Vai al contenuto

Ragazzi, maa.......non sentite un pelo di puzza di bruciato?


Matteo B.

Messaggi Raccomandati:

C'e' da dire che sia cina che India stanno poco alla volta virando sul mercato interno, sia con grossissimi lavori pubblici, sia creando un assistenza sociale pubblica.

Col tempo ovviamente ci sara' un riequilibrio, dove noi perderemo qualcosa ( soprattutto icurezze e benessere ) e loro guadagneranno.

Cina ed india infatti hanno gia' una classe media del 10/15% con capacita' di spesa pari all'occidente.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Link al commento
Condividi su altri Social

  • 3 settimane fa...
  • Risposte 250
  • Creato
  • Ultima Risposta

I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Se un imprenditore vuole chiudere un'impresa perché non riesce ad andare avanti, ha il diritto (legalmente riconosciuto) di farlo.

Mi autoquoto.

Forse il capo della mia dolce metà legge AP e ha deciso di prendermi alla lettera. Il primo che dice che la crisi non esiste lo inculo. A secco. :(r

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

Link al commento
Condividi su altri Social

Mi autoquoto.

Forse il capo della mia dolce metà legge AP e ha deciso di prendermi alla lettera. Il primo che dice che la crisi non esiste lo inculo. A secco. :(r

Già......tristemente quoto. E come detto pagine e pagine fà....il lavoro è ancora pochino. Stò vedendo proprio in questi giorni, sconti "da mille e una notte" sulle offerte, pur di pigliarsi qualche lavoro,da parte di molte società in campo edile....."Pila" nun ce stà.......

Chi dice il contrario......beh insomma...hai già detto tu .....:§

Link al commento
Condividi su altri Social

Giusto per tirarci su il morale...

Luigi Grassia per "La Stampa"

Gli occhi degli operatori economici e degli analisti sono già puntati al 2010 in cerca di segnali di ripresa ma intanto dal fronte delle imprese continuano ad arrivare dati aggregati dall'anno appena trascorso molto negativi: ieri è stato diffuso da Cerved Group il consuntivo sui fallimenti e i concordati preventivi nel 2009 e il quadro è così brutto che si fatica a immaginare un'inversione di tendenza, anche perché la marea è partita da lontano.

Risulta che fra ottobre e dicembre sono state aperte quasi 2.900 procedure fallimentari, con un incremento del 15% rispetto allo stesso trimestre del 2008 (che aveva già fatto registrare un +43% sul 2007). Guardando al complesso degli ultimi anni, dopo la brusca caduta delle procedure seguita alla riforma della disciplina sulla crisi d'impresa, dall'aprile del 2008 i fallimenti hanno iniziato una corsa che dura da sette trimestri consecutivi, con tassi di crescita sempre a due cifre. Sull'arco di tutti e dodici i mesi del 2009 in Italia si sono contati oltre 9 mila fallimenti (+23% sul 2008).

Cerved Group è nato dai fondi di «private equity» Bain Capital e Clessidra. Scorporando un po' i suoi dati, si osserva che con un aumento del 33% dei fallimenti negli ultimi tre mesi del 2009 le costruzioni risultano il settore che conta il maggior incremento di procedure (+31%), però l'aumento dei crac aziendali ha colpito un po' tutti i comparti economici: industria +26%, attività finanziarie, immobiliari, di noleggio e informatica +24%, alberghi, trasporti e comunicazioni +18%.

Sorpresa positiva, il tessile e l'abbigliamento evidenziano una lieve riduzione delle pratiche aperte rispetto al 2008, cosa che si osserva anche nel comparto alimentare; questo però potrebbe dipendere dal fatto che c'è stata una tale falcidia negli anni precedenti che la scrematura è stata anticipata dal mercato.

Sul piano geografico l'impennata dei fallimenti ha toccato soprattutto il Nord: nei dodici mesi del 2009 le procedure sono cresciute nel Nord Ovest del 33%, nel Nord Est del 26%, nel Centro del 16%, nel Sud e nelle Isole del 16,3%. In ognuna di queste macro-zone c'è stato un aumento anche nell'ultimo trimestre (oltre che su tutto l'arco dell'anno).

Quanto ai concordati preventivi (una procedura legale che mira a evitare il fallimento convincendo i creditori a ristrutturare il debito accontentandosi di meno del dovuto) negli ultimi tre mesi del 2009 le imprese italiane hanno presentato 243 domande (+33% rispetto al quarto trimestre del 2008), portando il totale del 2009 oltre quota 900 (+62% rispetto al 2008).

