso sembro un nostalgico ma non è così, vedo la realtà. Non vuole essere offensivo il mio punto di vista e spiego anche il perchè: i regolamenti di oggi sacrificano un po' quelle che sono le strade da percorrere per poter arrivare a fare dei rally che abbiano una sostanza come quelli di una volta. Non si può fare tre giri, finire di correre, non affrontare tratti cronometrati di notte... Vedo che stiamo perdendo quella che era la vera identità dei rally che come dice la parola inglese significa gara di resistenza, di durata ma anche di bravura e velocità. I rally di oggi non sono più tali, si dovrebbero chiamare in un'altra maniera oppure si dovrebbe fare qualcosa. Io spero che la FIA, a livello mondiale, inizi a lavorare in questo senso per fare si che questo sport possa continuare nei migliori dei modi, con vetture che possano far salire l'entusiasmo tra la gente".

Allora, i rally di oggi hanno ancora qualcosa in comune con quelli di un tempo?

"No appunto. Io penso che il tipo di gara sia lo stesso ma i risultati non siano uguali. Lo si vede quando si va a questi revival, anche oltre confine, dove c'è ancora grandissima attanzione per le vetture e i protagonisti che hannno fatto la storia di questo sport. Questo, forse, dovrebbe far riflettere".

IRC e WRC... Qual'è la sua opinione?

"Io credo che gli organizzatori dell'Irc stiano facendo meglio ed abbiamo capito la strada giusta da prendere. La FIA, come già detto prima, spero si ravveda e proponga qualche cosa che possa assicurare il futuro di questo sport, altrementi, prima o poi, si finiranno le cartucce..."

Lei è stato uno dei migliori interpreti della Stratos...Esiste una sua erede?

"Io direi che non esiste qualcosa di simile alla Stratos. Non solo per la linea, ma anche per la rivoluzione che ha portato nel mondo con la sua entrata in scena. E' una macchina che suscita ancora un interesse enorme. Le macchine di oggi sono diverse, quasi tutte uguali e non c'è qualcosa in particolare che caretterizzi una piuttosto che un'altra. Non creano più l'appeal e anche questo contribuisce a scemare l'interesse. Ad esempio il rombo della Stratos è unico ed ancora ad oggi inconfondibile ed indimenticabile. Bisognerà rivedere un po tutto e fare si che ci siano le giuste cose per invogliare piloti e case a partecipare ai campionati".

Lei, oggi, come segue i rally?

"Non li seguo più di tanto. Qualche volta li guardo in televisione, ma li fanno vedere a ore impossibili durante la notte e quindi... Non li seguo molto anche perchè non mi esaltano in maniera particolare. Non mi vedo nelle vesti di un pilota di oggi e trovarmi soddisfatto e contento. Come dicevamo prima mancano le caratteristische che hanno contrbuito che i rally di una volta avessero un grande appeal".

Come pensa sia cambiata la gestione dei rally nel gruppo Fiat?

"Ma, al giorno d'oggi non sono all'interno quindi non lo so. Però credo sia cambiato moltissimo. Inatanto adesso Abarth un po si impegna un po no nei rally. Una volta c'era un impegno importante e si cercava di raggiungere obiettivi importanti e spesso ci siamo riusciti. Oggi non si capisce in che verso vogliano andare. In un prossimo futuro, secondo me, dovranno decidere se impegnarsi molto oppure no perchè stare a metà non ha senso, anche il budget investito non ha ritorno visto che non si vince".

Il ritorno mediatico di allora è uguale a quello odierno?

"No, assolutamente. Non credo sia ripetibile per diverse ragioni. Prendiamo ad esempio la vittoria che abbiamo ottenuto al Montecarlo del 1972 con la Lancia Fulvia. In totale sono state prodotte 161000 Fulvia stradali e la Lancia, alla fine del 1971 aveva deciso di terminare la produzione della vettura. Con la nostra vittoria, sono arrivate numerossissime richieste e la Lancia, dopo aver ripreso la produzione, ne ha venduti 50000 esmplari, quasi un terzo dell'intera produzione. Adesso non si vede più una cosa del genere".

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A far morire i rally è stata la filosofia iso-Formula 1, margherite e company. Basterebbe farli tornare sulle strade, reintrodurre percorsi sviluppati e lasciare un pò da parte il divismo: i rally devono essere "ruspanti".

In secondo luogo, una maggiore copertura televisiova. Ma siccome i rally hanno le potenzialità per oscurare definitivamente la sacra-intoccabile-supermeglio, di certo FIA non cambierà lo stato di cose se non in peggio.

Oo==oooo==oO

Audi Driver, Monster S2R Rider, ///M Lover

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Il problema è che il rally si è allontanato troppo dalla produzione (e viceversa con pochi distinguo), essendo UdG entro in contatto molto speeso con persone affette da "rallyte acuta" e quando sento i "vecchi" parlare mi viene molto spesso una grossa invidia...

Un tempo bastava avere la macchina, un treno di gomme di ricambio, una buona dose di coraggio e si correva...

Ora invece c'è bisogno solo di €€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ :(((

Ora il 90% di coloro che corrono sono solo figli di papà, cafoni ed arroganti....

Passione 0........ :(r

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quoto.

Un mio amico ai tempi aveva fatto anche dei risultati interessanti a livello nazionale, ma nn è andato avanti per assoluta mancanza di soldi.

Il suo collega invece adesso è finito sul podio al rally del ciocco.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Il problema è che il rally si è allontanato troppo dalla produzione (e viceversa con pochi distinguo), essendo UdG entro in contatto molto speeso con persone affette da "rallyte acuta" e quando sento i "vecchi" parlare mi viene molto spesso una grossa invidia...

Un tempo bastava avere la macchina, un treno di gomme di ricambio, una buona dose di coraggio e si correva...

Ora invece c'è bisogno solo di €€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ :(((

Ora il 90% di coloro che corrono sono solo figli di papà, cafoni ed arroganti....

Passione 0........ :(r

mi limito a quotare

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Penso si riferisca a Cantamessa (il "cinghiale")... :mrgreen:

L'amico è F. Roero?

Quoto il post di ISO-8707, servono un mare di € :pz

e proprio fabietto... secondo me non ci entra più nella macchina :mrgreen:

tanto non legge.. se legge mi ammazza.. anche lui è a dieta :lol::lol:

p.s.

il cinghiale comunque ha testa e talento a quanto mi dicono

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Ora invece c'è bisogno solo di €€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ :(((

Ora il 90% di coloro che corrono sono solo figli di papà, cafoni ed arroganti....

Passione 0........ :(r

Mica solo nei rally.

A cominciare dai ragazzetti nei go-kart...

I'm considered quite an expert on the subject of going off the road (A. De Portago)

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