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Commenti alla Stagione 2010


Navarre75

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Rossi' date=' è il giorno della verità[/b']

Ecografia decisiva per il Sachsenring

Valentino Rossi si sottoporrà questa mattina a una ecografia per verificare le condizioni della tibia fratturata al Mugello. Solo dopo l'esito dell'esame il Dottore deciderà se partecipare o meno al Gp del Sachsenring in programma nel prossimo week-end. La sensazione è che Valentino opti per un sì. Sensazione confermata da una indiscrezione: il fido amico Uccio è infatti partito lunedì con il motorhome 'VR46' alla volta della Germania.

Manca, insomma, soltanto il via libera dei medici perché Vale, alla luce degli ottimi tempi fatti segnare nei due test con la Yamaha R1 Superbike prima a Misano e poi lunedì a Brno in Republica Ceca, sembra avere tutta l'intenzione di tornare in pista.

Dopo di che non resterà che mettersi comodi per vederlo all'opera e capire quanto l'infortunio possa ancora influire sulla sua gara. La certezza è che Valentino Rossi non rientrerà di certo per fare la comparsa. Da lui, come sempre, è logico aspettarsi un rientro col botto, nel senso buono si intende. Magari un buon piazzamento sul podio che chiarisca a Jorge Lorenzo che il campione è ancora lui.

Il Mondiale ormai è sfumato visto le quattro gare saltate e i -104 punti dalla vetta, ma il Dottore potrebbe mettere le cose in chiaro con un finale di stagione super ribadendo al compagno di squadra numero 99 che ha 'vinto' il Mondiale anche grazie al suo infortunio.

Rossi in gara al Sachsenring

"Mi ero stancare di rimanere a casa"

Valentino Rossi correrà questo fine settimana il GP di Germania, ottava prova del Motomondiale. I test di Misano e Brno hanno rassicurato il pesarese sulle sue condizioni dopo la frattura della tibia destra rimediata quaranta giorni fa al Mugello e l'esito dell'ultima radiografia ha poi cancellato gli ultimi dubbi. Al Sachsenring, dunque, rivedremo in pista la Yamaha numero 46. "Mi ero stancato di rimanere a casa", ha detto.

Alla vigilia del weekend di gara, Rossi si sottoporrà a un ulteriore controllo medico per avere l'ok definitivo. "Sono elettrizzato, i miei dottori pensano che io possa correre in Germania. Giovedì vedrò il responsabile medico e avremo la decisione finale. Mi sono sentito a mio agio sulla R1, ma so che la mia M1 in pista è un'altra cosa. Sarà dura per me, ma mi mancano la moto e il team. Voglio provare. Non vedo l'ora di rivedere tutti e di tornare nel paddock", ha aggiunto.

Per sicurezza la Yamaha ha convocato anche Wataru Yoshikawa, che aveva sostituito Rossi a Barcellona, e, in caso di necessità, sarà pronto a correre. "Wataru - ha concluso Rossi - sarà lì. Se ci sarà qualche problema, guiderà ancora la mia moto".

Grande festa in casa Yamaha, a partire dal team manager di Rossi, Davide Brivio: "Valentino ha fatto un grande sforzo per essere pronto a correre al Sachsenring in questo weekend. Voleva tornare a guidare la sua M1 il più presto possibile e ha fatto di tutto per accelerare il recupero. Dopo il suo infortunio, ci aspettiamo che gli servano un paio di gare per essere veloce e competitivo ai massimi livelli. Ma è bellissimo riaverlo con noi".

Dal canto suo, Jorge Lorenzo si è limitato a un "sono contento che Valentino sia tornato", consapevole, però, che da adesso in avanti vincere sarà un po' meno facile. Perché anche lui sa bene che Rossi, sotto sotto, il sogno di fare la grande impresa, ovvero vincere il decimo titolo già quest'anno, non lo ha certo messo via...

14 luglio 2010

da Sport Calcio Mercato Gossip F1 MotoGp News Live Foto Video - SPORTMEDIASET

Modificato da Navarre75
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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Notizia notevole, ma d'altronde non è il primo pilota che fa i "miracoli" con il proprio fisico.

Più che altro sembra assurdo che si sia parlato di stop di 4 o 5 mesi almeno.... :shock:

Possibile che, dottor Costa compreso, abbia preso una cantonata del genere??

Comunque direi che per il ritorno in Germania... un 4° o 5° posto sarebbe già un risultato accettabile, ma non mi stupirei se facesse podio vista la scarsa concorrenza.

Mi auguro per la sua salute che prenda il tutto con la dovuta cautela: il mondiale è perso... cadere e farsi male un'altra volta per rischiare un risultato comunque inutile sarebbe davvero un peccato.

