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FCA - Product Plan (Notizie - Riassunto a pag. 1)


Messaggi Raccomandati:

1) Concordo. Oltre ad Alfa R. M. punta su Jeep che vuole posizionare come marchio premium. I prezzi ,anche in Usa, dei nuovi prodotti lo testimoniano.

2) Qui non concordo del tutto. Fca è ben posizionata nel mercato USA, l'unico visto in progresso quasi certo negli anni a venire dell'Occidente, ma per vendere non può far altro ,in esso, che erodere quote di mercato altrui. Ciò non è sicuro. Non è che Ford , GM, gli europei , igiapponesi e i coreani staranno fermi.

Mentre in Cina, Russia, India FCA è ai primi passi a differenza dei rivali.

BMW, sono dati di oggi, nel mese di aprile anno su anno è cresciuta del 4,3% .

Questo dato è stato ottenuto con una crescita del 20,6% e di questo +25% in Cina. Al momento anche se FCA aumentasse di tale progressione lo farebbe su numeri di partenza molto bassi. E le precedenti JV fatte da FCA si sono dimostrate finora fallaci.

3) Sì ok. Noi parliamo di Alfa perché si è ad essa legati (con la quale FCA potrà guadagnare ma con margini per me inferiori che con Maserati) ma buona parte degli utili verranno anche con Jeep, più sicuro come successo.

4) Me lo auguro ma "i risultati del passato non si garantiscono" e gli altri , che partono da posizioni più favorevoli (VW, BMW, Mercedes, Toyota) non staranno a guardare. Il fattore bilanciamento nelle varie aree non è per nulla secondario.

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Articolo sul nuovo piano FCA "inaspettatamente" :mrgreen: interessante da parte di un quotidiano generalista:

Fiat, titolo fermo ma fra gli analisti spunta il partito pro-Marchionne - MOTORI

Anche ieri il titolo Fiat è rimasto intorno a quota 7,5 euro contro gli 8,6 registrati lunedì 5 maggio. E a poco vale ricordare che ai primi di dicembre 2013, solo cinque mesi fa, era possibile acquistare un’azione del Lingotto con soli 5,2 euro.

La grande maggioranza degli osservatori pensa che il piano firmato da marchionne sia scritto sull’acqua: 7 milioni di vetture vendute, di cui ben 400 mila Alfa Romeo, con utili pari a 5 miliardi di euro nel 2018 sono giudicati obiettivi irrealistici. Nessuno ha capito bene, inoltre, come farà Fiat Chrysler a finanziare i 55 miliardi di euro di investimenti previsti.

All’estero il più duro di tutti è stato il professor Ferdinand Dudenhoeffer, che dirige il Center Automotive Research dell’Università di Duisenberg-Essen. “Non credo a neanche una delle cifre del piano di Marchionne – ha detto Dudenhoffer – Se fosse così facile fare i soldi con l’auto tutti farebbero questo mestiere”. In Italia meritano un accenno le reazioni della Fiom le cui fagine facebook, curiosamente, questa volta danno ragione al mercato che ha punito il vecchio “nemico”.

E tuttavia nelle ultime ore, mano a mano che la polvere si sta depositando, fra gli analisti è nato un piccolo partito pro-Marchionne. Come al solito se ne sono accorti per primi gli americani che, ancora sorpresi dalla resurrezione del carrozzone Chrysler, tendono a trattare “Sergghiooo” con un occhio di riguardo.

Ecco dunque cosa dichiara Richard Hilgert, analista del “Chicago stock-broker Morningstar”. “Il piano è estremamente ambizioso e ha una strategia ben studiata – ha dichiarato Hilgert al Detroitnews – Può aver successo anche se non al 100%. Per me il bicchiere è mezzo pieno e non mezzo vuoto”. Un’altra lancia a favore di Marchionne l’ha spezzata, sempre con il Detroitnews, Pierluigi Bellini, analista milanese dell’IHS Automotive. “Non mi convince il crollo del debito entro il 2018 e trovo più realistico un obiettivo di 250.000 vendite fra cinque anni per l’Alfa Romeo – ha dichiarato Bellini - Però il piano è parzialmente credibile e raggiungerà una parte degli obiettivi fissati ”. Anche Fitch, la nota società di rating del debito, segnala che gli obiettivi FCA sul mercato cinese (meno del 3% di quota) non sono irrealistici e che “la rimozione dei limiti all’uso degli utili di Chrysler a partire dal 2016 libererà molte risorse per lo sviluppo dell’azienda”.

