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FIFA World Cup 2010: Sudafrica


Navarre75

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Concordo in linea di massima con i voti, ma Camoranesi imho meritava 6,5.

E' l'unico che nel secondo tempo ha provato a saltare l'uomo e a proporre qualcosa.

Io invece credo che Camoranesi abbia fatto malissimo! Invece di starsene sulla fascia largo, attaccato alla linea laterale, trotterellava in mezzo al campo intasando i movimenti di di natale, di iaquinta.

Ha fatto due cose buone, che gli sono riuscite perchè ha comunque tecnica da vendere, ma non ha fatto gioco di squadra!

Bibidibobidibu

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Io invece credo che Camoranesi abbia fatto malissimo! Invece di starsene sulla fascia largo, attaccato alla linea laterale, trotterellava in mezzo al campo intasando i movimenti di di natale, di iaquinta.

Ha fatto due cose buone, che gli sono riuscite perchè ha comunque tecnica da vendere, ma non ha fatto gioco di squadra!

A quel punto non serviva più il gioco di squadra... serviva uno che avesse la tecnica di superare l'uomo, e lui l'ha fatto.

Comunque c'è poco da lamentarsi: in Italia adesso non abbiamo attaccanti con la A maiuscola.

Il punto è che non abbiamo uno che finalizzi l'azione.

E di certo non è Cassano o Balotelli che manca in questa Nazionale. Questi due nomi son buoni solamente per i titoli sui giornali...

Due giocatori enormemente sopravvalutati, e che in questa nazionale non hanno giustamente trovato posto.

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Brasile e Fabiano spietati: 3-1

Doppietta del bomber' date=' Costa d'Avorio ko[/size']

A differenza di altre big, il Brasile non stecca. La nazionale verdeoro travolge la Costa d'Avorio per 3-1 e guadagna subito la qualificazione agli ottavi di finale del Mondiale. Una doppietta di Luis Fabiano al 25' e al 50' (quest'ultimo gol viziato da un fallo di mano) ha spianato la via all'undici di Dunga, che ha poi chiuso i conti con Elano al 62'. Inutile, per gli africani, la rete del rientrante Drogba al 79'. Nel finale espulso Kakà.

LA PARTITA

In questo mondiale sempre più a tinte sudamericane, il Brasile raccoglie la sfida più grande dell'Argentina: giocarsi il titolo iridato a parti rovesciate. Sì, perche ai sei punti griffati dall'Albiceleste con grandi solisti, gol e joco offensiv', la Seleçao risponde con sei punti conquistati all'argentina, o meglio all'europea: grande solidità difensiva, organizzazione, svolazzi consentiti solo a partita già in cassaforte e colpi del k.o. portati a sorpresa e con precisione. Con la Costa d'Avorio, i verdeoro hanno senz'altro mosso dei passi in avanti rispetto alla prima, controversa prestazione sudafricana con la Corea del Nord. Niente di mirabolante, come detto: ma sono risultati evidenti i progressi nel gioco d'insieme, nel movimento con e senza palla. Della grande solidità difensiva si sapeva già (Lucio e Juan perfetti, Melo inappuntabile davanti a loro): ai gol buoni per vincere la partita più delicata e prendersi gli ottavi di finale, ci ha pensato il redivivo Luis Fabiano, che da quasi un anno non timbrava con la maglia più amata dai brasiliani.

Bello il primo gol, segnato in un momento in cui la Seleçao stava soffrendo la manovra avversaria: tacco per Kakà, scambio stretto con Robinho e assist dell'ex-milanista - fino a quel momento uomo in meno - per la rasoiata sotto la traversa del Fabuloso (25'). Stupendo il secondo: peccato solo che lo show di dribbling aerei e "sombreri" completato da un sinistro di controbalzo venga sporcato da due - dicasi due - tocchi di mano ignorati dall'arbitro. Che, essendo francese, ha forse considerato nelle sue decisioni il precedente di Henry con l'Irlanda. Il resto, a partire dal gol dell'ottimo Elano (altro cioccolatino del redivivo Kakà), è stata passeggiata con giocate e riccioli degni dell'enorme tradizione, col Brasile che ha ricordato quelle grandi band che nei concerti, una volta suonati i pezzi nuovi, esaltano i fans i loro grandi hits. La stecca, però, l'ha presa Kakà cedendo a un nervosismo per lui inedito che gli ha fatto collezionare una clamorosa espulsione per due cartellini gialli di origine rissaiola.

