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Alfa Romeo - filosofia sul brand, sui modelli e sullo sviluppo


Navarre75

Messaggi Raccomandati:

3 minuti fa, __P scrive:


L’E UV, 8C e GTV si sono stati bloccati da Manley.

Esatto, è quello che volevo dire.

E di certo, visto l'orgoglio del personaggio, non avrebbe chiuso l'Alfa Romeo delle puzzole come fatto da Manley, condannandolo a un pure marchio di re-brand.

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Si ma quel PP è stato IMHO l'inizio della fine al suo programma di rinascita di Alfa Romeo, che sarebbe stato comunque cassato in ogni caso dato che Marchionne non avrebbe più guidato FCA dopo il 2019.

Modificato da nucarote
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19 minuti fa, AlexMi scrive:

Esatto, è quello che volevo dire.

E di certo, visto l'orgoglio del personaggio, non avrebbe chiuso l'Alfa Romeo delle puzzole come fatto da Manley, condannandolo a un pure marchio di re-brand.

Vedendo cosa aveva fatto con Lancia, io non ci metterei la mano sul fuoco eh

Alfa Romeo GT 3.2 V6 - 2007

Skoda Fabia 1.0 TSI 110 cv Montecarlo - 2023

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11 minuti fa, falconero79 scrive:

Vedendo cosa aveva fatto con Lancia, io non ci metterei la mano sul fuoco eh

Ma che centra Lancia, mica aveva presentato un piano di rilancio, anzi aveva detto sin da subito che non c'era spazio per investire in Lancia e in Alfa Romeo, e aveva fatto la sua scelta.

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2 ore fa, AlexMi scrive:

Ma che centra Lancia, mica aveva presentato un piano di rilancio, anzi aveva detto sin da subito che non c'era spazio per investire in Lancia e in Alfa Romeo, e aveva fatto la sua scelta.

centra invece. Se andava (ed è andata) male.. ci metteva poco a chiudere tutto.

Comunque con i se e con i ma non si fa niente.. non lo sapremo mai

Alfa Romeo GT 3.2 V6 - 2007

Skoda Fabia 1.0 TSI 110 cv Montecarlo - 2023

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4 ore fa, Motron scrive:

Insomma il premium di 159 è costato circa come Giorgio, poco meno..

Se premium fosse stato impostato come Giorgio avrebbe fatto la differenza..

Molto meno, meno della metà. 

5 ore fa, led zeppelin scrive:

Miei two cents.

 

Nei segmenti alti FCA (e Fiat prima) ha scontato una debolezza "storica", durata per decenni, con delle brevi eccezioni, la principale delle quali il successo dell'operazione Croma-Thema-900-164 negli anni 80, che però per l'appunto è rimasto un caso isolato, senza precedenti e nemmeno seguito.

 

Non dimentichiamo poi che 

 

- Lancia produceva auto di fascia alta eccellenti, ma di fatto fini in bancarotta (acquisita poi da Fiat. E non è che la Gamma fu poi questo grande risultato)

 

- Alfa alternò nella medesima fascia anch'essa risultati eccellenti (Alfetta) ad altri perlomeno opinabili (Alfa 90) ad altri clamorosi fiaschi (Alfa 6), il tutto per decenni con le spalle coperte dall'IRI. Fosse stata privata, avrebbe fatto la stessa fine di Lancia.

 

Il tutto senza dimenticare la cronica debolezza sul mercato italiano di queste tipologie di auto, unita alla tradizionale forza (ingigantitasi negli ultimi 30-35 anni) dei marchi tedeschi nelle medesime categorie. 

 

Tutto questo per dire che quella di Giulia/Stelvio è stata una sfida, vinta dal punto di vista tecnico e forse anche dell'immagine, ma economicamente non convincente al punto da necessitare dei correttivi, forse anche dei passi indietro. 

 

A meno di non pensare che Stellantis sia una Onlus e investa su certi marchi a prescindere dall'esito economico, solo per un risultato di immagine (spoiler: evidentemente non è così).

Lancia è fallita in pratica due volte, una coi Lancia, una coi Pesenti. 

L'acquisizione da parte della Fiat è precedente a Gamma. 

C'è da dire che per i primi anni Fiat lasciò mano libera quasi totale a Lancia, tanto che Gamma fu una scelta interna totale, e Beta ebbe il solo limite dell'uso del basamento del Lampredi bialbero. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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11 minuti fa, stev66 scrive:

Molto meno, meno della metà. 

Lancia è fallita in pratica due volte, una coi Lancia, una coi Pesenti. 

L'acquisizione da parte della Fiat è precedente a Gamma. 

C'è da dire che per i primi anni Fiat lasciò mano libera quasi totale a Lancia, tanto che Gamma fu una scelta interna totale, e Beta ebbe il solo limite dell'uso del basamento del Lampredi bialbero. 

