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Fino all'ultimo bicchiere (storie di uomini e di vino)


Lisse

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Bella discussione e complimenti per la competenza (che verrà sfruttata... l'hai voluto tu :mrgreen: )!

Sai che i solfiti sono normalmente maggiormente utilizzati nei bianchi? Dovrebbero essere quelli a darti più problemi..

Per i meno esperti: i solfiti sono un conservante e sono praticamente indispensabili.. quello che si potrebbe fare (e che qualcuno già fa) è ridurre la quantità utilizzata.

Fra l'altro, una piccola quota di solfiti è naturalmente presente nel vino, quindi non esiste un vino SENZA SOLFITI, ma solo SENZA SOLFITI AGGIUNTI.

In effetti, in passato qualcuno ha provato a non aggiungere solfiti (e qualcuno lo fa ancora), ma i risultati sono stati terribili: vini che non sopportavano il caldo, lo strapazzo derivante dai trasporti, il passare del tempo (breve)...

Conosco alcuni produttori che hanno eliminato completamente l’uso di anidride solforosa (arrivando in alcuni casi addirittura sotto i 10mg/l – il minimo di legge oltre cui è obbligatoria la dicitura “contiene solfiti”) con risultati interessanti. Mi vengono in mente Cotar e Radikon (nei pressi di Gorizia), che praticano una macerazione piuttosto spinta dei bianchi (Tocai, Ribolla gialla, Vitovska, Malvasia, Sauvignon) - o sarebbe meglio dire arancioni.

Più in generale, mi sembra che la riduzione dei solfiti sia uno degli effetti di un certo tipo di approccio al lavoro in vigna e in cantina (ad esempio, no diserbanti, no interventi sistemici, no anidride solforosa, ecc.). Questi – di solito piccoli – produttori sono attenti alla particolarità e alla salubrità del vino. Lasciando, per il momento, da parte il tema “vino naturale” (per non dire del “vino biologico”), credo sia apprezzabile chi cerca di seguire questa strada.

Il trucco c'è, si vede benissimo, ma non gliene frega niente a nessuno. (Altan)

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Bella discussione e complimenti per la competenza (che verrà sfruttata... l'hai voluto tu :mrgreen: )!

Conosco alcuni produttori che hanno eliminato completamente l’uso di anidride solforosa (arrivando in alcuni casi addirittura sotto i 10mg/l – il minimo di legge oltre cui è obbligatoria la dicitura “contiene solfiti”) con risultati interessanti. Mi vengono in mente Cotar e Radikon (nei pressi di Gorizia), che praticano una macerazione piuttosto spinta dei bianchi (Tocai, Ribolla gialla, Vitovska, Malvasia, Sauvignon) - o sarebbe meglio dire arancioni.

Più in generale, mi sembra che la riduzione dei solfiti sia uno degli effetti di un certo tipo di approccio al lavoro in vigna e in cantina (ad esempio, no diserbanti, no interventi sistemici, no anidride solforosa, ecc.). Questi – di solito piccoli – produttori sono attenti alla particolarità e alla salubrità del vino. Lasciando, per il momento, da parte il tema “vino naturale” (per non dire del “vino biologico”), credo sia apprezzabile chi cerca di seguire questa strada.

Non soffro di emicrania per fortuna ma capisco ...la lotta all'ultimo solfito

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Mi vengono in mente Cotar e Radikon (nei pressi di Gorizia), che praticano una macerazione piuttosto spinta dei bianchi (Tocai, Ribolla gialla, Vitovska, Malvasia, Sauvignon) - o sarebbe meglio dire arancioni.

Ecco, questa è una tipologia di vini (limite mio) che non apprezzo..

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Più in generale, mi sembra che la riduzione dei solfiti sia uno degli effetti di un certo tipo di approccio al lavoro in vigna e in cantina (ad esempio, no diserbanti, no interventi sistemici, no anidride solforosa, ecc.). Questi – di solito piccoli – produttori sono attenti alla particolarità e alla salubrità del vino. Lasciando, per il momento, da parte il tema “vino naturale” (per non dire del “vino biologico”), credo sia apprezzabile chi cerca di seguire questa strada.

Queste sono parole sante, da sottoscrivere in toto.

