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Crisi economica 2011


TonyH

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Da quando c'è questa febbre di delocalizzare in Romania/SudEst asiatico per massimizzare i profitti (minimizzando la qualità...tanto sono caxxi del cliente...).

Mica solo l'IKEA...citofonare anche BMW/Aprilia/KTM...:mrgreen:

Già :(r. (Non mi provocare colle Rotax, posso pure mordere :mrgreen:. E pure le costose KTM, tranne forse ancora le classiche 450 da sparenduro o, come detto nei consigli a Brother, la 690, molto gustosa in tutte le versioni. Ieri ho visto un ragazzino colla 125 4t, carina ma insomma, una 125 4t).

A casa ho parecchi mobili Ikea di 12 anni fa, nella zona studio. Componibilissimi, robusti anche dopo un trasloco, ottimi materiali e finiture superficiali, davvero. Alcuni, che mi avanzavano, li ho riciclati pure in camera di mia figlia, scaffali e scrivania angolare grande. Buone pure le poltrone in legno curvato coi poggiapiedi, come si chiamano, Poeng? Invecchiano bene.

D'accordo quindi: la qualità è andata giù. Sono curioso di vedere il prossimo punto vendita qui da noi, se riescono a fare le selezioni! :D

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I più attivi nella discussione

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questi mi permetto di ripostarli qui ;)

due articoletti del sole24ore interessanti su fornitori Ikea e possibili concorrenti italiani

Nel Triveneto le aziende capofila - Il Sole 24 ORE

Prima erano i pesaresi a fornire l'Ikea, piccoli e piccolissimi produttori riuniti in rete ("tu dai a me le ante, io le monto con i profili e lui ci mette i piani") che, sino agli anni 90, riempivano la provincia di Pesaro di fabbrichette, laboratori e capannoni , in grado di fornire cucine complete di elettrodomestici , tavoli, sedie e rubinetti e anche camere e soggiorni.

Fabbricavano per tutti, arabi, Ikea, tedeschi, russi, erano circa un migliaio ma con un limite che, per i grandi gruppi del retail, diventa condizionante: troppo piccoli, poco organizzati, finanziariamente fragili. Il modello-rete non ha retto molto, così Ikea ha scelto il Triveneto dove si concentrano i maggiori produttori di mobili e componentistica di grande qualità e soprattutto capaci di consegnare mega-forniture senza sgarrare un giorno e a prezzi eccellenti. E con una logistica così organizzata che dalle loro mega fabbriche escono file di tir diretti verso tutti i mega Ikea nel mondo, facendo risparmiare al gigante svedese tra l'8 e il 10%.

...continua...

E a Santhià apre Do.it, l'anti-Ikea - Il Sole 24 ORE

Dopo sei anni di trattative, le autorizzazioni per costruire un grande magazzino Ikea a Vecchiano (Siena) non sono mai arrivate e di conseguenza il progetto è stato abbandonato.

A Torino, è accaduta la stessa cosa, dopo che Ikea aveva investito circa 60 milioni di euro: il presidente della provincia, Antonio Saitta, ha respinto il progetto del gigante svedese per costruire un mega retail nel comune torinese di La Loggia, semplicemente perché si trattava di terreni agricoli che tali devono restare. E la Ue gli ha dato ragione. Anche perché l'Ikea ha rifiutato uno spazio nella zona industriale. Per un'Ikea che va, un altro gigante arriva che però è italiano, non a Torino ma sempre in Piemonte, a Santhià, nel vercellese. Il 20 aprile aprirà infatti il primo outlet italiano ed europeo del design, quello di alta gamma, Do.it , Design Outlet Italia, da un'idea di Mario Esposito, un esperto in questo settore e pronto a sfidare con prezzi eccellenti e qualità italiana al massimo livello su 35mila mq, l'Ikea. Anche all'estero. "Sarà il primo di altri outlet; il 20 apriranno 13mila mq di negozi e shop in shop in una splendida scenografia del made in Italy della casa-dichiara Esposito-a sostenere il progetto con un investimento di 40 milioni di euro, la Svim, 50% della famiglia Sandretto e 50% del Gruppo Bonsignore, su un progetto firmato da Pier Paolo Maggiora con Arata Isozaki, Zara Hadi e Liebrskid. Avremo 80 brand importanti, i più bei nomi del design italiano, ma anche spazi splendidi per iniziative ed eventi speciali. E subito saranno presente l'ecodesign e l'autoproduzione". Oltre ai 13mila mq di esposizione, altri 13mila per parcheggi e 7mila per spazi comuni in una zona molto ben servita da autostrade e strade e strategicamente scelta in modo che sia facilmente raggiungibile da acquirenti sia lombardi (45 minuti da Milano) sia piemontesi (30 km da Torino). Rispetto ai progetti iniziali, annunciati nel 2010, notevoli i cambiamenti, prima di tutto la scelta di debuttare non a Collonnella (Bari) ma nel Nord. Il Concept e lo sviluppo del progetto è la società Retail in Progress, di cui Esposito è presidente. Verranno garantiti, strizzando l'occhio ai più appassionati amanti del design italiano, gli stranieri, invii via terra, mare e aereo con consegne internazionali e pratiche import/export. Previsioni? "Un milione di potenziali acquirenti-risponde Esposito- e 8 milioni i residenti in un bacino di utenza nel raggio di 60 minuti".

