Vai al contenuto

Fiat-Chrysler: firmato accordo per una alleanza


Messaggi Raccomandati:

In termini di numeri, se prendiamo il 2008, Chrysler + FIAT arriverebbe a poco piu di 4.000.000, ma come potenziale si puo superare abondantemente i 5.000.000, infatti i due record di entrambe sono sui 2.700.000 unita nel monde in un anno (1996 o 1997 per FIAT e 2006 per Chrysler).

Dunque i 5 Milioni "chiesti" da Marchionne sono alla portata.

Questo accordo mi sembra veramente un colpacio senza sborsare una lira e senza resentire un eventuale bancarotta da Chrysler se ho ben capito, dunque e l'ideale per la FIAT ma anche per CHrysler per il futuro in Europa e per avere un aiuto ulteriore dello stato.

FIAT : Fabbrica Italiana Alta Tecnologia

Link al commento
Condividi su altri Social

  • Risposte 1,4k
  • Creato
  • Ultima Risposta

I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Fiat-Chrysler, firmato l'accordo

condizionato agli aiuti Usa

di Andrea Malan

A più di vent'anni dai primi contatti tra Gianni Agnelli e Lee Iacocca – e a qualche mese dalle prime indiscrezioni sul rinnovato interesse - Fiat e Chrysler hanno annunciato ieri il fidanzamento ufficiale: le due aziende hanno firmato una «lettera d'intenti non vincolante per la creazione di un'alleanza strategica globale»; il contratto vero e proprio dovrebbe essere siglato ad aprile, dopo che l'azienda Usa avrà ottenuto dal Tesoro Usa l'approvazione del suo piano di risanamento.

Le linee principali dell'intesa con Chrysler seguono le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi. Fiat fornirà all'azienda americana licenze per utilizzare piattaforme per veicoli a basso consumo, motori, trasmissioni e componenti, che Chrysler potrà adattare alle proprie esigenze e produrre nei propri impianti; Chrysler avrà inoltre accesso alla rete di distribuzione Fiat. L'intesa offre alla casa americana «significative opportunità di contenimento dei costi» (secondo il «Wall Street Journal» sarebbero stimabili in 3-4 miliardi di dollari).

Come corrispettivo Fiat riceverà «una quota iniziale del 35%» di Chrysler (esclusa Chrysler Financial) con un'opzione per acquistare un ulteriore 20% dopo dodici mesi pagando – secondo il «Wall Street Journal» – una somma di 25 milioni di dollari e a condizione di aver migliorato la performance del costruttore americano. Dieci anni fa, la Daimler pagò 36 miliardi di dollari per il 100% dell'azienda Usa. Sempre secondo il quotidiano, alla casa italiana potrebbero andare tre dei sette posti nel consiglio d'amministrazione di Chrysler. Fiat dovrebbe ricevere le azioni dall'attuale azionista di maggioranza, Cerberus; Daimler sta cercando di vendere il suo 19,9 per cento. Oltre al compenso in azioni, Torino potrà utilizzare a sua volta gli impianti Chrysler per assemblare propri modelli destinati al mercato americano e la rete Chrysler per distribuirli. Come ha sottolineato il presidente Luca di Montezemolo, «dal punto di vista di Fiat significa poter vendere tecnologie costate grandi investimenti e accedere a mercati con grande potenziale per noi, riportandovi marchi come l'Alfa Romeo e la Fiat 500».

L'accordo è stato definito «buono» da John Elkann, vicepresidente Fiat, mentre per l'amministratore delegato Sergio Marchionne è «un passo fondamentale nello scenario del settore, che sta vivendo una fase di rapido cambiamento, e conferma l'impegno e la determinazione di Fiat e Chrysler a ricoprire un ruolo importante in questo processo globale». I tempi, a volte, cambiano in maniera paradossale: vent'anni fa Agnelli e Iacocca, nell'annunciare lo stop alle trattative, avevano citato tra i motivi della decisione proprio le «incertezze dell'economia globale e il rallentamento delle vendite in Usa ed Europa». Ora l'accordo Fiat-Chrysler è finalmente arrivato, dopo una lunga fase di studio e dopo che si era ritirato negli ultimi mesi un concorrente come Nissan. L'azienda nipponica ha stimato meno importanti due tra le cose che Chrysler può offrire: il marchio Jeep (Nissan è già presente nei fuoristrada) e le fabbriche Usa (che i giapponesi hanno già).

L'azienda guidata da Bob Nardelli è la più piccola delle big three di Detroit ed è scivolata al quinto posto del mercato Usa, preceduta anche da Toyota e Honda. È in grave crisi finanziaria e l'anno scorso è quella che ha pagato di più la recessione Usa, con un calo delle vendite del 30% su base annua; senza i 4 miliardi di dollari ricevuti da Washington all'inizio di gennaio avrebbe già dovuto portare i libri in tribunale e molti osservatori dubitano delle sua possibilità di sopravvivenza.

