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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?


TonyH

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io intendevo in termini di certezza della pena (quale che sia l'imputazione), naturalmente una volta passata in giudicato.

cioe' il rischio e' anche quello di trovarselo fuori per "buona condotta", come Masi che di recente e' stato rimesso dentro per eccesso di velocita'...."poverino".

mentre un paese civile dovrebbe imputarti con una accusa adeguata, processarti in tutti i gradi di giudizio per quella accusa

e poi farti scontare tutta le pena che e' stata combinata.

qui invece si parte chiedendo di piu' perche' poi si sa di ottenere di meno e su quel meno si avranno pure degli sconti...

un po' come le multe con i velox ..dal momento che gli agenti/comuni esagerano, allora si puo' far ricorso anche sul colore dei capelli, di conseguenza ti metto una tassa sul ricorso, cosi' almeno qualche cosa lo paghi :roll:

proprio perche' le famiglie dei lavoratori(di qualsiasi lavoratore) di fatto non potevano fare altro, il processo dovrebbe essere assolutamente rigoroso.

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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io intendevo in termini di certezza della pena (quale che sia l'imputazione), naturalmente una volta passata in giudicato.

cioe' il rischio e' anche quello di trovarselo fuori per "buona condotta", come Masi che di recente e' stato rimesso dentro per eccesso di velocita'...."poverino".

mentre un paese civile dovrebbe imputarti con una accusa adeguata, processarti in tutti i gradi di giudizio per quella accusa

e poi farti scontare tutta le pena che e' stata combinata.

qui invece si parte chiedendo di piu' perche' poi si sa di ottenere di meno e su quel meno si avranno pure degli sconti...

un po' come le multe con i velox ..dal momento che gli agenti/comuni esagerano, allora si puo' far ricorso anche sul colore dei capelli, di conseguenza ti metto una tassa sul ricorso, cosi' almeno qualche cosa lo paghi :roll:

proprio perche' le famiglie dei lavoratori(di qualsiasi lavoratore) di fatto non potevano fare altro, il processo dovrebbe essere assolutamente rigoroso.

Ribadisco che in astratto il dolo eventuale ci può stare, eh. Poi, certo, bisognerebbe leggere le motivazioni che non sono ancora pubbliche.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Ritorno un attimo indietro, sui dubbi se serva studiare.

Questo perchè ho appena ri-avuto l'ennesima conferma che un università SERIA non è per niente tempo sprecato.

Ancora oggi ho ricevuto una chiamata per un'offerta di lavoro per un ingegnere, e non è la prima dall'inizio dell'anno ;) Dopo 18 mesi che ho SMESSO di cercare lavoro da ingegnere attivamente.;)

Segno che le competenze - quando sono di qualità - prima o poi vengono sempre riconosciute :)

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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in modo più prosaico diciamo che non ti hanno visto in faccia...:disp2::mrgreen:

Tranquillo, anche vedendomi in faccia. Ho l'aria da bravo promotore finanziario, di quelle che ispirano immotivata e puntualmente tradita fiducia :mrgreen::lol:

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Riporto un articolo di Marco Travaglio in cui emergono i motivi degli applausi della platea confindustriale all'AD Thyssenkrupp: la loro degna rappresentante Emma Marcegaglia* ha un concetto molto chiaro della sicurezza sul lavoro e sulle modalità di apprendimento dei neoassunti. Per quest'emerita illustre (im)prenditrice la vita e la salute dei dipendenti valgono zero.

Retromarcegaglia

Dunque, per la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il Tribunale di Torino non doveva condannare a 16 anni per omicidio volontario il dirigente ThyssenKrupp per i sette operai bruciati vivi nello stabilimento di Torino. La sentenza sarebbe “un unicum in Europa” da non imitare perché – addirittura – “potrebbe allontanare gli investimenti esteri dall’Italia e mettere a repentaglio la sopravvivenza del nostro sistema industriale”. Vivi applausi dalla platea (e pochissime critiche in Parlamento, se si eccettuano quelle del ministro Calderoli e del gruppo Idv: silenzio dal Pd).

Naturalmente la Marcegaglia ha “ribadito il totale assoluto impegno sulla sicurezza sul lavoro, che deve rafforzarsi, perché ogni morte è una tragedia umana, una sconfitta per noi” e “noi abbiamo grande rispetto e referenza (forse voleva dire deferenza, ndr) per i morti e le loro famiglie”. Ma basta leggere una sentenza della IV sezione penale della Cassazione, depositata il 12 febbraio 2009, per nutrire qualche dubbio sull’“assoluto totale impegno” della signora, come rappresentante non solo di Confindustria, ma anche e soprattutto del gruppo Marcegaglia. Si tratta della condanna definitiva di Antonio Zagaglia, direttore dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna, per lesioni personali colpose gravissime ai danni del giovane operaio Catiello Esposito, rimasto vittima di un terribile incidente che gli costò “l’amputazione del piede destro e quindi della gamba fino al terzo medio per il sopraggiungere di necrosi cutanea, nonché una ferita da scoppio alla mano sinistra”. Il lavoratore, da poco assunto con contratto di formazione, era addetto al controllo di una “macchina cesoia” che srotola la lamiera, ne taglia i bordi e poi la riavvolge. Quel giorno la lamiera si aggrovigliò: Esposito, senza disattivare la macchina, salì su una pedana per controllare, si sporse troppo e precipitò sulla lamiera in movimento. Il piede destro e la mano sinistra, risucchiati dai rulli, finirono irrimediabilmente maciullati. Colpa sua, ha sostenuto al processo il direttore Zagaglia, dandogli dell’“imprudente” e del “negligente”.