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Notizia notevole, ma d'altronde non è il primo pilota che fa i "miracoli" con il proprio fisico.

Più che altro sembra assurdo che si sia parlato di stop di 4 o 5 mesi almeno.... :shock:

Possibile che, dottor Costa compreso, abbia preso una cantonata del genere??

certo che no, figurati se tutte le equipe di medici prendono cantonate... con questo giro di soldi non mi viene difficile pensare a come abbia fatto a recuperare prima

NB: non sto criticando questa condotta, lo fanno tutti anche a livelli molto più bassi ;)

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costa aveva già parlato di 40 giorni altri medici avevano parlato di 4 5 mesi... comunque camera iperbarica e fisioterapia più 4 viti invece che 5. inoltre da notizie certe non è pericoloso se cade, o meglio lo è per le articolazioni vicine ma non per quel punto...

Honda Civic 1.8 elegance, media totale 5,35 l/100km -->

http://www.spritmonitor.de/en/detail/569047.html

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MotoGP – Preview Sachsenring – Jorge Lorenzo: “Bentornato a Valentino!”

Jorge Lorenzo ritroverà al Sachsenring il suo abituale compagno di squadra Valentino Rossi. Il pilota maiorchino della Yamaha ha dato nel suo “preview” il bentornato al nove volte campione del mondo che torna nel circus dopo l’incidente occorsogli il 5 giugno nelle prove libere del Mugello. Tornando invece al prossimo appuntamento del motomondiale' date=' dobbiamo dire che Lorenzo non ha mai vinto al Sachsenring. A lui la parola.

“Il Sachsenring è una pista che mi piace, ma non ho mai vinto lì. E’ lo stesso per Laguna Seca, quindi sono entusiasta di queste due belle sfide prima delle vacanze! Il Sachsenring è una pista difficile, con un sacco di saliscendi ed è anche uno dei più brevi circuiti della MotoGP. Non sappiamo niente del meteo, può essere molto caldo lì, ma sempre meglio della pioggia. Sono felice che Valentino (Rossi) sia tornato, un benvenuto a lui!”

14 luglio 2010

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da F1, news Formula 1, ultime notizie di F1 - F1GrandPrix.it

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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costa aveva già parlato di 40 giorni altri medici avevano parlato di 4 5 mesi... comunque camera iperbarica e fisioterapia più 4 viti invece che 5. inoltre da notizie certe non è pericoloso se cade, o meglio lo è per le articolazioni vicine ma non per quel punto...

ma assolutamente no. il dr. Costa ha detto almeno due-tre mesi

È stata subito ridotta per far tornare l’osso in posizione. Spero non ci siano complicazioni. I tempi? Almeno due-tre mesi. Non è la solita frattura delle ossa, è molto grave. La gamba si è spezzata, è uscito fuori l’osso che ha lesionato la pelle”.
Fonte: Moto Gp , Dottor Costa : “Frattura più grave del previsto” | MotoGP, SBK, Formula 1, Rally, Altri Sport

non per fare il presuntuoso, ma è come ho detto io... di sport a questo livello ne ho visto tanto

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Ecco le 2 pagine dedicate dalla Stampa al rientro di Valentino.

Sachsenring (Germania)

Per i comuni mortali è un miracolo, per gli addetti ai lavori quasi una cosa normale. Il mondo del Motomondiale è così: l’eccezionalità è l’unica regola. Valentino Rossi sarà oggi al Sachsenring, a soli 40 giorni dalla frattura a tibia e perone patita al Mugello. Il dottor Buzzi, che lo aveva operato, aveva parlato di 4-5 mesi; il dottor Costa aveva lasciato intendere che poteva bastare poco più di un mese: ha vinto il secondo, che del resto si intende come pochi di azzardi.

Rossi, che usa ancora le stampelle, si sottoporrà oggi a un ultimo controllo di routine. I test a Misano e Brno sono andati bene, l’ecografia di ieri ha confermato che il callo osseo attorno alla tibia si è formato. Non esistono più impedimenti, se non la razionalità, merce da sempre fuori moda nel paddock.

Le reazioni di chi lo conosce, amici e avversari, sono più di ammirazione che di stupore. Alessandro Cicognani, responsabile Ducati del progetto MotoGp e figura decisiva (insieme a Filippo Preziosi) della trattativa che porterà Valentino a Borgo Panigale nel 2011, ammette di essere impressionato. “Già guardando i suoi tempi a Misano, nel primo test, avevo capito che sarebbe rientrato in Germania. Rispetto alle previsioni prospettate dopo l’operazione, sembra quasi un miracolo, ma nelle moto queste cose sono già successe”. Più volte: da Doohan a Elias, da Lorenzo a Jacques. “Io credo che abbia deciso di tornare adesso perché gli mancano le moto e per testarsi. Vuole vedere come sta e usare il Sachsenring come allenamento. Certo, un allenamento pericoloso, ma lui sa quello che fa”. Nel weekend potrebbe arrivare anche l’ufficialità di Rossi in rosso, ma su questo Cicognani e la Ducati temporeggiano (sorridendo, però).

