Vai al contenuto

15 anni senza l'avvocato


Messaggi Raccomandati:

Questa settimana è stato l'anniversario del 15° anno dalla scopmarsa di Gianni Agnelli, personaggio cruciale negli ultimi 60 anni della storia d'Italia, personaggio sicuramente amletico ma sicuramente affascinante, da molti definito un bluff (e forse è realmente così) ma molti lo ricordano come l'ultimo Re d'Italia. Onestamente non saprei esprimermi ancora oggi a 15 anni di distanza, però riporto un interessante articolo (non giudicatemi dalla fonte, l'ho trovato in rete) che fa parecchio riflettere.

Buona lettura.

 

http://www.ilgiornale.it/news/interni/877143.html

 

Orologi e Fiat, il falso mito dell'Avvocato. Sono passati dieci anni dalla sua morte, ma di lui si parla ancora. Gianni Agnelli è stato un grande: un grandissimo bluff, ed è giusto non venga dimenticato

Sono passati dieci anni dalla sua morte, ma di lui si parla ancora, naturalmente bene, checché ne dica Ferruccio de Bortoli, che sul Corriere della Sera lo ha commemorato con una prosa stranamente accorata per uno che di cuore ne ha poco e, di solito, nasconde anche quello.

 

2013-01-agnelli.jpg

 

Gianni Agnelli comunque è stato un grande: un grandissimo bluff, ed è giusto non venga dimenticato. Difatti è passato alla storia come re d'Italia non tanto per ciò che ha dato al Paese, quanto per ciò che ha avuto.

Noi italiani siamo fatti così: cerchiamo di fottere il sovrano per tirare a campare, ma se è lui a fregarci gli riconosciamo volentieri una certa superiorità. Onore al merito, anzi ai meriti, dell'Avvocato che fu promosso tale coram populo senza mai esserlo stato; che cominciò a lavorare a 45 anni, età alla quale i suoi dipendenti andavano in prepensionamento; che presiedette Confindustria inciuciando con Luciano Lama, segretario generale della Cgil, e concordando con lui il punto esiziale di contingenza; che fu nominato senatore a vita grazie all'incosciente generosità di Francesco Cossiga; che prima fondò a Venezia il museo di Palazzo Grassi, poi lo affondò; che ricevette in eredità dal nonno (e da Vittorio Valletta) una stupenda fabbrica di automobili riducendola a rottame, successivamente rimessa in piedi dal fratello Umberto e da Sergio Marchionne.

Un uomo con un simile curriculum sarà ricordato per sempre e sempre sarà lodato. La gente come lui piace assai dalle nostre parti. Piaceva ieri e piace oggi, anche se non c'è più. Amava l'arte, compresa quella contemporanea, per cui era considerato colto; aveva un debole per i giornali e sopportava i giornalisti, per cui godeva (e gode) di buona stampa; non era anticomunista dichiarato, per cui era rispettato dai conformisti di sinistra.

Agnelli più che un imprenditore era un prenditore: lo Stato lo ha sempre aiutato, gli ha dato soldi senza mai pretenderne la restituzione; il popolo lo ha gratificato con la propria ammirazione; i politici davanti a lui erano in soggezione e facevano a botte per farsi fotografare al suo fianco; chi di loro riuscì a farsi invitare a cena a Villar Perosa o altrove lo ha raccontato a cani e porci per gloriarsi.

Già, l'Avvocato, nonostante abbia fallito in ogni campo, perfino in quello di padre (un figlio suicida dopo un'esistenza amara, una figlia che ha intentato causa alla famiglia per questioni di soldi), nonostante avesse fama di tombeur de femmes, e affermasse che l'amore è cosa da cameriere (servitù, insomma), fu elevato agli altari: l'unico santo laico che abbia ancora devoti dalle Alpi alla Sicilia e in ogni strato sociale, fra credenti e miscredenti, indifferentemente.

Quando morì, l'azienda era sul punto di consegnare i libri in tribunale. Il patrimonio personale del maggiore azionista fu cercato all'estero: si sospettava addirittura che una quota di capitali fosse stata sottratta al fisco; si ignora come si sia conclusa l'indagine. Probabilmente bene, cioè con un nulla di fatto, meno male.

La Fiat ha resistito alla burrasca. I nipoti se la sono cavata egregiamente. Gianluigi Gabetti, l'uomo della finanza, ha lavorato benissimo e ha salvato il salvabile, speriamo anche se stesso. Marchionne ha compiuto un miracolo. E Agnelli seguita a essere adorato da tutti. È quello che si dice un mito. Le sue opere memorabili però rimangono queste: l'orologio sopra, e non sotto, il polsino della camicia; la cravatta sopra, e non sotto, il pullover.

  • TESLA Hug [Trolling Mode] 1
  • Perplesso... 1

www.idecore.it

www.madeineighties.it

Link al commento
Condividi su altri Social

Bah.. articolo per me fatto con il culo.  Mi spiego: sembra  scritto dal signore che ha preso il caffè al bar stamattina di fianco a me e che, leggendo il giornale, si lamentava di non so cosa.

