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Energy Catalyzer, fusione a freddo italiana


alettone75

Messaggi Raccomandati:

Grazie per le interessanti notizie Edolo, e tanti auguri per la tua attività futura.

Sicuramente tu saprai bene cosa ti conviene fare o meno e se il link con Frascati ti possa o meno portare da qualche parte, tuttavia da vecchio gufo ti posso dire che essere specialista di campi pioneristici e poco frequentati dalle masse all'inizio della propria carriera, è sempre un investimento a 5 stelle: fattelo dire da chi si è impicciato fin dalla tesi di laurea di cose molto poco frequentate in campo scientifico. La conseguenza è di solito che sei ben accolto ai 4 angoli della terra ed usualmente con stipendi fuori norma...... ;)

Di per sé il campo è interessantissimo. A livello pratico però quel tipo di ricerca che stanno facendo è più un lavoro da ing. dei materiali o da fisico della materia. Io sono un energetico: mi occupo più di macchine ed apparecchiature termiche, gasdinamica, ecc. Di scienza dei materiali ho solo un'infarinatura. :)

Però concettualmente il tuo consiglio di occuparmi di campi pioneristici ad inizio carriera lo prenderò seriamente in considerazione! ;)

Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir TB 135 CV TCT Distinctive, 2012

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I più attivi nella discussione

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mah.....:pen:

S.Tommaso RULEZ......8-)

:mrgreen:

Sempre :D

E ciò sta sempre alla base di tutte le difficoltà di comprensione... :mrgreen:

Che poi con i "tubi" e l'energia abbiamo sempre avuto brutte esperienze... :) Chissà ci spieghino come diavolo funziona...

Dici che se lo collego alla mia nasona abbatte consumi ed inquinamento? :D

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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  • 3 settimane fa...

La posizione del CICAP diventa più equilibrata e prudente, con giusta richiesta di test indipendente, comprendendo che l'inventore aspetta di blindare l'invenzione col brevetto e con l'eliminazione della precedente spocchia e atteggiamento liquidatorio al limite dell'accusa di bufala.

Deve esser vero quello che diceva sul suo blog Daniele Passerini, ovvero che il Cicap ha fatto fuori gli addetti al linciaggio e inizia a pensare che è meglio non esagerare con gli attacchi..... che paraculi....

Reattore E-Cat: la posizione del CICAP

Reattore E-Cat: la posizione del CICAP

Da Query OnlinePubblicato: 15 aprile 2011Postato in: Il terzo occhio, NewsTags: Bologna, E-Cat, fusione fredda, LENR, Levi, Rossi

rossi-focardi_energy-catalyzer-300x225.jpg Ci occupiamo della vicenda del reattore inventato da Andrea Rossi ormai da qualche mese. Abbiamo pubblicato un certo numero di articoli e ci sembra giunto il momento di fare una richiesta ufficiale a Rossi.

Scriveva il fisico Giuliano Toraldo di Francia che «un vero scienziato accetta qualsiasi fenomeno, anche se inspiegato, purché sia accertato». È con questo spirito che il CICAP si occupa di argomenti scientifici “di frontiera”: non per confutarli a ogni costo, ma per aiutare a verificarli al di là di ogni dubbio. La spiegazione verrà poi.

L’esistenza delle reazioni nucleari a bassa energia (LENR), che sarebbero alla base del principio di funzionamento del dispositivo, non è a oggi riconosciuta dalla comunità scientifica. Sarebbe quindi facile obiettare agli inventori che, secondo le leggi della fisica, l’apparecchio non può funzionare; allo stesso tempo è altrettanto ovvio che se loro riuscissero a produrre una prova sperimentale inequivocabile si dovrebbero trovare nuove spiegazioni che vadano al di là di quelle stesse leggi.

È questa impostazione che ci ha portato a lasciare in secondo piano le incongruenze che pure si manifestavano nelle spiegazioni teoriche: la verifica sperimentale sarebbe arrivata ed era necessario sospendere il giudizio in attesa del risultato.

Dobbiamo però ribadire che in casi come questi è necessario un rigore nelle misure e una trasparenza nella comunicazione delle tecniche usate e dei problemi incontrati anche superiori a quelli che si adottano normalmente: «ad affermazioni straordinarie, devono corrispondere prove straordinarie».