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Domani sarò in Langa, con alcuni amici, per visitare qualche produttore... ci sentiremo domenica;)

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Inviato (modificato)

Vi voglio rendere partecipi della giornata di ieri in Langa, con una piccola premessa:

per visitare un produttore, tranne rare eccezioni, non serve la raccomandazione di nessun potente… si telefona e si fissa un appuntamento (considerate che il giorno dove meno facilmente sarete ricevuti è la domenica);

generalmente, la visita è gratuita, anche se mi hanno informato di qualche sporadico produttore che chiede un obolo;

come da disciplinare DOCG Barolo, dal 1 gennaio 2015 può essere commercializzata l’annata 2011.. “può”, se il produttore ritiene di aspettare ancora sei mesi, un anno o più, è liberlo di farlo; per la versione “Riserva”, è richiesto un anno in più di affinamento, quindi la più recente in commercio “può” essere la 2010;

per finire, la 2010 è stata grande annata, non così la 2011 e la 2012, mentre la 2013 si prospetta come la prossima “big”… iniziate a risparmiare, dal 1 gennaio 2017, quando potrà essere commercializzata, ci sarà da spendere…:(((

Allora… alle 9.45, in sei ci presentiamo, agguerriti ed assetati, al campanello della storica azienda COMM. G.B. BURLOTTO di Verduno.

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Il locale con i tini di fermentazione

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Veniamo ricevuti dal titolare, che ci fa accomodare nella piccola ma accogliente saletta di degustazione ed inizia a stappare.

I bianchi, il rosato da Nebbiolo ed il Verduno Pelaverga 2013 sono esauriti e le versioni 2014 non ancora disponibili... si inizia da un Dolcetto d'Alba, due Barbera d'Alba (una base ed una una in versione "Superiore") ed un ottimo Nebbiolo d'Alba dell'annata 2013 (che infatti ho comprato).

Si arriva, poi, alla batteria dei Barolo.. per questioni di tempo, non abbiamo assaggiato il base, limitandoci alle tre selezioni aziendali, "Acclivi", "Monvigliero", "Cannubi".

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Annata 2011, messa in commercio di questi giorni... della 2010 non è rimasta una bottiglia, già da diversi mesi...:roll:

Si inizia dall'Acclivi, che è un assemblaggio di più cru, largo e potente (15° in etichetta), per passare all'iper-tradizionale Monvigliero (non diraspato, pigiato con i piedi, due mesi di macerazione sulle bucce), che solitamente apprezzo, con le sue note balsamiche e di erbe officinali (e qualche iniziale puzzetta:mrgreen:), cru del comune di Verduno, per finire al top di gamma Cannubi (cru del comune di Barolo), già godibile ora..

La visita si conclude con la parte commerciale... si decide cosa acquistare e si preparano le bottiglie... una volta saldate e caricate, si è fatto quasi mezzogiorno e dobbiamo spostarci a Monforte d'Alba (circa mezz'ora d'auto su strade tortuose), per il pranzo e la visita successiva.

Pranzo in una trattoria della frazione Perno, dove prima stappiamo un bianchetto decente:mrgreen:, il Sancerre "Clos de la Néore" '11 del vecchio EDMOND VATAN (e sua figlia ANNE)

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Poi, dalla carta scegliamo la Riserva "Rocche" '07 di ACCOMASSO (altro grande vecchio di Langa), che ha avuto bisogno di tempo per aprirsi e solo alla fine del pranzo iniziava ad esprimersi... una bottiglia da stappare la sera, per goderla a pranzo il giorno dopo..

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Alle 14.15, ci presentiamo alla vicinissima azienda GIOVANNI MANZONE, una bella e recente costruzione, posta in panoramica posizione su una cresta... questa è la vista in direzione Serralunga d'Alba (dove spicca il bel castello)

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Mentre questa è la vista dal lato verso Barolo

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Una breve visita ai locali di affinamento, dove sono presenti tonneaux da 500 e 700 litri e botti grandi, da 25-30 ettolitri..

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Nell'ampia e bella sala degustazione al piano superiore, con vetrate panoramiche sui due lati, iniziamo col Langhe Rossese Bianco "Rosserto" '13, a base uva Rossese Bianco... largo, con tanta frutta tropicale... si dice sia longevo e migliori con gli anni

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Una buona Barbera d'Alba in versione tradizionale, lavorata in acciaio

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E la versione superiore "La Marchesa" '11, con passaggio in legno, a me meno gradita

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Il Langhe Nebbiolo "Il Crutin" '11, buono

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Il Barolo '10 "Bricat", dal soprannome del precedente proprietario di una porzione del cru "Gramolere"

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Il Barolo '09 "Castelletto", dall'omonimo cru, proprio sotto la sede aziendale, in direzione Serralunga d'Alba.

N.B.: da MANZONE, i Barolo 2010 sono "praticamente" esauriti, solo dopo suppliche ne è comparsa una manciata di bocce, mentre i Barolo 2011 non sono ancora commercializzati.. a listino, però, si trova ancora qualche bottiglia delle annate più vecchie (prezzi onesti).

