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Inizio del crollo economico?


Guest DESMO16

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Guest DESMO16
A year ago, few people had heard of the term credit crunch, but the phrase has now entered dictionaries.

Defined as "a severe shortage of money or credit", the start of the phenomenon has been pinpointed as 9 August 2007 when bad news from French bank BNP Paribas triggered sharp rise in the cost of credit, and made the financial world realise how serious the situation was.

BBC NEWS | Business | Timeline: Global credit crunch

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Islanda sull'orlo del precipizio, banche congelate in Borsa

La piccola e remota Islanda è sull'orlo del collasso: oggi in Borsa sono state sospese le contrattazioni delle sei maggiori istituzioni finanziarie - comprese quelle di Kaupthing, Landsbanki e Glitnir, le tre principali banche - mentre il governo di Reykjavik sta elaborando un piano per salvare il salvabile. Che, potere della crisi globale, potrebbe persino portare la repubblica dei ghiacci - 300 mila anime in tutto - ad entrare nell'Unione Europea. Opzione sino a poco tempo fa semplicemente impensabile.

La situazione, infatti, è seria davvero. L'Islanda - che nel corso degli anni Novanta aveva visto aumentare la sua ricchezza proprio grazie alla vitalità del settore bancario - rischia infatti il tracollo proprio a causa dell'eccessiva espansione dei suoi istituti di credito. La corona islandese - krona - ha intanto perso un quinto del suo valore contro il dollaro - nella passata settimana solamente - e il 10% nei confronti dell'euro. L'inflazione galoppa al 14% - il target della banca centrale per il 2008 era il 2,5% - e il governo è dovuto correre ai ripari comprando il 75% della Glitniril al prezzo di 600milioni di euro.

Islanda sull'orlo del precipizio, banche congelate in Borsa - Il Sole 24 ORE

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Forse sono un po provincialotto(e ti prego di contraddirmi perchè così capisco meglio essendo io un "tecnico" più che un teorico come un economista),ma io la crisi nella vita di tutti i giorni proprio non la vedo...a parte me stesso che da quest'anno non faccio più abbonamenti IC ma solo Regionali perchè quelli delle Ferrovie sono dei ladri e ogni mese fanno aumenti degni del prezzo della benzina.

Con chiunque parli (e ho più amici "poveri" che milionari,nemmeno io sono un rampollo di buona famiglia) sento sempre parlare di portatili nuovi,lettori mp3,auto nuove e che auto!,vestiti con prezzi da capogiro,belle vacanze (e mi ci metto dentro pure io) ecc ecc...

Vero,Parma è una città che caga soldi e pure Piacenza non è messa malissimo visto la nostra generale tirchiaggine scritta nel DNA...però io qui di segnali così terrificanti non ne vedo, anzi vedo tanti negozi con scritto "cercasi commessa" ed io stesso ho ricevuto più proposte da negozietti di informatica per piccoli lavori di assistenza, non mi faranno certo CEO però se fossimo con le pezze al culo non penso che si metterebbero ad assumere a caso.

Forse le bance sono la punta di un iceberg,io questo non lo so e non ho le conoscenze per capirlo però sinceramente :roll: non vedo ancora file di disoccupati per strada, come non abbiamo visto il petrolio a 200$ come certi coglioni avevano detto e altrettanti coglioni avevano abboccato

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un pò OT, ma interessante.

altro settore che funziona a meraviglia, direi.