Per questo ci dispiace constatare che gli inventori (e, purtroppo, in parte anche gli sperimentatori) hanno scelto di precipitare i tempi e di comunicare i risultati che avrebbero ottenuto con modalità molto diverse da quelle tradizionali della ricerca scientifica, che sono pensate proprio per garantire rigore e trasparenza.

A una prima dimostrazione pubblica il 14 gennaio, seguita dalla pubblicazione dei report preliminari (disponibili a questo link), sono seguite anticipazioni parziali sui risultati di nuove misure e dichiarazioni a volte confuse e contraddittorie.

L’idrogeno è fornito dall’esterno o prodotto per elettrolisi? Ci sono o non ci sono radiazioni di qualche tipo? E se non ci sono, perché vietare di misurarne lo spettro, come nella dimostrazione pubblica del 14 gennaio? Il rame che si troverebbe nella polvere “usata” ha la stessa composizione isotopica di quello naturale oppure no? Come è possibile che l’11% di ferro riscontrato sia solo una «contaminazione dalle pareti»? Esiste un abbozzo di teoria che spieghi il fenomeno oppure no? La lista potrebbe continuare.

Accanto a queste domande, che ancora attendono una risposta, l’annuncio e la diffusione del rapporto di Levi hanno dato il via a una discussione tecnica sull’affidabilità delle misure, per esempio sulla titolazione del vapore o sulla effettiva portata del flusso d’acqua. Questo non deve stupire: in un serio lavoro scientifico gli studi preliminari sono necessariamente difettosi e servono per capire quali problemi vanno risolti e come impostare le verifiche definitive.

Da molte parti la visita dei fisici svedesi Hanno Essén e Sven Kullander al laboratorio di Rossi, qualche settimana fa, è stata salutata come la prova definitiva. In realtà il loro rapporto non aggiunge molto a quanto già era noto: Essén e Kullander non hanno potuto fare nulla più di quanto era già stato fatto da Levi e collaboratori nelle dimostrazioni precedenti, con la sola novità della versione più piccola del dispositivo e della conseguente diminuzione della potenza misurata da 20kW a circa 4kW.

Ci sembra perciò che, nonostante i risultati preliminari appaiano molto promettenti, le verifiche fatte non abbiano ancora raggiunto uno standard sufficientemente alto, sia dal punto di vista tecnico che da quello della trasparenza e possano solo essere considerate, appunto, preliminari.

Simili esperimenti fatti in condizioni molto vincolate hanno il difetto di mettere al sicuro solo dagli errori che si sa di poter commettere e (per dirla tutta) solo dai trucchi che si riescono a immaginare. L’unico modo per cercare di evitare errori e trucchi che non si riescono a immaginare è progettare la misura da zero, misurando tutto quello che è possibile misurare, per ottenere riscontri incrociati e tenere sotto controllo gli errori di misura: ci pare che questo non sia ancora avvenuto.

Lo stesso Essén, che è stato presidente dell’associazione Vetenskap och Folkbildning (l’equivalente svedese del CICAP), ci ha dichiarato: «Sono perfettamente d’accordo; la faccenda non può essere considerata chiusa fino a che non saranno autorizzati test indipendenti: l’ho fatto notare anche ad Andrea Rossi. A quanto so, l’Università di Bologna dovrebbe alla fine avere questo permesso».

Per quanto riguarda la trasparenza, la nostra opinione è che la proprietà intellettuale e il segreto industriale dovrebbero essere tutelati attraverso opportuni accordi di non divulgazione, come accade comunemente nelle collaborazioni tra industria e accademia, piuttosto che attraverso divieti e limitazioni come è sinora avvenuto. In pratica, gli scienziati si impegnerebbero a non divulgare eventuali scoperte o indizi sul funzionamento interno dell’apparato, ma solo i risultati delle loro misure.

Quello che vorremmo chiedere ad Andrea Rossi è di autorizzare quanto prima una verifica veramente indipendente della produzione di energia in cui la responsabilità, la progettazione e la conduzione dell’esperimento siano completamente demandate agli sperimentatori (gli stessi fisici dell’Università di Bologna o altri), che operino nei loro laboratori e alle loro condizioni, scegliendo strumentazione e dettagli tecnici sulla base di un protocollo concordato a priori e con la massima pubblicità di metodi e risultati.