A divertirsi poco, ovviamente, è stata la Costa d'Avorio, andata in gol col suo capo carismatico Drogba solo e quando il Brasile, tornato a fare il Brasile, si è deconcentrato lasciando finalmente qualche spazio dietro. Proprio il bomber del Chelsea è stato l'icona del "vorrei ma non posso" degli ivoriani: il grande DiDi è sembrato in ritardo, condizionato nel fisico e nella testa dall'infortunio al gomito che ha minato il suo mondiale. Ma i suoi compagni, con l'eccezione di Eboué, Yaya Touré e Gervinho (entrato nella ripresa: perchè era fuori, Eriksson?), sono parsi assolutamente inadeguati anche in perfette condizioni fisiche. Specie il lato sinistro, composto dal basso in alto dal trio Tiene-Tioté-Kalou, è stato un cocktail molesto e stordente, per la Costa d'Avorio. Sul banco degli imputati Eriksson, colpevole di discutibili scelte sui singoli. E la sua flemma, il suo sorrisetto sono assai poco in nuance con la rabbia finale (a cavallo dell'espulsione di Kakà, calcioni e nervi a fior di pelle) dell'ennesima grande d'Africa che rischia di lasciare in anticipo il Mondiale sognato da sempre.

LE PAGELLE

Kakà 6 Tutto in una notte, per uno dei (finora) grandi presenti-assenti del Mondiale. All'inizio perde malamente sei palle sei di seguito, poi si rinfranca grazie all'assist dell'1-0 al Fabuloso e, anche se i suoi leggendari slalom sono già nell'archivio della storia del calcio, combina buone cose tra le quali il regalino a Elano per il 3-0. Il nuovo Kakà lo si scopre alla fine, quando accetta di recitare da protagonista la parte del cattivo nello spaghetti-western girato dai nigeriani: e dopo una sceneggiata di Keita, finisce incredibilmente fuori. Salterà la sfida con Cristiano Ronaldo.

Felipe Melo 7 Eh sì, e non prendeteci per matti. Lo juventino più chiacchierato e chiacchierone riesce a dimostrare a tutti i suoi detrattori che, se impiegato nel modo a lui più congeniale, riesce persino a rendersi utile se non addirittura fondamentale. Gilberto Silva inizia l'azione, lui pensa a recuperare palloni e proteggere i centrali difensivi. Non sbaglia un pallone che è uno e, incredibile, non si ricorda un suo fallo, nemmeno veniale. Melo immacolato, Kakà espulso: siamo su Scherzi a Parte?

Juan 7 La disposizione tattica molto "schiscia" del Brasile aiuta un centrale difensivo: se poi costui è anche bravo e concentrato, gli attaccanti avversari possono accomodarsi in un altro locale. Il romanista fa girare al largo Drogba e, sul lato del centrodestra, cancella completamente Kalou e chiunque si presenti nelle zolle di sua competenza. Prestazione da applausi, e il suo titolo alla borsa mercato sale, sale...

Dunga 7 A fare media con il look meriterebbe l'insufficienza perché il tridente "cappottino cammellato-camicia color Campari-maglietta della salute verde menta" sarebbe da 4 pieno. Il tecnico, invece, è da 7, perchè il Brasile, udite udite, è una squadra di calcio, non una platinata accozzaglia di meravigliosi solisti. Squadra molto europea, anzi, italiana: coperta, attenta ai movimenti e alla fase difensiva. A differenza di molte squadre italiane, specie di quella nazionale, sa però colpire perché davanti (o anche dietro, vedi alla voce Maicon), c'è gente che sa cos'è una porta e a che cosa serve. L'urlata dopo l'1-3 di Drogba fa capire quanto il criticatissimo c.t. della Seleçao sia fortemente determinato a bissare l'impresa, compiuta da giocatore nel 1994, di alzare la Coppa del Mondo.

Drogba 6 Leone ancora ferito, o almeno convalescente, comunque in grado di assestare la zampata. Segna il vano gol dell'1-3, sfiora il gol anche prima, sullo 0-2. Si muove poco e non è il solito terrore delle aree perché è evidente la sua circospezione nel cercare i contrasti, nell'accettare lo scontro fisico. Ma anche menomato è quattro categorie sopra alla stragrande maggioranza dei suoi compagni. Davvero sfortunato, lui, l'eliminazione precoce, non la meriterebbe proprio.