Cerved Group segnala anche un particolare curioso: negli ultimi cinque anni oltre 70 mila imprese italiane hanno cambiato la sede legale da una provincia a un'altra. Non sempre questo è avvenuto per esigenze di carattere operativo: in molti casi, società gravate dai debiti hanno traslocato per sottrarsi all'azione dei creditori rendendo impossibile o più costoso il recupero dei crediti. Uno specifico studio compiuto da Cerved dice che a parità di tutte le altre variabili, le aziende che hanno trasferito la sede hanno manifestato una propensione al fallimento del 24% superiore alle altre. Insomma se vedete il vostro debitore che cambia città cominciate a preoccuparvi.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

Link al commento
Condividi su altri Social

IMHO purtroppo come fra i dipendenti esistono quelli che si sbattono e quelli che "ha da veni' brunetta coi baffoni" :§ cosi' anche per gli imprenditori accanto alle persone serie esiste un sottobosco di attivita' o atipiche (vedi alla voce strampalate) che riescono a macinare qualche utile nei momenti di grassa se non addirittura ai limiti della legalita' (che ricavano proventi in modo SOLO dubbio, ad es. evadendo ) :

Cerved Group segnala anche un particolare curioso: negli ultimi cinque anni oltre 70 mila imprese italiane hanno cambiato la sede legale da una provincia a un'altra. Non sempre questo è avvenuto per esigenze di carattere operativo: in molti casi, società gravate dai debiti hanno traslocato per sottrarsi all'azione dei creditori rendendo impossibile o più costoso il recupero dei crediti. Uno specifico studio compiuto da Cerved dice che a parità di tutte le altre variabili, le aziende che hanno trasferito la sede hanno manifestato una propensione al fallimento del 24% superiore alle altre. Insomma se vedete il vostro debitore che cambia città cominciate a preoccuparvi.

per me' queste "inquinano" anche le famose statistiche e studi di settore :

io ho sempre avuto l'impressione che di questi personaggi la meta' effettivamente evade mentre l'altra meta' invece effettivamente tira a campare,

quindi normale che in una crisi come questa ci sia una selezione, cmq sempre dalla stessa fonte:

La crisi soffia meno Tornano gli assunti- Torino LASTAMPA.it

La crisi soffia meno Tornano gli assunti

crisi_auto_fabbrica_g.jpg

Avviamenti nell'industria: a gennaio +27% sul 2009

marina cassi

torino

Nessun trionfalismo: la crisi non è finita. Ma a gennaio di quest’anno gli avviamenti al lavoro in Piemonte sono cresciuti del 5 per cento rispetto al gennaio del 2009. L’aspetto più interessante è che l’incremento riguarda soprattutto l’industria che dopo la tremenda gelata dello scorso anno risale del 27%. Vanno male, invece, i servizi che flettono del 4%, ma nel comparto tiene bene il turismo con un più 2,4 e il commercio che cresce del 14,4.

Complessivamente nel gennaio 2008 gli avviamenti erano stati 78.386 di cui 28.165 nell’industria, un anno fa rispettivamente 56.588 e 14.438, a gennaio di quest’anno 59.263 e 17.499. Il direttore dell’Agenzia Piemonte Lavoro, Aldo Dutto, è cautissimo: «Si tratta di segnali ancora deboli e fragili e che devono trovare conferma, ma forse gli ultimi mesi indicano una parziale inversione di tendenza». Però i tempi per il ritorno alla normalità sono ancora lunghi e Dutto lo spiega: «Se si confrontano il gennaio e i mesi pre-crisi del 2008 con i dati attuali si vede che in mezzo c’è ancora un abisso. La perdita di lavoro è ancora pesante e il recupero sarà lungo». Però la fiammella c’è. Anche se «la cassa integrazione è ancora altissima e la mobilità pure».

Nel gennaio 2010 sono stati registrati il 24,4% in meno di avviamenti al lavoro rispetto allo stesso mese del 2008. E questo cedimento riguarda tutti i settori produttivi: i servizi hanno registrato il 24,7% in meno di contratti stipulati e l’industria il 37,9%.