Al partito dei pro-Marchionne ieri si sono iscritti alcuni giornalisti come Tom Walsh del lettissimo Detroit Free Press e l’inglese Jason Stein, direttore del noto giornale specializzato Autonews. "Sergio è senza dubbio un manager diverso dagli altri", ha scritto Walsh in un editoriale. “Perché Marchionne ha inchiodato per 11 ore analisti e giornalisti mostrando loro centinaia e centinaia di slides?”, si è chiesto Stein. La risposta è “semplice e al tempo stesso complessa - ha spiegato Stein – Marchionne non ha aperto il suo kimono, non ha rivelato le carte segrete che si giocherà nei prossimi anni ma ha mostrato soprattutto centinaia e centinaia di slides sul processo di formazione delle decisioni in Fiat Chrysler, con una trasparenza che poche aziende dimostrano. Voleva mostrare soprattutto la forza d'analisi e di sviluppo del gruppo e della squadra dei manager”.

A ben vedere le leve che sfruttano i sostenitori di Marchionne sono due. La prima: il manager con il maglione ha voluto imprimere nella mente degli osservatori che FCA, che viene dall’inferno del fallimento (come ha ricordato apertamente lo stesso Marchionne), ora ha una forte capacità di pianificare le sue scelte e una voglia matta di fare soldi. La seconda: il lungo evento di Detriot intende motivare i 300 mila dipendenti che ora percepiscono meglio di lavorare in una impresa aggressiva che offre sviluppo e protezione ai suoi “figli” su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Come si vede, le osservazioni dei marchionnisti hanno un elemento in comune: il piano non viene giudicato sulle cifre ma sulla sua “filosofia”. Una filosofia che Marchionne ha esaltato più volte quando, ad esempio, ha attaccato “il capitalismo delle tabelline” con l’evidente obiettivo di smontare una certa arroganza del mondo della finanza che giudica le aziende sui risultati di un trimestre piuttosto che sullo sviluppo a lunga scadenza. Oppure quando ha citato Tolstoj per ricordare che “la realtà non è quella che si vede quanto piuttosto quella che la mente è capace di realizzare”.

Frasi che non potevano piacere ad osservatori abituati a giudicare manager e imprese d’auto solo dalla quantità di utili o dalla qualità dei veicoli.

Niente di più lontano dal marchionnismo. Sergio Marchionne, infatti, non è e non sarà mai come i “car guys”, ingegneri nelle cui vene scorre benzina, come i giornalisti specializzati nell’automotive definiscono i capi delle aziende automobilistiche tedesche, giapponesi e coreane. Con la presentazione dell’ultimo piano, l'amministratore delegato di FCA ancora una volta ha voluto dimostrare che per lui le auto non sono il fine ma “solo” un mezzo per creare ricchezza e lavoro. Ma proprio per questo il manager italo canadese ha ribadito che il progetto aziendale che lui sta plasmando non solo deve essere all’altezza della migliore concorrenza ma deve contenere – attraverso i suoi prodotti e le sue fabbriche, mostrate agli analisti con orgoglio in decine di foto - un valore culturale e persino emozionale molto alto. Non a caso quelli di Chrysler sono gli spot più sofisticati tra quelli diffusi sul mercato americano.

Secondo i pro-Marchionne, insomma, l’amministratore delegato con il maglione sta dimostrando ancora una volta la sua diversità dagli altri amministratori delegati e da un mondo dell’auto che ha sempre detto di considerare anchilosato. Del resto, non ha senso per un’azienda di metà classifica come Fiat Chrysler omologarsi al comportamento dei più forti. Volkswagen, Toyota e GM, che già oggi vendono più o meno 10 milioni di veicoli l’anno, hanno una capacità di generare utili e investimenti enormemente più alta di FCA. Per Marchionne l’unico modo per evitare che Fiat Chrysler venga fagocitata dai giganti è quella di esaltare il suo Dna di unica azienda automotive davvero multinazionale, di renderla più veloce, più snella, più fresca, più colta. Come la bambina protagonista dello spot “Strike” (Ora colpisci) presentato dalla Maserati ai 110 milioni di spettatori del Superbowl. Come Davide contro Golia.

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

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imho prendete la cosa troppo sul serio :razz:

in effetti Marchionne ha la sfiga di avere 2 marchi solo near premium ma assolutamente iconici per antomasia :

uno per i SUV, l'altro per le sportive, invece che uno solo come bmw o audi: che dire purtroppo capita :lol:

e allora ? "c'hai la bionda e la bruna " e non te le fai perchè 2 sono troppe ?:pen:

guarda per me di certo c'è solo una cosa e cioè che finchè cresci del 15% all'anno per 6 anni di fila,

l'unica cosa che puoi fare (ripeto che imho non hai proprio scelta) è: .....continuare finchè ti riesce.

e quindi presenti un PP per continuare finchè ti riesce e DICHIARI investimenti per sostenere la crescita finchè ti riesce.

insomma per parafrasare Tony ancora una volta se quella te la dà,

tu ti fermi a pensare che forse non ce la farai per più di tre volte ?

no: "ci dai che ci dai che ci dai, ooohiii " Cit.

insomma al di là dello specifico alfa, io non ci vedo proprio nulla di strano nel piano industriale, anzi mi sembra piuttosto "ovvio"

dopo di che quando la crescita diminuirà allora diminuiranno in proporzione anche gli investimenti: amen.

e se sapessi finchè gli riuscirà starei lì a comprare azioni,

micca qui a "perdere tempo con te " :mrgreen:

p.s. rimane il fatto che 5 anni fà nessuno pensava che sarebbero arrivati a sto punto e ora stanno oggettivamente meglio di allora, pur avendo ancora con tantissimi limiti.

