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Terremoto L'Aquila, sei anni ai membri della Grandi Rischi


Cosimo

Messaggi Raccomandati:

non li prevedono, ma per paura di finire in galera, danno l'allarme
Con il risultato che continueranno a eccedere negli allarmi, finché un giorno ci sarà il terremoto proprio dove la popolazione è stata fatta sfollare; con le conseguenze che possiamo immaginare.
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  • 1 anno fa...
Sisma a L’Aquila, l’Appello ribalta il primo grado: assolti i membri della Commissione grandi rischi

Per i sette che parteciparono alla riunione prima del terremoto solo una pena (sospesa) a due anni. Nel 2012 erano stati condannati a 6 anni per omicidio e lesioni colpose

La Corte d’Appello dell’Aquila ha assolto tutti e sette i membri della Commissione Grandi rischi che parteciparono alla riunione 5 giorni prima del sisma del 6 aprile. In primo grado Bernardo De Bernardinis, Giulio Selvaggi, Franco Barberi,Enzo Boschi,Mauro Dolce, Claudio Eva,Michele Calvi erano stati condannati a 6 anni per omicidio e lesioni colpose.

L’unica condanna è arrivata ai danni di Bernardo De Bernardinis, per uno dei reati che gli erano stati contestati. Assolto, invece, per le imputazioni principali. De Bernardinis, secondo il dispositivo della sentenza, è stato condannato a due anni di reclusione (pena sospesa e non menzione) per le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose con riferimento ad alcune delle vittime, mentre è stato assolto per le stesse accuse nei confronti di altri morti del sisma, i cui familiari si sono costituiti parti civili.

LA RABBIA IN AULA

Indignato il pubblico presente in aula che alla lettura della sentenza ha urlato

“Vergogna, vergogna”. «Non finisce qui. Vergogna. Mafiosi. Uno Stato che non fa più giustizia, uno Stato che difende sé stesso». Tra pianti, urla, singhiozzi rabbiosi, questi sono altri commenti urlati dagli aquilani presenti alla lettura della sentenza. Veleno e rabbia in tutti i presenti «ma c’è la legge divina di Dio, che vede tutto e che esiste tuttora», è il commento di un padre che nel sisma del 6 aprile ha perso il figlio. «Ce li hanno ammazzati un’altra volta», scrolla la testa dicendo così una parente delle vittime. Poi vanno via alla spicciolata ma raccontando a tutte le telecamere e i taccuini la loro «profonda indignazione».

IL PROCESSO ALLA SCIENZA

La condanna di primo grado del tribunale dell’Aquila per omicidio colposo e lesioni colpose a sei anni di reclusione aveva provocato polemiche, anche a livello internazionale, perché definita un processo alla scienza alla quale si rimproverava di non aver previsto il terremoto del 6 aprile 2009.

La Stampa - Sisma a L?Aquila, l?Appello ribalta il primo grado: assolti i membri della Commissione grandi rischi

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Ci sono stati diversi elementi che non hanno avuto spazio nella memoria del PM e nella sentenza di primo grado, che poi ho potuto leggere in un secondo momento. Questi elementi, in sostanza, da una parte mi portano a rivedere alcune delle cose che avevo scritto "a caldo" in questo thread, dall'altra a confermarne altre. Da quello che ho successivamente appreso, assodato che sia vero, quello che è stato discusso e concluso dalla commissione è parzialmente diverso da quello che è stato diffuso attraverso i media. Resta il fatto che concetti come rischio, probabilità/improbabilità hanno un dato peso in un discorso scientifico ed un altro peso in un discorso a beneficio del pubblico. Probabilmente qui da noi manca la capacità di comunicare tali concetti.

Rileggendo alcuni vecchi post, oggi mi trovo più d'accordo su alcune delle obiezioni mosse da Artemis ai miei ragionamenti.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Ci sono stati diversi elementi che non hanno avuto spazio nella memoria del PM e nella sentenza di primo grado, che poi ho potuto leggere in un secondo momento. Questi elementi, in sostanza, da una parte mi portano a rivedere alcune delle cose che avevo scritto "a caldo" in questo thread, dall'altra a confermarne altre. Da quello che ho successivamente appreso, assodato che sia vero, quello che è stato discusso e concluso dalla commissione è parzialmente diverso da quello che è stato diffuso attraverso i media. Resta il fatto che concetti come rischio, probabilità/improbabilità hanno un dato peso in un discorso scientifico ed un altro peso in un discorso a beneficio del pubblico. Probabilmente qui da noi manca la capacità di comunicare tali concetti.

