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L'evoluzione della guerra


Guest EC2277

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editoriale inquietante di Quirico su La Stampa

La Stampa - Quirico: la guerra che stiamo sottovalutando

esula un pò dal contenuto di questo topic ma sinceramente non saprei dove postarlo...

[h=3]Quirico: la guerra

che stiamo sottovalutando[/h]

DOMENICO QUIRICO

Eccola la prossima guerra che ci attende, si avvicina, già incombe, da una parte l’Occidente, noi, dall’altra l’Islam radicale determinato a vendicare i secoli dell’umiliazione, a ricostruire con i soldi dell’Arabia Saudita e del Qatar, grande invincibile, la terra del vero dio. Oggi ad essere colpita è Nairobi, e a colpire sono gli shebab. Domani sarà la Tunisia, la Siria, l’Egitto.

E poi toccherà, almeno nei loro sogni, a Al Andalus, la Spagna che, come mi hanno raccontato gli uomini di Al Qaeda di cui sono stato prigioniero, è «terra nostra e la riprenderemo». All’Occidente, spaurito e volutamente distratto e saldamente deciso a seguire un mito di un Islam moderato, educato che esiste solo nei libri (e nelle bugie), disperatamente aggrappato al calendariuccio delle nostre nobili comodità, sfugge la semplicità brutale del problema. L’Islam fanatico che era un semplice guaio di polizia che ci costava soldi e rendeva complicata la vita, ma non era letale, sta per diventare un problema militare. Quando si è deboli e brutali, come lo è oggi l’Occidente, si è molto più odiati di quando si è forti e brutali ed è ciò che sta accadendo ora.

I folli di dio somali che separano i musulmani dagli «altri» e cominciano a giustiziare i secondi, sono il segno manifesto di questa dichiarazione di guerra, a Nairobi ci sono i primi morti della guerra che verrà. Gli shebab sono la metastasi della tragedia somala, il paradigma di un Paese dove il radicalismo religioso era in passato sconosciuto. Soltanto attraverso la brutalità di una guerra civile, approfittando dell’indifferenza dell’Occidente che non ha saputo intervenire, sono diventati padroni del Paese. Bisognava emarginarli, ma non distruggerli.

Ci sono voluti molti anni, ora sono ricomparsi. Controllano ancora buona parte del territorio, possono colpire e vendicarsi nel vicino Kenya colpevole di aver occupato, con la scusa di riportare l’ordine, una parte del territorio somalo (tra l’altro ricco di petrolio). Una storia somala sta per ripetersi in Siria: una rivoluzione troppo debole, gli islamisti che si preparano dopo la cacciata di Assad a imporre la loro legge,

Il Califfato, una società olistica ripiegata su se stessa e sul passato, sembrava un sogno retorico, ma si materializza ogni giorno di più nei fatti. Il partito di dio e i suoi eserciti dimostrano di essere in grado di aprire nuovi fronti. In una guerra santa la morte diventa un combustibile, un mezzo per un fine in sé.

Sostanzialmente quello che abbiamo visto a Nairobi è stato solo un assaggio di quello che ci aspetta... e detto da uno che è stato 5 mesi con i Jihadisti la cosa non mi tranquillizza...

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Veramente esiste una discussione dedicata alla situazione siriana e l'articolo che hai pubblicato mi sembra più pertinente in tale sede che in questa; oppure si può aprire una discussione dal titolo: «I conflitti dimenticati.»

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Veramente esiste una discussione dedicata alla situazione siriana e l'articolo che hai pubblicato mi sembra più pertinente in tale sede che in questa; oppure si può aprire una discussione dal titolo: «I conflitti dimenticati.»

mi sembrava di più largo respiro, di fatto preannuncia quello che potrebbe essere lo scenario bellico mondiale di domani :pen:

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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  • 2 settimane fa...

Sistema antimissile cinese per la Turchia.

Turkey selects Chinese HQ-9 SAM for T-Loramids

Lale Sariibrahimoglu, Ankara - IHS Jane's Defence Industry

26 September 2013

In a surprise move Turkey has selected the Chinese HQ-9 surface-to air-missile (SAM) for its T-Loramids air-defence programme. The country has also confirmed the cancellation of its Milgem corvette programme and is to begin serial production of the TAI Hürkus basic trainer aircraft.