Kalou 4,5 Ancelotti ha raccontato che Kalou, nello spogliatoio del Chelsea, è l'agitatore positivo, l'allegrone, il mister simpatia sempre con un sorriso e uno scherzo nelle tasche. E il buon Kalou ha continuato anche al mondiale questo party perennemente in corso nella testa facendo partecipare alla festa anche i suoi avversari. Dopo 68 minuti di allegro trotterellaggio, persino "SvenGo" Eriksson si accorge che, insomma, non c'è niente da ridere. E lo toglie.

IL TABELLINO

BRASILE-COSTA D'AVORIO 3-1

Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar 6,5; Maicon 6,5, Lucio 6,5, Juan 7, Bastos 5,5; Gilberto Silva 6,5, Felipe Melo 7; Elano 6,5 (21' st Dani Alves 6), Kakà 6, Robinho 6 (47' st Ramires); Luis Fabiano 7,5. A disposizione: Gomes, Doni, Luisao, Thiago Silva, Gilberto, Josué, Julio Baptista, Kleberson, Nilmar, Grafite. C.T.: Dunga

Costa d'Avorio (4-3-2-1): Barry 5,5; Demel 6, Kolo Touré 5,5, Zokora 5, Tiené 4; Eboué 6 (27' st Romaric 6), Yaya Tourè 6,5, Tioté 5; Dindane 6 (9' st Gervinho 6,5), Kalou 4,5 (23' st Keita 5); Drogba 6. A disposizione: Zogbo, Yeboah, Angoua, Boka, Gohouri, Bamba, Gosso, Koné, Doumbia. C.T.: Eriksson.

Marcatori: 24' pt Luis Fabiano (B); 5' st Luis Fabiano (B); 16' st Elano (B); 34' st Drogba (CA)

Arbitro: Lannoy (Francia)

Ammoniti: Tiené (CA), Keita (CA), Tioté (CA)

Espulso: 43' st Kakà (B) per doppia ammonizione

20 giugno 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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va beh ragazzi c'è anche da dire che forse la grande carenza di questa squadra è legata ad assenza di un fantasista che aiuta sicuramente a sbloccare i risultati in partite dove storicamente facciamo fatica, come quelle in cui gli avversari si chiudono.

Purtroppo in Sudafrica non c'è nessuno e a casa non è rimasto un granché...

Ricordatevi che Miccoli è infortunato e Cassano spesso nelle occasioni che contano sparisce...

Purtroppo paghiamo al scelta dei club che non hanno puntato su giovani italiani. Quindi abbiamo buone promesse costrette ad andare all'estero (Vedi Giuseppe Rossi) o a marcire in panchina (vedi Giovinco).

Per il resto purtroppo non siamo sicuramente in presenza di una generazione di fenomeni...

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A quel punto non serviva più il gioco di squadra... serviva uno che avesse la tecnica di superare l'uomo, e lui l'ha fatto.

Comunque c'è poco da lamentarsi: in Italia adesso non abbiamo attaccanti con la A maiuscola.

Il punto è che non abbiamo uno che finalizzi l'azione.

E di certo non è Cassano o Balotelli che manca in questa Nazionale. Questi due nomi son buoni solamente per i titoli sui giornali...

Due giocatori enormemente sopravvalutati, e che in questa nazionale non hanno giustamente trovato posto.

Almeno su questo son d'accordo (a dire il vero un poco poco meno su Balotelli che se solo fosse disciplinato potrebbe essere il nostro Eto'o) con juventini del foro che difendono il loro CT, IMHO in piena crisi di idee e probabilmente con la testa a Dubai tanto da non accorgersi di schierare un cadavere e fissarsi così eccessivamente sullo stravalutato Marchisio messo perennemente fuori posizione, per fortuna che il suo adorato mezzapippa ha segnato il rigore (da quando è diventato il rigorista principe?).

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Il Portogallo elimina la Nord Corea

Crollo asiatico nella ripresa: 7-0

Dominio a forti tinte rossoverdi a Cape Town. Il Portogallo di Cristiano Ronaldo ha messo fine ai sogni di gloria della Corea del Nord travolgendola ed eliminandola dal torneo con un sonoro 7-0. Dopo un primo tempo equilibrato e a ritmi blandi sbloccato solo dalla rete di Meireles (25')' date=' i lusitani hanno preso il largo nella ripresa con le reti nel giro di pochi minuti di Simao (53'), Almeida (56') e Tiago (60' e 88') prima di Liedson e Ronaldo.