Rileggendo alcuni vecchi post, oggi mi trovo più d'accordo su alcune delle obiezioni mosse da Artemis ai miei ragionamenti.

Purtroppo per mancanza di tempo non ho più seguito la vicenda. Ai tempi sinceramente non ero riuscito a capire del tutto la ratio di alcune accuse. Riesci a farmi un sunto velocissimo di quest'ultima sentenza? Al solito i giornali hanno trattato la notizia con un taglio un po' troppo generico

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Ci sono stati diversi elementi che non hanno avuto spazio nella memoria del PM e nella sentenza di primo grado, che poi ho potuto leggere in un secondo momento. Questi elementi, in sostanza, da una parte mi portano a rivedere alcune delle cose che avevo scritto "a caldo" in questo thread, dall'altra a confermarne altre. Da quello che ho successivamente appreso, assodato che sia vero, quello che è stato discusso e concluso dalla commissione è parzialmente diverso da quello che è stato diffuso attraverso i media. Resta il fatto che concetti come rischio, probabilità/improbabilità hanno un dato peso in un discorso scientifico ed un altro peso in un discorso a beneficio del pubblico. Probabilmente qui da noi manca la capacità di comunicare tali concetti.

Rileggendo alcuni vecchi post, oggi mi trovo più d'accordo su alcune delle obiezioni mosse da Artemis ai miei ragionamenti.

No, non è che manca questa capacità, manca la volontà semmai; ci si è probabilmente accorti che è più semplice e remunerativo per i media stimolare la pancia degli ascoltatori piuttosto che la testa, finendo con lo smuovere gli istinti più bassi e indirizzare le reazioni per poi ottenere ulteriori polemiche, battaglie, storie da seguire.

Il punto più significativo ed esplicito di tutto ciò, imho, è qui:

Indignato il pubblico presente in aula che alla lettura della sentenza ha urlato

Vergogna, vergogna”. «Non finisce qui. Vergogna. Mafiosi. Uno Stato che non fa più giustizia, uno Stato che difende sé stesso»

Che c'entra la Giustizia? Qui si cerca vendetta contro un capro espiatorio, purché sia uno..senza se e senza ma...ci si è talmente appiattiti su questa cosa che oggi termine giustizia è diventato sinonimo di condanna. L'assoluzione non è contemplata..quella non è giustizia.

Veleno e rabbia in tutti i presenti «ma c’è la legge divina di Dio, che vede tutto e che esiste tuttora»

Dio..? In un processo penale? Ma non era la santa inquisizione...?

Ce li hanno ammazzati un’altra volta», scrolla la testa dicendo così una parente delle vittime.

Non voglio essere cinico..davanti a certe disgrazie poi ti si spacca il cuore..Ma non era il processo farsa contro la commissione grandi rischi? Invece di andare a vedere i responsabili di certe costruzioni di cartapesta...

Ecco, un sistema d'informazione maturo e di importanza nazionale non dà respiro a certe cose banali e ovvie come la rabbia dei parenti di una vittima, ma cerca di allargare il campo visivo verso aspetti dell'intera vicenda che il cittadino comune, mediamente, non ha a sua portata.

Modificato da jacksparrow.82

"Perche l'ing. é sempre tardi quando nella mia fantasia il prodotto perfetto é giá pronto?" T!

:mrgreen:

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Purtroppo per mancanza di tempo non ho più seguito la vicenda. Ai tempi sinceramente non ero riuscito a capire del tutto la ratio di alcune accuse. Riesci a farmi un sunto velocissimo di quest'ultima sentenza? Al solito i giornali hanno trattato la notizia con un taglio un po' troppo generico

Bisognerà attendere di poter leggere le motivazioni prima di poter dire qualcosa di più. Comunque tutti assolti tranne De Bernardinis, il dirigente della protezione civile che curò la comunicazione, ma la sua posizione si è fortemente alleggerita rispetto alla sentenza di primo grado.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Che c'entra la Giustizia? Qui si cerca vendetta contro un capro espiatorio, purché sia uno..senza se e senza ma...ci si è talmente appiattiti su questa cosa che oggi termine giustizia è diventato sinonimo di condanna. L'assoluzione non è contemplata..quella non è giustizia.

