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el Nino e le auto di famiglia


el Nino

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Il 900 negli anni '80 era talmente diffuso che tutte o quasi le attività commerciali o gli artigiani ne avevano uno.

La corrosione passante sulle portiere anteriori, nel punto in cui formano l'arco sui passaruota era un classico; così come lo erano le marmitte letteralmente divorate dalla corrosione.

...cut...

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...La cosa curiosa di questi mezzi è stata la loro scomparsa pressochè repentina, almeno qui in provincia di Imperia, erano diffusissimi, se ne vedevano di tutte le razze, tutte le serie, in tutti gli stati di conservazione, certi davvero camminavano perchè esistevano il Bostik, il silicone e il filo di ferro...

Erano numerosissimi, non facevi caso a loro perchè, come dire, facevano parte del panorama, addirittura li avevano in dotazione le poste, i carabinieri, la finanza, l' italgas, l' enel, la Croce Verde di Ventimiglia ne aveva tre o quattro e la Rossa di Sanremo ne aveva uno col tetto alto, a Vallecrosia venne fondata la Croce Azzurra e iniziò con due di questi pulmini in dotazione, ceduti da qualche altra PA chissà di dove...

In pochissimi anni sono scomparsi, ma scomparsi veramente, adesso come adesso non ho idea di dove andare se volessi fotografarne uno, so solo di un pulmino in tinta crema che gira nella zona di Arma di Taggia, ma non ho idea dove beccarlo, mentre furgoncini credo non ne esistano davvero più...ciao a tutti

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Confermo:mrgreen:,850 familiare uso promiscuo,furgone in settimana,vettura nel weekend....

Purtroppo avendo trasportato sale in gioventu',la vecchiaia la passò come vettura di servizio in cantiere...i sottoporta centrali quasi non c'erano piu'....come pure gli archi passaruota delle portiere anteriori....

A prescindere da quello,veicolo da prendere moooolto con le molle,in caso di vento:roll::roll::roll::roll:

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

dsarygf.jpg

"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Ahahah, doc mi hai ricordato il "Do e trentaoto E " :D babbo una volta accompagnò non so chi a portare un carico di legna con un 238/E, solo che... era saltata una candela, quindi andava a 3, e immaginatevi che avventura epica con sto furgone piantato sui tornanti in montagna, ovviamente in salita :D

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Ahahah, doc mi hai ricordato il "Do e trentaoto E " :D babbo una volta accompagnò non so chi a portare un carico di legna con un 238/E, solo che... era saltata una candela, quindi andava a 3, e immaginatevi che avventura epica con sto furgone piantato sui tornanti in montagna, ovviamente in salita :D

Guarda, farò un lieve OT, ma visto che si parla di 238...il 238 io lo accomuno alle vecchie locomotive E 626, sono belle oggi perchè storiche, perchè interessanti, ma soprattutto perchè si muovono solo in occasione di treni speciali commemorativi, mentre i 238 si muovono per raduni o altro...(anche se a dire il vero uno che fa i mercati da queste parti ne ha uno che usa quotidianamente...d'altronde per essere dei masochisti non è obbligatorio girare con le mutande di cuoio nero con le borchie, basta anche solo guidare certi mezzi...)

Il 238 e i locomotori E 626 hanno in comune questo: erano infernali per chi doveva viaggiarci ogni giorno.

Questo infame furgone lo ricordo bene, perchè ai tempi in cui ero in Croce Rossa c'erano solo quelli, le CX e i Ducato ce li hanno passati ben dopo...beh, il 238 era qualcosa di infernale, in estate bollivi, avevi il cofano motore in cabina, tutto detto, la ripresa era da ippopotamo, a volte eri con la sirena spiegata a ...40 Km/h perchè il catafalco era ancora lì che cercava di prendere velocità, anche se tenevo il piede attaccato al pavimento tanto acceleravo il trabiccolo guadagnava in media 10 giri ogni venti minuti...

