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Il presente e il futuro di Pomigliano


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no e' un discorso diverso e decisamente piu' inquietante.

Non molto tempo fa era uscito un rapporto del questore di napoli , puglisi mi pare, che individuava infiltrazioni della camorra nella tifoseria ultras.

Gente che si era vista anche in occasione degli scontri per le discariche.

Sarebbero una specie di gruppo di battitori libero utili al sistema per le occasioni in cui si deve far casino.

Cosa diversa dai pur organizzati teppisti di altre squadre (tutte senza eccezione)

Infiltrati, organizzatori, camorristi ormai non c'è quasi più differenza tra nord e sud, anche se li rimane comunque una polveriera...

Gli infiltrati in un modo o nell'altro devo influenzare e "comandare" i vari cani sciolti su dove e su cosa puntare, poi ii cani sciolti fanno lo sporco lavoro (spaccano, bruciano ecc....), nella tifoseria del Napoli c'è la camorra, in altra tifoserie ci saranno altre organizzazioni NON meno peggio....

A volte c'è anche la polizia o qualche organo dello stato che provoca o decide cosa devono fare quei gruppi....

Una multinazionale non si può fermare davanti a questo, il problema sta a monte, nello stato, nelle istituzioni e nella stessa multinazionale, li la camorra decide come muovere poche centinaia di ultras a montecitorio opera ogni giorno, quest'ultimi dialogano con la multinazionale in questione...

Ma è il solito discorso, chi spacca e incendia fa male e va puntio, il mandante della camorra va preso e va punito, i mandanti dei mandanti non vanno toccati, in totale l'unico a pagarla era il "pischello testa calda", e gli altri niente, il risultato è che aggrappandosi a queste cose il progetto di non fare più macchine dignitose e valide del nome Alfa continua, la fiat chiude uno stabilimento e riduce notevolmente i costi, i soliti stanno bene e tante persone oneste perdono il lavoro e staranno male....

FATTI FURBO, COMPRA TURBO!

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Il problema secondo me (dopo aver visto anche Ginevra e lo stand) è che oltre a non avere un piano industriale per Pomiigliano, NON si ha un piano industriale per Alfa Romeo, una gamma di modelli arraffazzonati e per l'80% malriuisciti non si vendono ne se fatti a pomigliano ne se fatti a beirut o in polonia....

E' un affermazione importante.. che le colpe della non competitività siano dei dirigenti, degli ingegneri o degli operai che fanno un punto di onore nel lavorare al peggio e sabotare il prodotto per fare dispetto al padrone (sembra una battuta,ma è così), le auto prodotte a Pomigliano non sono competitive o ben fatte.

E se questi modelli sono mal riusciti e non si vendono, lo stabilimento va comunque chiuso.

Visto che Pomigliano, guarda caso, non lo ha voluto nemmeno regalato più di un concorrente, non vedo alternative. Prima si fa, meglio è.

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E' un affermazione importante.. che le colpe della non competitività siano dei dirigenti, degli ingegneri o degli operai che fanno un punto di onore nel lavorare al peggio e sabotare il prodotto per fare dispetto al padrone (sembra una battuta,ma è così), le auto prodotte a Pomigliano non sono competitive o ben fatte.

E se questi modelli sono mal riusciti e non si vendono, lo stabilimento va comunque chiuso.

Visto che Pomigliano, guarda caso, non lo ha voluto nemmeno regalato più di un concorrente, non vedo alternative. Prima si fa, meglio è.

Mah...

Io so che con 147 e 156 ben motorizzate e vendute a prezzi decenti le cose non andavano così male, ora con la 159 a più o meno lo stesso prezzo delle parisegmento tedesche, venduta solo a km0 e la 147 ormai assente le cose si fanno grige e ci attacchiamo solo ed esclusivamente alla qualità (problema per altro giusto).

