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Fiat 500L 2012


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quanto ti piace la Fiat 500L 2012?  

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Posto questo bellissimo articolo sulla 500L pubblicato oggi su "Il Messaggero":

[h=1]Partite per Baltimora oltre tremila 500L:

dopo 30 anni riprende l'export Fiat negli Usa[/h][h=2]Dopo 30 anni è partita ieri la prima nave con le vetture: paradossalmente sono auto assemblatate in Serbia ma con molte componenti italiane a partire dai motori. Se la vedranno con concorrenti coreane[/h]

PER APPROFONDIRE

tag-grigio.pngfiat 500l, export fiat, usa

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di Diodato Pirone

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ROMA - Non accadeva da 30 anni: ieri pomeriggio una nave carica di auto a marchio Fiat è partita da un porto europeo per gli Stati Uniti.

Presa in sé la notizia potrebbe valere una breve: si tratta di 3.100 esemplari di 500L prodotte nello stabilimento serbo di Kraguievac che sono state imbarcate a Bar (Montenegro) su una nave del gruppo Grimaldi che le sbarcherà fra due settimane nel porto americano di Baltimora. Per ora è prevista la partenza per gli States di una nave al mese.

Il valore della notizia, però, va ben al di là del ”peso” delle 3 mila vetture italiane destinate a inserirsi in un mercato da 15 milioni di pezzi come quello americano.

Perché? In realtà da ieri si può toccare con mano il primo risultato della strategia di Sergio Marchionne basata sull’uscita dalla crisi attraverso un aumento dell’export di vetture verso gli Stati Uniti. Senza fanfare e senza taglio di nastri, quella nave porta con sé una speranza: l’avvio di una nuova fase per l’intera filiale industriale italiana legata all’automotive. Non va dimenticato infatti, che l’auto italiana non dà lavoro solo ai 25 mila dipendenti italiani di Fiat ma anche a migliaia di imprese della componentistica che nel 2011 (ultimi dati disponibili) hanno rappresentato il 3% circa del Pil italiano fatturando 42 miliardi di euro, 19 dei quali destinati all’export. Un ruolo che dovrebbe essere esaltato dal passo successivo annunciato da Marchionne: lo sbarco in Usa di Alfa Romeo fabbricate a Mirafiori. Evento previsto per il 2015.

Paradossalmente il ruolo di protagonista del film sullo ritorno dell’auto italiana negli Usa è stato assegnatoa a una vettura ”made in Serbia” come la 500L. Un’auto per famiglia, lunga poco più di una Punto ma molto più alta e abitabile che, pur disegnata in Italia e con motori e molte altre componenti made in Italy, è assemblata nell’ultramoderno stabilimento slavo inaugurato da Marchionne la scorsa estate. Scherzi della globalizzazione. Che però, va ricordato, consente attraverso i bassi costi della fabbrica serba (A Kraguievac un operaio guadagna circa 350 euro al mese e per ogni assunto Fiat gode di uno conto fiscale di 10 mila euro) di esportare in America un’auto carica di componenti fabbricati in Italia da operai italiani. In questo modo Fiat copia il modello Volkswagen che ogni volta che ha delocalizzato sue fabbriche nell’Est Europa o in Cina è riuscita a preservare e persino ad ampliare la rete dei posti di lavoro in madrepatria.

Non solo. Lo sbarco della vettura del Lingotto in America è uno dei frutti più dolci dell’operazione ”meno Italia” che nel 2009 portò Fiat ad entrare nel capitale della Chrysler. Oggi la 500L può contare su una rete di oltre 200 concessionari Fiat negli Usa che a loro volta si appoggiano ad oltre 2.000 punti vendita Chrysler. Una ragnatela commerciale agguerrita visto che l’anno scorso è già riuscita a piazzare negli Usa ben 43.700 "500 classiche”, costruite in Messico. Il che vuol dire che gli americani nel 2012 hanno comprato più 500 degli italiani.

Già, qui sta il punto: in fin dei conti il numero dei posti di lavoro della filiera industriale legata all’auto italiana dipenderà dal successo della vettura Fiat destinata agli Usa. La 500L piacerà agli americani quanto la sorella minore? La risposta è nelle mani del mercato. Gli americani però hanno dimostrato di apprezzare auto simili alla 500L come la coreana Kia Soul che vende mediamente fra i 6 e gli 8 mila pezzi al mese. Ma qui si entra nella fantascienza. Nessuna sceneggiatura finora aveva previsto che un’auto italiana potesse competere con una vettura coreana sul mercato americano. Questo copione lo sta scrivendo Sergio Marchionne.

Partite per Baltimora oltre tremila 500L: dopo 30 anni riprende l'export Fiat negli Usa - Il Messaggero

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Un suggerimento:

Prima di partire per un lungo viaggio ho cercato di comprendere meglio come intervenire nel caso di dover sostituire lampadine con l'attrezzatura fornita dalla Fiat, Smontato il fanale posteriore come da libretto d'istruzione con la chiave fornita, staccato il contatto, con grande stupore noto che per poter accedere alle lampadine bisogna avere ha disposizione una chiave " Torx" per poter smontare le 2 viti che tengono uniti il portalampada al faro posteriore, chiave Torx che, almeno nel mio caso, non è in dotazione, pertanto consiglio di dotarsi di questa chiave, oppure rinunciare nella possibilità di poter cambiare eventuali lampadine non funzionanti .

35lzpu9.jpg

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Prima di partire per un lungo viaggio ho cercato di comprendere meglio come intervenire nel caso di dover sostituire lampadine con l'attrezzatura fornita dalla Fiat, Smontato il fanale posteriore come da libretto d'istruzione con la chiave fornita, staccato il contatto, con grande stupore noto che per poter accedere alle lampadine bisogna avere ha disposizione una chiave " Torx" per poter smontare le 2 viti che tengono uniti il portalampada al faro posteriore, chiave Torx che, almeno nel mio caso, non è in dotazione, pertanto consiglio di dotarsi di questa chiave, oppure rinunciare nella possibilità di poter cambiare eventuali lampadine non funzionanti .

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Occhio che per convenzione se trovi delle viti Torx significa che l'utente non deve intervenire, ma deve essere l'assistenza della casa a farlo.

Sono considerate un sistema anti-manomissione quindi se le sviti, oltre a rischiare di fare danni, vai anche a invalidare la garanzia.

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