Fantastiche le sospensioni, da vera diligenza del Far West, quando portavi qualche traumatizzato se non si era rotto per via dell' incidente che gli era appena accaduto si rompeva del tutto a viaggiare sul 238.

Era molto maneggevole, privo di servosterzo, fantastico quando dovevi fare manovre rapide, (in genere per guadagnare tempo cominciavo a girare l' ambulanza in direzione ospedale mentre i due militi recuperavano il ferito con la "barella a cucchiaio") quando avevi finito ti sentivi le braccia come se il carciofone lo avessi spostato di peso...

Infine la cabina, ergonomica e confortevole, quando eri in galleria in autostrada (e qui l' autostrada è una galleria unica...) col motore a palla (fuori giri, sempre!) per parlare col vicino dovevi urlare, se poi volevi parlare col terzo uomo nel vano dietro meglio lasciar perdere, tanto anche affacciandosi dal finestrino che metteva in comunicazione il vano posteriore con la cabina non ti poteva capire, e io mica potevo guidare stando girato all' indietro per parlare con lui...se devo essere sincero il 238 è un mezzo che proprio non mi manca, capisco, approvo e benedico la loro rottamazione in massa!! Ciao ciao

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Cavoli, allora in montagna sui tornanti, carico di legna e con una candela KO, salvati popolo!!! :oddio:

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Panda 30 griglia a destra; Panda 45 griglia a sinistra.

Grazie, hai mai pensato di farti pagare un tot per ogni info??

...La cosa curiosa di questi mezzi è stata la loro scomparsa pressochè repentina

Beh, c'è anche da dire che al pari del Vw Transporter dell'epoca, aveva alcuni limiti. Ad esempio la versione cassonata aveva la zona di carico altissima, quella furgonata aveva l'ingombro del motore e comunque con Ducato trovarono la quadratura del cerchio: era più grande del 900E e più piccolo del 242. A me piace pensare che il 900E fosse il papà del Nissan Serena, vista la forma a salsicciotto e il motore che rompe le balle...tra le altre cose a me il Nissan faceva impazzire nella versione con i paraurti "satinati" e la barra portatarga premium. E ora tiratemi le pietre...

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Io ricordo benissimo anche i 900 nella livrea delle grandi aziende alimentari, tipo il giallo/verde della Galbani ed il bianco/blu della Invernizzi. Erano usati per le consegne in città ai minimarket, salumerie ecc..

Già...sono stati decimati dalle norme per il trasporto delle merci deperibili. Che se vi raccontassi cosa succede dietro ad alcuni supermercati...

Riprendiamo il racconto, orsù. Vi ho lasciato la settimana scorsa nel famigerato cortile della ditta. Segue lista della spesa per rapido controllo:

1) papà: 131 stescion e 242

2) zio Lancia: 900E e/o Ritmo verdina

3) architetto: Panda30 bordeaux

4) altra famiglia: Y10 e 131 berlina

Gli anni passano e papà, stuzzicato dalle nuove auto del gruppozzo Fiat si autoconvince che lil 131 sia ormai superato e decide di venderlo. Mamma non glielo perdonerà mai, nel senso che ancora oggi gli rinfaccia di aver venduto la SUA macchina, quella che la faceva sentire tanto figa e sicura. Anche perchè mamma rispecchia in pieno il clima dell'epoca: era la tipica mamma con occhiali da sole a fanalone, cofana ipercotonata, smalto laccato rosso e bigiotteria varia al volante di una familiare imponente qual è (senza apostrofo, mi raccomando) il 131. Fatto sta che una macchina del genere inizia ad essere inutile perchè ormai noi bambini stavamo crescendo e d'estate si andava in riviera invece che al campeggio e la domenica si andava all'oratorio. Visto che la roulotte restava sempre più spesso sulla piazzola a fare la muffa, papà decise di venderla insieme al 131. E che auto poteva sostituirla se non la sua erede (teorica)? E voilà, ecco che in famiglia arriva la Regata. Papà, forse nel tentativo di dare a mamma un'auto altrettanto "figa" o forse perchè il venditore fu davvero bravo a descriverne le qualità, prese non una comune berlina, ma una Regata 70 ES. Il colore? Ovviamente grigio metallizzato, pari pari al depliant.

