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Fino all'ultimo bicchiere (storie di uomini e di vino)


Lisse

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Ieri sera altro stappamento.

Complice anche la presenza infrasettimanale straordinaria del suocero (compare di sbevazzate :D ) a cena abbiamo deciso di 'sacrificare' un:

- Barbera d'Asti DOC VILLA RUSTICA del 2007

Si tratta di una bottiglia che comprai diversi anni fa in GDO (per sommo piacere del Lisse ;) ) e che è rimasta in cantina per credo non meno di 5 anni.

Che dire: si tratta della mia prima Barbera. Mai provato come vino prima d'ora e l'ho assaggiato 'al buio', senza cioè prima informarmi su questo vino, quindi ero completamente ignaro di cosa mi aspettasse.

Il timore più grande ovviamente riguardava la tenuta al tempo. Timore che invece s'è trasformato in grande sorpresa in quanto ha retto benissimo il tempo (al contrario di alcuni Vermentini di Sardegna IS ARGIOLAS che al passare degli anni sono mestamente 'marsalati' :(r)!

Sembrava quasi che fosse stata comprata da poco.

Al sorso è risultato un vino giovane, 'snello', con una discreta persistenza... credo che quel sapore asciutto che sentivo in fondo fosse del tannino (ma su questo ritornerò dopo).

L'abbiamo trovata abbastanza adatta per accompagnare il piatto a base di pollo che ci siamo serviti per cena.

Nel dopocena mi sono messo alla ricerca di info sulla tipologia di questo vino ed ho scoperto innanzitutto che l'annata 2007 è stata l'ultima ad utilizzare la DOC. Infatti dal 2008 dopo è stato adottato il DOCG.

In generale ho scoperto che la Barbera è di per se un vino assai giovane (il disciplinare parlerebbe di un periodo di invecchiamento di soli 4mesi...) e devo dire che la bottiglia aperta, nonostante l'età, dimostrava ancora tutta la sua giovinezza.

Proprio dopo aver letto il disciplinare m'è sorto un dubbio. In teoria solo la Barbera d'Asti 'superiore' vorrebbe un passaggio minimo di 6mesi in legno (dei 14 totali), quindi il vino della boccia stappata, avendo visto il legno dal cannocchiale, penso che quel sentore 'asciutto' che sentivo in fondo non fosse affatto del tannino... e forse qui il buon Lisse può venire in aiuto.

Sempre leggendo info sulle Barbera, ho letto dell'esistenza di due 'famiglie' principali, ovvero:

- quella del 'd'Asti' o 'del Monferrato' che comprendono la provincia di Asti e di Alessandria

- quella del 'd'Alba' che è del cuneese

Così ad occhio, la sensazione è che la Barbera d'Alba sia considerata un tantinello più di pregio che quella d'Asti/del Monferrato.

Considerazione finale: il mondo della Barbera è sicuramente meno incasinato di quello del Chianti (e di tutte le sue n-mila sottodenominazioni, riserve e micariserve e gran selezioni)... :mrgreen:

Al di la del produttore che mi immagino sia più che industriale (vista la fonte di approvvigionamento), Lisse in generale cosa mi sapresti dire sulla vendemmia del 2007 delle Barbera? In cantina ne ho un'altra bottiglia e vorrei sapere se poterla stappare a cuor leggero oppure se merita un'occasione un po' più particolare...

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il 2007 è stata una bella annata. D'estate ha fatto un cazzo di caldo, ma le vigne hanno respirato poi a fine agosto. Villa rustica non conosco, ma vedendo che è di santo stefano belbo, molto probabilmente è una qualche cantina che compra uve e vinifica, ce ne sono molte li.

Sulla questione barbera d'asti o di alba, (io son di parte) ma, a parità di qualità è questione di gusti. Quello di Asti mediamente ha acidità più elevata, quelle di alba mediamente son più "fini" ma anche lì vuol dir poco.

Per capirci: Asti (barbera d'asti) dista da Alba (barbera d'asti)30 km scarsi ; Asti (barbera d'asti) dista da Castelnuovo D.B (barbera d'asti) quasi 50 km

dico di più: la conformazione orografica influisce moltissimo.. 15 giorni fa ho assaggiato 3 barbere diverse vinificate allo stesso modo e vendemmiate nel raggio di 10 km in linea d'aria: tre vini completamente differenti. Se non le "pasticci" troppo, il terroir è determinante nel gusto di questi vini.

Discorso legno: se il vino è "superiore" deve averlo visto per forza. Se si sente poco vuol semplicemente dire che è finito in botte grossa. Imho per fortuna: la moda delle barriques aveva cambiato il gusto a un vino che è semplice e deve continuare ad esserlo

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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il 2007 è stata una bella annata. D'estate ha fatto un cazzo di caldo, ma le vigne hanno respirato poi a fine agosto.