Dato il tipo di misura, non dovrebbe essere difficile né troppo costoso neppure immaginare un processo di peer review e una eventuale seconda fase che possa tener conto delle eventuali obiezioni emerse. Questo convincerebbe noi e la comunità scientifica, interrompendo il flusso di anticipazioni e dichiarazioni poco controllate che raggiungono il pubblico. Siamo a disposizione eventualmente a partecipare sia alla discussione che alle sperimentazioni se ciò ci venisse concesso dagli inventori.

Può darsi che la scelta di Rossi, come sembra, sia quella di trascurare per ora le verifiche scientifiche, in attesa di ottenere un brevetto o di dimostrare la funzionalità della sua invenzione con l’installazione dell’annunciato impianto da 1MW in Grecia.

In questo caso, quello che ci lascia perplessi è la sicurezza di un dispositivo funzionante grazie a un fenomeno che dovrebbe essere nucleare, la cui natura e le cui proprietà non sono ancora note.

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Qualche considerazione di Rossi sulla sicurezza dell'impianto e sull'applicazione dell' E.CAT su navi, treni ed auto.

Non capisco bene perchè per le auto dovrebbe essere "molto più complicato", specialmente pensando ad auto a propulsione elettrica come generatore per batterie tampone a bordo, ma tant'è, ne sapremo di più tra qualche tempo. Se fungerà ovviamente.....

Una breve intervista con Andrea Rossi

4 : commenti

LewanRossi.jpg

Riporto la trascrizione in italiano di un'intervista, contenuta in un

, fatta l'11 Marzo scorso presso la sede di Ny Teknik in occasione della live chat (qui la prima parte e qui la seconda parte) tra l'ingegner Andrea Rossi e i lettori della rivista svedese.

Una breve intervista

con Andrea Rossi

(inventore dell'E-Cat,

Energy Catalyzer)

realizzata da Mats Lewan

NyTeknik - 11 marzo 2011

Salve, oggi abbiamo ospitato una live chat con l'ingegnere italiano Andrea Rossi qui a Ny Teknik e ci piacerebbe proprio continuare con un paio di ultime domande. Abbiamo avuto uno straordinario afflusso di domande e non abbiamo potuto rispondere a tutte.

Caro Andrea Rossi, molte persone s'interessano della sicurezza dell'E-Cat, potrebbe dirci qualcosina sulla sicurezza, radiazioni e altre cose che potrebbero accadere, per esempio se scoppiasse un incendio dove c'è un energy catalyzer.

Sì, il modulo da 10 KW dell'energy catalyzer è assolutamente sicuro perché è fatto in modo che se si verificasse un incendio in casa, o qualsiasi cosa, cederebbe in modo da far uscire l'idrogeno [si tratta di quantità minime, non pericolose, ndr] e se l'idrogeno esce si arresta completamente qualsiasi tipo di reazione. E dobbiamo considerare che non usiamo materiali radioattivi e non lasciamo materiali radioattivi dopo il funzionamento dell'E-Cat. Inoltre abbiamo fatto tutte le misure di radiazione all'esterno dell'Ecat durante il funzionamento, e tutti gli esperti che hanno misurato le radiazioni fuori dall'E-Cat hanno constatato che non si ha alcuna variazione del normale fondo ambientale, di qualunque appartamento, che significa, in termini tecnici, massimo 0,2 uSv/h (microsievert all'ora) e questo è il massimo livello a cui siamo arrivati ed è il livello assolutamente consentito dalle autorità.

Okey, e ora molta gente è anche interessata ad applicazioni alternative per questa sorgente di energia. Si può mettere in veicoli come automobili, o treni o navi? Potrebbe dirci qualcosa al riguardo?

Stiamo già iniziando a lavorarci sopra. Penso che non ci vorrà molto tempo per applicare questa tecnologia a treni e navi. Per le auto la questione è molto più complessa, perché ci sono molte, molte, molte questioni che devono essere tenute ben presenti. Per navi e treni penso sarà questione di alcuni anni. Per le auto ci vorrà molto di più.

Okey, ancora un'ultima domanda. Rossi, quale è il suo collegamento con la Svezia, il suo rapporto con la Svezia come nazione.