regataesprueba2.jpg

Francamente devo dire che Fiat fu troppo avanti con questa tecnologia. Non tanto per le indubbie qualità del sistema che anticipò di vent'anni lo Start&stop, quanto perchè il funzionamento era così poco intuitivo e soggetto a guasti, che papà lo usò pochissimo. Non so voi, ma io, al pari idi mio papà al semaforo o ad un passaggio a livello, tendo a mettere la prima marcia e a tenere premuta la frizione (a meno di soste prolungate), per essere pronto alla ripartenza. Il Citymatic invece, richiedeva di mettere il cambio in folle e di sollevare la frizione. La riaccensione poi, non era così immediata e a volte proprio non funzionava, e per porvi rimedio bisognava disinserire il tasto del Citymatic, girare la chiave del quadro su STOP, riaccendere la macchina, premere la frizione, mettere in prima e ripartire. Ecco, immaginate di farlo in coda al semaforo...è questione di pochi secondi, ma i clacson avrebbero già iniziato a suonare. Per questo motivo la Regata ES di papà fu usata come una normalissima 1300cc 70 cv...A me tuttavia piaceva molto per il disegno dei passaruota posteriori e per quello spoilerino nero in coda che la faceva riconoscere anche da distanza, all'interno invece mi piaceva il bordino cromato con la scritta Fiat, i tasti sul piantone dello sterzo vicino alle levette (da piccolo cercavo sempre di premerli senza staccare le mani dal volante, che pirla) e il raccordo tra la plancia e le porte. Quello che non capivo era perchè ci fossero tante spie "spente" con i puntini (vedi foto, purtroppo non ho trovato foto del cruscotto giusto) e il clima così "piccolo"...sembrava quello della Panda! Ricordo pure che mi divertivo a cercare le Regata con le maniglie azzurre invece che cromate (se non erro per la presenza di qualche adesivo di protezione)...

regataint.jpg regatacru.jpg

La ES rimase da sola per poco tempo, perchè ormai per le esigenze familiari una sola auto non bastava più. C'erano i bimbi da portare a scuola, in piscina, al catechismo, all'oratorio...e poi la spesa e la visita ai nonni e ai parenti, oltre al consueto tragitto mattutino casa-lavoro-casa per accompagnare papà al lavoro. Così mio padre decise di lasciare la Regata a mia madre e di comprarsi una meravigliosa Panda30. Identica per colore e allestimento a quella dell'architetto. Oddio, identica proprio no perchè noi avevamo l'interruttore a bilancere sulla plancia per il tergilavalunotto (mai richiesto come optional, ma era prassi dell'epoca) invece della pompetta manuale alla base della colonna sterzo. Però avevamo la spia per le frecce d'emergenza! Peccato che non ci fosse l'interruttore, ma all'epoca non era obbligatorio. Per il colore, bordeaux pastello, mi sono già pronunciato poco sopra, fatto sta che io non lo trovo da nessuna parte nelle cartelle colori ufficiali...Ma torniamo alla Panda30. Mia madre all'inizio la "schifava" proprio. A lei piaceva la Y10. Mio padre aveva comprato la sorella "spartana" (QUESTA...E'...SPARTAAAAA...scusate l'OT). E le aveva lasciato la Regata ES. L'auto che aveva fatto fuori la sua amata 131. I periodi brevi sono voluti per creare la suspence perchè mia madre, dopo un paio di giri sul Pandino se ne innamorò e non se ne separò per 14 splendidi anni. Io ricordo ancora il giorno in cui andai a ritirarla insieme a mio padre: mi ritrovai nell'enorme capannone della concessionaria e vidi da lontano un musetto simpatico e squadrato...poi all'improvviso udii l'inconfondibile GNEEEeeEEeeEEeeEEee...BRUM BRUM del bicilindrico che si accendeva inondando l'ambiente del classico odore di benzina super, accentuato dalla manetta dell'aria tirata. A bordo del Pandino mi sentivo un figo: io avevo la macchina col marsupio e i sedili configurabili ad amaca. Che poi manco sapevo cosa fosse un'amaca. Ma vuoi mettere quella sensazione di spaziosità, i sedili in plastica con l'odore di nuovo (in realtà era una tela Pirelli lavabile) e il posacenere scorrevole?? Io in particolare ero attratto dal quadro strumenti, con il reticolo verde e la spia degli abbaglianti di un bellissimo blu/indaco, e dai sostegni laterali per il sedile posteriore, proprio quelli che permettevano di creare l'amaca. Per chi non se li ricordasse, da una parte c'era una specie di "girella" e dall'altra un elemento che a me ricordava un viso deformato. E io rimanevo estasiato davanti a tanto ingegno. A dire il vero poi scoprii pure altri anfratti di cui parlerò più avanti in dettaglio, perchè vorrei dedicare al Pandino30 un post tutto per sè, visto che è l'auto che più di tutte mi è rimasta nel cuore. Fatto sta che il mio papino dopo aver comprato la Panda per sè, dovette ripiegare sulla Regata. Sia chiaro, non che non gli piacesse o che abbia avuto problemi di affidabilità. Quando si andava in giro tutti insieme si usava l'ammiraglia, però tra le due auto, quella a cui eravamo affezionati era il Pandino, anche perchè io, mia madre e mio fratello in pratica ci vivevamo...

