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C'è qualcuno appassionato di lunghe camminate?


Devonrex

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Nuova estate, nuova avventura.

Stavolta percorreremo La Via degli Dei.

Il percorso va da Piazza Maggiore a BO a Piazza della Signoria a FI, ma per ragioni logistico-pratiche partiremo da Sasso Marconi ed arriveremo a Fiesole in quattro tappe.

La Via degli Dei (il perché del nome si perde nei meandri del tempo, ma probabilmente deriva dai toponimi di origine romana dei posti che attraversa) ha origini in epoca etrusca e, molto semplicemente, è la via più semplice per valicare gli appennini tosco emiliani e collegare Bononia a Florentia. La sfruttarono i romani per scopi militari realizzando, seguendo quasi interamente il tracciato originale, una vera strada basolata chiamata Flaminia Minor. Nei primi anni 90 vennero riportati alla luce oltre 10km di selciato originale e conservato.

Il tracciato, oggi, è quasi quello originale, tranne alcune, doverose, deviazioni sul versante toscano atte ad evitare la trafficata provinciale che segue, a differenza del sentiero, il tracciato originale.

Saremo sempre in due, io ed il mio amico Luigi e non vediamo l'ora di partire.

Non muoio nemmeno se m'ammazzano! Giovannino Guareschi 1943

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ho dato un’occhiata.. posti splendidi, rinnovo i complimenti per la vacanza. Quest’anno però fa delle foto

L'anno scorso mi è defunta la batteria della digitale a tre km dalla partenza ed avevo lasciato il caricatore in macchina.

Quest'anno parto equipaggiato, ma rimane sempre il problema che non son capace di caricare le foto sul forum.:disp2:

Non muoio nemmeno se m'ammazzano! Giovannino Guareschi 1943

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L'anno scorso mi è defunta la batteria della digitale a tre km dalla partenza ed avevo lasciato il caricatore in macchina.

Quest'anno parto equipaggiato, ma rimane sempre il problema che non son capace di caricare le foto sul forum.:disp2:

fallo fare al panzone della megatech che così fa qualcosa di utile :mrgreen:

per me gli appennini sono una terra speciale, peccato mi manchi sempre più il tempo per anche solo ipotizzare un giro del genere.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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fallo fare al panzone della megatech che così fa qualcosa di utile :mrgreen:

per me gli appennini sono una terra speciale, peccato mi manchi sempre più il tempo per anche solo ipotizzare un giro del genere.

La mancanza di tempo è l'alibi che tutti usiamo, sempre più spesso. Trovare due, tre o quattro giorni per noi stessi, non solo è sempre fattibile con un minimo di organizzazione, ma assolutamente doveroso nei confronti di noi stessi.

Ho provato a chiedere al tizio di cui sopra se, per caso, avesse voluto venire con noi. Sta ridendo ininterrottamente da venerdì 25 e comincio a temere per la sua salute.

Non muoio nemmeno se m'ammazzano! Giovannino Guareschi 1943

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La mancanza di tempo è l'alibi che tutti usiamo, sempre più spesso. Trovare due, tre o quattro giorni per noi stessi, non solo è sempre fattibile con un minimo di organizzazione, ma assolutamente doveroso nei confronti di noi stessi.

Ho provato a chiedere al tizio di cui sopra se, per caso, avesse voluto venire con noi. Sta ridendo ininterrottamente da venerdì 25 e comincio a temere per la sua salute.

eh, lo so, diciamo che una vacanza vagamente simile me la son fatta l’anno scorso in solitaria e ne conservo bellissimi ricordi, ma mi sa che per un bel po’ di tempo sarà l’ultima e non per ragioni dipendenti dalla mia volontà. Se mai avrò la possibilità di replicare non esiterò

Il tizio di cui sopra potrebbe farvi al massimo da appoggio motorizzato :mrgreen:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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  • 2 settimane fa...

Grane risolte.

Bene.

Quasi bene.

Bene, ma non benissimo.

Transeat.

Ordunque, i nostri eroi partono alla mattina del 12 agosto dalla stazioncina del ridente paesino di Sant'Ilario (non quello di Bocca di Rosa, eh!) presso la quale si sono recati a piedi, giusto per coerenza.

Ivi giunti il sottoscritto, con un piede sul predellino del vagone, si è accorto, con un certo disappunto, di aver lasciato a casa il portafoglio con dentro i biglietti. Visto che il treno successivo sarebbe stato due ore dopo, ho deciso di proseguire ugualmente senza documenti. Bancomat e contanti li tenevo nello zaino. Rifatti i biglietti in due secondi, siamo partiti alla volta di Sasso Marconi.

Da Sasso abbiamo imboccato il sentiero che ci ha portato, in un paio di km,. sul tracciato della Via Degli Dei.

Caldo. Caldissimo, oserei dire, ma non appena siamo saliti un pò, un vento teso e costante ha mitigato la calura. Dopo aver sudato il sudabile, bevuto il bevibile e smantellato i panini d'ordinanza, siamo arrivati, un pò provati, a Monzuno. Fine della prima tappa: 24km.

