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Inquinamento città: soluzioni a lungo termine


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Io non sono contrario alla soluzione, ma si devono garantire standard di servizio e forti penali in caso di mancato rispetto, con controlli non di facciata, purtroppo la attuale situazione regionale del trasporto su rotaia mi rende molto pessimista, visto che con questo tipo di gestione il controllo regionale sugli standard sfiora il ridicolo.

"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

Seat Leon Copa 1.6Tdi  - Suzuki V-strom 650

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Caro rispetto ai canoni attuali dove pagare due biglietti da 1.5€ è già considerato troppo.

Vabbe perché qua siamo abituati a non pagare... Poi volendo non ti serve nemmeno l'abbonamento, c'è un cap giornaliero.

Ma comunque anche in altri posti, vedi Amsterdam, 21 euro per 4 giorni viaggi illimitati su tutti i mezzi... Ma manco di benzina...

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Beschleunigung ist, wenn die Tränen der Ergriffenheit waagrecht zum Ohr hin abfliessen

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Io sto sempre più accarezzando una soluzione che tagli la testa al toro in maniera molto drastica: eliminare completamente i biglietti. TPL ad accesso completamente libero e finanziato con la tassazione locale (e conseguentemente... votato).

 

Ci sono realtà che ci stanno ragionando a fondo, non per velleità social-proletarie ma semplicemente perché il costo della controlleria è ingente e addirittura a volte SUPERA la quota di ricavi derivante dalla bigliettazione; a cui va aggiunto il costo per nulla indifferente del sistema stesso di bigliettazione e distribuzione.

In tutta franchezza il concetto di bigliettazione del TPL urbano, un sistema che dovrebbe giocare tutto sull'accessibilità e sull'immediatezza, mi fa sempre più ridere: un'enorme mobilitazione di persone, risorse, soldi e TEMPO per correre dietro a milioni di rivoli di spiccioli... quando ribaltati nella fiscalità sono una percentuale poco significativa.

Ed eliminerebbe il pesante fastidio per lo squilibrio di pagare biglietti a fronte di chi se ne frega (lo sposterebbe sul fastidio verso gli evasori...).

In alcune realtà, dato il livello di portoghesità, non sarebbe altro che l'eliminazione dell'ipocrisia del sistema, visto che la fiscalità già manda avanti il sistema. La differenza sta in quanta nuova utenza si può attirare.

 

Ideologicamente fa a pugni col mio io più liberista, ma dal punto di vista pragmatico è una bomba, specie dato che il tema è proprio come attirare più gente all'uso del TPL urbano. L'idea che "salgo senza pensieri e vado" ha un potenziale di attrattiva enorme.

Alla fin fine sono tasse locali, e nemmeno enormi, che restano in forma di servizi sul territorio, non possono scappare altrove. Nelle realtà turistiche c'è già la tassa di soggiorno su cui giocare.

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There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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32 minuti fa, Wilhem275 dice:

Io sto sempre più accarezzando una soluzione che tagli la testa al toro in maniera molto drastica: eliminare completamente i biglietti. TPL ad accesso completamente libero e finanziato con la tassazione locale (e conseguentemente... votato).

 

Ci sono realtà che ci stanno ragionando a fondo, non per velleità social-proletarie ma semplicemente perché il costo della controlleria è ingente e addirittura a volte SUPERA la quota di ricavi derivante dalla bigliettazione; a cui va aggiunto il costo per nulla indifferente del sistema stesso di bigliettazione e distribuzione.

In tutta franchezza il concetto di bigliettazione del TPL urbano, un sistema che dovrebbe giocare tutto sull'accessibilità e sull'immediatezza, mi fa sempre più ridere: un'enorme mobilitazione di persone, risorse, soldi e TEMPO per correre dietro a milioni di rivoli di spiccioli... quando ribaltati nella fiscalità sono una percentuale poco significativa.

Ed eliminerebbe il pesante fastidio per lo squilibrio di pagare biglietti a fronte di chi se ne frega (lo sposterebbe sul fastidio verso gli evasori...).

In alcune realtà, dato il livello di portoghesità, non sarebbe altro che l'eliminazione dell'ipocrisia del sistema, visto che la fiscalità già manda avanti il sistema. La differenza sta in quanta nuova utenza si può attirare.

