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Fiat: buone nuove e una scommessa


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I risultati trimestrali del Lingotto segnalano un utile di 217 milioni e l'Auto ha abbattuto le perdite da 238 a 88 milioni di euro. Dimostrando che concentrandosi sul prodotto (con la collaborazione dei grandi designer sono nate la Grande Punto, l'Alfa 159, la nuova Croma) la Fiat ha migliorato i propri risultati. Certo resta l'incognita: con questa generazione di prodotti - per la verità non molto ricca - l'azienda si gioca tutto.

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Prime buone notizie dal fronte Fiat.

Parliamo della Fiat come produttore di auto, non della holding che tutto sommato, tra finanza e vendita dell'argenteria di famiglia, è riuscita quasi sempre a cavarsela.

I risultati trimestrali del Lingotto segnalano un utile di 217 milioni rispetto alle perdite di 246 nello stesso periodo 2004; ma ciò che più conta, l'Auto ha abbattuto le perdite da 238 a 88 milioni di euro. Un quasi pareggio, insomma, rispetto alla voragine di un paio di anni fa. Anche i debiti si riducono, passando da da 9,4 miliardi a 4,4. Stiamo pur sempre parlando di cifre imponenti, che di fatto continuano a porre la Fiat nelle mani delle banche che ad autunno dovranno decidere se convertire in azioni i miliardi prestati.

NELLE MANI DELLE BANCHE

Si andrà quasi sicuramente verso questa soluzione, e in tal modo una quota tra il 22 e il 27 per cento del gruppo sarà in mano ai principali istituti di credito italiani.

Anche per questo motivo è arrivata la smentita dell'Ifil (la finanziaria degli Agnelli) e del San Paolo di Torino (tra le principali banche creditrici) per un patto che prevederebbe il controllo congiunto. Ma le voci di ricambio ai vertici, che coinvolgono il presidente Luca Cordero di Montezemolo, continuano a inseguirsi. Torniamo all'auto. Concentrandosi sul prodotto la Fiat ha migliorato i propri risultati, anche se non ancora la quota di mercato, che in Europa è ormai scesa intorno al 6% (da circa il 15 degli anni d'oro).

C'è grande attesa per la nuova Punto, denominata Grande Punto, che uscirà a settembre e che ha la firma di Giorgetto Giugiaro. Il ritorno alla collaborazione con i grandi designer è una delle novità positive di questo ultimo anno: Croma, Alfa 159, Alfa coupé sono state affidate appunto a Giugiaro, Bertone, Italdesign con risultati apprezzabili rispetto alle esperienze infelici della Stilo e dei restiling delle precedenti Punto.

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SCOMMESSA A QUATTRO RUOTE

Queste le buone notizie

L'incognita è rappresentata dal fatto che con questa generazione di prodotti - per la verità non molto ricca - l'azienda si gioca tutto. Non può fallire il colpo, mentre molto ce'è da migliorare, per esempio nel marketing. Altrettanto nebuloso è il futuro del vertice, dove, smentite a parte, molte manovre sono in corso. È evidente infatti che le banche, se convertiranno i crediti in azioni, alla lunga non possono rappresentare un blocco di azionisti omogeneo.

Una o qualcuna di loro dovrà necessariamente allearsi con gli Agnelli, è in questo momento l'uomo forte sembra proprio Enrico Salza, numero uno del San Paolo di Torino.

Tutto questo assieme di notizie ha spinto in alto il titolo, sopra i 7 euro. Manovre speculativi o ritorno di fiducia degli investitori? Più la prima che la seconda ipotesi, ma certo chi poteva ha comprato, per così dire, ai minimi.

NEMICI CHE COLLABORANO

Un altra notizia positiva viene dalla creazione di Mec (Management e Capitali), un fondo destinato a intervenire e investire in settori industriali in crisi ma con possibilità di recupero. Sponsor dell'operazione è stato Carlo De Benedetti, che infatti ha usato come «veicolo» finanziario la sua CdB Web Tech. Ma l'Ingegnere ha trovato un socio imprevedibile: la Fininvest di Silvio Berlusconi, il nemico di sempre. E ancora il gruppo Della Valle, la Sopaf di Jody Vender, e altri con quote minori tra cui Montezemolo.

Un piccolo «salotto buono» che evidentemente crede nella ripresa. O almeno nella possibilità di fare ancora dei buoni guadagni con l'industria italiana.

Vedremo se sarà realmente così, o se si tratterà dell'ennesima iniziativa puramente finanziaria.

FONTE: PANORAMA.IT

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

www.alfaromeo75.it - http://web.tiscali.it/alfetta.gt.gtv - www.arocalfissima.com/vodcast

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Solo due piccole precisazioni.

I 3 modelli nuovi (4 con Brera) non rientrano nei valori delle ultime trimestrali in quanto non erano ancora in vendita.

Il fondo DeBenedetti/Berlusconi si occupera' di aziende di medio calibro...quindi non di Fiat

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. Dimostrando che concentrandosi sul prodotto (con la collaborazione dei grandi designer sono nate la Grande Punto, l'Alfa 159, la nuova Croma) la Fiat ha migliorato i propri risultati.

Finalmente l'han capito che i tempi della 600 erano finiti da un pezzo......

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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