 

Per me il compito di un giornalista è spiegarci come stanno le cose, non elencare le solite banalità sull'avvocato.

 

Quello che ha scritto lo sappiamo tutti, ma è veramente tutto vero? E' qui che per me sta la differenza tra un articolo dozzinale come questo e uno ben fatto: circostanziare i fatti e spiegarceli. 

 

Dire che era un pessimo padre non aggiunge nulla a quello che sappiamo.

Dire che ha rovinato la Fiat vuol dire tutto e niente. Cos'è successo veramente? Perchè il giornalista non ha spiegato che la deriva è iniziata con la scelta di Romiti di disimpegnarsi? 

La fiat ci ha spolpato come paese. Questa frase l'ho sentita 10mila volte. Qualcuno mi spiega il come e il perchè? Io qualche idea ce l'ho, ma me le dovrebbe spiegare il giornalista se vuol far bene il suo lavoro. 

 

Io sinceramente ho una pessima opinione dell'avvocato, gli riconosco solo due cose:

  • un certo welfare parallelo che ai tempi diede una mano ai dipendenti soprattutto per l'istruzione dei figli, cosa che evitò di creare una generazione di sbandati in una città in piena esplosione demografica. Perarltro se lo trovò già fatto, ci avevano pensato prima
  • il suo spendersi in maniera brillante per far avere le olimpiadi a Torino, manifestazione che aldilà delle critiche ha realmente risollevato l'anima di una città. 

Per il resto per me potrebbe tranquillamente rimanere una voce di wikipedia e basta. 

 

  • Mi Piace 7

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

Link al commento
Condividi su altri Social

Il welfare Fiat in realtà l'iniziò il nonno ( e Valletta ) copiando quanto fatto da Ford a Detroit ( e con la benedizione del duce prima , e della combo DC/PCI poi ) .

 

Per il resto, credo , visto anche la testata, le solite rimasticature .

 

P.S. Io credo che nel paese delle PMI ( più P che M , purtroppo ), la grande industria/impresa sia sempre stata considerata straniera quando va bene, sennò nemica e questo insieme di luoghi comuni ne è l'esempio. 

  • Mi Piace 5

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Link al commento
Condividi su altri Social

l'articolo è spazzatura*, ma che c'è da dire che Agnelli di vere doti ne aveva poche, ma utili in un certo contesto. Conosceva il mondo, aveva studiato, parlava perfettamente l'inglese, aveva un certo carisma che lo aiutò nelle relazioni internazionali. Di industria e produzione ci capiva poco, ma non è necessariamente un male durante il boom economico, in cui un ingegnere o anche un economista non avrebbe avuto la sensibilità sufficiente per capire le sfide dell'epoca, che erano soprattutto geopolitiche e sociali. Altra dote interessante, era un vitalista e coraggioso. Detto questo, era membro viziato di un'elite quasi secolare e non seppe capire le sfide degli anni 80 e 90, probabilmente anche per ragioni generazionali.

 

* Ho smesso di leggere quando associa "incosciente generosità" a Cossiga. LOL

  • Mi Piace 9
Link al commento
Condividi su altri Social

Non dimentichiamo la rete di relazioni internazionali, che nella provincialissima Italia degli anni 50 e 60 , contava più di qualcosa .

Di Fiat cominciò ad occuparsi solo al pensionamento di Valletta, prima fece le PR quando le PR non erano state ancora inventate .

Aggiungerei anche una certa dote di coraggio fisico: da giovane ufficiale del Savoia Cavalleria, combatté sia in Russia che in Tunisia, tanto da meritare due decorazioni tedesche .

 

 

 

  • Mi Piace 3

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Link al commento
Condividi su altri Social

non mi sono mai interessato della vita dell'avvocato...

se l'articolo è vero...un uomo abbastanza di merda eh! :D

 

altro che intitolargli una ferrari

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

Link al commento
Condividi su altri Social

6 minuti fa, stev66 dice:

Il welfare Fiat in realtà l'iniziò il nonno ( e Valletta ) copiando quanto fatto da Ford a Detroit ( e con la benedizione del duce prima , e della combo DC/PCI poi ) .

 

Per il resto, credo , visto anche la testata, le solite rimasticature .

 

P.S. Io credo che nel paese delle PMI ( più P che M , purtroppo ), la grande industria/impresa sia sempre stata considerata straniera quando va bene, sennò nemica e questo insieme di luoghi comuni ne è l'esempio. 

si, infatti avevo scritto che il welfare fiattaro se l'era trovato già bello che pronto. 

 

Per il resto concordo. Quello che si imputa alla grande industria italiana spesso è quello che si loda per la grande industria straniera. 

  • Mi Piace 1

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

Link al commento
Condividi su altri Social

Bah.. articolo per me fatto con il culo.  Mi spiego: sembra  scritto dal signore che ha preso il caffè al bar stamattina di fianco a me e che, leggendo il giornale, si lamentava di non so cosa.
 