Primo problema: per non scombinare le tappe successive, ho prenotato il pernottamento in un BB a Madonna dei Fornelli, distante circa 6 km da Monzuno. In una telefonata all'ufficio turistico del luogo, mi venne assicurato, senza ombra alcuna di dubbio, che da Monzuno partiva regolarmente un mezzo pubblico diretto a Madonna dei Fornelli, con tanto di orari. Bene. Anzi, male, perchè non era vero un emerito cazzo. Di farsi a piedi altri 6km manco a parlarne. Per fortuna ci venne in soccorso la Dolcissima e carinissima Elisa, spettacolare reggitrice del BB che ci recuperò in macchina. Fine reale della prima tappa.

Dopo una cena a base di crescentine, salume e tagliatelle ai funghi, abbiamo portato le ossa a letto e ci siam fatti una super dormita.

Un cielo color piombo ci ha accolti al risveglio.

Colazione bastante per un pullman di profughi e via, pronti per la seconda tappa: destinazione Passo della Futa.

Questa tappa, dal punto paesaggistico e storico, è la più importante perchè abbiamo trovato e percorso un tratto dell'antica strada romana ancora selciata. Bello ed emozionante.

Poi acqua, acqua, acqua ed ancora acqua.

Alle prime gocce, nel folto del bosco, ci siamo infilati le mantelle impermeabili. Siamo stati fermi sotto ad un costone di roccia per qualche decina di minuti e poi abbiamo deciso di andare avanti. Non so se, effettivamente, pioveva così tanto e così forte in assoluto, o se il pigliarla tutta sulla zucca ha amplificato la mia percezione, ma fatto sta che ci siamo fatti altre 6 ore di camminata sotto al diluvio.

I sentieri si sono trasformati in ruscelli rendendo l'incedere malfermo e pericoloso.

Piccolo spazio pubblicità: le mantelline del Decathlon sono assolutamente fantastiche. 6 ore di pioggia e nemmeno mezza goccia sui vestiti. Le scarpe, invece... Fine spot.

Cammina cammina, siamo arrivati alla fine della seconda tappa. Passo della Futa. Letto enorme, doccia larga come una piazza d'armi e tanta acqua calda.

Con una fiorentina alta quattro dita nello stomaco ci siamo ritirati in branda, non prima di aver affidato le scarpe all'ostessa che, al mattino dopo, ce le ha rese asciutte alla perfezione. Fuori acqua tutta la notte. 22km.

Terzo giorno: sole, ma fango ovunque.

Il bosco fradicio con il sole che penetra tra le frasche è uno spettacolo che commuoverebbe una iena, un pò come Orfeo con la sua musica.

Con il fondo scivoloso ed instabile, camminare è stato molto faticoso, ma avanti senza alzare la testa!

Un pò prima del mezzodì siamo arrivati al Passo dell'Osteria Bruciata, segnalato da un grosso cippo in cemento con la sua brava scritta incisa. Narra la leggenda che, temporibus illis, vi era un'osteria che offriva cibo e riparo ai viandanti che colà valicavano gli appennini. Il simpatico oste era uso, però, scannare i viadanti danarosi, derubarli, farli a pezzi e servirli in salmì al posto del cinghiale. La popolazione non gradì questa sua inclinazione, gli fece la pelle e bruciò l'osteria che diede così il nome al luogo. Il che è bello ed istruttivo.(cit.)

Dopo pranzo, a base di panini con la finocchiona, abbiamo proseguito in direzione di San Piero a Sieve.

Paesaggi già in odor di toscana, ma verso la fine del tratto montuoso, il sentiero, in forte discesa, ci ha dato qualche amarezza perchè i mezzi forestali impiegati per il disboscamento di quella zona (assolutamente controllato dalla Forestale, ci hanno assicurato) lo hanno sventrato con i cingoli facendo affiorare rocce aguzze ed instabili. Quasi due ore di discesa in quelle condizioni ci hanno massacrato le caviglie. Alla fine del sentiero, Deo Gratias, ci siamo trovati su una strada bianca che pareva di moquette, dopo il tratto precedente. Un'altra ora e mezzo ci ha portato a San Piero a Sieve che, nelle nostre intenzioni, avrebbe dovuto essere la fine della nostra camminata. 24 km.

Durante la cena, però, ci è venuta voglia di continuare fino a Firenze, ma seguire il percorso originale sarebbe stato impossibile: altri 25 km di sentieri con un dislivello complessivo in salita di oltre 1600 metri. Tempo stimato: 12 ore. Troppo.

Visto che il giorno successivo sarebbe stato Ferragosto, quindi con un traffico limitato, abbiamo deciso di arrivare a Fi su strada asfaltata percorrendo, quando possibile, stradine secondarie.

Via alle 8 del mattino, zavorrati da una super colazione. Alle 15 eravamo in Piazza Della Signoria a fare le foto di rito. 32km fatti a velocità sostenuta.

Frecciargento fino a Bologna e regionale da Bo a Sant'Ilario d'Enza.

Esperienza, grazie al mio amico Luigi, meravigliosa.

Non muoio nemmeno se m'ammazzano! Giovannino Guareschi 1943

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Temo che morirò senz'esser riuscito a fare qualcosa del genere :(

Comunque, hai parlato di foto: sono visibili da qualche parte sul web? :mrgreen:

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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