Colpa di Zagaglia, hanno invece stabilito i giudici: era delegato aziendale alle norme di sicurezza e ha violato in più punti la legge 626/94. Di qui la condanna alla pena detentiva, senz’attenuanti né sospensione condizionale per i numerosi precedenti penali specifici; e la condanna per lui e per il “responsabile civile”, cioè il gruppo Marcegaglia, a risarcire i danni all’operaio mutilato (in attesa della causa civile, l’operaio ha avuto una provvisionale di 80 mila euro).

Motivo: Zagaglia “omise di istruire adeguatamente il lavoratore circa le proprie mansioni e le modalità d’uso della macchina, nonché circa i rischi connessi all’uso della stessa”, tanto più che “la vittima era un giovane inesperto, assunto da soli tre mesi con contratto di formazione lavoro, che aveva finito con l’apprendere ‘sul campo’ la natura delle proprie mansioni, sulla base delle indicazioni dei colleghi anziani”. Un autodidatta allo sbaraglio. Il vertice aziendale non aveva mai organizzato un solo “corso di formazione sull’utilizzo della macchina”, inserendo “il lavoratore nello stabilimento senz’addestrarlo adeguatamente a svolgere le mansioni assegnategli e senza informarlo in materia di sicurezza”. Per di più aveva “tollerato la prassi aziendale di intervenire sulla macchina senz’arrestarne il movimento, dopo aver superato le protezioni”, consentendo “l’instaurarsi di una prassi lavorativa ad alto rischio” che “consentiva di agire in tempi più rapidi e funzionali alla produzione”. Il confine fra reato colposo e doloso si fa estremamente labile, visto che il dirigente era già stato condannato altre volte per vicende simili (la Cassazione parla di “plurimi precedenti specifici” e della “pendenza di altri procedimenti per reati della stessa specie”). Che ci faceva un plurirecidivo ancora alla guida di uno stabilimento?

Viene persino il sospetto che sabato la Emma parlasse di ThyssenKrupp per non dire Marcegaglia.

Il Fatto Quotidiano, 10 maggio 2011

Retromarcegaglia | Marco Travaglio | Il Fatto Quotidiano

*: che la signora Marcegaglia sia una degna rappresentante degli imprenditori iscritti a Confindustria non lo dico io, ma loro stessi con il loro voto; naturalmente il giudizio non vale per coloro che non l'hanno votata.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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L'applauso di confindustria è stato una vero merdone. Cattivo gusto allo stato puro

E' però un paragone un po' stiracchiato quello di Travaglio. Sono situazioni ben diverse e, sinceramente non sono nemmeno così sicuro che la responsabilità della marcegaglia in quel caso sia diretta.

Il disastro della Thyssen è dovuto in massima parte a mancati investimenti fondamentali per mantenere la sicurezza, cosa appurata nel corso del processo. Imho aggiungo che un processo del genere in Italia sarebbe potuto arrivare alla fine solo aTorino, perchè sulla sicurezza del lavoro la competenza e la decisione di Guariniello è decisamente elevata. Da altre parti il rischio insabbiamento, sempre imho, sarebbe stato più alto.

Se sono soddisfatto di un processo in cui vengono stabilite delle responsabilità, non sono però per nulla soddisfatto di come si sia arrivati a questa situazione. Chi doveva controllare non ha controllato o se l'ha fatto ha chiuso un occhio, anzi tutti e due. E qui ci metto VVFF Asl, responsabili della sicurezza e rappresentanti dei lavoratori. Nessuno escluso.

Nei paesi normali non si fanno di solito processi del genere, semplicemente perchè non ce n'è bisogno, in italia invece si lascia spesso che tutto vada a bagasce per poi indignarsi e colpire duro

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Se sono soddisfatto di un processo in cui vengono stabilite delle responsabilità, non sono però per nulla soddisfatto di come si sia arrivati a questa situazione. Chi doveva controllare non ha controllato o se l'ha fatto ha chiuso un occhio, anzi tutti e due. E qui ci metto VVFF Asl, responsabili della sicurezza e rappresentanti dei lavoratori. Nessuno escluso.

..Italia. 100 principi, ZERO applicazione.

come quelli che dicono che in Germania c'è l'imprenditoria seria (o i sindacati ecc) ecc.... "non come in Italia". in Germania si rispettano le regole perchè chi controlla TI FA IL CULO.

qui è tutto discrezionale e all'acqua di rose...Thyssen si è adeguata subito all'andazzo. poi a "fatto compiuto" si esagera dall'altra parte.

Parliamoci chiaro: oggi il 18% dei molti dipendenti di uffici di Roma si è preso un permesso per una profezia datata 1924 (tra l'altro mai fatta ,pare).

rendiamoci conto...il LAVORO qui in Italia NON E' una priorità per un pacco di gente (a tutti i livelli)

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