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Inizio del crollo economico?


Guest DESMO16

Messaggi Raccomandati:

ho a che fare con diversi conoscenti e parenti che lavorano in banche e affini.

nessuno qui pare essere così preoccupato in realtà.

anzi, dicono che ci sono molti soggetti che si fregano le mani attendendo che si arrivi al minimo storico per comperare a manetta, realizzare guadagni sostanziali e rivendere.

benvenuti nel mondo delle bolle speculative.

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questa crisi non e' ovviamente come quella del '29, essendo lo Stato ora un grande attore in economia, cosa che nel 1929 non era.

Il capitalismo non morira', ma uscira' dalla crisi profondamente trasformato ( come gia' successe nel 1929 )

La speranza e' che la soluzione definitiva ai problemi non sia la stessa del 1929...:)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Guest DESMO16
Crisi/ Crollano ancora le piazze asiatiche. Europee ancora giù

Venerdí 10.10.2008 11:47

Altra giornata di passione sui mercati mondiali. Le Borse Ue partono tutte in deciso calo: Milano - 3,57%. Londra maglia nera: -9%. Ieri, nuovo crollo di Wall Street (DJ -7,33%, Nasdaq -5,47%). E la borsa di Tokyo ha lasciato sul terreno il 9,6%, il risultato peggiore dal 1987.

LA GIORNATA IN DIRETTA

11:01 TITOLI STATO: TESORO OFFRE PIU' BOT PER SODDISFARE LA DOMANDA

Il Ministro dell'Economia comunica che, date le attuali circostanze di mercato e al fine di accogliere la domanda aggiuntiva dei risparmiatori italiani per i titoli di Stato emersa nelle ultime giornate, il quantitativo offerto oggi in asta del Bot 3 mesi (scadenza 15/01/2009) viene innalzato da 4.000 a 6.000 milioni di euro.

10:57 PETROLIO, IEA: NEL 2008 DOMANDA +250 MILA BARILI. MINIMO DA 1993

L'Agenzia Internazionale per l'Energia ha ridotto ulteriormente le previsioni sulla domanda giornaliera di petrolio. Quest'anno crescera' di 250 mila barili: si tratta del minimo dal 1993. Per il 2009 la stima scende da +690 mila a +190 mila barili. Pesa lo scenario recessivo dell'economia globale.

10:40 MILANO A PICCO (-6,5%) CON BANCARI, ENERGETICI, TELECOM E FIAT

Piazza Affari in profondo rosso, in linea con gli altri mercati europeri dopo le chiusure fortemente negative di Wall Street e Tokio, tutti penalizzati dall'allarme recessione lanciato dal Fondo monetario internazionale. Il Mibtel, a un'ora esatta dall'inizio dell'ultima seduta settimanale, perde il 6,5% a quota 15.442 punti, S&P/Mib -7,36%, All Stars -4,64%. Il primo scorcio di seduta e' stato caratterizzato da una raffica di sospensioni per eccesso di ribasso, con alcuni 'big' del listino che non sono riusciti neppure ad iniziare la sessione. Tra le blue chips non c'e' neppure un segno positivo e ad essere bersagliato dalle vendite e' soprattutto il comparto bancario, con Unicredit e Intesa Sanpaolo rispettivamente a -12,83 e -12,13 per cento. Contiene l'emorragia Mediobanca (-3,39%), mentre, sempre tra i finanziari, Generali e' a -6,5% e Unipol a -8,38%. Pesanti anche gli energetici (Eni -8,68%, Enel -9,64%) e glieditoriali, con Gruppo L'Espresso -6,77% e Seat Pagine Gialle -6,79%. Fiat perde il 7,64% a quota 6,4350 euro per azione. Telecom Italia lascia l'8,28% e scende a 0,7590 euro. Ancora tra le tlc, Fastweb -8,51%.

10:19 GENERALI, CALTAGIRONE ACQUISTA 600 MILA AZIONI PER 12,7 MLN

Francesco Gaetano Caltagirone ha acquistato 600 mila azioni di Generali per un controvalore di 12,77 milioni di euro. E' quanto emerge dalle comunicazioni di internal dealing. Gli acquisti sono stati effettuati nei giorni 6, 7 e 8 ottobre. Caltagirone e' membro del cda della compagnia.