[b']LA PARTITA

Finisce così, come peggio non poteva finire, il Mondiale della piccola Corea del Nord. Dopo aver resistito per quasi un'ora col Brasile gli asiatici hanno disputato un buon primo tempo anche con il Portogallo, cedendo solo alla rete di Meireles frutto di una invenzione dell'ispirato Tiago, poi però si sono dimenticati di disputare il secondo tempo andando incontro alla prima goleada sudafricana.

Risultato clamoroso - certo - non tanto per i numeri del tabellino che prima della sfida coreana al Brasile ci potevano anche stare, quanto per il buon primo tempo disputato dagli undici di Jong Hun, sulla falsa riga del debutto: squadra attenta sulla propria tre quarti e partita addormentata a centrocampo con un Portogallo lento e abbastanza svogliato. Poi l'intervallo e la misteriosa sparizione dei coreani, questa volta in blocco. Dopo il gol di Meireles a metà del primo tempo infatti, i lusitani travolgono una squadra allo sbando per non dire assente con tre gol nel giro di sette minuti.

È bastata un pizzico di geometria nelle giocate e la banda coreana è andata in tilt. Passaggi di prima - massimo tre - uso continuo delle corsie laterali e inserimenti dalle retrovie e il gioco è fatto. Simao, Almeida e lo stesso Tiago, geometra e muratore allo stesso tempo nella doppietta che ha fatto stropicciare gli occhi ai suoi fans juventini, si sono infilati come coltelli nel burro difensivo coreano facendo scorrere i titoli di coda sulla partita con una buona mezz'ora di anticipo.

Nell'ultima parte di melina pura c'è stato il tempo per altri tre sussulti, buoni per la differenza reti e di riflesso per la qualificazione agli ottavi. A mettere fieno in cascina, a dispetto della Costa d'Avorio, ci hanno pensato Liedson, dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo e Tiago a un giro d'orologio dal novantesimo minuto. Prima però è andata in scena la "liberazione" dall'incantesimo di Cristiano Ronaldo. Il suo digiuno di reti con la maglia nazionale che durava dall'11 febbraio 2009 (qualificazioni contro la Finlandia ndr) termina al minuto 87' contro la Corea per quello che è il suo primo gol iridato, portatore sano di un pizzico di quella tranquillità che a CR9 giunge come manna dal cielo, con tanti saluti alla Corea del Nord, tornata ad esser quel materasso che tutti si aspettavano.

LE PAGELLE

Ronaldo 6 Si è sbloccato CR9 e forse era anche ora ma l'ex Pallone d'Oro non è ancora lui, anzi, è ben lontano dall'esserlo. Contro i simpatici coreani il Ronaldo versione Manchester avrebbe fatto un sol boccone di tutta - e dico tutta - la difesa asiatica. Invece si deve accontentare del gol del 6-0 a pochi minuti dalla fine in circostanze fortunose. Migliorerà.

Tiago 8 Milioni di tifosi juventini si saranno chiesti se il Tiago "ammirato" a Torino per due stagioni fosse stato il fratello brutto o il cugino di secondo grado dello straordinario centrocampista che ha dominato il centrocampo in questa partita. Inizia il suo show con un assist al bacio per la rete di Meireles, detta geometrie per tutta la partita a destra e a manca e chiude l'opera con una doppietta strameritata.

Meireles 7.5 Sarà dura per Deco ritornare e pretendere di riavere il posto in squadra. Complice involontaria la squadra asiatica, il buon Raul è stato il primo a crederci trovando la chiave per sbloccare il forziere coreano. Ottimi inserimenti e tanto lavoro sporco a centrocampo han fatto il resto.

Coentrao 7.5 Se Tiago ha potuto disegnare traiettorie e geometrie per tutto il campo una buona parte di merito è anche dell'esterno sinistro che con le sue sgroppate ha scavato un solco sulla mancina.

Corea del Nord 5 (di stima) Il Mondiale coreano fino all'intervallo di questa partita era qualcosa più di dignitoso. Sconfitta di misura col Brasile e col Portogallo, poi il blackout e sei reti in quarantacinque minuti che affibbiano nuovamente l'etichetta di "squadra materasso" a Tae-Se e compagni.

