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Inviato
32 minuti fa, libbio scrive:

diciamo che il 50% vive in grandi città in grandi condomini privi di garage...ma l'altro 50% vive in realtà più piccole e capace che ha anche un garage da usare...si parla sempre di milioni di auto che in Italia, a differenza di altri paesi, non ci saranno per un bel pò di tempo. Per me, alla base, al di là della logistica c'è una enorme ignoranza e nessuna volontà di cambiare le proprie abitudini anche se si ci fosse un miglioramento della qualità di vita. 

 

una BEV, ad oggi, non è un miglioramento della qualità della vita in molte zone d'Italia.

 

Vorrei che non faceste una lettura così superficiale, passatemelo, della cosa. La Gente non è tutta ignorante, e non compra un'elettrica perché non è capace di viverci, poiché se chi guida un'elttrica si sente così superiore....beh....calmini "anche meno".....è un consiglio amichevole......;)

 

E' un dato di fatto, ad oggi  e lo ripeto, ad oggi, un'auto elettrica non permette la duttilità d'utilizzo di una termica equivalente: devi pianificare bene il viaggio, devi andare alle colonnine (sperando che siano libere) ma qui ci sono le app che ti aiutano, e sperando che funzionino soprattutto (questo è un altro paio di maniche), poi, il limite maggiore sta proprio nel dove ricaricarle e il tempo stesso di ricarica. L'Italia è ancora abbastanza attardata in questo, ma ad esempio, a me romperebbe le balle fermarmi anche solo 30 minuti, "costretto" in uno stallo o in un autogrill ogni 2-300km a fare un rabbocco. Mi rompe, punto, poiché sono abituato a fare il pieno a casa, entrare in autostrada, e poi si fa il pieno, 3 minuti, e via a di nuovo per lunghe distanze.

 

Le elettriche le ho provate, Tesla, Porsche, BMW, MB, Audi, ecc: da lavoro auto interessantissime, ma hanno il problema del dove e tempo di ricarica, ripeto....per il mio stile e per come voglio che il mezzo sia a mio servizio, sempre al 100%, sempre con possibilità di andare a fondo pedale se serve senza pensieri.

 

Inoltre, il problema della ricarica è comunque un problema anche per la signora Maria che fa 30km al giorno. Se vive in una realtà come Milano, dove cavolo la mette la macchina? Magari la deve ricaricare prima o poi, e proprio quella volta che deve attaccare la spina, non ci sono stalli vicino a casa, ha la spesa in bagagliaio, l'artrite, la cassa d'acqua da portare...ma no...non ci sono colonnine vicino a casa, e che fa?

 

So che la mia è una visione semplicistica e mio modo "superficiale", però...ad oggi sono tutti piccoli problemi concreti che con una termica non hai. semmai hai solo il problema del parcheggio in comune con una BEV. Però non sottovalutare la cosa, non tutti hanno la fortuna di vivere in un villino, con pannelli solari e ricarica domestica, e non tutti hanno 20/30 mila euro da spendere in una macchina che crede di poter salvare il mondo, ma alla fine.....di concreto....inquina anche lei.

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in garage: diversi 4, 6 e 8 cilindri.

 

Inviato

Quelli che vivono fuori dalle grandi città e fuori dalla pianura padana non hanno problema di blocchi (perché fortuna loro non hanno problemi di inquinamento). 
Perchè dovremmo forzatamente fargli rottamare auto che magari vanno benissimo, fare impianti nuovi elettrici in casa, passare a qualcosa che - ad oggi - non la duttilitá di prima? Per dei vantaggi che non sono percepibili a netto degli svantaggi (soprattutto di esborso) certi e percebilissimi?

Faccio un esempio personale. Per la casa in Sardegna abbiamo preso questo 

 

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14 anni e 178 mila km. Va come un orologio, comodo spazioso, non teme le strade di qua e non hai ansie (qua ci sono posti dove non prende ancora il cellulare, figurati le colonnine).

Abitassi qua, ma lo capirei uno che finché non gli disfa sotto non lo cambia. 
 

Poi, lo ripeto. Se uno ha le condizioni al contorno favorevoli fa bene (anche se stare cauto sui vantaggi fiscali che fanno in tempo a sparire se avranno bisogno di soldi). Ma non universalizziamo troppo il nostro punto di vista 

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato

Riflettendo su quello che avete scritto probabilmente è vero che si estremizza da una parte e dall'altra, fondamentalmente per lo stesso motivo ovvero l'abitudine.

 

Chi è abituato a rifornire in 3 minuti teme mille limitazioni e problemi e preferisce restare con il termico.

 

Chi ha scelto l'elettrico per vari motivi si è ormai abituato alle ricariche e non percepisce più disagi o limitazioni.

 

Spesso diventa quindi uno scontro tra due mondi che non si capiscono, perché si basano su priorità diverse e su abitudini diverse.

 

Però c'è anche da considerare l'evoluzione tecnologica delle batterie e delle infrastrutture che non si ferma e progredisce continuamente, quindi ogni valutazione rischia di essere superata già domani.

 

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Inviato

Ma senza dubbio.

Oggi però,  fuori da chi ha un garage in cui può ricaricare  o può ricaricare al lavoro, la bev non ha la versatilità di una termica .

Soprattutto se cerchi un segmento B o B suv.

Quindi paradossalmente oggi l'auto elettrica è adatta dove serve meno ( paesi costituiti da case singole o mini condomini , periferia remota delle città,  etc)

Poi tra 5 o 10 anni ovviamente ci saranno miglioramenti tecnologici e nelle ricariche .

Ma non oggi.

