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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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FIAT: MARCHIONNE CHIUDE SU TERMINI IMERESE MA APRE SU AUMENTO PRODUZIONE

(ASCA) - Roma, 1 dic - Oggi incontro interlocutorio tra l'amministrazione delegato di Fiat, Sergio Marhionne e il ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola.

Si e' partiti da una disamina ''condivisa'' dei numeri del settore auto, nonche' degli incoraggianti dati giunti dalle immatricolazioni del mese di novembre (+30%). Sugli incentivi al settore Marchionne ''si e' detto agnostico'', in quanto la decisione e' in capo al governo.

Al termine dell'incontro, Marchionne ha ribadito che lo stabilimento di Termini Imerese ''cessera' la produzione di auto nel 2011, ma nessuno ha parlato di chiusura, dovra' produrre cose diverse''. Su questo tema il ministro Scajola e' rimasto abbottonato, ma ha messo in evidenza la necessita' di ''un uso efficiente degli stabilimenti Fiat in Italia''.

Dunque appare tracciata la strada della riconversione per Termini Imerese, stabilimento con 1.400 dipendenti. In Italia, i dipendenti di Fiat Auto sono 30.500 (compresi gli amministrativi), di cui 22 mila addetti alla produzione.

Il numero uno di Fiat ha confermato ''l'impegno per il paese'' e quindi l'obiettivo di mantenere significativi livelli produttivi. Proprio sulla capacita' produttiva si e' espresso con decisione il ministro Scajola spiegando come ''obiettivo del governo sia quello di aumentare la produzione di auto nel paese''.

Fiat Group Automobiles produce circa 2 milioni di vetture all'anno (stima 2009), di queste 650 mila nel Bel Paese.

Probabile che nuovi livelli produttivi arrivino dall'aggiornamento del piano industriale che verra' presentato prima al presidente del Consiglio e poi discusso il 21/22 dicembre. Anche perche' il piano redatto lo scorso giugno era ancora orfano di Chrysler, che invece potrebbe contribuire ad aumentare i livelli produttivi in Italia.

E cosi Marchionne, rispetto alle ipotesi di stampa che vedono il Lingotto capace di produrre in Italia fino a 900 mila auto, ha aperto qualcosa di piu' di uno spiraglio, definendo questo numero ''non astronomico''. Un numero che potrebbe avere inpatti molto positivi sull'occupazione.

Le immatricolazioni delle auto italiane nel mondo: www.carsitaly.net

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FIAT: MARCHIONNE CHIUDE SU TERMINI IMERESE MA APRE SU AUMENTO PRODUZIONE

(ASCA) - Roma, 1 dic - Oggi incontro interlocutorio tra l'amministrazione delegato di Fiat, Sergio Marhionne e il ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola.

Si e' partiti da una disamina ''condivisa'' dei numeri del settore auto, nonche' degli incoraggianti dati giunti dalle immatricolazioni del mese di novembre (+30%). Sugli incentivi al settore Marchionne ''si e' detto agnostico'', in quanto la decisione e' in capo al governo.

Al termine dell'incontro, Marchionne ha ribadito che lo stabilimento di Termini Imerese ''cessera' la produzione di auto nel 2011, ma nessuno ha parlato di chiusura, dovra' produrre cose diverse''. Su questo tema il ministro Scajola e' rimasto abbottonato, ma ha messo in evidenza la necessita' di ''un uso efficiente degli stabilimenti Fiat in Italia''.

Dunque appare tracciata la strada della riconversione per Termini Imerese, stabilimento con 1.400 dipendenti. In Italia, i dipendenti di Fiat Auto sono 30.500 (compresi gli amministrativi), di cui 22 mila addetti alla produzione.

Il numero uno di Fiat ha confermato ''l'impegno per il paese'' e quindi l'obiettivo di mantenere significativi livelli produttivi. Proprio sulla capacita' produttiva si e' espresso con decisione il ministro Scajola spiegando come ''obiettivo del governo sia quello di aumentare la produzione di auto nel paese''.

Fiat Group Automobiles produce circa 2 milioni di vetture all'anno (stima 2009), di queste 650 mila nel Bel Paese.

Probabile che nuovi livelli produttivi arrivino dall'aggiornamento del piano industriale che verra' presentato prima al presidente del Consiglio e poi discusso il 21/22 dicembre. Anche perche' il piano redatto lo scorso giugno era ancora orfano di Chrysler, che invece potrebbe contribuire ad aumentare i livelli produttivi in Italia.

E cosi Marchionne, rispetto alle ipotesi di stampa che vedono il Lingotto capace di produrre in Italia fino a 900 mila auto, ha aperto qualcosa di piu' di uno spiraglio, definendo questo numero ''non astronomico''. Un numero che potrebbe avere inpatti molto positivi sull'occupazione.