Tra l'altro ricordo un episodio che la dice lunga sul rapporto Regata-mamma. Primavera. Dovevamo andare in chiesa per non so quale occasione e mio padre aveva preso la Panda per andare non mi ricordo dove. Mia madre è precisina e iper-puntuale per natura e ricordo che quel giorno ci fece alzare di buon mattino per mettere il vestito bello. Lei indossava un completo bianco panna con bordini rosa qua e là e occhiali a fanalone d'ordinanza. Usciamo di casa, aggiriamo il condominio (il condominio non aveva box di numero pari agli appartamenti e mio papà aveva comprato un box nel condominio vicino, mentre la Panda stava in cortile), apre la serranda del garage, entriamo, accende la macchina e...niente, non parte. Forse papà si era dimenticato di togliere l'antifurto, che a quell'epoca andava per la maggiore, cioè l'interruttore che tagliava l'afflusso di carburante al motore. Peccato che il box stretto, la gonna di mamma, la difficoltà di trovare a tastoni nel sottoplancia un interruttore che non si sapeva come fosse fatto nè dove fosse e mamma che iniziava a incazzarsi di brutto per timore di fare tardi fossero gli ingredienti giusti per un mix esplosivo...per farla breve, alla fine mia madre mette in folle il cambio, spinge la Regata fuori dal box e si mette semisdraiata per cercare il benedetto interruttore, sporcandosi il vestito della festa, sudando come un muratore e suscitando la curiosità di chi passava di là. Alla fine l'odiata berlina ipertecnologica finisce in garage, mamma corre in casa a sistemarsi e convince un vicino ad accompagnarci in chiesa. Credo non abbia parlato con papà per una settimana. Ma la cosa bella è che la Panda30 era dotata dello stesso interruttore nella stessa posizione e mamma non ha mai avuto difficoltà a trovarlo...potere della suggestione!

el Nino

Modificato da el Nino

[sIGPIC][/sIGPIC] I sogni a volte si avverano. Tu sei il mio.

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Ma sai che 'ste foto mi hanno provocato dubbi amletici? :shock: Gli interni sembrano a tutti gli effetti quelli di una Regata Super e non di una ES. Sono infatti presenti il contagiri ed il check control, ed il mobiletto centrale che arriva fino al pavimento, previsti esclusivamente sulla Super mentre, a differenza della Super, mancano gli alzacristalli elettrici e i comandi automatici della climatizzazione....che 'azz di Regata è?

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