IL TABELLINO

PORTOGALLO-COREA DEL NORD 7-0

Portogallo (4-3-3): Eduardo 6; Miguel 6.5, Alves 6, Carvalho 6.5, Coentrao 7.5; Tiago 8, Mendes 6.5, Meireles 7.5 (25' st Veloso sv); Simao 6.5(28' st Duda sv), Almeida 6.5(32' st Liedson), Ronaldo 6. A disposizione: Beto, Fernandes, Rolando, Ferreira, Costa, Pepe, Amorim, Danny. All.: Queiroz

Corea del Nord (4-5-1): Myong-Guk 5; Jong-Hyok 5 (29' st Song-Chol sv), Chol-Jin 5, Nam-Chol 5 (13' st Kim Kum II 5), Kwang-Chon 5; In-Guk 5, Jun-Il 5, Yun-Nam 5, Yong-Hak 5, Yong-Jo 6; Tae-Se 5.5. A disposizione: Myong-Gil, Myong-Won, Nam-Chol II, Kwang-Hyok, Yong-Jun, Chol-Myong, Kim Yong II, Sung-Yok, Chol-Hyok, Kum-Chol. All.: Jong-Hun.

Arbitro: Pozo (Cile)

Marcatori: 25' Meireles, 8' st Simao, 11' st Almeida, 15' e 42' st Tiago, 36' st Liedson, 41' st Ronaldo

Ammoniti: Mendes, Almeida (P), Nam-Chol ©

Espulsi: - nessuno

21 giugno 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Mondiali' date=' il Cile vola con Gonzalez[/size']

Battuta per 1-0 la Svizzera

Un gol di Gonzalez regala al Cile la vittoria contro la Svizzera nella seconda giornata del girone H dei Mondiali sudafricani. La squadra del c.t. Bielsa, ora in testa con sei punti, vede gli ottavi di finale. Penalizzata, invece, dall'assurda espulsione di Behrami alla mezz'ora del primo tempo la squadra elvetica che ha però dalla sua la "fortuna" di incontrare nell'ultimo match l'Honduras. Nel finale pari sfiorato con Derdiyok.

LA CRONACA

Sembra di giocare a Santiago. Il rosso domina sugli spalti. La voce dei tifosi cileni supera tutto, anche l'inno svizzero. Si gioca per la storia, per una reconquista che sa di rivincita verso quel calcio ricco e lontano anni luce dalla vita umile delle Ande. Col cuore La Roja mette sotto assedio la Svizzera che però, come da indole geografica, non si scompone. Resta ordinata in campo e cerca di colpire con le ripartenze.

Ma dopo nemmeno 30 minuti diventa protagonista in negativo l'arbitro che espelle Behrami (che al massimo avrebbe meritato un giallo) e mette sul taccuino ben altre quattro ammonizioni (nella ripresa riesce anche a fare se è possibile peggio).

Gli elvetici sono così costretti a chiudersi, sfruttando la loro miglior dote: la difesa (riescono anche nell'impresa di far crollare il record di imbattibilità dell'Italia fermo a 548 minuti).

Nella ripresa Sanchez prova a dare la scossa alla gara con le sue sortite in attacco. Peccato che, come spesso gli capita, non riesce a concludere l'azione con il gol. Il Cile ci prova con animo e mettendo in campo tutta la tecnica di cui è capace, però il possesso palla non si traduce in azioni buone a offendere.

Serve un gol ai cileni. Lo urla con tutta la forza che ha Bielsa, ma nulla di nulla. La diga di cemento armato costruita da Hitzfeld non crolla sotto l'impeto del tornado rosso. La Roja così molla, stanca e affranta da tanta organizzazione di gioco. Ma quando me te lo aspetti arriva il gol-vittoria: lo firma Gonzalez a un quarto d'ora dalla fine. L'azione però era viziata da un fuorigioco.

L'unico errore difensivo costa carissimo alla Svizzera. Che poi spreca malamente con Derdiyok una facile occasione.Ora saranno cruciali le ultime sfide (Cile-Spagna e Svizzera-Honduras).

LE PAGELLE

Gonzalez 7 Bielsa azzecca il cambio. Lo mette in campo all'inzio del secondo tempo e lui regala alla sua Nazione il gol più importante. Quello del sogno.

