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  • 4 settimane fa...
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Exor si semplifica e diventa olandese

Elkann: giusto allinearsi alle società del gruppo. La holding resta quotata a Piazza Affari. Anche l’accomandita avrà sede nei Paesi Bassi
 

Exor, la holding della famiglia Agnelli, trasferisce - come Fca, Cnh e Ferrari - la sede legale e fiscale in Olanda. Il consiglio di amministrazione ha approvato oggi il progetto di fusione transfrontaliera per incorporazione di Exor in Exor Holding Nv, società olandese interamente controllata dalla stessa holding. Il titolo della società resterà quotato a Milano sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana.  

L’operazione, recita una nota del gruppo, ha come obiettivo «una struttura societaria più semplice, che risponda meglio al crescente profilo internazionale della società e dei suoi business», ed è stata approvata dal consiglio di amministrazione riunitosi a Torino sotto la presidenza di John Elkann. L’azionista di controllo di Exor, Giovanni Agnelli & C. Sapaz, che detiene il 52,99% del capitale di Exor, ha confermato pieno sostegno all’operazione. 

Questi i dettagli dell’operazione. Ogni azionista di Exor riceverà un’azione ordinaria Exor Nv, che attribuirà un diritto di voto per ogni titolo Exor detenuto. Le azioni ordinarie Exor Nv saranno quotate esclusivamente sulla Borsa di Milano. Exor Nv adotterà un meccanismo di fidelizzazione che premia gli azionisti di lungo termine: per ogni azione ordinaria Exor Nv detenuta ininterrottamente per un periodo di 5 anni, gli azionisti avranno diritto, al termine di tale periodo, a 5 diritti di voto e, per ogni azione ordinaria Exor Nv posseduta senza soluzione di continuità per un periodo complessivo di 10 anni, gli azionisti avranno diritto, al termine di tale periodo, a 10 diritti di voto. 

L’assemblea degli azionisti di Exor per approvare il progetto di fusione si terrà il 3 settembre a Torino. È previsto che la fusione diventi efficace entro la fine del 2016. L’operazione è subordinata, tra l’altro, alla condizione che l’ammontare dell’importo da pagare da parte di Exor agli azionisti che abbiano esercitato il diritto di recesso e ai creditori di Exor che abbiano proposto opposizione, non sia superiore a 400 milioni. La Giovanni Agnelli & C. Sapaz e alcuni imprenditori e istituzioni che investono con una prospettiva di lungo termine hanno assunto impegni di acquisto delle azioni Exor che provengono dall’esercizio del diritto di recesso che non siano state collocate presso i soci e i terzi ai sensi dalla legge italiana. In particolare, la Giovanni Agnelli si è impegnata ad acquistare azioni Exor inoptate e non prelazionate fino a un controvalore massimo complessivo pari a 100 milioni di euro (calcolato sulla base del prezzo di recesso), mentre gli altri investitori si sono impegnati ad acquistare le azioni inoptate e non prelazionate eccedenti il controvalore di 100 milioni, proporzionalmente all’impegno sottoscritto, fino a un controvalore massimo complessivo di 300 milioni. Il prezzo dovuto agli azionisti che eserciteranno il diritto di recesso è pari a 31,2348 euro per ogni azione. Il prezzo di chiusura delle azioni Exor oggi è pari a 33,51 euro.  

Anche l’accomandita Giovanni Agnelli e C. Sapaz avrà sede in Olanda. L’operazione sarà approvata dall’assemblea straordinaria che si terrà il 3 settembre. La Sapaz, cassaforte della famiglia, conferma, in una nota, «l suo sostegno all’operazione e annuncia il suo voto favorevole nell’assemblea degli azionisti di Exor.  

