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Arte oscena...


CiccioSX

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Anche se sono un amante dell' originalità in un auto, preferisco vedere le 500 "pataccate" tuning o finto Abarth piuttosto che vederle così spiattellate, poi il mio è solo un parere personale. ;)

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Autobianchi Y10 1.1 i.e. (1992) - Fiat Bravo 1.4 T-Jet Emotion (2008) - Fiat 500 1.2 Lounge (2017) - Alfa Romeo Mito 1.4 TB GPL Super (2017)

 

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I più attivi nella discussione

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Io ho un amico che fa il critico di arte moderna e contemporanea e ci discuto spesso. Posso comprendere l'innovazione di fare qualcosa prima degli altri (ad esempio i celebri quadri di Fontana con la tela tagliata), però IMHO l'arte è qualcosa che deve essere universalmente riconosciuta come tale. Se devo "spiegartela" non ha raggiunto il proprio scopo. Ad esempio, un quadro di Monet, pur innovando dal punto di vista della tecnica, era immediamente riconoscibile. Faccio più fatica ad apprezare un Picasso o un De Chirico, dove però le forme sono ancora distinguibili. Attenzione, non sto dicendo che un quadro deve avere solo un significato (ognuno di fronte ad un'opera d'arte ha il diritto di interpretarla come vuole), ma che che l'artista non deve dirmi qual è l'oggetto ritratto.

Una volta abbiamo discusso di un'opera costituita da un sacco di patate buttato in una sala enorme. Il sacco ovviamente si era aperto e le patate erano rotolate nella stanza. Per me non è arte. E lui insisteva sull'unicità del gesto, compiuto per la prima volta dall'artista Tizio Caio. Però imho così arriviamo agli eccessi della "Merda d'artista" di Piero Manzoni, provocazione che avrebbe dovuto far riflettere.

Tornando alle 500 pressate: come detto, posso comprendere il pensiero che sta dietro all'oggetto e ai suoi richiami per un dato periodo storico e consumistico, però è una forma d'arte che mi lascia perplesso. Catorci o meno, da appassionato d'auto, lo trovo un gesto privo di senso. Paradossalmente avrei "capito" maggiormente se l'artista avesse comprato per milioni di euro una macchina rara e l'avesse pressata, criticando il consumismo e il collezionismo come atto di immobilismo rispetto allo scorrere del tempo. Troppo facile farlo con una 500 da qualche migliaio di euro. E meno male che non era una 600 ;);)

el Nino

Modificato da el Nino

[sIGPIC][/sIGPIC] I sogni a volte si avverano. Tu sei il mio.

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Io ho un amico che fa il critico di arte moderna e contemporanea e ci discuto spesso. Posso comprendere l'innovazione di fare qualcosa prima degli altri (ad esempio i celebri quadri di Fontana con la tela tagliata), però IMHO l'arte è qualcosa che deve essere universalmente riconosciuta come tale. Se devo "spiegartela" non ha raggiunto il proprio scopo. Ad esempio, un quadro di Monet, pur innovando dal punto di vista della tecnica, era immediamente riconoscibile. Faccio più fatica ad apprezare un Picasso o un De Chirico, dove però le forme sono ancora distinguibili. Attenzione, non sto dicendo che un quadro deve avere solo un significato (ognuno di fronte ad un'opera d'arte ha il diritto di interpretarla come vuole), ma che che l'artista non deve dirmi qual è l'oggetto ritratto.

Da semplice appassionato di pittura faccio fatica a trovarmi d'accordo. Trovo che diverse performance/opere contemporanee nascondano intuizioni geniali. In questo sta l'evoluzione del concetto di arte secondo me. L'intuizione ha preso il posto della mera esecuzione. Non ho difficoltà a dire che per me una plastinazione di Von Hagens, una polaroid corretta di Schifano, i calcestruzzi armati di Keefer, le Surrounded islands di Christo (ma pure le palline colorate e la vernice rossa nella fontana di Trevi, per dirla tutta), abbiano una gran dignità e statura che, contestualizzata a dovere, negli anni verrà giustamente celebrata. Questa delle 500 è un po' pallida e tirata per i capelli, ma in fondo lo era anche (il sopravvalutatissimo a posteriori) Picasso. Il fatto dell'opera che debba essere spiegata per me non sussiste, dato che l'esperienza artistica è quanto di più soggettivo possa esserci su questa terra. Quando entro in Brera ad esempio respiro solo nella sala Boccioni/Carrà/Modigliani.........qualcun'altro invece potrebbe venire rapito dalle atmosfere agresti di Fattori....non necessariamente c'è bisogno di una storia dietro un dipinto/opera, si tratta in fondo di un' esperienza estetica. Chiudendo con Monet, più che "innovare con la tecnica" mi pare abbia (insieme ad altri nomi e correnti) rivoluzionato il concetto di opera d'arte stessa, non più lezioso esercizio di maniera, ma urgenza espressiva che lascia in secondo piano la tecnica esecutiva. Una sorta di Kurt Cobain primigenio, insomma.:mrgreen:

uoxc.jpg

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Trovo che diverse performance/opere contemporanee nascondano intuizioni geniali. In questo sta l'evoluzione del concetto di arte secondo me. L'intuizione ha preso il posto della mera esecuzione.