Sanchez 6,5 È velocissimo, il vero pepe nel minestrone della gara. Ma al momento giusto non c'è. Non conclude, o meglio lo fa senza riuscire ad andare in rete.

Suazo 5,5 Non incide e così va fuori subito. Ci aspettava molto di più da uno degli uomini più rappresentativi, ma visto che siamo in periodo di esami gli diamo l'opportunità di rifarsi all'orale.

Benaglio 7 Bravissimo in molte occasioni. Placa la sete di vittoria degli avversari con parate puntali. Sul gol è assolto.

Nkufo 5 È un ufo, di quelli che a volte si vedono e a volte spariscono. Rimandato pure lui.

Derdiyok 5,5 Quasi lo stesso voto di sopra e soprattutto per il gol (clamoroso) sbagliato nel finale. In parole povere... un rigore non trasformato.

IL TABELLINO

CILE-SVIZZERA 1-0

Cile (4-3-3): Bravo 6; Isla 6,5, Medel 6,5, Ponce 6, Vidal 6 (45' Gonzalez 7); Carmona 6,5, Jara 6, Fernandez 6 (65' Paredes 6); Sanchez 6,5, Beausejour 5,5, H.Suazo 5,5 (45' Valdivia 6). A disp.: Pinto, Marin, Contreras, Millar, Fuentes, Tello, Fierro, Estrada, Orellana. All.: Bielsa.

Svizzera (4-4-2): Benaglio 7; Lichtsteiner 6,5, Von Bergen 6, Grichting 5,5, Ziegler 6; Behrami sv, Inler 6, Huggel 6, Fernandes 5,5; Frei 5 (34' Barnetta sv), Nkufo 5 (68' Derdiyok 5,5). A disp.: Wolfli, Leoni, Magnin, Eggimann, Barnetta, Padalino, Schwegler, Shaqiri, Yakin, Bunjaku. All.: Hitzfeld.

Arbitro: Khalil Al-Ghamdi (Arabia Saudita)

Marcatori: 75' Gonzalez

Ammoniti: Suazo ©, Nkufo (S), Carmona ©, Ponce ©, Barnetta (S),

Fernandez ©, Inler (S), Medel ©, Valdivia ©

Espulsi: 31' Behrami (S)

21 giugno 2010

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"Furie Rosse"' date=' è un altro pianeta[/size']

Gran Villa, 2-0 stretto: Honduras nullo

Finisce 2-0 tra Spagna e Honduras, partita valevole per il gruppo H del Mondiale sudafricano, che chiude la seconda giornata a gironi. Vantaggio iberico al 17' ad opera di uno straripante David Villa, che si ripete al 51' con un destro deviato da Chavez e che sciupa il tris al 61', su rigore guadagnato da Navas. Honduras non pervenuto. Le "Furie Rosse", ora, salgono al secondo posto ed attendono, nell'ultimo turno, il Cile capolista.

LA PARTITA

L'esordio è vendicato: le "Furie Rosse" non sbagliano e rientrano, come previsto, nel giro qualificazione, dopo il passo falso contro la Svizzera. E' una gara a senso unico, quella di Johannesburg, che evidenzia i gravi limiti della nazionale honduregna e di riflesso, chiaramente, esalta il gioco della selezione allenata da Vicente Del Bosque.

Il primo tempo, dopo un inizio apparentemente timoroso, è già un monologo iberico: solo dal 7' al 15' si registrano tre occasioni nitide, a partire dalla traversa colpita da David Villa. Non impiega molto tempo la nuova punta del Barcellona a mettersi in mostra in maniera decisiva: percussione dalla tre quarti di sinistra, dribbling sul malcapitato Chavez Guity, rientro sul destro e bolide su cui Valladares non può proprio nulla. Il resto della prima frazione vive sulla ricerca degli uomini di Del Bosque di chiudere i conti: occasioni tutte vanificate grossolanamente da Fernando Torres, servito talora da un incontenibile Sergio Ramos, talora dallo stesso Villa. L'Honduras cerca di limitare i danni, faticando, spesso, a superare la metà campo e permettendo, tra gli altri, a Jesus Navas di deliziare la platea con frequenti inserimenti dalla destra. L'1-0 all'intervallo va strettissimo ai campioni d'Europa.