Confermo, solitamente le annate calde giovano al vitigno Barbera.

Per il resto, da scarsamente frequentatore della tipologia, considero le Barbera abbastanza incasinate: gli stili di vinificazione sono assai variabili, dalla Barbera acidissima-solo-inox a quella marmellatona-concentrata-iperbarricata (ed il mondo in mezzo)... senza conoscere il prodotto, si rischia di prendere delle cantonate.

In generale, preferisco le versioni base, snelle e beverine... ammetto, però, che certe versioni top (quasi sempre d'Alba), dopo qualche anno di affinamento sono un bel bere.

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In cantina ne ho un'altra bottiglia e vorrei sapere se poterla stappare a cuor leggero oppure se merita un'occasione un po' più particolare...

Visto la tipologia "gdo", io stapperei a cuor leggero... le occasioni "più particolari" meritano di meglio:mrgreen:

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in quanto ha retto benissimo il tempo (al contrario di alcuni Vermentini di Sardegna IS ARGIOLAS che al passare degli anni sono mestamente 'marsalati' :(r)!

Premesso che ARGIOLAS è comunque produttore di rilievo, i Vermentino di Sardegna non sono proprio tipologia da lungo affinamento... io non andrei oltre il secondo anno successivo alla vendemmia, specialmente se con tappo in silicone e bottiglia in vetro trasparente...

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quindi il vino della boccia stappata, avendo visto il legno dal cannocchiale, penso che quel sentore 'asciutto' che sentivo in fondo non fosse affatto del tannino...

Il tannino presente nel vino, però, non viene unicamente dalla cessione dei legni, ma anche da bucce, vinaccioli, raspi..

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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In generale, preferisco le versioni base, snelle e beverine... ammetto, però, che certe versioni top (quasi sempre d'Alba), dopo qualche anno di affinamento sono un bel bere.

ok, segno! :)

Visto la tipologia "gdo", io stapperei a cuor leggero... le occasioni "più particolari" meritano di meglio:mrgreen:

Ecco... proprio in vista di un'occasione 'più particolare', avrei bisogno di un parere/consiglio: avevo l'idea di serbare una bottiglia (o più d'una :mrgreen:) da stappare al compimento del 18esimo compleanno del figliuolo nato l'anno scorso. Ora che siamo oramai a fine 2015, di vini della vendemmia del 2014 ce ne dovrebbero essere un po'...

Mi sapreste indirizzare sulle tipologie di vino toscano (ed eventuali produttori) che possano fare all'uopo (ovvero 'reggere' 18anni prima di essere stappate)?

Premesso che ARGIOLAS è comunque produttore di rilievo, i Vermentino di Sardegna non sono proprio tipologia da lungo affinamento... io non andrei oltre il secondo anno successivo alla vendemmia, specialmente se con tappo in silicone e bottiglia in vetro trasparente...

ahem... si... diciamo che erano in cantina da "un po' più" che un paio d'anni dalla vendemmia...:timido:

Comunque si trattava di tappo in sughero e bottiglia in vetro verde, ovvero questa:

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Il tannino presente nel vino, però, non viene unicamente dalla cessione dei legni, ma anche da bucce, vinaccioli, raspi..

Si, quello lo immagino... è che quell'asciutto era particolarmente spiccato (rispetto al resto)... da qui il mio dubbio sul passaggio in legno (cosa su cui poi mi sono dovuto ricredere leggendo il disciplinare, essendo una Barbera 'semplice' e non una 'superiore').

Magari allora sono stati sette anni di giacenza che lo hanno accentuato.

Visto che mi sono approcciato anche nella foresta dei disciplinari (scoprendo cose che hanno spazzato via alcune mie convinzioni (sbagliate) tipo che un Rosso di Montalcino fosse un vino invecchiato minimo tre anni ed invece è un vino con un solo anno di età), poi mi piacerebbe anche parlare un po' di questi, magari soffermandosi anche sulle differenze che ci sono (se ci sono) tra 'affinamento' ed 'invecchiamento'...

Modificato da RossoPazzo
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Ecco... proprio in vista di un'occasione 'più particolare', avrei bisogno di un parere/consiglio: avevo l'idea di serbare una bottiglia (o più d'una :mrgreen:) da stappare al compimento del 18esimo compleanno del figliuolo nato l'anno scorso. Ora che siamo oramai a fine 2015, di vini della vendemmia del 2014 ce ne dovrebbero essere un po'...

Mi sapreste indirizzare sulle tipologie di vino toscano (ed eventuali produttori) che possano fare all'uopo (ovvero 'reggere' 18anni prima di essere stappate)?

Ahia... caschiamo male:(... diciamo che le premesse sulla 2014 non sono per nulla buone, anche se è troppo presto per sparare sentenze: i Brunello"base" 2014 usciranno nel 2019 ed i Brunello "riserva" nel 2020... oppure prova qualche bolgherese "-aia", andando oltre il centone, però.