da repubblica.it

SPORT - CALCIO

Il retroscena: Unicredit chiede il rientro di 130 milioni

entro la fine del 2008. Torna in campo l'ipotesi cessione

Banche, ultimatum ai Sensi

pagare i debiti o vendere

di CLAUDIO TITO


ROMA - Rientrare subito dal debito, rispettando le tappe concordate nel piano firmato la scorsa estate. Senza deroghe. Altrimenti vendere, subito. La bufera della finanza internazionale investe anche la A. S. Roma. Perché la pesante esposizione con Unicredit non lascia per niente tranquilli i vertici della banca. Il gruppo di Alessandro Profumo, infatti, sta viaggiando sulle montagne russe della borsa. Ieri ha ceduto più del 5% e la scorsa settimana più di una volta il titolo ha subito dei veri e propri tracolli. Ora quindi ha bisogno di irrobustire la propria liquidità e risolvere alcuni dei dossier più spinosi. Come, appunto, quello della squadra giallorossa. Che ora si ritrova di fronte a un bivio: provare a fare cassa con il patrimonio Italpetroli o cedere l'asset principale, ossia il calcio. Un clima pesantissimo di cui qualcuno potrebbe approfittare. Non a caso nell'ultimo mese hanno preso corpo almeno tre manifestazioni di interesse. Ben tre diversi imprenditori americani hanno incaricato un noto studio legale romano di valutare l'affare e di mettere a punto un progetto di fattibilità. E poi si sono messi alla finestra.

Nei giorni scorsi, del resto, i contatti tra gli uomini di Profumo e Rosella Sensi si sono intensificati. Paolo Fiorentino, il vice dell'amministratore delegato Unicredit, ha ribadito ai manager giallorossi che non sono più possibili deroghe. Il "debito" della famiglia Sensi ammonta a 365 milioni di euro e il piano di ammortamento prevede il pagamento di una prima tranche di 130 milioni entro il prossimo 31 dicembre. Una cifra che, secondo i colloqui intercorsi negli ultimi giorni con l'Istituto milanese, non è al momento a disposizione della Roma. Tant'è che la Sensi - ha ammesso un rappresentante di Italpetroli - ha già chiesto una proroga al 30 marzo. Ma il "niet" di Unicredit è stato inequivocabile.

La risposta ha gelato la Sensi. Per arrivare a quota 130 milioni nei prossimi tre mesi potrebbe non essere sufficiente liberarsi di tutte le attività di Italpetroli. Sono già in vendita i terreni di Torrevecchia il cui valore si attesta intorno ai 100 milioni. Ma l'edificabilità di quegli spazi (condizionata alla costruzione della cittadella dello sport) ancora non si è perfezionata: l'ultimo via libera da parte della Conferenza dei Servizi dovrebbe esserci a fine anno. Fino ad allora i potenziali acquirenti temporeggeranno. Anzi, l'advisor Banca Finnat - che ha limato a 90 milioni il valore di quei beni immobiliari - teme che in questa situazione i candidati all'acquisto, come il gruppo Caltagirone (creditore nei confronti della Roma in qualità di socio Mps che detiene la Antonveneta con cui la Roma è esposta per 50 milioni), rallentino i tempi per abbassare il prezzo. I depositi della Italpetroli a Civitavecchia, invece, sono quotati intorno a 40-50 milioni.

Un contesto critico per la famiglia Sensi. Che starebbe studiando anche l'idea di un aumento di capitale per consentire l'ingresso di un nuovo socio. Una soluzione di cui i big romanisti avrebbero parlato pure con Adriano Galliani, che da sempre cerca di tranquillizzare i vertici giallorossi. Non può essere un caso che negli ultimi tempi sia stato associato alla vicenda il nome di Tarak Ben Ammar, l'imprenditore franco-tunisino, molto amico del Cavaliere e con incarichi prestigiosi in Italia come il cda di Mediobanca .

Al momento, però, si tratta solo di ipotesi. Mentre è molto più concreto il pressing di Unicredit per una soluzione definitiva. La banca di Profumo preferisce di gran lunga la cessione e ha esortato la Inner Circle, l'intermediario utilizzato da Soros nella primavera scorsa, di rivolgersi direttamente ai suoi dirigenti se si ripresentasse un'altra occasione. La Roma, in effetti, per ora non è stata contattata. Ma l'interesse per il club di Spalletti ha di nuovo attraversato l'oceano. Almeno tre "magnati" a stelle strisce - che per ora hanno invitato i collaboratori italiani a mantenere l'anonimato - hanno chiesto un rapporto per capire se e come investire in Totti &C.. La base della trattativa, però, non potrà più essere i 283 milioni offerti dal finanziere ungherese Soros. Il quadro internazionale e interno è cambiato. Il forcing della Banca creditrice, poi, potrebbe accelerare il tutto. Senza contare che da qualche settimana nel Cda della Roma circola la voce relativa ad un gruppo arabo pronto a intervenire per accaparrarsi sia la squadra, sia i depositi di Civitavecchia. Non è nuova l'indiscrezione circa un'attenzione da parte dei libici di Tamoil, ex sponsor di Juve e Atalanta. Il tempo, però, stringe. E se Unicredit non riceverà tutte le garanzie reclamate, la palla potrebbe precipitare su un altro campo: quello dei libri in tribunale.