IPSE DIXI!! :roll::roll::roll::roll:

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Al termine dell'incontro, Marchionne ha ribadito che lo stabilimento di Termini Imerese ''cessera' la produzione di auto nel 2011, ma nessuno ha parlato di chiusura, dovra' produrre cose diverse''.

...

Autoradio estraibili per la Giulietta? :D

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Sullo stabilimento di Termini Imerese, il ministro ha aggiunto che «con Fiat stiamo ragionando su un discorso complessivo riguardante tutti gli stabilimenti in Italia. Saranno valutate ipotesi di riconversione produttiva di Termini»
Adesso un'azienda privata deve chiedere a chicchessia come e dove produrre cosa nei propri stabilimenti in pesante deficit? :pz :pz

Ah, già... dimenticavo!! questo è il paese che permette a chiunque in certe zone di costruirsi una casa (in spiaggia o di fianco ad un tempio greco) mentre in altre devi chiedere 3.000.000 permessi ed aspettare 3 anni per spostare un muro, per non parlare aprire una finestra.

Modificato da ACS

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Gli operai italiani però devono imparare a lavorare come e meglio dei polacchi.

Perchè sennò quale azienda deciderebbe di andare in un posto dove ti costa di più e la qualità è inferiore?

Si pensa di gestire la Fiat come l'IRI....peccato che non sia, e non debba essere.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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FIOM - Intanto però la Fiom chiamava a raccolta sindacati, industriali, commercianti, amministrazioni locali, Chiesa per uno sciopero generale in Sicilia proprio contro la decisione della Fiat di non produrre più auto a Termini Imerese. A lanciare la proposta è il segretario della Fiom di Termini Imerese, Roberto Mastrosimone, che si trova davanti ai cancelli della Fiat assieme agli operai in sciopero delle aziende dell'indotto. «Non possiamo caricare tutto il peso di questa situazione sulle spalle degli operai - dice Mastrosimone - serve una mobilitazione generale, bisogna difende la fabbrica e non consentire alla Fiat di abbandonare un sito produttivo attorno al quale ruota l'economia di un intero comprensorio».

Critiche all'operato della Fiat e del governo arrivavano anche dall'opposizione che accusava l'esecutivo di aver fatto finora troppo poco per lo stabilimento siciliano.

Come volevasi dimostrare...

Meglio non dire altro, le parole sarebbero macigni e poi ti danno del razzista fascista.

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ma cosa volete che dica scajola "la fiat e' un'azienda privata, puo' chiudere stabilimenti come e quando vuole" tornate sulla terra eh.

Si tratta della fiat qui, non dell'aziendina sotto casa, inoltre leggete bene le dichiarazioni del ministro. ''un uso efficiente degli stabilimenti Fiat in Italia'' che vuol dire secondo voi ?

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"Niente più auto a Termini Imerese"

Fiat: piano Italia condiviso da governo

Le strategie industriali della Fiat in Italia saranno sicuramente discusse con il ministro Scajola prima di essere presentate al governo e sindacati il prossimo 21 o 22 dicembre. Ad assicurarlo è l'a.d. del gruppo Marchionne che parla così di piano condiviso. Ma su Termini Imerese il Lingotto non fa alcun passo indietro: "Dal 2011 non si faranno più auto, ma qualcosa di diverso che ancora non si sa", ha sottolineato il manager.

Fiat "continuerà a fare quello che ha fatto per questo Paese e cercherà di fare il meglio con gli stabilimenti e le strutture che ha", ha proseguito Marchionne, spiegando di aver "confermato, nel corso dell'incontro con il ministro Claudio Scajola, "l'impegno di Fiat per il Paese".

Ma, ha sottolineato a chiare lettere "il piano Fiat su Termini Imerese "non cambia". Il futuro dello stabilimento siciliano, ha spiegato ancora il manager, "farà parte della discussione del 21-22 dicembre", quando ci sarà l'incontro con il governo e le parti sociali sul piano industriale del Lingotto per l'Italia.

A chi chiedeva se poteva rassicurare i lavoratori sul futuro, Marchionne ha risposto: "Non voglio aggravare la situazione. Noi siamo stati piuttosto chiari il 18 giugno, quando ci siamo visti con il ministro e le parti sociali. Dopo il 2011 non si farà più la produzione di vetture in Sicilia. E' un discorso che ha una base razionale, economica. Abbiamo condiviso i dati con il ministro, la nostra posizione non cambia, quello che può cambiare è lo sviluppo diverso dello stabilimento, cosa su cui lavoreremo con il ministro nel futuro".