Secondo tempo che riprende come se la pausa non ci fosse nemmeno stata: troppo debole questo Honduras, che tenta la carta Welcome, troppo forte questa Spagna che impiega solo altri sei minuti per giungere al raddoppio. Tiro di Villa, deviazione del solito Chavez Guity, croce e delizia honduregna: la traiettoria diventa impossibile per Valladares che è costretto a raccogliere un'altra volta la palla in fondo al sacco. Passano dieci minuti e ci pensa Jesus Navas, a coronamento di una gara fatta di corsa e di cross a profusione, a servire a Villa l'occasione del possibile "triplete" su calcio di rigore. L'esecuzione è, però, da dimenticare. L'ultima mezzora è dedicata al valzer delle sostituzioni, tra cui spicca l'ingresso di un cupo Fabregas, e ai tentativi (velletari) honduregni di Suazo e Martinez. Per il resto, è Furia-accademica.

LE PAGELLE

VILLA 8,5 - Il biglietto da visita con cui si presenterà prossimamente al Camp Nou è già eloquente. Gara pressoché perfetta, al di là dell'inconsistenza degli avversari. Finalizza i suggerimenti dei compagni al meglio, si propone lui stesso come assistman (anche se questa sera non può fare affidamento su Torres) e, soprattutto, salta l'uomo. È lui il vero Niño della Nazionale spagnola.

XAVI-BUSQUETS 8 - La mente e il braccio, verrebbe da dire. L'uno ordina, l'altro esegue. Xavi è il manovratore, quello che per la nostra Nazionale ci auguriamo torni ad essere Andrea Pirlo. Anche quando le sue scelte non paiono funzionali, in verità si rivelano sempre quelle migliori. E Busquets, sempre "sul pezzo", non fa certo rimpiangere l'esclusione iniziale di Fabregas.

TORRES 5 - Serata storta per il Niño, quello ufficiale, che avrebbe pure le occasioni per entrare nella storia di questa partita, ma, di fatto, non ne azzecca una. Di lui ricorderemo un colpo di testa troppo schiacciato, a due passi dalla porta ed un tiro di una spanna alto sopra il cielo di Johannesburg. Troppo poco, francamente.

SUAZO 4,5 - Doveva essere l'uomo "in più" di questo Honduras ed era senza dubbio quello con più esperienza internazionale sul gobbone, ma in campo è stato costantemente sovrastato dalla premiata ditta Piqué-Sergio Ramos. Ammesso che i suoi compagni non abbiano certo fatto i salti mortali per aiutarlo, bisogna riconoscere che una sola conclusione nello specchio in 90 minuti, peraltro a risultato acquisito, è un bottino decisamente magro.

CHAVEZ GUITY 6 di stima - Immaginate di essere un difensore honduregno, a cui chiedono di marcare David Villa e che, dallo stesso, subiate un dribbling in area. Immaginate, poi, che Villa tiri ancora e voi siate in traiettoria, creando i presupposti per la seconda rete subita dalla vostra squadra. E dopo tutto ciò avete, comunque, la forza di salvare su Fabregas a porta vuota. Non è da ammirare questo Chavez?

IL TABELLINO

SPAGNA-HONDURAS 2-0

Spagna (4-3-1-2): Casillas 6; Sergio Ramos 7 (32'st Arbeloa 6), Piquè 6.5, Puyol 6, Capdevila 6; Xabi Alonso 6.5, Busquets 8, Jesus Navas 7.5; Xavi 8 (21'st, Fabregas 6.5); Torres 5 (25'st, Mata 6), Villa 8.5. A disposizione: Valdes, Reina, Raul Albiol, Marchena, Javi Martinez, Iniesta, David Silva, Pedro, Llorente. All. Del Bosque.

Honduras (4-4-2): Valladares 6, Mendoza 6, Chavez Guity 6, Maynor Figueroa 5, Izaguirre 5; Turcios 5.5 (18'st, Nunez 6), W.R.S. Palacios 6, Espinoza 5 (1'st, Welcome 5.5), Guevara 6; Martinez Ramos 5.5, Suazo 4,5 (39' J.N.S. Palacios s.v.). A disposizione: Canales, Escober, J.E.C. Palacios, Bernardez, Garcia, Sabillon, Thomas, Alvarez, Pavon. All. Rueda.

Arbitro: Nishimura (Giappone).

Marcatori: 17' e 6'st Villa (S).

Ammoniti: Turcios (H), Izaguirre (H).

Espulsi: - nessuno

21 giugno 2010

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