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Energy Catalyzer, fusione a freddo italiana


alettone75

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Salve a tutti

Ho postato nel sito dell'ing. Rossi una richiesta di chiarimento sul cd. Generatore di frequenze ma nisba, mi risponde che è un affare riservato, penso quindi non divulgabile ai fini della tutela del brevetto.

Credo perciò che detto generatore sia essenziale al funzionamento dell'E-Cat (ma potrebbe anche essere un diversivo per sviare eventuali operazioni di "ficcanasamento" da parte di malintenzionati o, anche (sperando non sia) un trucco per sovralimentare il riscaldatore (Ma i presenti hanno visto a quale linea era collegato detto generatore? Non credo dormissero!).

Gli ho postato anche una richiesta per sapere almeno dove era stata collegata l'uscita dello stesso Generatore (salvo che qualcuno del blog non lo sappia e me lo riferisca qui stesso). Ma ora sento questa notizia "bomba" della Defkalion che, in pratica, si appropria del catalizzatore di Rossi. Insomma...vedo che intorno all'invenzione girano parecchi interessi poco chiari e mi sembra fondamentalmente che sia in atto un tentativo di "trombamento" del Rossi sia stato. Se la finiscono per vie legali non so fino a che punto il poveraccio potrà combattere legalmente un potere economico forte che potrebbe nascondersi dietro questa "sconosciuta o quasi" società. Sento anch'io una forte puzza di sterco. Non so perchè ma quanto accade mi ricorda sempre più il povero Meucci fottuto dal furbastro Bell, con la complicazione che questa volta ci potrebbero anche essere non indifferenti interessi delle multinazionali petrolifere per farlo fuori. Spero proprio che questo sogno non si interrompa bruscamente e incrocio le dita aspettando la tanto auspicata prova da 1 Mw.

Per quanto attiene il passato di Rossi lo stesso non lo ha negato come non ha negato sia stato un errore ma...e se stesse cercando un mezzo di riscatto verso la società che ha tradito in passato magari anche per suoi errori di valutazione del processo di riconversione dei rifiuti? Avete notizia se il fatto è accaduto in piena malafede da parte sua?

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I più attivi nella discussione

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Spero di sbagliarmi, ma ho il timore che il tutto si ridurrà all'ennesima invenzione inizialmente ritenuta rivoluzionaria che poi si rivela essere un flop ed il suo fallimento viene mimetizzato dietro questioni commerciali.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Il punto principale è che Rossi sta semplicemente (e non è semplice farlo) tentando di controllare ed industrializzare un prodotto che si basa su un fenomeno fisico che ormai si può dire con certezza esiste anche se non compreso a fondo nella sua natura: quello che per ora si chiamano LENR.

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DESPERATE ECATWIFES:

episodi 2 e 3, Gli ex amanti litigano

:mrgreen:

Christos Stremmenos

October 11th, 2011 at 11:32 AM

Per caso sono venuto a conoscenza del comunicato della Defkalion GT S.A. (Athens 10-10-11) e mi sento l’obbligo morale di intervenire in fede alle mie convinzioni già rese pubbliche a suo tempo.. Avevo sostenuto e sostengo tutt’ora ,l’invalicabilità dei seguenti valori: scientific truth and its contribution anthropocentric ,…the values of culture, democracy, human civilization and environmental health as it develops,…… my home country, Greece is not in parochial, but diachronically as a figure, bearing the above values.

Megalomane e presuntuoso risulta questo comunicato della Defkalion GT S.A,…!., danneggia non solo la sua immagine, ma a mio parere con le inesattezze palesi, danneggia anche la causa della prospettiva per una nuova erra energetica …, specie per la Grecia economicamente bisognosa.

Il mio intervento, non è solo moralistico ma anche un tentativo di arginare le esultanze comunicative di Defkalion GT S.A., poiché mi sento responsabile in prima persona, sia per il trasferimento della tecnologia di Rossi in Grecia che per l’esistenza di Defcalion stessa … strumento di implementazione mancata …!.

Affermo quindi:

1. Non si può sviluppare una tecnologia se non si conosce il fulcro in cui essa si basa.

2. Il mancato adempimento contrattuale per motivi finanziari, gli hanno impediti di avere accesso al elemento determinante che è l’invenzione di Rossi.

3. La presunta ingegnerizzazione riguarda forse, lo sfruttamento dell’energia prodotta da qualche antico lumino di petrolio …. o fonti simili … Scherzi a parte, schizzi col computer senza una base scientifica ed esperienza pluriennale nel campo, non possono sostenere l’affermazione di “Avanzata tecnologia e ingegneria sull’invenzione di Rossi o invenzioni simili …!..”

