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158 italiana?


isogrifo

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Se è vero che parti fondamentali vengono prodotte in giro per il mondo, è vero anche che il luogo dove si assembla una vettura è importante almeno allo stesso modo.

Se fosse ancora in piedi una struttura decente ad Arese che provvedesse a tirar fuori le nuove AR non si potrebbe parlare di scarsa italianità.

E cmq finchè un marchio rimane fedele al suo spirito originario, anche la "nazionalità" è in gran parte preservata.

Prendere la base dei motori dalla Orbital e "rifinirli" secondo una tecnologia esclusiva e utoprodotta come il jts è la scelta miglioreper offrire alla clientela un prodotto ottimo a costi accettabili. Sarebbe miope fare diversamente.

Si, anche se l'esempio JTS non è calzante, il JTS infatti è stato studiato dalla Ricardo.

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sono cresciuti molto. Il fatto è che erano davvero a zero!!!

A Pomigliano, pare che in molti preferivano evitare la camminata fino ai bagni ed evacuavano nelle Alfasud... e i bulloni caduti durante l'assemblaggio venivano sostuiti senza perdere tempo a cercarli... se poi la macchina era piena di inspiegabili rumori il problema era di chi l'aveva acquistata.

Tutto ciò, sempre che l'operaio in questione avesse ritenuto che quel giorno era opportuno presentarsi in fabbrica!

L'efficienza di Fiat in Italia è una chimera (a parte Melfi)... e sarebbe da spiegarlo x bene a chi dice che gli Agnelli hanno solo sfruttato le casse pubbliche.

Purtroppo siamo rimasti i più bravi solo nelle lavorazioni fuori serie e nella componentistica di altissimo livello... come in pochi altri settori nell'industria collegata all'automobile i marchi italiani tracciano spesso la strada.

Speriamo che un giorno non ci si dovrà trovare con le ROsse assemblate a Detroit...

Ciao

Luxan

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Perchè mai il pianale della 158 dovrebbe essere prodotto a Trollhattan?

Al massimo sarà stato sviluppato in Svezia, ma sarà prodotto in Italia. Allo stesso modo il pianale della nuova Corsa è sviluppato a Torino, ma sarà prodotto negli stabilimenti della Opel Corsa.

Che,per Tommy, sono Saragozza (Spagna),Eiesnach (Germania),Azambuya (Portogallo): per la Corsa.

Per la Polo: Wolfsburg(Germania),Pamplona(Spagna),Bratislava(rep.Slovacca).

Per la sola Clio:Flins(francia),Billancurt ,Valladoli(Spagna),Novo Mesto(Slovenia),Bursa (Turchia).

Si vede che che Renault, Wv e Opel non prendono "tanti aiuti" e quindi non sono pilotate nelle scelte..infatti hanno "un unico grosso polo" al posto dei due attuali stabilimenti per la Punto.

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Guest DESMO16

da italiani..che poi venga prodotta a Kaiserslautern, Aspern, Cuba o nella repubblica del Congo non cambia nulla...seve solo a dimostrare che la capacità e la competività degli operai italiani é oramai surclassata!

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Per definizione una multinazionale che produce beni di uso universale ha centri di produzione in tutto il mondo.

Non è importante che la 158 venga prodotta in parte o per intero in Italia.

Occorre però tenere conto di una cosa: la storia è fatta di corsi e di ricorsi. Oggi viviamo in un'epoca di globalizzazione. Nessuno ci garantisce però che sarà sempre così. Ci potranno essere dei fattori che potranno provocare un'inversione di tendenza più o meno generalizzata. Guerre, epidemie, moti rivoluzionari etc.

Abbiamo visto coi nostri occhi come due grandi paesi come Francia ed USA siano arrivati ai ferri corti per questioni di interessi differenti nei paesi arabi ed in medio oriente. Eppure nessuno si sognava di pensare che Francia ed USA sarebbero mai arrivati sul punto di fare a botte. Basta una riunione di gabinetto a Washington per impedire che il beaujolais di Bordeaux arrivi nei supermercati Usa. Basta una riunione di gabinetto a Parigi per impedire a McDonald di impiantare nuovi fast food in Francia.

Abbiamo visto tutti quanti l'impatto che una piccolissima epidemia come la SARS può avere sugli equilibri planetari e sugli scambi commerciali.