Io allo stand alfa a ginevra ad esempio ho visto una rifiinitura non curata di una 159, ma la MiTo (fatta a Mirafiori) non mi sembrava affatto meglio, calando un velo pietoso sugli interni (ma è un mio parere), quindi il problemaa della qualità c'è ovunque (e c'era anche prima ad arese)....non è chiudendo pomigliano che torniamo a veder le alfa o torniamo a far utili con le alfa.......

FATTI FURBO, COMPRA TURBO!

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non è chiudendo pomigliano che torniamo a veder le alfa o torniamo a far utili con le alfa.......

Non sono stato chiaro. Se non si vende, si chiude.

Non si produce per non vendere.

Non si paga per non produrre.

Si chiude Pomigliano e non si sprecano altri soldi.

Alternative?

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Non sono stato chiaro. Se non si vende, si chiude.

Non si produce per non vendere.

A Pomigliano già non si produce più, è tutto fermo, e le varie 159 più che ordinazione sono andate a km0, proprio per sottolineare ancora una volta i vari problemi di "appeal" (si può dire?:)) che aveva la vettura, niente motori benzina, niente gta, peso eccessivo, poca scelta di personalizzazione, prodotto poco pompato ecc...In compenso di listino i prezzi erano molto alti, la 156 che costava molto meno delle berline della triade vendeva, e alcune cose venivano perdonate dato che appunto costava meno, ma aveva tante cose in più (leggi sopra)...

Non si paga per non produrre.

Si chiude Pomigliano e non si sprecano altri soldi.

Alternative?

Soldi ne hanno sprecati negli anni un infinità, l'alternativa sarebbe rifare una gamma alfa degna del nome, invece di continuare a livellarsi verso i ricarrozzementi di segmenti a e b e attaccarsi a problemi gestibili precedentemente quando ormai si è sul lastrico, anche se SM continua a dire che i soppravviveremo in pochi, e che venderemo in futuro solo auto piccole, di audi e bmw qui se ne vedono una barcata....

FATTI FURBO, COMPRA TURBO!

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Soldi ne hanno sprecati negli anni un infinità, l'alternativa sarebbe rifare una gamma alfa degna del nome, invece di continuare a livellarsi verso i ricarrozzementi di segmenti a e b e attaccarsi a problemi gestibili precedentemente quando ormai si è sul lastrico, anche se SM continua a dire che i soppravviveremo in pochi, e che venderemo in futuro solo auto piccole, di audi e bmw qui se ne vedono una barcata....

Ok, sono stupidi malvagi e noi vogliamo la pace nel mondo e tanti cuccioli felici.

Ma discorsi vacui a parte, Pomigliano produceva qualcosa di qualitativamente scadente e ora non produce più nulla perchè nessuno compra quello che da lì esce (a proposito, i pomiglianesi più arrabbiati guidano vw o opel).

Quindi ripeto, che si fa? Si chiude o qual'è l'alternativa? Aspettare 10 anni che la gamma sia a posto, e nel frattempo manteniamo chi tiene famiglia e santi in paradiso?

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Bignams ti stai accanendo un po troppo contro il prodotto per giustificare uno stabilimento che non funziona, la macchina pesa troppo e i motori non van bene? Non è una scusa per farla pure male..

Poi affermare che non ci siano piani per Alfa non si può, noi non li conosciamo, ma magari ci sono e a sentire quello che si dice qui non riguardano Pomigliano, ma ci sono. Guardiamo fuori dall'italia e vediamo quanto si chiude/licenzia, non dico di essere contenti ma o si tagliano i rami secchi o si cola a picco tutti.

Poi i cattivi resteranno sempre al comando e i vessati sempre nella merda (anche se in una merda fatta di finanziarie per l'ultimo lcd da 40 pollici) ma il mondo è questo ci si puo far poco, ancor di meno bruciando, sbraitando e spaccando. Poi i vessati tentano di fregare il cattivo tanto quanto il cattivo i vessati ;)

Con questo non dico che vedere chiudere uno stabilimento mi faccia gioia, ho vissuto Arese e so cosa significa. Pazienza, la vita qui è andata avanti.. andrà avanti anche lì.