Livio Suppo, felice per avere appena portato il suo Casey Stoner alla Honda, ha parole di stima per un pilota che è sempre stato “il” rivale dei suoi pupilli. “Credevo tornasse a Brno e ammetto di aver pensato che rientrare anticipatamente fosse una mezza follia, ma questi ragazzi sono incredibili. Ci sono momenti in cui la passione prevale sulla razionalità: è il bello delle moto e della vita”.

Uno che ava sempre parlato di 40-60 giorni di convalescenza è Carlo Pernat, manager di Loris Capirossi. “Non ero un veggente, mi ero semplicemente consultato con alcuni medici. Perché rientra? Perché Valentino non ne poteva più di vedere che la ribalta fosse tutta di Lorenzo. Gli dava fastidio, moltissimo. Il campione è fatto così: se vede un buco ci si infila, anche a costo di cadere. Valentino ha intuito che c’era uno spiraglio e ci si è buttato. Un rischio? Sì, ma se ragionasse in maniera normale, non sarebbe il campione che è”. Praticamente l’unica scettica resta la madre, che dopo l’operazione al Careggi sperava (vanamente) che il figlio mettesse giudizio. O quantomeno rallentasse un po’. Figurarsi.

Chi conosce bene Rossi è Enrico Borghi, autore della sua autobiografia e firma internazionale del settimanale Motosprint. “Quello di Valentino è un recupero nella media delle moto. Più che la velocità del rientro, mi stupisce che non abbia sfruttato la convalescenza per recuperare dall’infortunio alla spalla, più grave di quello alla gamba. Per il resto, il ritorno di Rossi conferma due sue caratteristiche: l’essere impavido e passionale. Vive di adrenalina, di emozioni, di ribalta. Bisogna però fare attenzione. In questi casi, le prime due gare servono ai piloti per testarsi. Valentino non correrà per vincere in Germania e Laguna Seca, ma per essere l’uomo da battere nella seconda metà di stagione. Sa di non poter vincere il titolo, ma sa anche che non ama arrivare secondo”. L’assenza è una sconfitta, l’azzardo una vittoria. A prescindere. Rossi vive così.

Claudio Costa, medico dei miracoli: Io lo sapevo

immagine.asp?ID_blog=241&ID_file=541Claudio Marcello Costa è il Santone della Clinica Mobile. Il medico dei miracoli. Lui, che Rossi rientrava così presto, l’ha sempre saputo. Lineamenti da predicatore, lessico enfatico, golf lisi. Parole da profeta, mistiche e ieratiche. Lui non lavora: celebra una missione. “Prima la Clinica Mobile era l’altare ed io il sacerdote. Poi, un brutto giorno, il motociclismo si è congedato dagli dèi consegnandosi al progresso. Da allora i piloti si affidano a medici di qualsiasi tipo e perfino ai manager”.

Per il Dottor Costa, “i piloti sono tutti figli”. Quello prediletto è stato Michael Doohan. “Cadde ad Assen in prova, nel 1992. Frattura scomposta esposta alla gamba. Rischiò l’amputazione. Ridussi la frattura, gli sconsigliai l’operazione. Decise lo stesso di operarsi in Olanda. Nella notte sorsero complicazioni terribili, rischiava la vita. Nella notte lo “rapii” con il mio staff. Intervenni, gli permisi di alzarsi dal letto di dolore. Lo feci curare nella camera iperbarica di Ravenna da Longobardi, lo stesso che ha seguito Valentino. Fece in tempo a tornare per le ultime due gare. Perse il Mondiale per 4 punti. Pensai che la sorte non aveva rispetto del sacrificio. Poi compresi che la sorte ha sguardo molto più lungo del nostro: vinse 5 campionati di fila. Nel ‘97, in Australia, Mike sollevò il mio braccio destro sul podio, come a dire che i suoi trionfi erano anche i miei. Era vero: senza di me, sarebbe stato il pilota più veloce del mondo, ma non avrebbe vinto nulla. Forse sarebbe anche morto. Ero la sua misura, il limite all’arroganza e all’onnipotenza dell’uomo. Mike mi guardava e sapeva fin dove poteva spingersi. Ero la misura grazie alla quale poteva inseguire l’ignoto, i suoni, le immagini: frammenti di un paradiso perduto”.