 

Ideologicamente fa a pugni col mio io più liberista, ma dal punto di vista pragmatico è una bomba, specie dato che il tema è proprio come attirare più gente all'uso del TPL urbano. L'idea che "salgo senza pensieri e vado" ha un potenziale di attrattiva enorme.

Alla fin fine sono tasse locali, e nemmeno enormi, che restano in forma di servizi sul territorio, non possono scappare altrove. Nelle realtà turistiche c'è già la tassa di soggiorno su cui giocare.

 

Il dubbio è:

con il biglietto, l'azienda in qualche è obbligata a fare un bilancio che si fonda su entrate dirette.

Eliminandolo, non si rischia che si perda il controllo completo delle uscite perché tanto si munge alla fiscalità generale?

 

L'idea non è malvagia. È calata nel nostro contesto che mi fa paura.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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1 ora fa, TonyH dice:

 

Il dubbio è:

con il biglietto, l'azienda in qualche è obbligata a fare un bilancio che si fonda su entrate dirette.

Eliminandolo, non si rischia che si perda il controllo completo delle uscite perché tanto si munge alla fiscalità generale?

 

L'idea non è malvagia. È calata nel nostro contesto che mi fa paura.

 

richiederebbe un cambio di mentalità non da poco e soprattutto sviluppare un modello economico inedito e probabilmente uno studio profondo di nuove dinamiche urbane. trasporto pubblico gratuito; mezzi più piccoli numerosi ed efficienti; disincentivazione auto private e parcheggi (=tasse); favorire forme di trasporto semi-pubblico a pagamento (taxi, taxi collettivi). impossibilie in itaGlia? forse, ma cominciano a essere troppe le cose "impossibili in italia" che purtroppo sono necessarie per entrare a pieno titolo nel futuro :-(

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Sono esattamente i miei dubbi, ma poi mi dico: non è già così? :) La percentuale di evasione reale è talmente alta che di fatto la fiscalità già paga e controlla l'intero sistema... A questo punto tanto vale "certificare" il tutto e smetterla di buttare soldi per inseguire un sistema che tanto nella realtà non esiste.

Forse solo le metro a Milano e Torino offrono un livello di evasione veramente basso, e comunque anche quello ha un costo: il sistema dei torneli è tutt'altro che gratis, per non parlare della necessità di sprecare enormi e costosi spazi sotterranei per il livello dei tornelli (esattamente come i caselli autostradali sono orrendamente inefficienti nell'uso dello spazio).

 

In realtà, a parità di condizioni attuali (utenza vs. tasse) non ci sarebbe granché di diverso. La vera differenza la farebbe il potenziale di utenza in più, vuoi anche solo per un fattore psicologico (l'ho pagato, tanto vale usarlo...).

 

2 ore fa, TonyH dice:

 

Il dubbio è:

con il biglietto, l'azienda in qualche è obbligata a fare un bilancio che si fonda su entrate dirette.

Eliminandolo, non si rischia che si perda il controllo completo delle uscite perché tanto si munge alla fiscalità generale?

 

Questo è un punto vero ma abbastanza teorico. IN TEORIA tu potresti, specie con la bigliettazione elettronica, avere un riscontro diretto dell'utenza (e dei ricavi) di una linea e scegliere cosa farne in futuro. Nella pratica, è comunque una massa di dati da cui è difficile tirare fuori piani davvero raffinati... e così si ripassa dal via (vale a dire il controllo politico).

Questo è un approccio dibattuto nell'ambito dei trasporti, e hai i suoi meriti, ma a me non piace perché secondo me queste decisioni vanno prese con strumenti diversi, soprattutto di indagine.

Mi spiego meglio. Nella pianificazione dei servizi uno degli errori più grossi che vedo fare è basare i piani futuri sui riscontri storici. Questo è un ragionamento pericolosamente capzioso: banalmente, se oggi non metto il bus, ho buon gioco a dire che non l'ha preso nessuno e quindi non ha senso metterlo neanche domani.

