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Ufficiale: Chrysler Line-Up 2010-2011


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L'integrazione con i marchi

di Auburn Hills

PIERO BIANCO

INVIATO A GINEVRA

L’integrazione dei marchi è ormai avviatissima e sempre più evidente, come testimonia al Salone di Ginevra lo stand comune tra Lancia e Chrysler. Presto arriveranno sui mercati anche i primi frutti concreti dell’alleanza con Detroit, sebbene in Fiat nessuno ne voglia parlare, in attesa che sia Marchionne a svelare personalmente i dettagli del piano-prodotti, il 21 aprile agli analisti. Già circolano tuttavia parecchie indiscrezioni e qualche certezza, mentre Olivier François (che è presidente di Chrysler e Ceo di Lancia) e Lorenzo Sistino (capo operativo del brand Fiat, dunque pilastro del progetto) lavorano in simbiosi da tempo, con il responsabile delle piattaforme e del prodotto Harald Wester, sulle comuni strategie industriali.

Prima certezza: Chrysler Europa sta riorganizzando l’intera rete commerciale, che comprende anche il gioiello Jeep, integrandola con quella del Lingotto. Il marchio Dodge scomparirà dal Vecchio Continente e tutti i prodotti Dodge avranno sul cofano il logo Fiat. Il modello che inaugurerà la nuova filosofia è un grande Suv di concezione e tecnologia americana, la Nitro, una sorta di «piccolo Hummer» che già in autunno sarà venduta anche in Italia col nuovo look torinese. Il primo passo è un logo, bisognerà attendere la primavera 2011 per trovare sul mercato una vettura dal Dna «misto», ancora concettualmente made in Usa però con motori ecologici Fiat e stile rivisto secondo canoni più europei. E’ il Dodge Journey, un monovolume di dimensioni medio-grandi (e con capienza fino a 7 posti) destinato a rimpiazzare il Fiat Ulysse che si avvia a fine ciclo.

Per il Lingotto, tradizionalmente molto forte nei segmenti piccoli e medi (come il C-Compact inaugurato dalla Giulietta), si rivelerà preziosa la piattaforma delle grandi vetture americane. La prossima edizione della Sebring, ambiziosa berlina declinata anche in versione cabrio, sarà il primo vero esempio di modelli generati dalla nuova famiglia Chrysler-Lancia e sintetizzerà - sempre l’anno prossimo - il completamento fisiologico dell’integrazione. Il brand Lancia, ormai poco riconosciuto in Europa, verrà limitato ai confini nazionali, dove conserva tutto il fascino della sua storia ricca d’innovazione. E comunque, grazie alla futura Sebring e se tutto andrà secono i programmi, il marchio tornerà ad offrire una berlina di prestigio (battezzata Chrysler in Europa) erede di modelli, come la Thema, che in passato hanno riscosso grande successo. Seguiranno l’introduzione commerciale sul mercato italiano del monovolume Voyager marchiato Lancia e le nuove generazioni Jeep, a cominciare dal Grand Cherokee completamente rinnovato.

Lo sbarco in Usa di Alfa Romeo, ipotizzato «probabilmente per il 2012» è tuttora subordinato alla realizzazione dell’ammiraglia che dovrebbe nascere dal telaio della imponente Chrysler 300C: ma sarà decisivo soprattutto il risvolto industriale, quindi la possibilità di produrre in Usa le vetture del Biscione. Altrimenti l’operazione slitterebbe, non avendo il necessario sostegno economico (cioè garanzia di redditività).

Si prospettano, dunque, molte novità di prodotto, legate o svincolate dalle sinergie del Lingotto con Auburn Hills. Proprio il 2011 sarà un anno chiave. Arriverà l’erede della Ypsilon, più grande e a 5 porte per «assorbire» anche i clienti della Musa. Ormai deliberata sulla piattaforma della Punto Evo, avrà un look giovane che cavalca le tendenze e una vocazione moderna da crossover. Nei mercati fuori dall’Italia si chiamerà ovviamente Chrysler. Si lavora, però ancora senza certezze produttive, a una versione «familiare» della 500 tuttavia con dimensioni maggiorate per farne un’auto da famiglia.