Sull'intuizione nulla da dire, vorrei che certe cose fossero venute in mente a me. Però imho bisogna distinguere tra arte ed esibizione (o performance, come le hai chiamate tu). La spettacolarizzazione dell'arte rischia di porre maggiormente l'attenzione sulla ricerca a tutti i costi di qualcosa che stupisca piuttosto che sull'opera in sè. Quando Cattelan mise i manichini impiccati sull'albero, imho fu una volontaria provocazione per far parlare di sè. Idem per il cavallo con il cartello INRI, che va a toccare la sfera religiosa di molte persone. Paradossalmente provo simpatia per il dito medio davanti alla Borsa di Milano, soprattutto in questo periodo economico. Come vedi, l'arte è soggettiva, ma l'esperienza estetica dell'opera e quello che suscita non devono diventare una giustificazione per baracconate fatte solo per mettersi in mostra. Che l'eccesso è dietro l'angolo...;);)

el Nino

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Trovo che diverse performance/opere contemporanee nascondano intuizioni geniali. In questo sta l'evoluzione del concetto di arte secondo me. L'intuizione ha preso il posto della mera esecuzione.

Sì, ma chi si arroga il diritto di dire che l'intuizione è geniale? O che è un'intuizione e non una semplice idea che può avere chiunque?

Il passaggio dalla rilevanza dell'esecuzione alla rilevanza dell'intuizione secondo me nasconde il rischio di assoggettare il giudizio critico sull'opera al solo sentimento personale: quali sono i criteri per sancire la genialità o almeno l'originalità?

Tutta l'arte passata, fino forse al postimpressionismo, si è distinta in primo luogo per la riconoscibilità del risultato e per il suo potere di colpire, figurativamente, presentando genio e capacità d'esecuzione. Ed è questo imho lo scopo primario dell'arte: produrre un risultato apprezzabile in pieno per le qualità figurative che offre, e il cui criterio di selezione sta nella difficoltà e nel talento necessario all'esecuzione.

Sono imho criteri con pretesa di oggettività più attendibile di quella che si può avere giudicando l'arte contemporanea. Che dietro quest'ultima si celi un intensissimo labirinto di riflessioni, sentimenti, dolori, intuizioni e quant'altro, lo posso pure concedere (e sicuramente spesso è vero), ma per parlare di arte io vorrei un'opera tangibile ed extra-ordinaria per tecnica e resa estetica.

Come nel caso delle 500 del topic: tutto lo sforzo e il lavoro sta nell'elaborare la particolare visione che ha l'esecutore, ma a ciò non corrisponde un risultato figurativo realizzabile solo con talento e tecnica eccezionali, che imho sono condizioni necessarie per catalogare qualcosa sotto l'etichetta "arte". Tenderei a preferire espressioni come "iconografia" o "filosofia figurativa" (per carità, rispettabilissime).

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

E NON VALE SOLO NEL RALLY!!! :§

Gli accenti? Usiamoli bene! Gli accenti in italiano

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La spettacolarizzazione dell'arte rischia di porre maggiormente l'attenzione sulla ricerca a tutti i costi di qualcosa che stupisca piuttosto che sull'opera in sè. Quando Cattelan mise i manichini impiccati sull'albero, imho fu una volontaria provocazione per far parlare di sè. Idem per il cavallo con il cartello INRI, che va a toccare la sfera religiosa di molte persone.

Senza dubbio, ma la dissonanza, il cinismo, il "pungere a guaio" l'osservatore con mezzi leciti o meno sono tutti temi ben presenti nello sterminato calderone neo-pop contemporaneo.
l'esperienza estetica dell'opera e quello che suscita non devono diventare una giustificazione per baracconate fatte solo per mettersi in mostra. Che l'eccesso è dietro l'angolo...;);)

el Nino

Esiste un metro riconosciuto che divida la baracconata dall' espressione artistica? Per me è discretamente soggettivo, ma deve esistere. Altrimenti un qualsiasi grafico pubblicitario, in campo digital-art, potrebbe fare sfracelli e non mi sembra che ciò accada. ;) O potremmo forse metterci a tagliare tele nel 2013, sperando in un incoronazione? :D

uoxc.jpg

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Guest EC2277
Io ho un amico che fa il critico di arte moderna e contemporanea e ci discuto spesso. Posso comprendere l'innovazione di fare qualcosa prima degli altri (ad esempio i celebri quadri di Fontana con la tela tagliata), però IMHO l'arte è qualcosa che deve essere universalmente riconosciuta come tale. Se devo "spiegartela" non ha raggiunto il proprio scopo.