Il recupero di Doohan è paragonabile a quello di Rossi? “Quello di Doohan fu più eccezionale. Dopo la caduta, in Valentino prevaleva un chiaro sentimento di rinuncia. Non aveva mai provato quel dolore, desiderava solo rifugio sicuro. Tutti mi dicevano che non avevano fretta, ma io so solo guarire così: sono un medico da corsa. Poi ha prevalso la passione. Lo scetticismo del pubblico è naturale, il genere umano è propenso alla salvaguardia della specie, ma i piloti inseguono una loro trascendenza”. Rossi poteva rientrare ad Assen? “Ho ridotto subito la frattura, ho scelto per l’operazione un fenomeno come il dottor Buzzi. Installando l’impianto, abbiamo messo una vite in meno per permettere un recupero veloce. Lì ho pensato ad Assen e sicuramente Valentino poteva già esserci a Barcellona”.

Il rapporto con Rossi non è sempre facile. Al Mugello, due giorni prima di cadere, il pilota di Tavullia criticò Costa per aver sottovalutato il problema alla spalla. Forse Costa ne soffre ancora. “Valentino cade il 15 aprile, viene da me e capiamo subito che c’è un interessamento neurologico ascellare. Lo porto dallo specialista Porcellini. Tutti, compreso Valentino, concordiamo sul minimizzare: lui era d’accordo con noi. C’era Motegi pochi giorni dopo, il vulcano islandese è stato un segno del destino. Valentino ha fatto podio a Jerez e Le Mans, ma la spalla non migliorava. Il suo è stato uno sfogo legittimo, ci siamo chiariti. Mi assumo le mie responsabilità, non gli abbiamo detto con chiarezza che la spalla avrebbe impiegato mesi per guarire, ma non abbiamo sbagliato diagnosi. La spalla non deve essere operata: l’anno prossimo, Ducati o Yamaha che sia, sarà come nuova”. Quante volte ha sbagliato? “Tante, ma ho sempre rimediato. E poi la rosa selvatica nasce in campi minati e fili spinati, mentre un bel campo di fiori può sfiorire in un attimo”.

Come può il dottor Costa essere “misura” dei piloti, come si coniugano misura e azzardo? “Vede, io sono l’uomo che impedisce al pilota di morire per ciò che ama. Sono colui che trasfigura la ferita in dono e feritoia, il tramite per il frammento di paradiso. Sono medicina e sacrificio, depositario e salvezza: la misura trascendente che consente al pilota di fare ciò che ama. Un amore totale, lo stesso di Paolo e Francesca”.

Perché Rossi rientra: una riflessione

Perché Valentino Rossi rientra? In apparenza, non ci sono motivi. Ma l’apparenza serve a poco quando si tratta di comprendere i piloti. Entità aliene, estreme. Con logiche mentali insondabili.

Rossi torna perché non sa vivere senza moto. Ha bisogno di emozioni, sfide, adrenalina. Il suo ego, ipertrofico oltremodo, si nutre di applausi e trionfi. Li ha trovati, persino nell’assenza: al centro della scena c’era sempre lui, vuoi per la guarigione, vuoi per il mercato. Sono bastate quattro gare per dimostrare che non esiste MotoGp senza Rossi (non ancora, almeno). Sono stati sufficienti due test con la Superbike per umiliare Toseland e ridimensionare (un po’) i successi in Aprilia di Max Biaggi. Come a dire: guardate che, se voglio, ci metto un attimo a darvi la paga anche in Superbike.

Ma c’è di più. Valentino è di nuovo sopra una moto perché solo così si sente vivo. Perché non concepisce altra esistenza. Non sa fare altro: “correre” è il nome che altri hanno dato alla sua maniera, naturalissima, di respirare. Rossi non è un buono e non sa perdere: letteralmente. L’idea che usi le prime gare come rodaggio è logica, ma proprio per questo improbabile. Se non per limiti medici. Il Dottore ha puntato da tempo il mirino, al centro del quale era e resta Jorge Lorenzo. L’unico che non ha paura di lui. L’unico che gli ha sfilato la moto da sotto la sella. Un’onta imperdonabile. Da qui un desiderio, carburante primo di questo rientro: punire lo spagnolo. Punire la Yamaha. E ricordare a tutti chi è che comanda.

direi che costa forse inizialmente prevedeva 2 3 mesi ma poi poco dopo ha detto cose diverse se addirittura poteva tornare a barcellona...

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Sì, e comunque non ha ancora la spalla a posto, ma, anzi, ha detto pure di aver perso del tono muscolare... Inoltre per guarire necessita di una operazione che non ha voluto fare durante questo stop, ma che piuttosto aspetta di fare a fine campionato. Ma che senso ha?

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