Be', devo raccontare un aneddoto. Amo la Svezia perché mi ricorda che quando avevo 19 anni - ero un corridore fondista - ero solito allenarmi qui a Lidingö, in un centro atletico di Lidingö. Ho sempre amato la Svezia e stiamo cercando in Svezia un'industria in cui installare uno dei nostri impianti, senza far spendere all'industria nulla, solo fornirle l'energia che produciamo. E mi piacerebbe molto inaugurare presto, forse anche a Ottobre, un impianto da 1 MW qui in Svezia. Ci lavoreremo sopra.

Okey, grazie mille, è stato un onore averla qui con noi e grazie a tutti quelli che ci hanno seguito oggi in live chat e qui a Ny Teknik, arrivederci.

Grazie a lei.

Ventidue passi d'amore e dintorni : Una breve intervista con Andrea Rossi

PS: Nei commenti a questo articolo c'è l'anticipazione di qualcosa d'importante che dovrebbe essere successo il 21 aprile riguardo il riconoscimento scientifico del funzionamento dell'apparato. Tra alcuni (indefiniti) giorni dovrebbe essere dato un annuncio ufficiale riguardo questa storia. Aspettiamo con curiosità.......

Modificato da Maxwell61
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anche io continua a seguire questa storia assiduamente ed effettivamente pare che possano esserci nuovi interessanti annunci a breve... però a parte questo non so niente.

Per quel che riguarda l'utilizzo in campo automobilistico penso che le problematiche tecniche siano legate soprattutto dalle ridotte dimensioni delle automobili (rispetto a treni e navi) nonchè alla mancanza di personale tecnico di bordo in caso di problemi o malfunzionamenti.

Daltronde Rossi ha dichiarato recentemente che la scelta proporre inizialmente e-cat in versione solo industriale e non domestica è dettato dal fatto che un impianto industriale può essere dotato di tecnici adeguati, cosa che chiaramente non può avvenire in una casa.

Si tratta di una tecnologia ancora tuttaltro che matura quindi è normale che i primi utilizzi necessino di supervisione.

Certo che pensare ad un'auto elettrica alimentata con un minireattore che ti fa 2 anni con pochi grammi di nichel-idrogeno è una curiosa figata...

niente da dichiarare...

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Segnalo questo link che non mi pare essere ancora stato postato:

Journal of Nuclear Physics

che è un blog dove ci sono articoli riguardanti E-cat e genericamente processi nucleari a bassa energia.

L'ho trovato segnalato come proprio "il" blog di Andrea Rossi.

E comunque ci sono suoi commenti nei vari articoli.

"Bene non va, comunque non mi fermo".

( Tazio Nuvolari )

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Nuovo test in Svezia da parte della rivista NY Teknik ed annuncio di un servizio che andrà in onda su RAINEWS24 prossimamente:

lunedì 2 maggio 2011

Ny Teknik ha testato il catalizzatore di energia

Continua la collaborazione tra il presente blog e la rivista svedese Ny Teknik. Il presente articolo documenta due nuovi test dell'E-Cat svoltisi a Bologna il 19 aprile e il 28 aprile scorsi e viene messo on line in contemporanea sul sito di Ny Teknik, in inglese e svedese, e su Ventidue passi d'amore e dintorni in italiano. Tutti i dati tecnici dei due test sono contenuti nei due report in pdf scaricabili ai link inseriti nell'articolo stesso.

Ny Teknik ha testato il catalizzatore di energia

Traduzione di Daniele Passerini, autorizzata in esclusiva per Ventidue passi d'amore e dintorni

(qui l'articolo originale di Mats Lewan pubblicato su Ny Teknik in

inglese e in svedese)

Ny Teknik ha da poco partecipato a due nuovi test dell'energy catalyzer italiano, fornendo misurazioni più accurate sì da ridurre le possibili fonti di errore.

I nuovi test con l'energy catalyzer, che sembra generare calore da una reazione nucleare sconosciuta, hanno avuto luogo a Bologna il 19 e 28 aprile 2011.

Come nei test precedenti l'obiettivo era quello di misurare l'energia netta che il dispositivo genera, nel modo più accurato possibile.

I risultati dei due test hanno mostrato una potenza sviluppata netta compresa tra 2,3 e 2,6 kilowatt - dell'ordine di un grande fornello elettrico. La potenza elettrica in ingresso è stato dell'ordine di 300 watt.

Come in precedenza, la potenza in uscita è stato calcolata dalla quantità di acqua vaporizzata e quindi in funzione del flusso dell'acqua. Nei due nuovi test il flusso dell'acqua è stato regolato a una portata leggermente inferiore a quella dei test precedenti.