The decisions come following a 26 September meeting of the Executive Committee (EC) Turkish Undersecretariat for Defence Industries (SSM), chaired by Turkish Prime Minister Recep Tayyip Erdogan - selecting China Precision Machinery Import Export Corporation (CPMIEC) for the multi-billion dollar SAM programme.

"It has been decided to start contract talks with China's CPMIEC for the joint production of the missiles and their systems in Turkey," the EC stated.

Turkey selects Chinese HQ-9 SAM for T-Loramids - IHS Jane's 360

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Da Analisi Difesa, Analisi Difesa - Magazine di Difesa, Industria e tematiche militari diretto da Gianandrea Gaiani

L’ITALIA È LA “BASE DI LANCIO” DELLE GUERRE AMERICANE

di Redazione, 8 ottobre 2013, pubblicato in Analisi Italia

AGI. – Mentre in Europa ed in particolare in Germania – la prima linea di difesa durante la Guerra Fredda – gli Usa hanno ridotto dell’80% le proprio truppe (da 250.000 del 1989 alle 50.000 di oggi) c’è un Paese dove gli investimenti del Pentagono sono aumentati e le forze non sono affatto diminuite. E’ l’Italia, che progressivamente e senza farsi notare troppo, gli Usa hanno trasformato nella loro “base di lancio” per operazioni militari nel Mediterraneo e in Medio Oriente e dove stazionano 13.000 soldati americani con 16.000 familiari. Lo stesso ammontare del 1991 ma percentualmente cifra triplicata: 22 anni fa i soldati americani in Italia rappresentavano solo il 5% delle truppe in Europa, mentre ora sono il 15%. E’ quanto riferisce in un lunga analisi la rivista americana Mother Jones, autrice di numerosi scoop come quello che lo scorso anno mise al tappeto lo sfidante repubblicano di Barack Obama, Mitt Romney. Mother Jones diffuse un video in cui Romney ammise candidamente che non si sarebbe mai occupato del 47% degli americani, perche’ non elettori repubblicani.

In Italia il Pentagono ha speso dalla fine della Guerra Fredda oltre 2 miliardi di dollari per ammodernare – per citarne solo alcune – le basi di Napoli, Aviano (in Firuli), Sigonella in Sicilia, a Pisa (l’enorme arsenale di Camp Darby) e a Vicenza (Caserma Ederle) tra le altre. Somma che si limita a quelle stanziate ufficialmente nel bilancio della Difesa Usa e che non include quelle impiegate in investimenti segreti. Il tutto mentre ufficialemnte l’attenzione strategica di Casa Bianca e Pentagono si e’ spostata sul Pacifico, relegando il quadrante europeo-mediterraneo al secondo posto – nella migliore delle ipotesi – tra le priorita’. In Italia sono in funzione ben 59 basi ‘americane’. Sono meno solo delle 179 in Germania (ma in rapide declino), le 103 in Giappone (in linea con la nuova dottrina della ‘progressione’ militare nel Pacifico), le 100 in Afghanistan (che si ridurrano quasi a zero entro la fine del 2014 quando i G.I. Si ritireranno dal Paese) e le 89 della Corea del Sud, dove le truppe Usa sono schierate lungo il 38mo Parallelo per tenere testa al bellicoso e potenza ‘atomica’.

Disaggregando parte degli investimenti a partire dal 1992 sono stati spesi 610 milioni di dollari (meta’ sul conto della Nato) nella base dell’aeronautica di Aviano dove hanno sede diverse squadriglie di caccia-bombardieri F-16, cui se ne sono aggiunti altri 115 milioni solo nel 2004. A partire dal 1996 la Us Navy ha speso 300 milioni per una base all’aeroporto di Capodichino a Napoli, sede del comando, tra l’altro, della VI Flotta che opera nel Mediterraneo. Nelle vicinanza ha affittato per 30 anni una base logistica per 400 milioni di dollari. Nella sua analisi Mother Jones si sposta in Sicilia concentrandosi su Sigonella, definita “il cuore della lotta al terrore” e delle operazioni militari Usa in Africa. Dal 2001 per la ‘Sigonella Naval Air Station’ sono stati spesi quasi 300 milioni. Dal 2002 e’ stata usata per lanciare i droni a lungo raggio Global Hawk e dal 2008 “e’ stato firmato un accordo segreto” tra Roma e Washington per trasformarla nella base dei droni Usa. Dal 2003, sempre a Sigonella, sono schierati aerei da spionaggio elettronico P-3 per “monitorare i gruppi di insorti in Africa settentrionale ed occidentale”.