Nella crisi come sempre non tutti hanno le stesse opportunità. Questa ultima durissima recessione ha colpito di più donne e stranieri, ma la crescita degli avviamenti a gennaio 2010 ha riguardato in maggioranza proprio le donne con un più 5,2% contro il più 4% degli uomini. Nello specifico nel settore turistico alberghiero gli avviamenti hanno coinvolto quasi esclusivamente le donne con +3,5% contro +0,7% degli uomini.

Ancora tutto fermo o quasi, invece, per i ragazzi fino ai 24 anni mentre sono cresciuti gli avviamenti per chi ha tra i 35 e i 44 anni e anche per chi ne ha tra i 44 e i 55 con un aumento quasi del 10%. Cala invece la possibilità di lavoro per gli adulti sopra i 55 anni con un meno 2,4%. Nello specifico nel settore turistico alberghiero i giovani sino ai 24 anni risultano stabili, mentre crescono le classi dai 25 ai 34 anni (+6%) e dai 45 ai 54 (+6,6%), mentre continuano a subire una flessione gli adulti over 55 anni (-18%).

Sulla base di questi dati l’Agenzia si prepara all’edizione primaverile di «Io lavoro»: venerdì e sabato al Lingotto 56 imprese e associazioni offrono 11 mila opportunità di lavoro nel turistico alberghiero e benessere. In particolare 3000 animatori, 1700 animatori per bambini e ragazzi, 200 medici, oltre 200 infermieri, 150 fotografi, 1000 istruttori sportivi, 770 assistenti turistici, 380 ballerini, 200 cuochi, 100 camerieri, 100 baristi, 180 coreografi, 280 dj e tecnici audio luci e video, 105 estetiste, 26 capovillaggio.

Lo scorso anno l’edizione di ottobre - come sempre promossa da Regione, Provincia e Comune - aveva avuto 8 mila visitatori e 12.000 colloqui di lavoro sostenuti in 48 ore: il 30 per cento ha ottenuto un lavoro. Quest’anno ci sarà per la prima volta il Club Med, che selezionerà cento candidati.

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

Link al commento
Condividi su altri Social

Nessuno nega in toto la crisi (anche se alcuni segnali sono contraddittori).

Quello che non mi hanno ancora spiegato è che se a disperarsi e a piangersi addosso si spera che scompaia magicamente.

Dubito.

La crisi si supera rimboccandoci le maniche, e avendo un pò di fiducia nel futuro, perchè tanto messi male, tutto sommato, non siamo.

E non fare come il tg ieri sera che parlava con toni tragici di "inverno rigidissimo da superare"...sarà stato tremendo col riscaldamento a metano e il piumino in armadio.:D

I nostri nonni ci prenderebbero a scappellotti....e farebbero bene!

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Link al commento
Condividi su altri Social

gia',

e' il piagnisteo generale finisce col mettere il bastone fra le ruote anche a chi gia' sta' spiengendo e a chi avrebbe voglia di fare

p.s. meteorogicamente parlando l'inverno e' stato uno dei piu' caldi

Modificato da owluca
Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

Link al commento
Condividi su altri Social

Se tu sapessi il numero di aziende che ho dovuto seguire nelle fasi di chiusura* ed il numero di lavoratori che ho visto licenziare in questi ultimi due anni, forse non diresti così.

La crisi esiste ed è grave. Chi dice il contrario o vive in un mondo ovattato tutto suo, oppure mente.

* viste le news riguardanti mia moglie, comincio a credere nel karma.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

Link al commento
Condividi su altri Social

Guarda che parli con uno che è rimasto senza sedia e scrivania e si è dovuto re-inventare completamente.

Non vivo nè in un mondo ovattato nè mento.

Semplicemente penso che a piangersi addosso le cose non migliorano.

Le cose migliorano rimboccandosi le maniche.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Link al commento
Condividi su altri Social

io concordo con entrambi solo reinventandosi e dandosi da fare di brutto si può sperare di farcela. D'altrocanto quello riportato prima su fallimenti etc. lo può confermare chiunque abbia una attività sia vedendo quelli che intorno a lui chiudono o lo stanno per fare, sia ad esempio come sia diventato più difficile fare in modo che i soldi che ti sono dovuti a fine mese effettivamente arrivino. Io la crisi la vedo ancora molto dura. Ovvio guardo avanti ma con poca allegria.

Giusto anche chi ci ricorda quali erano le difficoltà di chi ci ha preceduto, tipo chi a 12 anni se ne è andato in germania a piedi a fare mattoni.

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.