Per Torino l'accordo è per ora a costo zero: Fiat non sosterrà «alcun esborso di cassa verso Chrysler» né ha assunto impegni a finanziare l'azienda americana in futuro. Dovrà però iniziare a spendere se vorrà concretizzare la parte relativa al ritorno negli Usa delle proprie vetture; se è valida la data di rientro negli Usa nel 2011, gli investimenti dovranno iniziare al massimo entro 12 mesi.

Per ora, l'onere di rimettere Chrysler in carreggiata ricadrà sul Governo americano. L'intesa con Fiat è una parte importante del piano di risanamento che dovrà essere presentato al Tesoro entro il prossimo 17 febbraio, ed è «coerente con i termini e le condizioni del finanziamento» già ricevuto. Con il memorandum d'intesa in tasca, i vertici della Chrysler possono ora dimostrare a Washington di disporre di un partner, di piattaforme e motori più economici e adatti all'attuale congiuntura di mercato. Al decollo del piano mancano due elementi: l'intesa con le altre parti in causa – finanziatori, dipendenti, sindacato, concessionari e fornitori – e la seconda tranche di 3 miliardi di fondi statali (anche se non è detto che non siano necessari altri contributi).

Come si spiega la reazione della Borsa? Per le sinergie e i vantaggi ci vuole tempo – almeno due o tre anni –, mentre il mercato guarda ai problemi finanziari di breve periodo e alle previsioni negative sull'andamento dei mercati nel 2009. Su questi ultimi, i vertici della Fiat dovrebbero dare qualche lume domani, in occasione della presentazione dei conti dell'ultimo trimestre 2008.

1486064684650356737.gif.a00f8cace62773a93b9739b2906757ee.gif

Link al commento
Condividi su altri Social

Ho parlato ora con un alcuni amici sia di Fiat che consulenti aziendali nel settore automotive.

Quello che sta facendo Fiat con Chrysler è veramente un colpo di genio.

E' qui che si distinguono i geni dalle persone normali anche se brave.

L'accordo Fiat-Chrysler è tutto farina di Marchionne. Come tutto farina di Marchionne fu il divorzio con GM.

Mentre tutti a natale pensavano con chi Fiat si sarebbe legata ipotizzando PSA Marchionne è volato negli USA e ha convinto Cerberus e Nardelli all'accordo.

Fiat ha solo da guadagnare e nulla da perdere.

Anche in caso di fallimento di Chrysler Fiat sarà in prima fila per rilevarne gli asset validi (rete di vendita, marchio jeep, qualche stabilimento) e non ci rimetterà un dollaro.

In caso di successo avrà Chrysler ha una cifra ridicola e l'accesso al mercato americano.

Cosa ci guadagna Chrysler?

Prima di tutto Marchionne. Gli americani lo conoscono bene e forse solo lui può fare il miracolo di salvare Chrysler. Ha salvato Fiat in condizioni non migliori e ha l'esperienza per gestire situazioni impossibili.

Ci guadagna l'accesso alla tecnologia Fiat, i Multiair, le piattaforme del segmento B e C che sono ottime, i Multijet e i TJet, i newB e i futuri V6.

Ci guadagna l'accesso alla rete europea di Fiat ma soprattutto sudamericana.

Chrysler è conosciuta in Brasile e soprattutto Argentina e insieme a Fiat che è leader del mercato troverà interessanti sbocchi.

Inoltre insieme con Fiat potrà avere accesso agli aiuti statali erogati solo a condizione di rinnovare l'intera produzione in ambito ecologico.

Link al commento
Condividi su altri Social

Dunque nel prossimo CDA di Chrysler sedieranno lui

fattony.jpg

E

simpsons_luigirisotto_2.jpg

:D :D :D :D :D :D

Scherzi a parte, se non riescono a farsi trascinare dal buco nero degli ammerigani, parrebbe buono.

Anche se comunque a stò punto non capisco la decisione di Miao Miao e il blocco di tutti i progetti e i lanci. (anche se un'idea ce l'ho)

Link al commento
Condividi su altri Social

Anche se comunque a stò punto non capisco la decisione di Miao Miao e il blocco di tutti i progetti e i lanci. (anche se un'idea ce l'ho)

Entrambi hanno un denominatore comune: $$$$$$$$$

Miao Miao perchè VW l'avrà coperto d'oro (e le paghe in Fiat, anche i V.P., non è che sono mostruose).

Sul blocco, per risparmiare.....ci razionano persino la carta per il cesso....fai te.....:roll:

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Link al commento
Condividi su altri Social

tony anche tu lavori in fiat???

fpt......;)

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Link al commento
Condividi su altri Social

fpt......;)

Fiat: Powertrain Torino Stura, nuova cassa integrazione

di ANSA

Saranno lasciati a casa 2.790 lavoratori tra febbraio e marzo

(ANSA) - TORINO, 21 GEN - La Fiat ha annunciato nuova Cig nello stabilimento Powertrain di Torino Stura. Il provvedimento interessera' 2.790 dipendenti. In particolare 1.140 lavoratori delle linee dei motori saranno lasciati a casa nelle ultime due settimane di febbraio e 1.650 di quelle di cambi e assali dal 16 febbraio al 7 marzo.

Spero tu non c'entri...;)

Link al commento
Condividi su altri Social

Ospite
Questa discussione è chiusa.

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.