Dal 2011 l’Africom (comando Usa pr l’Africa) “ha schierato una task force di circa 180 marine e due aerei da trasporto per addestrare alle operazioni anti-terrorismo personale in Botswana, Libia, Gibuti, Bururndi, Uganda, Tanzania, Kenya, Tunisia e Senegal”. Sempre a Sigonella sono state spostate altre truppe e diversi aerei da trasporto CV-22 Osprey (convertiplani, che decollano come elicotteri ma le cui due eliche effettuano una transizione da verticale ad orizzontale per spingere il velivolo come un aereo normale) per eventuali interventi in Libia (dopo l’attacco dell’11 settembre 2012 al consolato Usa di Bengasi in cui venne ucciso l’ambasciatore Chris Stevens). Da ultimo viene citata la base di comunicazione Muos in corso di costruzione a Niscemi. Installazione temuta dalla popolazione ma che l’Istituto Superiore di Sanita’ ha stabilito non essere pericolosa per la salute di quanti vivono nelle vicinanze.

link: L?Italia è la "base di lancio" delle guerre americane - Analisi Difesa

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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È vecchio!

La cellula degli A-10 è oramai prossima al collasso, con tutte le missioni che ha svolto e si rende necessaria una sua sostituzione. Pertanto ci sono tre alternative: si rimette in produzione il velivolo (aggiornandolo), opzione che comporterebbe risostenere i costi d'industrializzazione e di aggiornamento. Si progetta un nuovo A-10, opzione costosa almeno quanto la prima. Si usa l'F-35, che grazie all'elevatissimo numero di esemplari prodotti (per i soli Stati Uniti dovrebbero essere più di 2.000) è molto probabilmente l'opzione più economica.

E' stato recentemente firmato un contratto per la costruzione di un quantitativo X ( non me lo ricordo) di ali nuove per l'A-10 proprio per porre rimedio a questo problema.

Scritto in origine da ACS

Ora basta seghe, vi prego. Pare una riunione protomassonica di preadolescenti di fronte all'oblò degli spogliatoi delle ragazze in prima media...

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Guest EC2277

Ciò non risolve il problema poiché non sana l'affaticamento della struttura della fusoliera. Consente solo di rinviare di qualche anno la radiazione dal servizio degli A-10, in attesa che arrivino gli F-35.

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Beh più o meno... le strutture più sollecitate sono ovviamente le ali.. se si sono presi la briga di costruirne di nuove è perchè ne vale la pena... Inoltre l'F-35 non potrà mai sostituire il Cinghialozzo nel suo compito prediletto ultimamente, ovvero il CAS ( soprattutto in situazioni con scarsa o nulla opposizione) perché costerebbe semplicemente troppo.. E' allo studio un mezzo ''affordable'' magari turboelica per svolgere quel lavoro..

Scritto in origine da ACS

Ora basta seghe, vi prego. Pare una riunione protomassonica di preadolescenti di fronte all'oblò degli spogliatoi delle ragazze in prima media...

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Beh più o meno... le strutture più sollecitate sono ovviamente le ali.. se si sono presi la briga di costruirne di nuove è perchè ne vale la pena... Inoltre l'F-35 non potrà mai sostituire il Cinghialozzo nel suo compito prediletto ultimamente, ovvero il CAS ( soprattutto in situazioni con scarsa o nulla opposizione) perché costerebbe semplicemente troppo.. E' allo studio un mezzo ''affordable'' magari turboelica per svolgere quel lavoro..

uhmmm tipo il Pucarà argentino di malvina memoria?

Fiat 127 - 903 ab | Fiat Regata 100 S i.e. | Daewoo Nubira SW 1600 SX-Fiat Panda Young 750 ab ('89) | Fiat Punto Easy 1.2 Nero Tenore

Camper Adria Coral 655 Sp su Ducato Maxi 2.8 jtd 127cv

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