09:57 MILANO PROFONDO ROSSO (-6,93%) CON UNICREDIT, TELECOM E FIAT

Profondo rosso per Piazza Affari, in linea con i crolli degli altri principali mercati azionari europei, tutti in scia alle chiusure nettamente negative di Tokio e New York, penalizzate dall'allarme recessione lanciato dall'Fmi: il Mibtel, alle 9.45, arretra del 6,93% a quota 15.374 punti, S&P/Mib -7,83%, All Stars -7,68%. Sono rientrati ad essere scambiati diversi 'big' sospesi per eccesso di ribasso come Unicredit che perde il 10,11%, Eni -8,27%, Telecom Italia -9,49%, Fiat -7,99%. Ancora sospesi, tra gli altri, Fastweb e Terna.

08:52 BORSE EUROPEE, LIEVE RIDUZIONE RIBASSI, LONDRA -5,90% E PARIGI -6,50%

Le borse europee riducono lievemente le perdite che su piazze come Londra e Francoforte erano arrivate a oltre il 10%. Parigi cede il 6,50%, Londra il 5,90%, Francoforte -7,40%, Milano -6,30%, Zurigo -5,55%, Madrid -5,80%.

09:33 MILANO: 17 TITOLI SOSPESI IN S&P/MIB, ENEL -9%

Sospesi dalla seduta ancor prima di iniziare. Sul listino milanese, e in particolare tra i titoli che compongono il paniere dello S&P/Mib, sono 17 i titoli che non riescono a fare prezzo per eccesso di ribasso. Il Mibtel cede il 4,58% e lo S&P/Mib il 4,63 per cento. Tra i pochi titoli scambiati Enel cede il 9,15%, Finmeccanica il 4,18% Generali il 5,69%, Mediaset il 5,55%. Stop per Unicredit, Intesa Sanpaolo, Telecom e Fiat solo per citarne alcuni.

09:31 MILANO, MIBTEL -7,83%, S&P MIB -9%

Tonfo a Piazza Affari. Il Mibtel accusa un calo del 7,83% mentre l'indice S&P Mib dei 40 titoli principali accusa un tonfo del 9%. Tra i maggiori ribassi Unicredit perde il 13,50%, Tenaris, Prysmian e Telecom il 12%.

09:27 MILANO, RAFFICA DI SOSPENSIONI IN APERTURA, TRA CUI UNICREDIT

Raffica di sospensioni per eccesso di ribasso a Piazza Affari con una dozzina di titoli dell'S&P/Mib che non riescono ad iniziare gli scambi, tra cui Unicredit, Fiat, Eni, Telecom Italia, Fastweb, Tenaris, Stm, Impregilo.

09:15 BORSE EUROPEE, FRANCOFORTE -10%, LONDRA -9,70%, PARIGI -8,70%

Sprofondano le borse europee. Francoforte dopo pochi minuti di contrattazioni accusa un crollo del 10,48%. Parigi cede l'8,70%. Crollo anche alla City con l'indice Ftse-100 che lascia sul terreno il 9,70%. Madrid accusa un calo dell'8,35%, Zurigo dell'8,45%.

09:07 BORSE EUROPEE, NUOVA APERTURA IN CALO, PARIGI -6,45%

Ancora un avvio negativo per le borse europee sulla scia di Wall Street e dei crolli sui listini asiatici. Parigi in particolare accusa un tonfo del 6,45%. Madrid pesante con l'indice Ibex che cede oltre il 4%. Francoforte cede il 2,55% mentre Zurigo crolla del 7,55%.

09:07 MILANO, MIBTEL APRE IN CALO (-3,57%)

Avvio in forte calo a Piazza Affari. Il Mibtel alla prima rilevazione accusa un calo del 3,57% mentre l'indice S&P Mib arretra del 3,70%.

08:07 BORSA LONDRA, FTSE-100 APRE IN CALO (-0,60%)

Avvio in calo alla borsa di Londra. L'indice Ftse-100 dopo i primi scambi registra un -0,60%.