E' un gioco che ha portato ad ammazzare il TP in molte aree, con un copione classico: comincio tagliando le corse estreme della giornata, naturalmente più scariche; così perdo anche i passeggeri che faranno ritorno con le corse più frequentate, che iniziano a scaricarsi... e così via finché la linea muore (vedi anche http://www.stagniweb.it/sulmona1.htm).

La pianificazione dei servizi invece va giocata tutta sull'utenza potenziale, con indagini regolari sul territorio e sui suoi desideri di mobilità (cd. studi di domanda) da cui deve poi partire tutto il disegno dell'offerta, e su cui poi si può calcolare il rapporto costi/benefici di ogni singola linea, oltre a darti già almeno un preventivo dei costi operativi.

 

Per il resto, biglietti o non biglietti, la gestione del TP è per forza di cose filtrata attraverso il livello politico... oggi la bigliettazione ce l'abbiamo ma nessun cittadino torinese ha controllo diretto sulla gestione dei costi delle officine GTT, che restano completamente intoccati dai biglietti in più o in meno.

Semmai una buona pianificazione, tramite gli studi di domanda, ti consente più facilmente di mettere a gara l'esecuzione del servizio, con un CdS di cui sai già i costi e in cui l'operatore deve risucire a stare (e non con il solito pié di lista in cui sguazzano le ex-municipalizzate oggi...).

Ma tutto questo è indipendente dall'esistenza o meno della quota di revenues dai biglietti. Nei sistemi tedeschi tipicamente ci si spartisce la torta sulla base delle indagini di mercato, non sul venduto dei singoli operatori (perché con la bigliettazione integrata il confine è impossibile da definire).

 

L'unica sfera in cui l'operatore può avere più o meno interesse ad essere attivo a seconda dei biglietti venduti è quello della promozione del servizio: in alcuni casi il CdS passa una quota fissa e la parte revenues va tutta all'operatore, ergo più biglietti più ricavi, e più incentivo ad attirare clienti paganti.

Ma io questa parte la vedo concettualmente più legata al lavoro di pianificazione, per continuità degli strumenti e per omogeneità della comunicazione all'interno del bacino, e quindi la lascerei in mano all'agenzia pubblica che fa la pianificazione, invece che ai singoli operatori (che possono essere attivi anche in una parte molto limitata del bacino).

 

Alla fine il discorso del TPL ad accesso libero è tutto una scelta politica: se si è o meno d'accordo a dividere i costi tra la collettività. L'efficacia del controllo del pubblico sui gestori è una partita fondamentale ma su cui la bigliettazione ha impatto poco o nullo.

Però ripeto, al netto dell'evasione e dei costi di bigliettazione e controlleria, la situazione reale è molto poco lontana da questo sistema...

  • Mi Piace 1

There's no replacement for displacement.

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Il TPL ad accesso gratuito sarebbe una bomba, eccezion fatta in quei comuni/aree in cui già oggi il servizio è al collasso (qualcuno ha detto Area metropolitana di Napoli?): qui c'è una parte di utenti che paga (vuoi che sia biglietto o abbonamento), in più le casse comunali/regionali integrano gli introiti, quindi mi chiedo se rendere gratuito il sistema non lo paralizzi definitivamente per aumento dell'utenza (attratta dalla gratuità, ma su un servizio già oggi insufficiente) e cronico ritardo dell'amministrazione pubblica nel far fronte agli esborsi per stipendi, costi vivi (gasolio, metano etc...) e manutenzione (alcuni mezzi sono letteralmente tenuti insieme con lo sputo, data l'età e il tasso di utilizzo).

Ovviamente imho.

Modificato da fonzino1
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Wil, quello che proponi va benissimo....per altre mentalità.

Già ora che c'è il biglietto, che pur non coprendo le necessità è una sorta di "moral suasion" contro lo sbragare senza ritegno i conti delle aziende di trasporto fanno schifo.

Se togli quello, diventa un assalto alla diligenza.

 

A meno di non dichiarare esplicitamente quanta parte di addizionale comunale si destina al TPL in modo da avere un parametro esplicito di quanti soldi raccolgono.

 

Che poi, è già così con la Tari. Ma la gestione economica fa schifo lo stesso.

 

Non è che la proposta non mi piaccia. È che non mi fido di chi deve tradurla in realtà.

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