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Il Barolo "Gramolere" '10, dall'omonimo cru, sotto la sede aziendale, ma in direzione Barolo

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Finiamo la degustazione col Riserva "Gramolere" '07

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Si passa all'ordinazione, preparazione, saldo e carico... e via, verso il prossimo appuntamento...

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Dobbiamo tornare a Verduno, dove eravamo la mattina, perchè questo produttore ha dato disponibilità solo al pomeriggio... in una bella costruzione settecentesca, entriamo da FRATELLI ALESSANDRIA (produttori di vino dal 1870).

Visita alle stupende, ordinate e pulite cantine, già adibite nel '700 a tale scopo, dove sono presenti solo botti grandi, da 20-25-30 ettolitri.

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Botti di produzione italiana, austriaca e svizzera (come questa)

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In quello che possiamo considera l'atrio della cantina, ci sediamo per la degustazione.. si inizia con la specialità locale, il Verduno Pelaverga... questa è una bottiglia del 2013, ma solo per l'assaggio, la vendita è terminata e la 2014 sarà disponibile a maggio... bel vino, di facile beva, adatto ad una merenda con salumi

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Proseguiamo con una Barbera d'Alba '13, in stile tradizionale, decisamente buona

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Anche il Dolcetto d'Alba '13 è di stile tradizionale, decisamente beverino, anche se adatto ad essere invecchiato ancora

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Il Langhe Nebbiolo "Prinsiot" '12.. piaciuto e comprato (euro 11,50)

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Il Barolo da assemblaggio 2010.. una manciata di bottiglie ancora disponibili (22 euro)

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Il Barolo "Gramolere" 2008 (esaurito il 2010)

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Non disponibile il Barolo "San Lorenzo" ed il "Monvigliero"..:(

Alla fine della giornata, ci siamo resi conto di avere visitato produttori fra loro imparentati...:lol:... FRATELLI ALESSANDRIA sono cugini con BURLOTTO (in effetti, il titolare di quest'azienda di cognome fa Alessandria), mentre GIOVANNI MANZONE è zio dei primi...

Modificato da Lisse

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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--- itinerario vinicolo ---

Bene bene...siamo contenti? Come diceva Samuel jackson a John travolta? Dei tre si può fare una breve classifica?

Modificato da Walker
non quotate un post con tutte le immagini ivi contenute!
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Sei quoti tutto il post, ti bannano...:roll:

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Bene bene...siamo contenti? Come diceva Samuel jackson a John travolta? Dei tre si può fare una breve classifica?

Certamente contenti.. fare una classifica? Direi che la differenza la può fare il gusto personale, sono tre validissimi produttori, con gamme molto interessanti.

Vinificazioni tradizionali, anche di più per BURLOTTO e F.LLI ALESSANDRIA... delle "spremute di rovere" non ne ho trovate.

Pure la fascia di costo non è oscena, per tutti... una decina di euro le Barbera tradizionali, una dozzina i Nebbiolo... più ampia la forbice per i Barolo, dai 22 del base di F.LLI ALESSANDRIA, ai circa 30 delle selezioni di MANZONE, ai 33-37 delle selezioni di BURLOTTO... per le riserve, siamo a circa 40 per tutti... sono parecchi soldi ma, di questi tempi, con la richiesta mondiale dei vini langaroli, sono ancora onesti... nel giro di qualche anno, i prezzi saliranno assai :(((

Prossima gita: giovedì 19 marzo, con destinazione un produttore di quelli imperdibili... BRUNO GIACOSA...:redd

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Per un bianchista come me, dopo l'infinita sequela di rossi di ieri, c'era bisogno di un frisssantino defatigante:mrgreen:.

VOIRIN-JUMEL Champagne Grand Cru Blanc-de-Blancs Brut: naso di crosta di pane, agrumi, fiori bianchi, in bocca è fresco, elegante, minerale.. solo un po' leggerino...

Da piccolo produttore "récoltant-manipulant", quindi coltivatore-vinificatore, produzione totale di meno di 100mila bottiglie, nel comune di Cramant (Côte des Blancs), classificato "Grand Cru 100%".

Questo è tutto Chardonnay, per il 60% proveniente da Cramant ed il resto da Avize, Oger e Chouilly (tutti comuni "Grand Cru"... il meglio della zona dello Chardonnay), tirato in circa 30-40mila bottiglie/anno ed acquistabile anche on-line, direttamente dal produttore.