Sono totalemnte d'accordo ed infatti pare che la parola arte derivi dalla radice sanscrita ar, che significa muovere, ma ha anche dato origine ai termini sanscriti arya (fatto bene) ed arnoti (suscitare). In base a ciò mi viene da definire come arte qualcosa di ben fatto e che sappia suscitare in maniera pressochè automatica un'emozione, un pensiero, un qualsiasi moto dello spirito o della ragione. Se c'è bisogno di spiegarla con una miriade di supercazzore inconcludenti, allora non è arte. Si tratta solo di un delirio pseudo-intellettuale.

Si pensi alla seguente opera di Luis Royo:

luis_royo_backcover.jpg

La maestria nell'uso del colore, nel rappresentare la veste lacera, nel tratteggiare i singoli i capelli è tale da non aver bisogno di spiegare nulla, poiché la perizia dell'artista arriva subito all'anima di chi guarda tale opera. Ma non non vi è traccia di tale perizia in una 500 pressata: qualsiasi sfasciacarrozze era in grado di fare una "scultura" simile.

Questa secondo me è l'essenza dell'arte: saper realizzare qualcosa di bello (artigiano ed artista infatti hanno la stessa etimologia) capace di suscitare l'ammirazione nel pubblico. La necessità di spiegare l'opera è solo la dimostrazione che non si è stati capaci di realizzare qualcosa che il pubblico possa definire bello e si cerca di mascherare la cosa con un "bel giro di parole vuote ma gonfiate"; giusto per finire con una citazione musicale.

Modificato da EC2277
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Nemmeno a me l'arte moderna prende molto, e secondo me aver spalmato delle 500 che non sembrano essere state così prese male è più una cagata pazzesca (cit.) che arte...

(senza considerare la notoriamente meritoria sovvenzione ai propri "consanguinei)
occhio che alcuni si potrebbero offendere

beh, è noto il lobbysmo e il "protezionismo" etnico ebraico, come è noto che sia molto influente, ci sarebbe poco da offendersi... ;)

"post fata resurgam." (cit.)

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Esiste un metro riconosciuto che divida la baracconata dall'espressione artistica? Per me è discretamente soggettivo, ma deve esistere.

A me preoccupano gli eccessi. Finchè uno "dipinge" o "scolpisce" qualcosa di tradizionale (passami il termine, giusto per dire che saldare insieme la roba della soffitta mi risulta poco artistico), il limite è abbastanza evidente. Ma il desiderio di riconoscibilità, anche mediatica, porta a fare gesti poco comprensibili.

Mi spiego meglio:

1) ho visto una ragazza stare nuda in un cilindro trasparente riempito di mosche, in mezzo a una piazza, per stimolare l'osservatore a soffermarsi sui dettagli più piccoli (le mosche) più che sulla nudità evidente (che in teoria coinvolge il pudore popolare). E l'accento era posto sul dualismo mosche=sporcizia, contrapposto alla nudità dell'incarnato=purezza, visto che il cilindro era chiuso e con la respirazione si formava della condensa che faceva appiccicare alla pelle le mosche. La ragazza interprete di questa "installazione" l'ha definita "esibizione" e non arte, e io condivido.

2) ho visto un uomo particolarmente dotato, dipingere con il pene e francamente faccio fatica a catalogare come arte il risultato delle pennellate (evitiamo i doppi sensi), al pari dei quadri dipinti da scimpanzè ed elefanti.

Se per assurdo una persona ritenesse "arte" dipingere spiaccicando degli insetti (giusto per evitare di immaginare cose ben peggiori fatte con animali o loro parti) o filmare le reazioni delle persone su cui lancia uova (mi è capitato in metropolitana a Milano...), tu come ti porresti?

Il tuo metro di paragone, che deve esistere come dici sopra, a che livello si pone? Giusto per capire, perchè il mio amico con cui discuto di arte ha provato per un'ora a convincermi che alcune tele, riempite di schizzi di calcestruzzo a vari livelli di densità, fossero opere d'arte...ma a me, che col calcestruzzo ci lavoro, francamente sembravano solo una geniale cazzata per spacciarsi come artista.

Tutto imho e in serenità, che mi piace il confronto con le opinioni altrui :D:D

el Nino

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