09:03 LA BORSA DI MOSCA RESTA CHIUSA

Le autorità russe hanno deciso la chiusura della borsa di Mosca, sia il circuito Micex, denominato in rubli, e sia l'RTS, denominato in dollari dopo i nuovi crolli di Wall Street e delle borse asiatiche.

08:51 ORO, IL PANICO SPINGE L'ONCIA A 927 DOLLARI +4,9%

Sui mercati a contanti dell'Asia, l'oro e' scambiato a 927 dollari l'oncia, +4,9% rispetto al fixing londinese di ieri. La spinta e' assicurata dal panico che regna sui mercati azionari.

08:43 PETROLIO A PICCO SUI MERCATI ASIATICI, TOCCA 82 DOLLARI

Il prezzo del petrolio crolla sui mercati asiatici toccando i minimi da un anno a 82 dollari al barile (-5%). La paura della crisi finanziaria deprime le quotazioni del greggio e l'Opec ha annunciato a fine novembre un vertice straordinario in cui potrebbe deliberare un taglio della produzione per frenare la discesa dei future.

08:36 BORSA TOKYO, NUOVO TONFO DEL NIKKEI CHE CHIUDE A -9,62%

Nuovo tonfo del Nikkei che sulla scia della cattiva performance di Wall Street, ha lasciato sul terreno quasi il 10 per cento. L'indice della borsa di Tokyo ha perso il 9,62 per cento facendo registrare il risultato peggiore dal 'lunedi' nero' dell'ottobre 1987.

08:31 BORSE ASIA, CROLLO DEI LISTINI, JAKARTA NON APRE

Il tonfo di Wall Street provoca un nuovo crollo per le borse asiatiche con Tokyo che lascia sul terreno oltre il 9%. ''Ormai siamo al puro panico'' affermano alcuni operatori davanti ai listini che mostrano una debacle senza precedenti dei mercati azionari in questa settimana. In Indonesia le autorita' hanno deciso di mantenere chiusa la borsa di Jakarta dopo i nuovi forti ribassi di Wall Street. Borsa chiusa nonostante le nuove misure varate dal governo per cercare di sostenere il sistema finanziario. "E' una fase di grande pessimismo - afferma un broker -

ma c'e' sempre la luce alla fine del tunnel. Il problema oggi e' che non sappiamo quanto è lungo il tunnel''. L'indice MSCI Asia pacifico accusa un tonfo del 6% e in questa settimana ha lasciato sul terreno poco oltre il 17%, la peggiore performance da quando esiste l'indice Morgan Stanley creato nel dicembre del 1987. I mercati sono convinti che la crisi del credito e' destinata ad aggravarsi ulteriormente. Sugli altri listini la caduta e' da brividi. La borsa australiana lascia sul terreno l'8,3%. Hong Kong accusa un tonfo del 7,03%, Singapore cede il 7,23%, Bangkok -8%. Poco meglio Seul che limita il tonfo a un -4,13% e Manila che arretra del 2,83%.

08:00 WALL STREET, NUOVO CROLLO NELLA NOTTE: DJ -7,33%, NASDAQ -5,47%

Un'altra giornata nera ieri a Wall Street, la settima di seguito: il Dow Jones ha perso oltre il 7% facendo registrare un'ennesimo crollo per il timore che le misure adottate siano insufficienti per far fronte alla crisi. In chiusura di contrattazioni il listino delle blue-chip ha perso 668 punti pari al 7,33% terminando a 8.579,19 punti e scendendo sotto quota 9.000 per la prima volta dall'agosto del 2003 . Esattamente un anno fa il Dow Jones aveva superato i 14.000 punti. Il Nasdaq ha lasciato invece sul terreno il 5,47% per finire a 1.645,12 punti. Durissima la perdita dello Standard & Poor's 500 che ha ceduto il 7,62 per cento chiudendo a 909,92 punti.

Modificato da DESMO16
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E' la fine del capitalismo.