Con gli amici, facemmo un piccolo gruppo di acquisto (circa un anno fa) ed una bottiglia di queste venne a costare, compreso di spedizione, 19,80.. alcuni Prosecco costano di più... tanti Franciacorta costano di più...:rotfl:

Esiste anche in versione "Zéro", quindi non dosato.. comprato pur esso.

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Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Già già...

ci sono dei Franciacorta Uberti o Monterossa (o Ca' del bosco, o Bellavista) che veleggiano tranquillamente oltre 25/30 a bottiglia.

Ne sa qualcosa mio cognato... :disp2:

:si:

Fiat 127 - 903 ab | Fiat Regata 100 S i.e. | Daewoo Nubira SW 1600 SX-Fiat Panda Young 750 ab ('89) | Fiat Punto Easy 1.2 Nero Tenore

Camper Adria Coral 655 Sp su Ducato Maxi 2.8 jtd 127cv

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Per un bianchista come me, dopo l'infinita sequela di rossi di ieri, c'era bisogno di un frisssantino defatigante:mrgreen:.

VOIRIN-JUMEL Champagne Grand Cru Blanc-de-Blancs Brut: naso di crosta di pane, agrumi, fiori bianchi, in bocca è fresco, elegante, minerale.. solo un po' leggerino...

Da piccolo produttore "récoltant-manipulant", quindi coltivatore-vinificatore, produzione totale di meno di 100mila bottiglie, nel comune di Cramant (Côte des Blancs), classificato "Grand Cru 100%".

Questo è tutto Chardonnay, per il 60% proveniente da Cramant ed il resto da Avize, Oger e Chouilly (tutti comuni "Grand Cru"... il meglio della zona dello Chardonnay), tirato in circa 30-40mila bottiglie/anno ed acquistabile anche on-line, direttamente dal produttore.

Con gli amici, facemmo un piccolo gruppo di acquisto (circa un anno fa) ed una bottiglia di queste venne a costare, compreso di spedizione, 19,80.. alcuni Prosecco costano di più... tanti Franciacorta costano di più...:rotfl:

Esiste anche in versione "Zéro", quindi non dosato.. comprato pur esso.

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so che ami molto la franciacorta ma a volte vedo che le preferisci ancora la "bolla di Campagna"

io di VJ ho anch'io ricordi del blanc de blancs grand cru: tutto chardonnay no?

devo essere sincero non mi ero esaltato...come BDB brut tutta la vita un'altra piccola ditta...mmm si chiama laherte et freres à chavot mi pare...la conosci?

con la ghiaia disegnata...faccio male? dimmi tu se faccio male

ad ogni modo forse preferisco i Nature

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Certamente contenti.. fare una classifica? Direi che la differenza la può fare il gusto personale, sono tre validissimi produttori, con gamme molto interessanti.

Vinificazioni tradizionali, anche di più per BURLOTTO e F.LLI ALESSANDRIA... delle "spremute di rovere" non ne ho trovate.

Pure la fascia di costo non è oscena, per tutti... una decina di euro le Barbera tradizionali, una dozzina i Nebbiolo... più ampia la forbice per i Barolo, dai 22 del base di F.LLI ALESSANDRIA, ai circa 30 delle selezioni di MANZONE, ai 33-37 delle selezioni di BURLOTTO... per le riserve, siamo a circa 40 per tutti... sono parecchi soldi ma, di questi tempi, con la richiesta mondiale dei vini langaroli, sono ancora onesti... nel giro di qualche anno, i prezzi saliranno assai :(((

Prossima gita: giovedì 19 marzo, con destinazione un produttore di quelli imperdibili... BRUNO GIACOSA...:redd

vediamo: se la macchina regge fin lì potrei aggregarmi...con qualche amico eventualmente

giacosa ottimo per risparmiare

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Già già...

ci sono dei Franciacorta Uberti o Monterossa (o Ca' del bosco, o Bellavista) che veleggiano tranquillamente oltre 25/30 a bottiglia.

Ci sono anche quelli che viaggiano oltre quota 100...:rotfl::rotfl::rotfl:

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so che ami molto la franciacorta ma a volte vedo che le preferisci ancora la "bolla di Campagna"

Stai a scherza'?:(r

Sulla porta della mia cantina ci sta scritto "area de-Franciacortizzata"..

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devo essere sincero non mi ero esaltato...come BDB brut tutta la vita un'altra piccola ditta...mmm si chiama laherte et freres à chavot mi pare...la conosci?

con la ghiaia disegnata...faccio male?

Grande LAHERTE... stai parlando del "Blanc-de-Blancs Nature", ottima boccia.

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giacosa ottimo per risparmiare

:rotfl:

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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