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Ucraina: un silenzio assordante


Мир

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l'unico problema è uscire con lei: quando provi ad infrattarti compaiono quei fastidiosi agenti dell'FSB... :lol:

Per inciso vogliono ritornare alla sigla KGB per ragioni "storiche".

E comunque il mio apprezzamento per Ekaterina Putina dovrebbe smentire chi mi accusa di essere prevenuto nei confronti di Putin e dimostrare che non ho difficoltà alcuna a riconoscere che almeno una cosa buona l'ha fatta.

Detto questo.

NO, NON VOLEVO IN ALCUN MODO METTERE IN DISCUSSIONE L'ALTA MORALITA' DELLA FIGLIA DI PUTIN. E' UNA DONNA DI MORIGERATI COSTUMI E DALL'INTELLIGENZA BRILLANTE A CUI NON INTENDO IN ALCUN MODO AVVICINARMI. NO, NON STO DICHIARANDO QUANTO SOPRA SOTTO COSTRIZIONE.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Per inciso vogliono ritornare alla sigla KGB per ragioni "storiche".

E comunque il mio apprezzamento per Ekaterina Putina dovrebbe smentire chi mi accusa di essere prevenuto nei confronti di Putin e dimostrare che non ho difficoltà alcuna a riconoscere che almeno una cosa buona l'ha fatta.

Detto questo.

NO, NON VOLEVO IN ALCUN MODO METTERE IN DISCUSSIONE L'ALTA MORALITA' DELLA FIGLIA DI PUTIN. E' UNA DONNA DI MORIGERATI COSTUMI E DALL'INTELLIGENZA BRILLANTE A CUI NON INTENDO IN ALCUN MODO AVVICINARMI. NO, NON STO DICHIARANDO QUANTO SOPRA SOTTO COSTRIZIONE.

senza contare la sua profondissima cultura, la sua non comune sensibilità umana, e la sua disponibilità verso tutti

ora Anatoly saresti così gentile di spostare il ppsh ?

:)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Interessante fondo sulla Stampa. Mi pare abbastanza equilibrato (almeno pare che chi scrive lo faccia con cognizione di causa) e direi inquietante.

Ucraina, il peso di bugie e propaganda

16/09/2014

mark franchetti*

mosca

Essendo appena tornato dall’Est ucraino ho letto con interesse il commento di Barbara Spinelli sulla guerra civile in corso in quella regione, nel quale lei critica la stampa per non averla saputa raccontare con obiettività. Ho trascorso diverse settimane a scrivere reportage dall’Est dell’Ucraina e nel farlo ho dovuto negoziare per superare centinaia e centinaia di posti di blocco, presidiati sia dalle milizie filo-russe sia dall’esercito ucraino e da diversi battaglioni filo-Kiev finanziati privatamente.

Quello che colpisce è che, indipendentemente dallo schieramento di quelli con cui si parla, il messaggio è sempre lo stesso: «Perché la stampa non scrive la verità», chiedono gli uomini armati di entrambe le parti. Perciò le critiche della Spinelli, per quanto certamente più articolate e ragionate delle diatribe che si sentono normalmente sulla linea del fronte, non suonano come una novità.

Contrariamente a quello che lei afferma, però, non si può dire che sia mancata una appropriata copertura delle vicende ucraine. Conosco personalmente decine di giornalisti stranieri che, correndo grandi rischi personali, hanno fatto reportage sul conflitto nell’Est ucraino. Sei giornalisti sono stati uccisi, altri sono stati catturati, tenuti in ostaggio e picchiati. Ancora più numerosi sono stati quelli minacciati. Ma la Spinelli coglie un punto importante. Certe volte la stampa occidentale ha troppo rapidamente e prontamente semplificato quella che di fatto è la peggiore crisi tra la Russia e l’Occidente dai tempi dello scontro sui missili a Cuba.

La narrativa della nuova guerra fredda è risultata irresistibile per troppi giornalisti. Sappiamo che ci sono argomenti che provocano certe emozioni e suscitano certe paure nei lettori, e l’abbiamo sperimentato in decenni di confronto con l’Unione Sovietica. La paura vende. Accusare della crisi soltanto la Russia di Putin e raccontare che I russi stanno tornando a colpire tocca delle corde in molti, perché è una narrativa semplice e familiare. E in questo la nostra responsabilità nel soccombere alla nostra propaganda della Guerra Fredda e ai nostri pregiudizi istintivi è pari quasi a quella dei russi.