4. Le alette di alluminio in un scambiatore di calore, non possono essere il segreto industriale di Defkalion…!., le hanno inventate i fontanieri molti anni fa…!., quindi scorretti ad accusare ROSSI per l’improprio uso dimostrativo pubblico di queste alette di alluminio … SIAMO SERI … !..

Potrei continuare ancora l’elenco delle inesattezze scientifico/tecnologiche riportate, pur riconoscendo con riserva certi tentativi faticosi ma maldestri di Defkalion nel campo economico/imprenditoriale che commenterò in seguito:

• Preparato i modelli di business per l’espansione internazionale : DEFKALION NON AVEVA ASSOLUTAMENTE IL DIRITTO DI FARE ALCUN ACCORDO INTERNAZIONALE, AL DI FUORI DI GRECIA E BALCANI, QUINDI SE HA FATTO ACCORDI FUORI DA GRECIA E BALCANI LO HA FATTO ABUSIVAMENTE E SENZA ALCUNA AUTORIZZAZIONE

• Preparato le procedure legislative e certificazione : COME FA DEFKALION AD AVER PREPARATO PROCEDURE LEGISLATIVE DI CERTIFICAZIONE DEL PRODOTTO, SE NON HA MAI AVUTO ALCUNA CONTEZZA DEL PRODOTTO STESSO, DATO CHE NON HA RISPETTATO I TERMINI FINANZIARI DEL CONTRATTO? HA CERTIFICATO UN UFO?

• Assicurata una rete nazionale, regionale e internazionale in politica e affari : DEFKALION AVREBBE AVUTO (SE AVESSE RISPETTATO I TERMINI FINANZIARI DEL CONTRATTO) SOLO L’ESCLUSIVA PER GRECIA E BALCANI

• Preparato finanziamento globale : QUESTA E’ COMICA: IL MOTIVO PER CUI IL CONTRATTO TRA DEFKALION E ROSSI E’ STATO CANCELLATO STA PROPRIO NELL’INCAPACITA’ DI DEFKALION DI PROCURARSI LE NECESSARIE RISORSE FINANZIARIE.

Concludendo vorrei sottolineare CHE DEFKALION NON E LA GRECIA …. E neppure A. Xanthulis e i suoi fantasiosi consulenti di comunicazione .. .posso assicurare che c’è anche del buono … disattivato in questa Società.

Now, answering the question of why Greece became of the use of this green revolutionary technology and why it was chosen to be leader in business (Grecia e Balcani) but hopefully also in research and technology in this field, let me note three basic reasons:

Our country has no primary energy sources except for lignite and hydroelectric energy. All other means of energy, especially the renewable, rely on imported technology, which reflects greatly on the cost of them.

The current Political Leadership of the Country was always sensitive to innovation, especially in the field of green energy growth. The current political leadership was aware since 2004 of this technology, the reports of the progress of this scientific field were expected with great interest and hope that someday there might be some practical application of this technology.

In our country can exist Businessmen with courage and bravery, but also with a high patriotic sense of responsibility, ready to risk and invest in such an important technology. It is not about what we will gain from this Homeland, but what we are ready to offer to our country, especially in these difficult times!

Therefore, it was quite easy two years ago ,to convince my friends and long-time working on the LENR, Rossi and Focardi that -based on the above prerequisites- they should consider Greece as a interesting point for the development of this technology. Naturally, the cultural aspect played also its role; the ancient Greeks still work for us!

Christos E. Stremmenos

Professore dell’Università di Bologna (in pensione)

Già Ambasciatore di Grecia in Italia

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DESPERATE ECATWIFES

La gatta smorfiosa seduce il giovane imprenditore

:mrgreen:

E-Cat: la Confindustria incontra Andrea Rossi

Confindustria sull'invenzione di Andrea Rossi: può avere un impatto importante sull'economia ma devono essere fatti studi scientifici conclusivi. Anche con l'aiuto delle istituzioni.

di: Irene Zreick - FOCUS

Nicola Parenti (a sinistra), direttore Gruppo Giovani Confindustria Piacenza, Divisione energia, durante uno dei sopralluoghi nel locale del test dell'E-Cat.

Finora si è parlato di Rossi e degli Usa, di Rossi e della Grecia, di Rossi e della Svezia... Ma anche in Italia c'è chi è interessato alla sua invenzione e il 6 ottobre al test di Bologna abbiamo incontrato due rappresentanti di Confindustria: pronti a dare credito all'E-Cat per il suo potenziale impatto sull'economia, si augurano che possano essere fatti presto studi completi sulla macchina.

Rispondono a Focus.it Nicola Parenti, direttore Gruppo Giovani Confindustria Piacenza, Divisione energia e Stefano Riva, di Confindustria.

Qual è il motivo della vostra presenza qui oggi?