Vediamo tutti quanti come i movimenti no global tendano a diventare sempre più influenti e siano oramai in grado di far fallire i vertici internazionali dei potenti della terra. Non è garantito nè che la globalizzazione sia un processo destinato a continuare, e nè che sia giusta. A torto o a ragione la gente si rompe sempre di più le scatole a non sapere se la bistecca che mangia è di origine animale, vegetale o minerale. Chiunque compri un paio di scarpe ha sempre di più il sospetto di arricchire dei delinquenti che sfruttano il lavoro minorile dei paesi più poveri del pianeta.

Gli equilibri tra le forze che governano il mondo sono sempre stati precari e forse sempre lo saranno.

E cosa centra tutto ciò col discorso dell'industria automobilistica e con la questione se le auto vengono prodotte in italia o all'estero? Moltissimo!

Se è vero che una multinazionale non è tale se non ha centri di produzione in tutto il mondo e se è vero che stiamo vivendo un'epoca di espansione della globalizzazione è però anche vero che occorre avere una strategia e che ogni governo che si rispetti non può prescindere dal tenere sott'occhio il destino di una serie di campi di attività come la difesa, l'energia, l'istruzione, la ricerca, la giustizia etc. etc. e l'industria.

I governi devono tenere sott'occhio queste cose perchè non ci si può basare sulla fiducia che il mondo marci sempre verso il meglio. Se perdi le fabbriche che impianti in Albania o in Argentina il danno non è grave, ma se perdi un'inero Know how ed un'intera attività il danno può essere veramente seccante.

Nel caso specifico dell'industria automobilistica l'Italia ha il gruppo Fiat Auto. Dice: ma è privato! Dico: un bel corno! Io, come cittadino italiano, sono proprietario di Fiat Auto tanto quanto lo sono gli Agnelli. Io, come cittadino italiano ho pagato e pago le tasse. Lo stesso fa mio padre e lo stesso ha fatto mio nonno. Una parte di queste tasse è servita per costruire Fiat Auto. Togliamoci dalla testa l'idea bacata che questa sia una anomalia tutta italiana. In Francia, Usa, Giappone, Corea e Germania in un modo o nell'altro è successa la stessa cosa. Tutti i governi hanno protetto e proteggono le loro grandi industrie, che quando sono private lo sono solo nominalmente.

Quindi secondo me le auto possono venire prodotte dove è più conveniente produrle, ma l'Italia deve garantirsi almeno una parte della produzione e, cosa ben più importante, l'Italia deve stare con gli occhi aperti a non farsi scippare l'automobile, sia che gli scippatori siano quelli di Detroit o sia che siano chicchessia. E' fondamentale che la proprietà, il know how, la ricerca, la creatività, lo stile, i centri decisionali e direzionali rimangano italiani. E perchè mai? La risposta richiederebbe un trattato, ma si può riassumere in due parole: fra essere creatori, produttori e consumatori ed essere solo consumatori c'è la stessa differenza che c'è fra essere protagonisti ed essere semplici spettatori. Se sei protagonista puoi prendere delle decisioni per il tuo bene personale, se sei solo uno spettatore saranno sempre gli altri che decideranno il tuo destino; le decisioni passeranno sulla tua testa e non è detto che siano sempre prese per il tuo bene.

Gli avvoltoi di Detroit appollaiati sul capezzale dell'ammalata continuano a farmi paura.

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Guest T a u r u s

..ridicolo......il pianale non sara' naturalmente prodotto in Svezia....ha perso ogni traccia di serieta'..........Bravo continua cosi'....................

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Guest Velox
Per definizione una multinazionale che produce beni di uso universale ha centri di produzione in tutto il mondo....

Grande copco, non potevi inquadrare meglio l'argomento. :wink:

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Il fatto che alcuni parti speciali di vetture siano costruite in altre nazioni, non significa assolutamente che la vettura non abbia una nazionalità ben definita.

Credo piuttosto che, con la concorrenza mondiale che si sviluppa, è giusto che il gruppo FIAT consideri anche parti meccaniche di altre nazioni, magari più affidabili.

Saluti a tutti.

Steka.

GoMadeInItaly

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Per definizione una multinazionale che produce beni di uso universale ha centri di produzione in tutto il mondo....

Grande copco, non potevi inquadrare meglio l'argomento. :wink:

Ti ringrazio Velox. M'ero accorto da tempo che sei uno dei pochi che riesce a leggersi dei post più lunghi di venti righe. La cosa mi rincuora dato che a me purtroppo manca il dono della sintesi.

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