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato
12 ore fa, stev66 scrive:

Ma senza dubbio.

Oggi però,  fuori da chi ha un garage in cui può ricaricare  o può ricaricare al lavoro, la bev non ha la versatilità di una termica .

Soprattutto se cerchi un segmento B o B suv.

Quindi paradossalmente oggi l'auto elettrica è adatta dove serve meno ( paesi costituiti da case singole o mini condomini , periferia remota delle città,  etc)

Poi tra 5 o 10 anni ovviamente ci saranno miglioramenti tecnologici e nelle ricariche .

Ma non oggi.

 

 

Esatto!

 

Quando invece, in un minuto si potrà rabboccare il 50% in ogni dove (non con colonnette "smarze" a 10/20KWh..... e la rete sarà capillare, sono certo che l'elettrico avrà una diffusione molto, molto marcata.

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in garage: diversi 4, 6 e 8 cilindri.

 

Inviato

Mi pare fosse il CEO di A2A che qualche anno fa disse che si dovrebbe poter installare una colonnina lenta almeno ogni 2 /3 stalli di parcheggio in città in modo da avere sempre un'alta possibilità di trovare uno stallo con colonnina libera. Tali stalli non dovrebbero essere ad uso esclusivo delle bev e non dovrebbero essere previsti costi aggiuntivi se si parcheggia senza caricare o se si lascia l'auto dopo che la carica è finita.

In questo modo quando parcheggi avresti quasi sempre una colonnina lenta a disposizione. Dato che le auto passano la maggior parte del loto tempo parcheggiate, una ricarica lenta non sarebbe un problema.

Ovviamente non sarà attuabile per questione di costi, però alla fine dovrebbe essere così.

Inviato

Sono le City Plug di A2A ne sono già state installate oltre 250 a Milano.

Sono colonnine da soli 7 kW, ma in gruppi da 14 con aree di sosta non riservate, ne esiste anche una versione che sfrutta i pali dei lampioni.

Sono una soluzione ideale per chi parcheggia l’auto in strada, in una notte o in una giornata di lavoro si ricarica completamente l’auto, che per la percorrenza media delle auto in Italia significa più di una settimana di autonomia.


https://www.a2a.it/magazine/mobilita-elettrica/ricariche-durante-la-sosta-e-senza-limiti-di-tempo-arrivano-le-colonnine-city


 

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Inviato

Ma avete idea di quanto rame e di che interventi sulla rete distributiva elettrica per passare da 250 colonnine a 25.000 ( numero minimo nel milanese ) ?

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato
15 ore fa, xtom scrive:

Riflettendo su quello che avete scritto probabilmente è vero che si estremizza da una parte e dall'altra, fondamentalmente per lo stesso motivo ovvero l'abitudine.

 

Chi è abituato a rifornire in 3 minuti teme mille limitazioni e problemi e preferisce restare con il termico.

 

Chi ha scelto l'elettrico per vari motivi si è ormai abituato alle ricariche e non percepisce più disagi o limitazioni.

 

Spesso diventa quindi uno scontro tra due mondi che non si capiscono, perché si basano su priorità diverse e su abitudini diverse.

 

Però c'è anche da considerare l'evoluzione tecnologica delle batterie e delle infrastrutture che non si ferma e progredisce continuamente, quindi ogni valutazione rischia di essere superata già domani.

 


Due mondi che, peraltro, sono tali solo a livello ideologico. Visti dall’alto sono tutti comuni mortali che acquistano telefonini, friggitrici ad aria, automobili e ogni altro tipo di beni secondo necessità e possibilità.


Il problema è sorto quando a livello politico si è cercato di introdurre le categorie di giusto e sbagliato su queste necessità.

Netflix non ha soppiantato Blockbuster perché era moralmente superiore.

È stato solo il naturale cambiamento delle abitudini che ha spostato i consumi su una tecnologia più recente e pratica.

È così fin dall’invenzione della ruota.

 

Se la politica non si attribuisse da sé il ruolo di imprenditore, di scienziato, di consumatore e di Padreterno, ma si limitasse a rimuovere gli ostacoli alla libera iniziativa di tutti e quattro i soggetti, non ci troveremmo nella disgraziatissima situazione attuale.

 

Tra una ventina d’anni potremmo assistere o all’estinzione progressiva del motore termico per sostituzione integrale con l’elettrico, oppure ad altri scenari inediti, magari una neutralità energetica pressoché perfetta, con fonti energetiche diversificate e in concorrenza tra loro, e tante tecnologie tutte disponibili in base alle esigenze del singolo, dell’elettrico puro a dei motori a benzina altamente ottimizzati, e chi più ne ha più ne metta.

 

Il consumatore è fluido, perché acquista in base alla propria convenienza, non in base a sovrastrutture ideologiche.

Si irrigidisce solo quando non è più libero di scegliere, o quando per la sua libertà viene costretto a pagare un prezzo molto più elevato.

 

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Inviato
2 ore fa, stev66 scrive:

Ma avete idea di quanto rame e di che interventi sulla rete distributiva elettrica per passare da 250 colonnine a 25.000 ( numero minimo nel milanese ) ?

 


Interventi che comunque andrebbero fatti, non è che la rete elettrica fatta in passato è eterna, così come i viadotti in cemento armato, tutte attività che tra l’altro sono investimenti e portano occupazione non delocalizzabile.
 

Inoltre la rete elettrica sta passando da un modello centralizzato, con grosse centrali e grossi cavi, ad un modello distribuito con le rinnovabili con annesso accumulo che sono più capillari e l’energia prodotta viene utilizzata localmente quindi non necessita di grandi infrastrutture di trasporto.

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