(7 ottobre 2008)

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I segnali, credimi, ci sono tutti ed un pò ovunque; indubbiamente ci sono ancora molte isole felici come le vostre zone o come la mia, ma tempo che non dobbiamo illuderci. Ieri pomeriggio qui da noi in molte filiali Unicredit c'era la coda, chi per chiedere informazioni e chi per ritirare i propri soldini. Questa, per alcuni, comincia ad essere paura verso un sistema che non si sa se reggerà. E con la paura si fermano i consumi. Qui in molte ditte si comincia a parlare di cassa integrazione, anche in settori come il marmo che è uno dei settori trainanti dell'economia locale, e con esso si ferma tutto l'indotto. Spero io per primo che non vi siano mai file di disoccupati per strada, ma negli Stati Uniti nel solo mese di settembre sono stati persi poco più di 150.000 posti di lavoro, che difficilmente, visto l'attuale andazzo, verranno tutti riassorbiti in altri settori.

Ecco io penso che farsi prendere dagli isterismi e chiudere i conti sia l'unica cosa da non fare.

Le banche hano problemi di liquidità e noi gli togliamo liquidità? Se siamo noi i primi remare contro il sistema è ovvio che il sistema viene giù

Capisco che oggi sia difficile fidarsi nel portare contante fresco in banca,ma IMHO è quanto possiamo fare noi ;) correggimi se sbaglio

 

花は桜木人は武士

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Guest DESMO16
Ecco io penso che farsi prendere dagli isterismi e chiudere i conti sia l'unica cosa da non fare.

Le banche hano problemi di liquidità e noi gli togliamo liquidità? Se siamo noi i primi remare contro il sistema è ovvio che il sistema viene giù

Capisco che oggi sia difficile fidarsi nel portare contante fresco in banca,ma IMHO è quanto possiamo fare noi ;) correggimi se sbaglio

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Ricordati che con quello che è già successo, e quello che succederà ancora nei prossimi mesi, le banche globalmente non hanno più un briciolo di credibilità!!!!!!

Stiamo attenti , qui di credibilità non c'è nè più, e la crisi continua perchè le stesse banche non si fidano tra di loro, per le merdate che hanno fatto negli ultimi anni!!

Come fai a fidarti do loro ?, il sistema è marcio è corrotto dalla testa(le banche), ed io non mi fido proprio di questa gente che ha fatto di tutto per distruggere l' economia reale di molte nazioni, per traghettarle su quella virtuale......ma se tu ti fidi, vai avanti pure......:mrgreen:

Ok,ma cosa proponi allora? gridare ai 4 venti che siamo poveri e c'è crisi? certo non risolve nulla

Delle banche io non mi sono mai fidato...nemmeno quando mi hanno aperto il mio primo libretto di risparmio a 10 anni,non ho mai sopportato che si intascassero i miei contanti per non rivederli mai più e chissà cosa ci facevano :evil:

Ma allora?ci teniamo tutto sotto al materasso?Torniamo a fare il baratto in stile 2kg di patate in cambio di una gallina da brodo?

Piangere così non serve,quando e sopratutto i conti correnti sotto i 103.000€ sono garantiti e chi ha più di quella cifra depositata in c/c gli dico: ben ti sta un po...sei un pessimo amministratore dei tuoi soldini

PS:avete letto gli sprechi degli acquedotti italiani oggi? Strano nel momento in cui dovremmo risparmiare,ottimizzare,tagliare e diminuire scopriamo che noi italiani,patria delle acque,ne buttiamo via quasi il 50%...ed è un bene un po più importante di tutti gli altri :roll: ma tanto fa comoso fare i servizi al mercatini rionali dove l'italiano medio tira fuori il peggio di sè

 