La verità è, come sempre, molto più complessa. Quello che abbiamo visto è un braccio di ferro sulle sfere d’influenza. Certamente la Russia interviene in Ucraina perché vuole conservarla nella sua orbita, ma anche l’Ue e l’America hanno pesantemente interferito in una crisi iniziata come puramente interna. Perché? Per attirare l’Ucraina nella propria sfera d’influenza e toglierla da quella russa.

«L’Ucraina è come un campo di calcio e le due squadre che ci giocano non se ne prendono molta cura», è la descrizione di un collega russo veterano di molte guerre. Ma molti responsabili dei giornali – che in questo caso sono responsabili più dei reporter sul campo – sono inclini spesso a vedere solo i torti commessi da una delle parti. Una delle spiegazioni per questo «strabismo», come lo chiama la Spinelli, è che sono passati solo 24 anni dalla fine della guerra fredda, un battito di palpebre rispetto alla storia.

L’esercito ucraino ha bombardato indiscriminatamente aree abitate da civili nell’Est ucraino, uccidendo uomini e donne. Ho visto le conseguenze devastanti di questi attacchi con i miei occhi. Non è vero che non viene raccontato. Viene raccontato, ma non viene condannato dall’Occidente. Immaginatevi la valanga di proteste e il giro di nuove sanzioni se la Russia facesse la stessa cosa contro le zone ucraine.

Ho coperto numerosi conflitti, dalla Cecenia all’Iraq e all’Afghanistan. Ma non ho mai visto una guerra come quella in Ucraina, dove la propaganda da entrambi i lati del conflitto è stata così feroce. È stata anche la prima volta in cui ho raccontato una guerra avvertendo la responsabilità diretta dei giornalisti nell’alimentarla. Spesso ho parlato con miliziani filorussi che sembrano aver preso le armi perché hanno guardato troppo e creduto troppo alla tv di Stato russa.

Non ci può essere una verità assoluta nel raccontare un conflitto, ma certamente ci può essere una menzogna assoluta. Entrambi gli schieramenti hanno mentito e continuano a farlo. Kiev, per esempio, racconta bugie sul numero delle vittime civile e i soldati uccisi. Ma quando si tratta di propaganda, la freccia della bilancia che pesa le colpe si sposta pesantemente verso Mosca. L’utilizzo dei suoi media statali è stato spregiudicato, tossico e insidioso come ai tempi sovietici. Tutte le bugie e le disinformazioni di Kiev non possono venire comparate alla propaganda del Cremlino.

Quando Slaviansk, una roccaforte dei separatisti, è stata ripresa dall’esercito ucraino l’estate scorsa, la tv di Stato russa ha diffuso nel telegiornale serale un reportage che raccontava di un bambino crocifisso dai soldati sotto gli occhi di sua madre per vendetta. Era completamente falso, ma milioni di russi che non hanno accesso a fonti alternative di informazione credono ancora che sia vero.

Spinelli ha ragione: la guerra in Ucraina non è affatto così semplice come molti vorrebbero far credere. Ma credetemi, alcune cose non possono essere altro che nere e bianche.

*Corrispondente da Mosca per il Sunday Times

Traduzione di Anna Zafesova

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Interessante fondo sulla Stampa. Mi pare abbastanza equilibrato (almeno pare che chi scrive lo faccia con cognizione di causa) e direi inquietante.

bell'articolo, molto allineato alle mie posizioni nautrali e che soprattutto non sottovaluta la gravità di una crisi tra due schieramenti nucleari

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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In poche parole è stata fatta troppa cronaca (per di più emotiva) e poca analisi del contesto nel quale è maturata questa crisi.

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ora Anatoly saresti così gentile di spostare il ppsh ?

gli agenti si sono ammodernati, ora usano il pp-2000:)

Per inciso vogliono ritornare alla sigla KGB per ragioni "storiche".

il significato della sigla è lo stesso, tranne che F stà per federale

Suzuki Swift, 1.3 DDIS 75 CV, B-Cool (2014)

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gli agenti si sono ammodernati, ora usano il pp-2000:)

il significato della sigla è lo stesso, tranne che F stà per federale

C'è un'altra differenza: uno è un comitato (KGB), l'altro sono servizi federali.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Credo anche che l'FSB sia nato con una sola parte dei compiti del KGB , non mi ricordo se interni od esteri.

Interni. Gli esteri sono di competenza della SVR.

Si parla di tornare ad una agenzia unica e al vecchio nome.

Modificato da loric

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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