20 anni esatti dopo il crollo del comunismo

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Negli stati occidentali USA compresi, gli stati spendono ogni anno una cifra che va dal 45 al 60 del PIL

I dipendenti statali a vario titolo vanno dal 30 al 40 %

Per questo la situazione e' diversissima dal 1929

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Guest DESMO16
la consob vieta le vendite allo scoperto. crolla tokyo: -9,6%

Borse, un'altra giornata da incubo

Corsa ai Bot, aumentata l'offerta

Crolla Milano: Mibtel a -5,82%, Francoforte -5,99%, Parigi -7,10% , Londra -7,72%. Wall Street in flessione

TOKYO - Un'altra giornata da incubo per le Borse europee sulla scia del tracollo di Wall Street e del tonfo delle Borse asiatiche. I timori per la tenuta dei mercati finanziari e la certezza che l’economia mondiale stia cadendo in recessione spingono gli investitori a vendere. E a nulla sembrano servire le rassicurazioni dei politici, incluso il premier italiano Silvio Berlusconi, che però ha anche accennato ad una possibile temporanea sospensione dei mercati. Giovedì sera il Dow Jones ha chiuso a -7,3%, tornando al livello dell’agosto 2003, anche a causa della fine del divieto delle vendite allo scoperto, mentre venerdì mattina Tokyo ha chiuso a -9,6%. Ora le attese sono puntate su Washington, dove è attesa la riunione dei G7. I mercati si attendono un’intesa per iniziative comuni, dopo che nei giorni scorsi è fallito il tentativo di arginare la crisi grazie un taglio coordinato del tasso di sconto di mezzo punto da parte delle principali Banche centrali del mondo. Milano in pesantissimo rosso (è arrivata a perdere più dell'8%). Attualmente il Mibtel perde il 5,82% e l’S&P Mib il 6,39%, poco meno delle altre Borse del Vecchio Continente: Francoforte fa segnare -5,99%, Parigi -7,10% e Londra a -7,72%.

Le vendite sono state generalizzate in Europa, ma le perdite peggiori si concentrano sui bancari, assicurativi, telecomunicazionie e utility. Il settore che registra meno perdite è, invece, quello dell'auto.

WALL STREET - E l'effetto domino provocato dal calo generalizzato dalle Borse fa sentire i suoi effetti anche su Wall Street. Il Dow Jones apre in calo dell'1,92%, mentre il Nasdaq cede il 2,88%. Ma dopo poco il Dow Jones cominciava a crollare, cedendo di schianto oltre 500 punti (-7,91%) e portandosi sotto gli 8000 punti. Poi recuperava: il Dow Jones faceva segnare +0,34%, l'S&P 500 +0,53% e il Nasdaq +0,85%. Tuttavia dopo le parole di Bush che ha difeso il piano del governo di sostegno contro la crisi e ha aggiunto che «è grande abbastanza» per funzionare, il Dow Jones cede il 3,86%, lo S&P il 4,19% e il Nasdaq il 3,08%.

TONFO DI UNICREDIT - A Piazza Affari sono i titoli bancari a sopportare le maggiori perdite. Sul listino principale 39 dei 40 titoli hanno registrato a lungo un passivo superiore al 3%. La peggiore è Unicredit (-14,2% sospesa al ribasso), seguita Intesa (-11,1%), da Ubi Banca (-9,8%), Fastweb (-9,2%), Tenaris (-9,1%) e Telecom (-9%). Molto male anche gli energetici che soffrono per i nuovi ribassi del prezzo del greggio, in calo sui timori per una recessione mondiale: Eni (-8,9%), Enel (-7,5%) e Saipem (-7,4%). Sul generale a picco Banca Italease (-10,5%), Erg (-9,8%) e Saras (-9%).

In controtendenza Mediaset che guadagna il 6%.

CONSOB STOP ALLE VENDITE ALLO SCOPERTO - E per tentare di arginare il crollo di Piazza Affari, la Consob ha vietato tutte le vendite allo scoperto sui titoli italiani presenti in Borsa, dopo che il primo ottobre le aveva già messe al bando sui titoli bancari e gli assicurativi. È quanto si apprende da un comunicato della Commissione. Il provvedimento, che ha efficacia a partire dalle 14 di oggi e fino alle 24 del 31 ottobre prossimo, fa seguito alle misure già adottate dalla Commissione il 22 settembre e il primo ottobre in materia di vendite allo scoperto di titoli bancari e assicurativi.