花は桜木人は武士

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Guest DESMO16
avete letto gli sprechi degli acquedotti italiani oggi? Strano nel momento in cui dovremmo risparmiare,ottimizzare,tagliare e diminuire scopriamo che noi italiani,patria delle acque,ne buttiamo via quasi il 50%...ed è un bene un po più importante di tutti gli altri :roll: ma tanto fa comoso fare i servizi al mercatini rionali dove l'italiano medio tira fuori il peggio di sè

vabbé quello é un problema che fa capo alla lacuna cronica nel settore infrastrutture, che si spera venga risolto quanto prima

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Esperti? gli stessi esperti che qualche anno fa parlavano di mutui a tasso variabile,crescita infinita e incontrollata o super globalizzazione che proterà benessere e benefici a tutti?Per me si dividono in due categorie: pescecani e ingnoranti :roll:

Mi spiace io non mi fido più di questi gufi e di certi coglioni che tanto parlano e di cui il mondo finanziario è purtroppo pieno a livello mondiale, certa gente è talmente messa male che mi chiedo chi gli abbia dato una laurea certe volte :roll: o mi chiedo se la laurea che hanno sia seria :roll:

E poi...ladri in Italia?Ma se i problemi sono mondiali perchè continuare a sputarci addosso tra italiani? Per una volta che i casini vengono anche dall'estero diamo le responsabilità all'estero, giusto guardare a casa nostra anche ;) ma i ladri e i truffatori sono anche al di là dell'oceano,nonsolo di quà

Concordo moltissimo sulla mancanza di fiducia ma ritorno a dire che non si risolve il problema andando ad estinguere il conto ;)

 

花は桜木人は武士

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E poi...ladri in Italia?Ma se i problemi sono mondiali perchè continuare a sputarci addosso tra italiani? Per una volta che i casini vengono anche dall'estero diamo le responsabilità all'estero, giusto guardare a casa nostra anche ;) ma i ladri e i truffatori sono anche al di là dell'oceano,nonsolo di quà

Concordo moltissimo sulla mancanza di fiducia ma ritorno a dire che non si risolve il problema andando ad estinguere il conto ;)

Sono perfettamente d'accordo.

Oggi la Gran Bretagna ha immesso £500bn per salvare l'economia inglese e ha praticamente nazionalizzato tutte le piu' grandi banche inglesi: HSBC, Lloyds, Barclays, HBOS, Abbey, Royal Bank of Scotland, Nationwide e Standard Chartered.

Qualche mese fa ha nazionalizzato la disastrata Bradford & Bingley e all'inizio dell'anno la Northern Rock, dove c'erano file di risparmiatori che ritiravano i risparmi per paura di perderli, cose mai viste dal '29.

Ma ve lo immaginate? £500bn di sterline dalle tasche dei contribuenti senza garanzia certa che verranno mai recuperati.

Qualche giorno fa il Benelux ha nazionalizzato le banche Fortis e Dexia.

Le banche svizzere hanno anche subito perdite astromomiche specialmente Credit Suisse e UBS che tagliera' 6000 posti di lavoro a livello globale.

Le banche francesi sono state anche colpite come BNP Paribas e lo scandalo della Societe' Generale.

La Germania e la sua indecisione col da farsi per la Hypo.

L'Islanda e' sull'orlo del collasso e dell'intero sistema ecomonico.

Dell'America e' meglio non parlarne.

Fino inizio ottobre l'Italia era l'unica nazione europea ad avere la piu' alta garanzia depositi:

EU country

Deposit

protection (€)

Italy

103,000

Ireland

100,000

(was 20,000)

UK

48,500

(£35,000)

Denmark

40,300

Netherlands

38,000

Finland

25,000

Portugal

25,000

Austria

20,000

Belgium

20,000

Cyprus

20,000

Germany

20,000

Greece

20,000

Luxembourg

20,000

Malta

20,000

Slovakia

20,000

Spain

20,000

Adesso, dopo la crisi globale, le altre nazioni europee stanno alzando i minimi di garanzia incorrendo contro regole di competitivita' e per accaparrarsi disperatamente liquidita', ma l'Italia resta fra le poche nazioni che garantiscono i piu' alti risparmi.

E gli italiani sempre a remare contro e piangersi addosso.

Boh....!? Valli a capire gli italiani.

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