Nel 2012 debutterà la nuova generazione Panda, vettura altamente strategica e di volumi importanti. Subito dopo dovrebbe esordire un innovativo monovolume compatto Fiat, già in embrione (LO), pronto a raccogliere il testimone di Idea e Multipla, mutuando un po’ della formula di entrambi i modelli.

da Lastampa.it

per quanto riguarda Lancia, ci sarebbe una conferma del fatto che resterà con quel marchio solo in Italia. un peccato...credo che pure in Francia, Svizzera e Spagna avrebbe potuto essere salvato.

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è già un buon risultato conservare il nome Lancia e basta, se l'articolo è attendibile lo spettro del logo Chrysler by Lancia pare allontanato.

e poi in futurò chissà, non è detto che sia definitiva la scomparsa di Lancia dai mercati europei... se dovesse capitare che Chrysler non venda nulla sicuramente torneranno a riproporre il marchio italiano.

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Articolo che fa solo il riassunto di un po' di roba che gira fra gli articoli on-line.

Niente di nuovo o di più sicuro di quello che si sapeva fino a ieri.

Errore clamoroso quello di di Ypsilon su pianale Punto Evo.

Mi sembra che anche per L0 siano stati un po' lunghi come previsione di uscita, così come per Panda.

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per quanto riguarda Lancia, ci sarebbe una conferma del fatto che resterà con quel marchio solo in Italia.

Non darlo troppo per scontato, si rischia di farsi male dalle ultime indiscrezioni.

ll Capo vuole un marchio solo in tutto il mondo, Italia compresa.

Ho già accennato altrove come dovrebbe essere il futuro.

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"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Spero e prego che non sia così, ma se Lancia non fosse Lancia per noi appassionati, ma fosse un marchio qualsiasi credo che la strategia One Brand One World sia quella che paghi di più. Mettendo solo l'etichetta chrysler by lancia per l'italia (unico mercato dove la lancia ha un vero bacino di utenza).

Per fare due marchi c'è solo una speranza, che Lancia sia la versione Europea e Chrysler l'americana........ ma non si puo relegare un marchio a solo 1-2 mercati è un suicidio di costi! Solo tra loghi, publicità, logistica e quant'altro non ti conviene....

Il 21 Aprile ne sapemo di più sicuramente, ma conoscendo i soggetti che ci stanno lavorando (franzosa in primis che ha dimostrato più volte che per lui Lancia non conta nulla come storia) prevedo il peggio.......

Bisogna guidare straniero per capire il "PIACERE DI GUIDA ITALIANO"

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E' l'unica soluzione se no, non rispettano i parametri imposti dall'abbronzato. E visto che la gestione di FGA somiglia sempre più a quella di un hedge found che a quella di industria...

Ma più che hedge found bisogna vedere la storia di questa gestione nell'insieme per capire cosa faranno.

Hanno un attaccamento ai marchi? no!

Cercano di massimizzare il profitto nel breve? si

Devono fare i conti con obama? si

Pensano che le auto siano come matite? si

Conclusioni perchè tenersi quel carrozzone di Lancia!?!?!? pialliamo tutto e massimizziamo in guadagno, quanto puoi perdere in italia??? Pensate che esistano più i lancisti?

Io l'ho visto un lancista un mese fa..... 75 anni e Musa al seguito. Questo è il lancista............ quello che si comprava la thema o è morto o non guida più o è passato a audi da un pezzo e col cavolo che ritorna.

Quindi cosa dire? Già quando possono fare oeprazioni con una probabilità di guadagnarci del 70% non le fanno............ figuratevi qua che siamo sul 40%.

RIP Lancia.....:disag:

Bisogna guidare straniero per capire il "PIACERE DI GUIDA ITALIANO"

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