BOT - Il Tesoro nel frattempo comunica che, «date le attuali circostanze di mercato e al fine di accogliere la domanda aggiuntiva dei risparmiatori italiani per i titoli di Stato emersa nelle ultime giornate, il quantitativo offerto venerdì in asta del Bot 3 mesi (scadenza 15/01/2009) viene innalzato da 4.000 a 6.000 milioni di euro. I Bot a 3 e 12 mesi assegnati dal Tesoro registrano intanto rendimenti in drastico calo e domanda sostenuta; quelli trimestrali sono stati collocati con un rendimento lordo semplice del 2,354% (-1,874 punti rispetto all'asta precedente), ai minimi dall'ottobre del 2005. In forte calo anche quelli annuali: il buono a 12 mesi ( che scade il 15/10/2009) è uscito con un rendimento lordo del 3,062%, in flessione di 1,244 punti rispetto all'asta del mese precedente, ai minimi da aprile 2006. Gli importi emessi, 6 miliardi per ciascuno dei due prestiti, sono stati interamente assegnati a fronte di una domanda 11,982 miliardi per i trimestrali e 9,521 per gli annuali.

EURIBOR - Calano intanto, anche se in maniera contenuta, i tassi interbancari in euro. L'Euribor a tre mesi è sceso infatti al 5,38% dal precedente 5,39%, mentre quello ad un mese è passato al 5,12% dal 5,13% ed infine l' Euribor ad una settimana si è attestato sul 4,63% contro 4,79% precedente.

NIKKEI A -9,6% - A condizionare negativamente le Piazze europee, oltre a Wall Street, la seduta odierna delle Borse asitiache. Tokyo in caduta libera, con il Nikkei che ha chiuso a -9,6%: si tratta della peggiore performance degli ultimi 21 anni. Durante la seduta l'indice è è arrivato a perdere il 10,87% (-995,60 punti, a 8.161,89).

MAXI INIEZIONE DI LIQUIDITÀ - La Banca del Giappone (Boj) ha annunciato un'ulteriore iniezione di 3.500 miliardi di yen (26 miliardi di euro) nel sistema bancario del Paese, per far fronte alla mancanza di liquidità. La Boj aveva già immesso in giornata 2.000 miliardi di yen (15 miliardi di euro) a seguito del crollo della Borsa di Tokyo (oltre il -10%), per un totale di 41 miliardi di euro. È l'iniezione di liquidità più ingente fatta dalla Boj in un solo giorno dall'inizio della crisi finanziaria mondiale, ed è il diciottesimo giorno consecutivo che la Banca del Giappone interviene in questo modo sul mercato. Il Giappone, quest'anno presidente di turno del G8, è pronto inoltre a convocare una riunione straordinaria del club delle grandi potenze mondiali se nelle riunioni del G7 delle finanze che si terrà in giornata a Washington non emergeranno soluzioni per fare fronte alla crisi dei mercati finanziari. Lo ha annunciato il premier giapponese Taro Aso.

LE ALTRE PIAZZE - Tutti in territorio negativo gli altri mercati asiatici. La Borsa di Sydney ha chiuso la sessione odierna con una pesante perdita, seguendo l’onda lunga del panico che sta accompagnando la crisi finanziaria mondiale. L’indice S&P/ASX 200 ha perso 360,2 punti, pari all’8,34 per cento, scendendo a 3.960,7 punti, il suo più basso livello da cinque anni in qua. Non va meglio per la Borsa di Manila, che ha chiuso lasciando sul terreno l’8,3%. Bombay ha aperto la seduta odierna con una perdita del 7,9%. Anche in India, come in tutte le piazze asiatiche - fa eccezione l’Indonesia che ha sospeso le contrattazioni - prevale il panico per la crisi finanziaria mondiale. Seduta pesante a Hong Kong. L'indice Hang Seng ha chiuso in pesante ribasso e ha lasciato sul terreno il 7,19% a 14.796 punti. Unica eccezione l’Indonesia: il presidente della Borsa di Giacarta ha dichiarato che le contrattazioni sono sospese a tempo indeterminato «per evitare il panico» dopo il nuovo crollo del Dow Jones. Le autorità indonesiane prevedevano di riaprire il mercato venerdì mattina, dopo averlo sospeso mercoledì. Ma all’ultimo minuto i dirigenti hanno cambiato idea dopo che le Borse asiatiche hanno registrato crolli all’apertura. La Borsa di Shanghai ha chiuso le contrattazioni con l'indice principale in calo del 3,57% a quota 2000,57 punti.