Modificato da Motron

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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Il problema secondo me (dopo aver visto anche Ginevra e lo stand) è che oltre a non avere un piano industriale per Pomiigliano, NON si ha un piano industriale per Alfa Romeo, una gamma di modelli arraffazzonati e per l'80% malriuisciti non si vendono ne se fatti a pomigliano ne se fatti a beirut o in polonia....

Condivido. Comunque questo è solo un lato della medaglia.

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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Fiat, riapre la fabbrica ma è sciopero

Anticipata la fine della produzione dell´Alfa 147. Venerdì assemblea

Si torna alla catena di montaggio dopo cinque settimane di cassa integrazione e a Pomigliano è subito sciopero. La protesta è esplosa alla notizia che la Fiat ha deciso di anticipare la fine della produzione dell´Alfa 147,modello ormai "estinto". La linea di montaggio della lastrosaldatura si è fermata alle 10,30, e i 250 lavoratori del reparto hanno organizzato un corteo. Avevano indosso la maglietta bianca con la scritta rossa "Pomigliano non si tocca" e gridavano a squarciagola «giù le mani da Pomigliano». Una rabbia così anche i sindacalisti più smagati non la vedevano da anni. «Il 20 aprile ci sarà un´altra settimana di lavoro e abbiamo saputo che sarà l´ultima della 147, perché dopo l´auto verrà ritirata dal mercato: allora è partita l´agitazione» spiega il delegato Fiom, Giuseppe Binarelli.

C´erano tensione e fermento alla lastrosaldatura già dal mattino presto. Le tute blu sono arrivate arrabbiatissime per le parole di Sergio Marchionne, perché non vedono prospettive, e anche un po´ con i sindacati che non riescono a rassicurare. Alle 10,30 una "scintilla" di sciopero autonomo subito sospeso dalla dirigenza aziendale. Sono piombati i capi reparto, la vigilanza, i gestori, i dirigenti. I sindacalisti hanno fatto partire un corteo che ha sfilato per raccogliere i lavoratori divisi in squadre. Il serpentone è durato da mezzogiorno alle 14.

Gli operai si sono schierati al centro del reparto fronteggiando il gruppo di dirigenti scesi in massa con in testa il capo stabilimento, Sebastiano Garofalo. «Le magliette dovevano far capire alla Fiat che noi siamo per l´azienda e il lavoro, non contro. Per dire che al nostro stabilimento ci teniamo perché rappresenta il nostro futuro e delle nostre famiglie» dice ancora Binarelli, «con la "Nuova Pomigliano", voluta dall´amministratore delegato, ci siamo giocati tutto, abbiamo fatto sacrifici per renderla più efficiente. Adesso vogliamo una nuova missione produttiva, quindi un nuovo modello. Solo quello ci farà andare avanti».

E ad aprile, cosa faremo? Una domanda che si ripeteva sulla linea di montaggio. «Lo sciopero dei lavoratori dello stabilimento "Vico" è una conseguenza delle continue non buon notizie sulla prospettiva» commenta Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania. «Questo si può definire lo sciopero della disperazione», dice Gerardo Giannone, del Cantiere comunista, «troppi operai hanno terminato il fido bancario e non possono più chiedere altri prestiti alla banca, per far fronte alle spese si ricorre agli usurai». Giovedì il consiglio di fabbrica studierà le azioni di lotta, venerdì il piano sarà portato in assemblea. «Probabilmente si deciderà un presidio sotto la prefettura per la prossima settimana. E se non basta, si arriverà alla manifestazione nazionale del gruppo Fiat», annuncia Maurizio Mascoli, della Fiom. «Basta, ora alzeremo il tiro» dice un gruppo di delegati, «vogliamo che il governo convochi l´azienda, Scajola si era impegnato. Ci sentiamo presi in giro e questo non fa altro che aumentare la rabbia. Se non ci convoca, metteremo Napoli a ferro e a fuoco». In serata, la Fiat di Torino ha fatto girare la notizia che forse a questa settimana di lavoro se ne aggiungerà un´altra.

da Repubblica.it
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