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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l'unica cosa che puoi fare (ripeto che imho non hai proprio scelta) è: .....continuare finchè ti riesce.

E magari impegnarti per fare anche meglio, che una dichiarazione del tipo "no ok, ciao ragazzi, siamo stati fighi, ce ne andiamo in vacanza", per tutto il mondo (Italia esclusa) è una cosa inconcepibile.

Oltretutto, gli obiettivi DEVONO essere ambiziosi (ma raggiungibili). Perché se ti metti come obiettivo 140, lavori per arrivare a 120. E se ti va male, ti fermi a 120.

Se ti metti 105, lavori con la mentalità "massì, che ci vuole? Cazzo, sono già a 100....."....e alla fine, archivi fatalmente un 90 o meno....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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teniamo anche presente che in un paese come gli USA l'ambizione è considerata un pregio, un valore... non averne è da "perdenti"

se non dimostri di avere "Nuts" non ti caga nessuno

poi ovvio, il rovescio della medaglia è che se fallisci finisci in mezzo ad una strada e non ti aiuta nessuno

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Continuo qui per non mandare troppo OT il topic dei nuovi modelli AR

Cioè in pratica se non ho capito male,la futura gamma motoristica di cilindrata medio-piccola sarebbe:

- i 2 cilindri Twinair alla base di gamma

- dei nuovi 3 cilindri(di cui ho anche letto non ricordo dove)di cilindrata circa 1.2 ad esempio

-la nuova famiglia di 4 cilindri aspirati e turbo in due cilindrate,mettiamo 1.5 e 2.0,che sostituiscono tutti i Fire,t-jet,multiair,1750,GEMA.

Giusto?

Potrebbe filare,l'unico dubbio è sul 1750 che lo vedo troppo recente per essere sostituito e sui futuri 4cil Alfa che se così fosse non sarebbe roba esclusiva,anche se pensandoci,ricordo che SM a Ginevra ammise che sul basso di gamma potrebbe esserci roba condivisa.

da Allpar.com

....Dart was originally positioned as a European-style sports car, with good handling but relatively weak engines. For 2016, the powertrain will be upgraded with the new Chrysler 2-liter turbocharged engine and a base 2.4; the driving dynamics will be enhanced, and its position as a very large compact or very small midsize car will be “leveraged.”....

....For now, he said, the best bank for the buck was to be found in transmissions and advanced engines, along with stop-start systems and electric power steering. When it comes to fuel consumption, diesel provides around the same “bang for the buck” as natural gas and hybrid technology, but does less for carbon dioxide emission.

More than three million Pentastar engines have been made over the last four years. Mr. Lee promised more consolidation and improvement on large and specialty engines, saying that the technologies and benefits will be more substantial than cylinder deactivation was in 2003.

A new portfolio of small gasoline engines (which we understand are being developed primarily by Fiat) will share cylinder geometry and combustion systems for higher efficiency. It will include an integrated water/air charge cooler and exhaust manifold, low-friction chain drive, belt starter-generator for stop-start, variable-displacement oil pump, lightweight crank, aluminum block, MultiAir valvetrain, direct fuel injection, low-friction roller cam, variable-flow water pump, cooled EGR, and twin-scroll turbocharger. (Most of these technologies have also been rumored for the 2-liter Chrysler Hurricane four-cylinder).

Summarizing, Mr. Lee reiterated the company’s position that it will continue to expand diesel and build on CNG where the latter is supported; that customers are increasingly demanding lower-CO2-emission vehicles; that engine displacements are falling; and that electrification has been overblown, but that they will still build a plug-in hybrid minivan in 2016, followed by several mild hybrids.

The 2014 Chrysler Five Year Plan

Il nuovo 2.0 turbo ''Hurricane''(che debutterà nel 2016 su Dart) che roba è?è parente dei ''vecchi'' GEMA o fa parte della nuova famiglia di motori?:pen:

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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Eh,il dubbio rimane sul fatto che si dice che tutti i vecchi 4cilindri ''small'',cioè i GEMA,fire,multiair,1750,verranno sostituiti da una nuova famiglia di motori con probabilmente due cilindrate...questo Hurricane in che modo va a collocarsi in questa nuova strategia?

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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no, e' roba nuova, non imparentato con i gema. Questo secondo quanto mi e arrivato all'orecchio da fonti interne. Parliamo di almento due mesi fa, se non di piu.

EDIT: anzi, almeno un anno fa ora che ci penso.

Modificato da RVC
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Ok...comunque per Dart dicono che nel 2016 il powertrain verrà aggiornato(quello attuale è ''relatively weak'':)) prevedono questo nuovo 2.0 turbo e un 2.4 alla base di gamma dicono.

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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