Si lo so che Gamma è stata successiva all'acquisizione Fiat.

 

Ma quello che intendevo sottolineare, è che dopo esser praticamente fallita e passata sotto l'egida Fiat, comunque sui segmenti alti le fortune rimasero alterne, come Gamma dimostra.

 

Di fatto, negli ultimi 50 anni, l'unica Lancia di fascia alta di successo è stata Thema I. 

 

 

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15 minuti fa, stev66 scrive:

Molto meno, meno della metà. 

Anche io ricordavo la metà..

Però con 10 anni di mezzo e con 1 vettura e mezza (159 e Brera) al posto di 2 (Stelvio e Giulia).

 

Insomma quello che voglio dire è che i costi sono paragonabili, ma nel risultato c'è un abisso.... ed è un valore molto basso rispetto all'utile odierno.

Quindi oggi non ci sono scuse.

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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17 minuti fa, led zeppelin scrive:

Si lo so che Gamma è stata successiva all'acquisizione Fiat.

 

Ma quello che intendevo sottolineare, è che dopo esser praticamente fallita e passata sotto l'egida Fiat, comunque sui segmenti alti le fortune rimasero alterne, come Gamma dimostra.

 

Di fatto, negli ultimi 50 anni, l'unica Lancia di fascia alta di successo è stata Thema I. 

 

 

Ni. 

C'è anche Dedra, che ha toccato i quasi 100k annui per un paio d'anni, impensabile per una D Lancia. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Direi che il topic si stia concentrando per il momento sul segmento D berline, che per elezione, dovendo forzatamente scegliere, è l'essenza Alfa Romeo degli ultimi 40 anni.

  • Giulietta 77 - 380.000 auto prodotte
  • 75 --   355.000 auto prodotte
  • 155 -- 195.000 auto prodotte
  • 156 -- 675.000 auto
  • 159 -- 247.000 auto
  • Giulia -- 130.000 auto finora

Le prime 4 si confrontano su uno scenario/paradigma temporale simile. Ancora non abbiamo la globalizzazione spinta, l'esplosione della Cina, la moneta unica (tranne ultima fase 156), i social (tranne 156 da metà carriera in poi), il mercato italiano è ancora di forte orientamento nazionalista, i SUV sono al di là dal venire (forse qualche vagito ma non nel D), l'elettrico tanto quanto, la politica green è meno pervasiva di oggi, le enormi concentrazioni di marchi di oggi non sono del tutto immaginabili.

Cosa ci dice il mercato della filosofia Alfa: che una trazione anteriore con forte condivisione Fiat/Lancia, e dalla linea tutt'altro che leggendaria, non permette ad Alfa Romeo di distinguersi. Meccanicamente la 155 è forte, ma evolve all'estremo una tecnologia degli anni 70. Già la 75 inizialmente non era un enorme successo, finché non giunse la tecnologia della doppia accensione che diede una rinfrescata al bialbero.

156 cambia i paradigmi del design, è un salto temporale. Ha il primo common rail della storia (insieme a Mercedes) e il suo successo poggia su una "filosofia" diversa da quelle di Giulietta/75 (modelli in successione ma sostanzialmente gemelli). E' di gran lunga più bella, è parimenti leggera e contenuta nelle dimensioni, poggia il suo appeal sul turbo diesel e meno sui benzina.

159 entra già in un mondo dove le tedesche non pagano più lo scotto del marco forte, dove in casa Fiat non si ha ancora una precisa idea di cosa debba essere la filosofia di una vettura Alfa Romeo nel suo segmento principe e in uno scenario globale automobilistico in mutamento. Il mondo (come elencato sopra) è cambiato e Alfa Romeo deve reinterpretarsi nei nuovi parametri di riferimento, e capire qual è la sua identità - e distinguersi in modo univoco è più difficile oggi che allora.

Giulia riprende motivi del passato, li porta all'estremo apice di perfezione. Ogni volta che la incontro per strada o leggo qualche nuovo test/recensione mi coglie un motto di dispiacere: sei una perfetta ellenista arrivata quando il mondo ellenico è ormai finito.

Avessero dato anche un seguito, seguendo la stessa filosofia, affinandone ancora di più la tecnologia, rendendole ancora più accattivante nella linea, avrebbe parlato a persone con non hanno più l'udito per ascoltare quel sound... per rimanere alla metafora dell'auto "voluta da Dio", per Giulia dovremmo dire: una Dea che parla a persone che non sentono più la voce degli dei.

Se analizziamo le auto elencate sopra in senso assoluto secondo quello che penso sia Alfa Romeo come filosofia, per me Giulia è al primo posto. Eppure rischia di essere quella con il più basso numero di vendite degli ultimi 40/50 anni. Ci dice qualcosa questo su quale debba essere la filosofia Alfa Romeo di oggi?

Ora, ditemi, che cosa deve fare un CEO in questo contesto?

 

 

 

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