Modificato da sarge
si ri portano le fonti,grazie
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Da repubblica.it, oggi. Soprattutto, come dice nell'intervista, la corruzione.

CRISI Monti: "Burocrazia e corruzione frenano investimenti in Italia"

Al termine di un faccia a faccia con l'Emiro del Qatar, il premier riporta le preoccupazioni legate al nostro Paese. Ma assicura: "Stiamo lavorando proprio su questo punto"

l Qatar (agf)

ROMA

- Sono l'eccessiva burocrazia e, almeno in passato, l'alto livello di corruzione i freni più forti per gli investimenti stranieri nel nostro Paese. Lo sostiene il premier, Mario Monti, nel corso di un suo incontro con la stampa dopo il faccia a faccia con l'Emiro del Qatar, Sheikh Hamad Bin Khalifa Al Thani a villa Pamphilj: "Ho chiesto all'emiro del Qatar quale fattore in passato avesse scoraggiato più di tutti gli investimenti in Italia e la risposta è stata: 'in primo luogo la corruzione'".

Monti ha ricordato che nell'ambito della giustizia i primi obiettivi del governo sono stati imprimere "velocità alla giustizia civile, fondamentale per le imprese, attraverso l'introduzione dei tribunali per le imprese", e "le misure contro la corruzione a cui stiamo lavorando in questo momento".

Monti: "Burocrazia e corruzione frenano investimenti in Italia" - Repubblica.it

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io sento ormai praticamente tutti (intese come persone che frequento o anche conoscenti) dire

che bisogna cambiare profondamente i personaggi che ci governano. Quello che trovo

veramente spaventoso è che mi sembra difficilissimo farlo accadere. E' possibile

che in una democrazia la maggior parte della gente sia stufa di chi li governa e non li possa mandare a casa?

Questo a mio parere è un nodo cruciale da risolvere per risolvere poi quelli riguardanti corruzione

e meritocrazia.

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Da repubblica.it, oggi. Soprattutto, come dice nell'intervista, la corruzione.

CRISI Monti: "Burocrazia e corruzione frenano investimenti in Italia"

Al termine di un faccia a faccia con l'Emiro del Qatar, il premier riporta le preoccupazioni legate al nostro Paese. Ma assicura: "Stiamo lavorando proprio su questo punto"

l Qatar (agf)

ROMA

- Sono l'eccessiva burocrazia e, almeno in passato, l'alto livello di corruzione i freni più forti per gli investimenti stranieri nel nostro Paese. Lo sostiene il premier, Mario Monti, nel corso di un suo incontro con la stampa dopo il faccia a faccia con l'Emiro del Qatar, Sheikh Hamad Bin Khalifa Al Thani a villa Pamphilj: "Ho chiesto all'emiro del Qatar quale fattore in passato avesse scoraggiato più di tutti gli investimenti in Italia e la risposta è stata: 'in primo luogo la corruzione'".

Monti ha ricordato che nell'ambito della giustizia i primi obiettivi del governo sono stati imprimere "velocità alla giustizia civile, fondamentale per le imprese, attraverso l'introduzione dei tribunali per le imprese", e "le misure contro la corruzione a cui stiamo lavorando in questo momento".

Monti: "Burocrazia e corruzione frenano investimenti in Italia" - Repubblica.it

Nel passato...perché mi sembra che in Sardegna abbia fatto un po' di spesa, recentemente...

P.S.: che lo dica un quasi dittatore, deve far riflettere...:roll:

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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