MERCATO DELL'AUTO - Se la crisi finanziaria sta colpendo soprattutto banche ed assicurazionic'è chi teme ora possa investire il mercato dell'auto e portarlo un «collasso totale». E non solo in riferimento al prevedibile crollo delle vendite di automobili in Europa e Stati Uniti, ma anche al «drammatico» rallentamento che subiranno i mercati finora trainanti di Cina ed India. La previsione choc, la più «tremenda» finora avanzata sul settore auto, è di J.D.Power, uno degli istituti di analisi più autorevoli al mondo. Già nel 2008, secondo J.D.Power, le vendite in Europa dovrebbero scendere rispetto al 2007 del 3,1%, ma solo grazie alla buona performance dei paesi dell'est, perchè nella sola Europa occidentale la stima è di un calo del 7,5%. Negli Stati Uniti, invece, le vendite di veicoli dovrebbero scendere nel 2008 a 13,6 milioni (contro i 16,15 milioni del 2007) e nel 2009 a 13,2 milioni.

PETROLIO - Intanto nei primi scambi a New York il petrolio è sceso ai minimi di un anno sotto la soglia degli 80 dollari al barile a New York. A pochi minuti dall'inizio degli scambi a Nymex il greggio viaggia a 79,59 dollari, in calo di ben sette dollari. Sul barile pesano le previsioni del Fondo monetario internazionale, secondo cui l'economia mondiale è sull'orlo della recessione: ciò avrebbe un impatto molto forte sulla domanda di greggio.

LEHMAN-BROTHERS - Il fallimento di Lehman Brothers pesa all'Italia per 4,3 miliardi di euro: molto più dei crac Cirio e Parmalat messi insieme. Lo denuncia il deputato del Pd, componente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia a seguito della risposta del ministero dell'Economia alla sua interpellanza sugli effetti del fallimento della banca Lehman Brothers sulla finanza nazionale. «I timori che avevamo sulle ricadute del fallimento Lehman e sulle operazioni di finanza creativa dell'ultimo decennio erano fondati. Oggi, con grave ritardo, il Tesoro ha fornito dati che confermano che le perdite dei risparmiatori italiani nei confronti di Lehman ammontano ad 1 miliardo 350 milioni ai quali si aggiungono altre perdite per 450 milioni di euro derivanti dai titoli in gestione patrimoniale e quelli nel portafoglio dei fondi comuni. In totale le perdite per i risparmiatori italiani ammontano ad un miliardo e 800 milioni: una cifra enorme di cui non si capisce ancora chi ne farà le spese nè se il decreto 'salva banchè permetterà ai risparmiatori di non veder intaccati i propri risparmi. »I dati forniti oggi dal sottosegretario Cosentino - prosegue Boccia - destano ancora maggiore preoccupazione dal momento che al miliardo e 800 milioni che ricade direttamente sulle tasche dei risparmiatori si deve aggiungere il valore delle polizze index-linked per una esposizione pari a 1 miliardo 270 milioni e il miliardo 250 milioni derivante dalle operazioni dello stesso tesoro (mark to market negativo)». La perdita, sottolinea ancora Boccia, «E' quindi di 4,3 miliardi e deriva esclusivamente dal fallimento della Lehman Brothers. Nulla sappiamo su quali altre banche controparti del tesoro si trovano in situazioni a rischio nè su quanta parte del debito pubblico nazionale e degli enti locali è trattato con prodotti derivati nelle mani di banche pericolanti».

Borse, un'altra giornata da incubo Corsa ai Bot, aumentata l'offerta - Corriere della Sera

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Alt ;) corretto ma qui stavamo andando avanti col social-capitalismo,cioè dove TUTTI (e non la maggioranza) dovevano aver accesso a tutto o quasi tutto ;) babbo natale non esiste...mentre esiste il mercato reale!

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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