Scajola: "Incrementare produzione auto in Italia"

Il confronto tra il ministero dello Sviluppo economico e l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, sul piano industriale per l'Italia "proseguirà nelle prossime settimane", ha detto Scajola, al termine dell'incontro con l'a.d. del Lingotto. "Abbiamo avuto con Marchionne un percorso per chiarire i dati del settore in nostro possesso e per continuare un percorso di dialogo tra Fiat e governo. Abbiamo deciso che, prima di presentare il piano industriale Fiat al presidente del Consiglio nei giorni immediatamente precedenti Natale, il confronto tra il ministero e Fiat proseguirà in modo intenso".

Scajola ha infine ribadito che "i dati in nostro possesso ci dicono che possiamo incrementare la produzione auto in Italia in modo significativo soprattutto a fronte della situazione economica".

fonte: TGCom

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Fiat/Sindacati, trattativa non è solo sui numeri.

ROMA, 1 dicembre (Reuters) - Una ricognizione sullo stato dell'arte che non ha smosso il ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scajola, né l'amministratore delegato di Fiat (FIA.MI: Quotazione) Sergio Marchionne.

"Abbiamo fatto una verifca dei dati in nostro possesso", hanno detto all'unisono i due protagonisti della trattativa che da ieri e fino a ridosso di Natale (lo showdown è previsto per il 21/22 dicembre) dovranno cercare una soluzione al rebus della ristrutturazione del gruppo automobilistico torinese.

Subito dopo, rispondendo alle domande dei giornalisti, i due protagonisti hanno ripreso le distanze.

"Il piano non si cambia, con il 2011 lo stabilimento di Termini Imerese dovrà esere destinato ad altre produzioni", ha detto l'Ad di Fiat.

La produzione di auto in Italia "deve aumentare fortemente", ha ribadito il ministro ripetendo quanto già detto ieri ai sindacati.

Adesso e per le prossime settimane bisognerà cercare l'intesa su un piano industriale che riavvicini posizioni che oggi non paiono neanche raffrontabili.

I sindacati ieri, parlando con i giornalisti, hanno detto che l'obbiettivo è quello di mantenere una capacità produttiva di 1,6 milioni di vetture all'anno, praticamente tutta quella esistente. Anche se durante la riunione, secondo quanto è stato riferito a Reuters, sono circolate cifre leggermente più basse.

"Durante l'incontro con Scajola si è parlato, lo ha fatto anche un rappresentante della Fiom, di un raddoppio dell'attuale produzione, ovvero di 1,3 milioni di auto. Non si è trattato di una vera e propria richiesta, ma è una cifra che è stata fatta", hanno detto a Reuters due persone presenti alla riunione.

Per parte sua Marchionne ai giornalisti che chiedevano se le indiscrezioni circa un target 2010 di 900.000 vetture costruite dal gruppo in Italia, ha risposto che "non è un numero astronomico", lasciando intendere che forse c'è qualche spazio di ulteriore miglioramento.

I dati di novembre segnalano un calo della quota di mercato del gruppo dal 32,6% al 30,39% pur in un mercato in recupero sul drammatico novembre 2008.

Vuoi per la congiuntura, vuoi forse per "quell'impegno che il gruppo vuole mettere nel Paese", come ha detto Marchionne parlando con i giornalisti, un filo forse per portare avanti la trattativa c'è.

Del resto il top manager della Fiat va da tempo ripetendo che c'è bisogno di tagliare un 30% della capacità produttiva. Vero che lo ha sempre riferito alla situazione mondiale, ma è altrettanto vero che se si applicano quelle percentuali alla produzione in Italia del gruppo Fiat, si parla di passare da 1,6 a 1,12 milioni.

Insomma, la distanza iniziale della trattativa sarebbe decisamente ridimensionata: dalle attuali 700.000 vetture che dividono Marchionne e i sindacati, a circa 200.000. Ma il problema non è solo numerico, come dimostrano alcuni fatti.

Fiat sta utilizzando la ristrutturazione per tagliare i costi e anche avvicinarsi ai mercati, come lascia intendere la decisione di aprire uno stabilimento in Serbia da 200/300.000 auto in un momento di sovraccapacità. Insomma non si tratta solo di tagliare, ma di scegliere le collocazioni migliori. Di qui il niet più volte ripetuto nei confronti di Termini Imerese.

E' un discorso analogo lo si fa in qualche modo anche all'interno delle organizzazioni dei lavoratori.

Ieri i sindacalisti ricordavano che se Termini Imerese fosse trasformato in uno stabilimento per la produzione di componenti "soffrirebbero le aziende di componentistica che si sono sviluppate intorno alla produzione della Fiat". Ma non solo.

Fra i rappresentanti dei lavoratori poi si aggira il timore di perdere le produzioni più prestigiose, quelle di alta gamma a vantaggio delle utilitarie.

(fonte: Reuters Italia: martedì 1 dicembre 2009 19:50)

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