«Negli ultimi dieci anni - è stato il commento di John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor - abbiamo continuato a semplificare la nostra organizzazione e a svilupparci seguendo l’evoluzione dei nostri business. I nostri principali investimenti hanno già riorganizzato le proprie strutture societarie per riflettere meglio la loro attività globale ed è quindi naturale che Exor si allinei a loro. La proposta che avanziamo oggi ci consente di ottenere una struttura societaria più semplice e rappresenta un ulteriore importante passo avanti nel percorso di sviluppo di una holding come Exor che opera in tutto il mondo. Inoltre il meccanismo di fidelizzazione incentiverà gli azionisti che investono sul lungo termine e sono felice che questo progetto abbia già ricevuto il sostegno di istituzioni e di imprenditori di grande successo a livello mondiale, alcuni dei quali siamo orgogliosi di avere già come attuali azionisti». 

http://www.lastampa.it/2016/07/25/economia/exor-si-semplifica-e-diventa-olandese-biWY5t7vzqsE13yQ31joBL/pagina.html

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Notizia che non mi aspettavo 

pensavo che la Holding rimaesse in Italia ....e invece ....

 

come IKEA che ha sede in OLANDA

Modificato da ijs

Ovunque tu sarai costruita ,porterai per sempre nel marchio i simboli della tua origine .

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A noi di queste manfrine legali non deve importarci nulla.

 

Dov'è progettata un'auto? In Italia?

Dov'è costruita? In Italia?

 

Beh per me è italiana. 

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2 minuti fa, CuoreSportivo86 dice:

A noi di queste manfrine legali non deve importarci nulla.

 

Dov'è progettata un'auto? In Italia?

Dov'è costruita? In Italia?

 

Beh per me è italiana. 

 

dire che un prodotto è italiano o francese al giorno d'oggi non ha nessun senso, sia per come è fatto che per chi lo sviluppa, produce e commercializza. Diciamo che le auto Fiat sono "più italiane" di qualunque altra marca. A livello societario Fiat è una multinazionale di origini italiane.

PS: interessante notare che per mille aspetti della vita quotidiana (alcuni anche estremamente positivi) si riescono a fare leggi europee, ma poi quando si arriva a questioni di tassazione, soprattutto di grandi imprese, i paesi che hanno più potere fanno come vogliono... Io sono assolutamente pro Europa ma queste cose non si possono vedere...

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3 minuti fa, v13 dice:

 

dire che un prodotto è italiano o francese al giorno d'oggi non ha nessun senso, sia per come è fatto che per chi lo sviluppa, produce e commercializza. 

 

beh, insomma...in un periodo di crisi come il 2014 la ripartenza forte di Melfi per 500x/renegade, l'implementazione di Grugliasco per maserati e correlati hanno cambiato di qualche punto la produzione industriale italiana e l'export

 

dove vengono prodotte le auto conta eccome.

Modificato da Matteo B.
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Adesso, Matteo B. dice:

 

beh, insomma...in un periodo di crisi come il 2014 la ripartenza forte di Melfi per 500x/renegade, l'implementazione di Grugliasco per maserati e correlati hanno cambiato di qualche punto la produzione industriale italiana e l'export

 

dove vengono prodotte le auto conta eccome.

 

non dico di no, ma in gamma ha, ha avuto e avrà anche modelli fatti in Polonia, Serbia, Turchia, ecc.
Senza contare la componentistica, che ormai ha flussi molto internazionali, soprattutto per un prodotto complesso come un'auto. Difficile dire la nazionalità, se non in modo approssimato.

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20 minuti fa, v13 dice:

 

non dico di no, ma in gamma ha, ha avuto e avrà anche modelli fatti in Polonia, Serbia, Turchia, ecc.
Senza contare la componentistica, che ormai ha flussi molto internazionali, soprattutto per un prodotto complesso come un'auto. Difficile dire la nazionalità, se non in modo approssimato.

 

infatti PER ME (è solo una mia opinione) quelle non son auto italiane.

 

andare a discutere di engineering o componentistica mi pare pleonastico. Brembo vende un sacco a Porsche, non solo i freni  anche sospensioni già montate com mozzi e freni. (mi pare per Cayman Boxster)

Modificato da Matteo B.
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