Al momento ho sentito pochissimi 2014 rossi e tutti vini di livello inferiore, che hanno confermato le scarse aspettative.

Quindi: intanto aspetta almeno il 2018 per sentire qualche Barolo ed il 2019 per i Brunello, poi si potrà valutare che fare... ma dubito che saranno vini che potranno dare soddisfazione nel 2032:roll:.

Soluzione empirica: comprare dei 2013 e correggere col pennarello l'annata:mrgreen:... ho visto che fece così anche un produttore langarolo di buon livello, il cui figlio nacque nel 1975... prese dei 1974 e li "adattò"...:lol:

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tipo che un Rosso di Montalcino fosse un vino invecchiato minimo tre anni ed invece è un vino con un solo anno di età), poi mi piacerebbe anche parlare un po' di questi, magari soffermandosi anche sulle differenze che ci sono (se ci sono) tra 'affinamento' ed 'invecchiamento'...

La DOC Rosso di Montalcino è una cosiddetta DOC "di ricaduta", un po' come una denominazione cadetta, come, fra le altre, è la DOC Nebbiolo d'Alba (o Langhe Nebbiolo).

I produttori la utilizzano, oltre che per vini ottenuti da vigne iscritte nel registro della DOC Rosso di Montalcino, anche per uve raccolte in vigne iscritte nella DOCG Brunello di Montalcino ma non ritenute idonee ad essere vinificate come Brunello, perché di qualità non eccelsa oppure ottenute da vigne troppo giovani.

Oppure, semplicemente, per chi avesse bisogno di fare cassa e volesse mettere in commercio prima del previsto una partita di vino "atto a divenire Brunello"...

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Ieri sera ho festeggiato il mio compleanno con cenetta al solito ristorante, con la moglie astemia... servizio al bicchiere con:

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Di questo produttore avevo sentito (più volte) solo "L'Ouverture" e "L'Accomplie", che sono di rango inferiore rispetto a questo millesimato... siccome sono due bolle che mi piacciono, ponevo alte aspettative... invece... sarà l'annata 2009 scarsuccia in zona, ma, per me, è solo discreto.

N.B.: notare la tiratura complessiva di 3.200 bottiglie..

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Una bella sorpresa! Taglio provenzale di Chardonnay, Grenache Blanc, Roussanne ecc. ecc. ecc., lavorato in cemento ed affinato in barrique usate, senza aggiunta di solforosa... sapido, minerale, beverino, ottimo compagno della tavola.

Dal catalogo "Triple A" di Velier.

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Taglio 70% Sauvignon Blanc e saldo Sémillon, conferma il mio poco feeling con i Bordeaux bianchi (aspettando qualcuno che mi offra un calice di Haut-Brion Blanc:mrgreen:)... piatto, muto, solo un poco di legno.

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In abbinamento al dessert a base cioccolato, un Banyuls grand cru, uno dei pochi vini che si possono abbinare... è un rosso dolce fortificato (anche se è permesso l'uso di una parte di uve bianche) prodotto nel sud-est della Francia, vicino al confine spagnolo.

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Ieri, con una combriccola di quindici gaudenti, siamo stati ad Ovada (AL) per la sagra "Vino & Tartufi".

Dopo un giro per le vie cittadine, curiosando ed assaggiando, ci siamo rintanati nel sotterraneo di un valido locale ed abbiamo iniziato a stappare un po' di cosucce portate da casa...

Questa è l'allegra compagnia (in primo piano un pluri-bannato:lol: da decine di forum)

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La validissima cantina del locale, gestito da un vero e competente appassionato (eventuali info in pvt)

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Non ho immortalato tutte le stappature, ma solo queste:

Timorasso '09 da magnum di LA COLOMBERA... pensavo meglio, invece già evoluto ed in fase calante

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Sempre da magnum, Dolcetto di Ovada "Le Olive" '13... breve storia: il vigneto "Le Olive", come pure "Gli Scarsi", sono stati condotti per anni da Pino Ratto (RIP), vero guru del Dolcetto ovadese... quando smise di coltivare per l'età avanzata (attorno al 2005-2006), le vigne andarono in abbandono:(... dopo circa un lustro, "Le Olive" fu acquistato dall'attuale proprietario e, dopo anni di lavori, nel 2013 è uscito con la prima annata... in bocca al lupo!

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Nebbiolo '10 delle sorelle CONTI, non memorabile..

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Veramente buono il Sassella Superiore '10 della FONDAZIONE FOJANINI-LA CASTELLINA

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Ottimo pure il Boca '09 di BARBAGLIA.. solo 2400 bocce prodotte

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Chiusura con Porto ventennale di QUINTA DO INFANTADO

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