Mi riferisco alla comunicazione della protezione civile all'esito della riunione della commissione grandi rischi.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Se ben ricordo, la condanna fu per la comunicazione, non per la previsione ( impossibile a priori ).

Si.. Una cosa del genere..

Ci sarebbe da capire come puoi materialmente dare una corretta comunicazione riguardo un fenomeno che non puoi prevedere in alcun modo scientifico.

Siamo a livelli di supercazzola finissima..

"Perche l'ing. é sempre tardi quando nella mia fantasia il prodotto perfetto é giá pronto?" T!

:mrgreen:

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Interessante intervista de La repubblica a Enzo Boschi

Giuseppe Caporale per “la Repubblica

Porta le mani al volto Enzo Boschi, mentre la presidente di sezione della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, legge la sentenza di assoluzione.

“Il fatto non sussiste” scandisce il giudice. E la commozione prende il sopravvento. «È finalmente finito un incubo... » commenta con gli occhi lucidi.

Lui, 72 anni, sismologo ed ex presidente dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, assediato da giornalisti e curiosi, ora è un fiume in piena. La rabbia dei mesi precedenti pare svanita.

«Ho sempre sostenuto che noi scienziati in quella maledetta riunione avevamo fatto solo il nostro lavoro. Forse altri non hanno fatto lo stesso, ma non è questo il momento di parlarne. Voglio leggere attentamente le motivazioni della assoluzione poi con calma racconterò alcuni particolari di questa storia...anche perché dopo aver studiato più volte le carte del processo, ho capito molte cose».

Capito cosa, professore?

«Che noi scienziati siamo stati usati. Che quella che ci fu all’Aquila, il 31 marzo del 2009 fu una riunione “politica”, come l’ha definita lo stesso avvocato Franco Coppi (difensore dell’altro sismologo Giulio Selvaggi, ndr) oggi in aula. Fu una scelta della Protezione Civile che volle rispondere agli allarmi di un imminente terremoto lanciati da quel tecnico, Giampaolo Giuliani».

E per confutare la tesi di Giuliani si finì per negare il terremoto.

«Io non lo avrei mai fatto. Non avrei rassicurato. E non fu riportato all’opinione pubblica quanto invece accadde davvero in quella riunione. Io e Selvaggi, mio collaboratore, ci presentammo con cartine e documenti. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente che era presente alla riunione, ha testimoniato che era rimasto talmente impressionato dalle mie dichiarazioni sul rischio sismico fatte durante la riunione che decise di chiudere alcune scuole e di chiedere lo stato di emergenza».

Quella riunione però durò meno di un’ora. Forse anche voi foste superficiali.

«Non è vero. Producemmo materiali utili alla comprensione del fenomeno e l’incontro durò poco perché De Bernardinis aveva fretta, doveva tenere la conferenza stampa alla quale non fui invitato e non vi partecipai. Il verbale di quella riunione poi fu redatto successivamente, senza che ne venissi informato. A scriverlo furono due funzionari del dipartimento. Ebbi modo di leggerlo solo dopo il terremoto e lo firmai come atto dovuto».

Lei però in quella riunione disse che una scossa imminente era “improbabile”.

«Certo, spiegai che era improbabile ma che non si poteva escludere. Il linguaggio della scienza è diverso da quello dei media e dalla comunicazione che deve essere poi veicolata alla popolazione. È compito della Protezione Civile in quei casi decidere ciò che è necessario sapere. Questo dice la legge».

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, tempo fa le ha espresso solidarietà.

«Sì, è accaduto alla vigilia della sentenza di primo grado. Mi incontrò in pubblico e mi disse scherzando: verrò in carcere a portarle le arance. Io risposi: con i corazzieri?».

La folla presente in aula alla lettura della sentenza ha gridato “vergogna”.

«Posso solo immaginare l’immenso dolore di chi ha perso i propri cari nella tragedia del terremoto. Ma prendersela con gli scienziati non credo serva a molto».

La Corte però ha riconosciuto la responsabilità della Protezione Civile.

«Le ho già detto quello che penso, non voglio indugiare oltre, specie adesso che c’è stata una sola condanna. Spero che questo verdetto segni un nuovo rapporto tra magistratura e ricerca perché è fondamentale per noi scienziati l’indipendenza del nostro lavoro. La sentenza di primo grado ha scosso molto l’ambiente accademico. E ora mi stanno telefonando da tutto il mondo per congratularsi e comprendere il nuovo verdetto».

Modificato da boygrunge
eliminato il triplo quote dell'articolo.

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