Per me il compito di un giornalista è spiegarci come stanno le cose, non elencare le solite banalità sull'avvocato.
 
Quello che ha scritto lo sappiamo tutti, ma è veramente tutto vero? E' qui che per me sta la differenza tra un articolo dozzinale come questo e uno ben fatto: circostanziare i fatti e spiegarceli. 
 
Dire che era un pessimo padre non aggiunge nulla a quello che sappiamo.
Dire che ha rovinato la Fiat vuol dire tutto e niente. Cos'è successo veramente? Perchè il giornalista non ha spiegato che la deriva è iniziata con la scelta di Romiti di disimpegnarsi? 
La fiat ci ha spolpato come paese. Questa frase l'ho sentita 10mila volte. Qualcuno mi spiega il come e il perchè? Io qualche idea ce l'ho, ma me le dovrebbe spiegare il giornalista se vuol far bene il suo lavoro. 
 
Io sinceramente ho una pessima opinione dell'avvocato, gli riconosco solo due cose:
  • un certo welfare parallelo che ai tempi diede una mano ai dipendenti soprattutto per l'istruzione dei figli, cosa che evitò di creare una generazione di sbandati in una città in piena esplosione demografica. Perarltro se lo trovò già fatto, ci avevano pensato prima
  • il suo spendersi in maniera brillante per far avere le olimpiadi a Torino, manifestazione che aldilà delle critiche ha realmente risollevato l'anima di una città. 
Per il resto per me potrebbe tranquillamente rimanere una voce di wikipedia e basta. 
 
Come mai hai una pessima opinione dell'avvocato?

"Dobbiamo capire: stiamo analizzando i dati"

"La Ferrari 2023? E' nata bene..."

Mattia Binotto, TP Scuderia Ferrari, 2019-2022

Link al commento
Condividi su altri Social

Secondo me fu un uomo il cui grande carisma e posizione acquisita hanno oscurato le grandi incompetenze.

ha vissuto di rendita prima del nonno e poi di Valletta. I grandi accordi mondiali (russia in primis) non furono presi sotto il suo operato, in realtà la Fiat andava avanti da sola e questo per merito del dopoguerra e sicuramente di menti illuminate come Dante Giacosa.

Infatti ai primi colpi di vento che possiamo identificare negli anni di piombo che vanno dalla fine dei '60 agli inizi dell' '80, la Fiat ha oscillato quasi fino al collasso ed anche qui fu un altro uomo illuminato a fare veramente il miracolo, Vittorio Ghidella. 

Quindi ad Agnelli possiamo dare forse i meriti di aver scelto alcune persone giuste ma allo stesso tempo il contrario, l'estromissione di Ghidella per lasciare tutto in mano a Romiti fu un errore che la Fiat paga ancora oggi più di quello che immaginiamo.

Forse fu un uomo cui grazie alla sua aurea riuscì ad oliare alcuni ingranaggi sociali e politici come pochi seppero fare.

 

  • Mi Piace 1

www.idecore.it

www.madeineighties.it

Link al commento
Condividi su altri Social

2 ore fa, Tony ramirez dice:

ricevette in eredità dal nonno (e da Vittorio Valletta) una stupenda fabbrica di automobili riducendola a rottame, successivamente rimessa in piedi dal fratello Umberto e da Sergio Marchionne

Si può disquisire sulla bontà dell'articolo, ma almeno questa frase riporta la sacrosanta verità. La FIAT era un gioiello, pur relegata al mercato europeo-brasiliano riusciva a competere per il primato in queste aree. La Uno e la Tipo stravendevano. Gli utili andavano a gonfie vele. Lancia era davvero la Mercedes italiana, e lo dico avendo avuto in casa due splendide Thema (quelle vere), oltre ad essersi creata come mito mondiale del rally. Tutto questo era il risultato straordinario ottenuto dall'immenso Ing. Ghidella, un uomo che amava l'automobile e la sua industria.

 

La più grande cacata dell'avvocato è stata quella di mettere alla porta uno come Ghidella, che aveva risollevato la FIAT portandola ad essere il primo produttore in Europa e il quinto nel mondo, in favore di quell'essere inetto chiamato... beh lo sapete. Da quel momento in poi l'azienda ha cominciato a calare su tutti i fronti, depauperando un patrimonio commerciale e d'immagine INESTIMABILE, a favore della concorrenza tedesca. La rinascita è cominciata pian piano con Umberto Agnelli e proseguita alla grande con Sergio Marchionne che, pur non essendo totalmente un uomo di prodotto, ha messo nelle condizioni FCA di avere delle basi per un futuro molto più sicuro.

 

Ecco, quello che mi fa girare gli zebedei è che ci si ricordi di uno come l'avvocato (che ha combinato disastri) e invece ci si dimentichi di un grande uomo come Ghidella. Io preferirei piangere per Ghidella.

  • Mi Piace 3
  • Tristezza! 1
Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.