Nicola Parenti - Siamo stati invitati dall'ingegner Rossi. È da un po' che seguiamo questa tecnologia, ci sembra molto promettente. È un'alternativa che potrebbe aumentare la competitività delle aziende italiane, messa a repentaglio, tra le altre cose, dagli altissimi costi investiti nello sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Quella del fotovoltaico o dell'eolico oggi come oggi è una possibilità interessante, ma non è sostenibile da sola. In Italia è stata promossa una politica importante, seguendo il famoso 20-20-20 della Comunità Europea per riuscire un giorno a soddisfare il 20% del fabbisogno energetico grazie appunto alle rinnovabili. Però ha un costo molto alto [vedi il grafico qui sotto]. Il fotovoltaico costa mediamente 5-6 miliardi l'anno a noi italiani: nel corso di 20 anni si parla di un costo indicativo di 100 miliardi, un valore astronomico che corrisponde circa a 2.000 euro a testa. Non sono purtroppo fondi che lo Stato ha messo da parte e quindi li ha da investire, ma vengono presi dalle nostre bollette. Corrisponde alla voce in bolletta "addizionale A3": fino all'anno scorso rappresentava il 6%, poi l'8% e poi di colpo è diventata il 15%, quindi ha un peso notevole in bolletta.

Bollette elettriche "esageratamente caricate"...

Che ripercussioni ha il costo dell'energia sulla competitività delle aziende?

NP - Ha delle forti ripercussioni sulla competitività delle aziende italiane. I costi dell'energia le rendono meno competitive rispetto alle altre realtà europee: l'Italia è sempre stata oltre di un 30%. Negli ultimi mesi, mentre i costi dell'energia hanno subito un calo in tutta Europa, in Italia continuano a salire. Le previsioni sono preoccupanti, anche a causa del costo delle rinnovabili, esageratamente caricate, che contribuiscono in maniera consistente ad allargare il gap.

Perché "esageratamente caricate"? A un maggior investimento non dovrebbe corrispondere un migliore rendimento in futuro?

Stefano Riva - In teoria sì, ma nella pratica è successo che abbiamo attirato molti capitali dall'estero perché è molto più remunerativo investire sulle rinnovabili in Italia, piuttosto che altrove: banalmente, ad esempio, perché c'è più sole.

Nicola Parenti - È dimostrato che nel giro di pochi anni siamo diventati il primo paese al mondo come potenza installata di fotovoltaico, nonostante non ne produciamo. Avrebbe senso che avesse una ricaduta sulla nostra rete, invece è una tecnologia che viene dall'estero e i beneficiari saranno altri paesi.

Quindi, la vostra posizione sul fotovoltaico è...

SR - Non siamo contro il fotovoltaico né contro la ricerca, intendiamoci. Il sole è lì, è gratis, andrebbe sfuttato! Bisognerebbe investire ed evitare gli effetti speculativi. Le risorse invece vengono destinate alla speculazione e non ce ne sono più per le aziende del nostro Paese.

NP - Infatti, non siamo contro le rinnovabili, che sono una speranza per il futuro. Ma in questo momento non stanno aiutando a diminuire il gap, anzi, lo accrescono. È un lusso che non possiamo permetterci.

E questo ci porta al motivo della vostra presenza qui, oggi.

NP - Esatto. È una speranza concreta per il futuro.

Quanto futuro? Parliamo di due anni, 5, 10?

NP - Dai dati che abbiamo, noi pensiamo a un medio-breve termine. Speriamo di vedere qualcosa sul mercato tra i 2 e i 5 anni. Sperando che questa tecnologia venga investita nelle aziende italiane e non veda piuttosto il decollo fuori dall'Italia.

Che cosa sarebbe necessario perché questo decollo avvenga in tempi brevi in Italia?

NP - Secondo noi è fondamentale che Rossi non venga abbandonato a se stesso, ma che, ad esempio, il Ministero per lo sviluppo economico o altri enti importanti "ci guardino dentro" e prendano contatti con lui. Questa potrebbe davvero essere una grande risorsa, una delle più grandi rivoluzioni energetiche.

Che cosa pensate dell'atteggiamento del mondo accademico?

NP - L'assenza dell'università ci dispiace molto, e purtroppo ne abbiamo avuto un'ulteriore conferma oggi. Paura? Diffidenza? Non bisognerebbe aver paura delle innovazioni, ma affrontarle e verificarle in modo scientifico, sperando che sia un'opportunità per il domani, soprattutto per i giovani.

E per quanto riguarda la diffidenza di Rossi, che cerca con tutte le sue forze di evitare la diffusione dei dettagli tecnici?

NP - Posso capirlo, protegge la paternità della sua idea.

Non ritenete che questo tenga lontana l'università?

NP - Forse sì, ma solo in un primo momento. Non siamo più al primo test, e oggi sono presenti scienziati d'eccelleza, che possono testimoniare ai loro atenei la concretezza del progetto.

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