Il dispositivo utilizzato era la versione più piccola del catalizzatore di energia, quella mostrata per la prima volta in un test del 29 marzo 2011.

I test sono durati rispettivamente due e tre ore e l'energia totale netta sviluppata è stata calcolata pari a 5,6 e 6,9 kWh (vedi i report relativi al 19 aprile e al 28 aprile).

Come il professor Sven Kullander e il professore associato Hanno Essén avevano già osservato, l'energia rilasciata è maggiore di quanto possa essere generata da una reazione chimica nel reattore, che ha un volume stimato pari a 50 centimetri cubici.

A questo punto misurare con precisione è cruciale per stabilire la credibilità del processo sotto esame.

Centinaia di migliaia di lettori hanno seguito i nostri interventi sull'energy catalyzer e in migliaia di commenti hanno discusso, tra le altre cose, sulle possibili fonti di errore nei precedenti test.

Nei nuovi test, Ny Teknik si è prefisso di ridurre l'incertezza della misura in tre modi:

  1. L'amperometro usato per misurare la corrente in ingresso, da cui viene calcolato l'assorbimento di potenza totale, è stato calibrato da noi tramite altri strumenti.
  2. Il flusso d'acqua totale in ingresso è stato misurato per pesata.
  3. Calibrando il sensore di temperatura della sonda in acqua bollente, abbiamo assicurato, per quanto possibile, la presenza soltanto di vapore all'uscita del catalizzatore di energia.

L'ultimo punto è stato discusso a lungo. Per stimare l'energia sviluppata, è essenziale che evapori tutta l'acqua che scorre nell'energy catalyzer, dato che il cambiamento di fase - la trasformazione dell'acqua in vapore - richiede molta più energia del semplice riscaldamento.

Poco prima della prova del 28 aprile, abbiamo calibrato la sonda immergendolo in un recipiente con acqua bollente e il valore così misurato è stato di 99,6 gradi centigradi.

La sonda, collocata appena sotto lo scarico dell'energy catalyzer, in seguito nel corso del test ha indicato una temperatura di circa 100,5 gradi centigradi.

Perciò non può ragionevolmente essere a contatto con acqua e ci dovrebbe essere solo vapore in uscita.

In alternativa, la sonda è sottoposta ad altro riscaldamento, ma probabilmente non elettrico in quanto la curva di temperatura durante l'avvio è piuttosto irregolare.

Durante la prova del 28 aprile, abbiamo anche regolarmente controllato il getto di vapore attraverso il tubo di scarico . Un po' di vapore s'è ragionevolmente ricondensato in acqua nel tubo di tre metri - che era esposto all'aria e si trovava quindi a una temperatura leggermente più bassa - e una piccola quantità di acqua è stata osservata uscire dal tubo.

La quantità d'acqua che usciva prima della bollitura era chiaramente più grande, e ciò è stato misurato inizialmente.

Abbiamo controllato anche tutte le altre apparecchiature e verificato che non ci fossero connessioni nascoste provenienti dal pavimento o dai muri.

Per escludere con sicurezza il trasferimento di energia esterna senza fili, abbiamo misurato i campi elettromagnetici da 5 Hz a 3 GHz. Non si è potuto osservare alcun aumento, tranne un leggero aumento sulla frequenza della rete di alimentazione di 50 Hz, vicino alla resistenza elettrica posizionata intorno al reattore.

Nel primo test del 19 aprile, era presente un canale della RAI, la televisione nazionale italiana, e il suo reportage sarà trasmesso sul canale RAI News (qui il video) giovedi 5 maggio alle 20.35.

Nel secondo test del 28 aprile erano presenti solo Ny Teknik, l'inventore Andrea Rossi e un suo collega.

Mats Lewan

L'articolo continua sul sito con un riassunto delle vicende sull'E-CAT:

Ventidue passi d'amore e dintorni : Ny Teknik ha testato il catalizzatore di energia

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Domani alle 20,37 servizio su RAINEWS24

Ho avuto conferma che il servizio che Rainews24 stava preparando sull'E-Cat di Rossi andrà in onda martedì 3 Maggio alle ore 20:37 come comunicato al nostro Bruno dallo stesso Maurizio Torrealta.
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